DtscusstoNE
La discussione riguardò principalmente Ia promozione della donna all'in-terno dell'Istiruto delle FMA,
i
rapporti missione-consacrazione eil
problemaparticolare della povertà nel quadro della vocazione dei membri della Fami-glia salesiana.
Promozione della donna
nell'lstituto delle
FMA« Si parla molto oggi della promozione della donna. Una questione si pone subito davanti al titolo della conferenza:
la
frgliadi
Matia Ausiliatriceè
ptomossa nel mondo contemporaneo? »>.La
relatrice rispose dicendo chel'Istituto
s'occupa della promozione delle suore e chegli
effetti si fanno sentire progressivamente. << Non bisogna guardare tanto alla persona, quanto alle opere che l'Istiruto compie.A
questeopere, evidentemente, stanno dietro persone che lavorano
in
collaborazione.Appunto per questo
mi
sembra importante vedereil
passo concreto chel'Istituto
ha fattoin
questiultimi
anni. Attraverso le opere, che sono rispo-sta ad un'attesa della Chiesa, c'èil
passo che Ia FMA ha compiuto assumen-dole. Penso al nostroIstituto
superioredi
scienze religiose. Per quanto mi consta, nella Chiesa èil
primoIstituto di
questo genere che abbiala
suaautonomia,
pur
avendoil Rettor
Maggiore come cancelliere. Questa realizzazione è anche irna prova della stima della Chiesa perI'Istituto
delleFMA. Pet
quanto riguardail
settore della stampa, abbiamo risposto con iniziative concretedi
apostolatoa
richieste esplicitedi
documenti della Chiesa,la
Gaudium et spes, 1'Inter
mirifica e 7a Populorum progressio >>.Secondo
la
relarice,la
fiducia della Chiesa versole FMA
testimoniail
fatto dellaloto
reale promozione. «Si
parlava, ancora,di
aiuto delmini
stero sacerdotale: specialmente nell'America latina, parecchie delle nostre suore sono state chiamatein
vistadi
un aiuto intensoal
ministero deisa-serdoti. Così pure
in
Vaticano,vi
sono FMA chiamate a svolgere compiti di segretariedi
uffici ».Missione
e
consacrazione secondoi gruppi della
Famiglia salesianaLa
questione dei tapportitra la
missionee la
consacrazione religiosa preoccupava le FMA presenti al colloquio. La relatrice l'aveva posta ai membri dei diversi gruppidi
lavoro. Nell'assemblea generale un relatoredi
carrelour sintetizzòin
forma felice Ie posizioniuficiali
o quasiuficiali:
« C'è una dif-ferenzadi
impostazione pressoi
distinti gruppi della Famiglia salesiana. Peri
Salesiani, consacrandosi si compie la missione; compiendo la missioneci
si consacra: dunque, simultaneità e concomitanza della missione e della consacra-zione. Tra le FMA, l'accento è piuttosto posto sulla consacrazione nella conco-mitarlza del rapporto dei due termini. Peri
CC,il
rapporto non è consacra-zione-missione, ma vocazione-missione. Infine, le VDB mettono piuttosto l'ac-cento sulla missione, pensando chein
essaci si
consacra »>. Si fece notare chei
Salesiani si rifacevano all'opinione del loro Capitolo Generale Speciale:<< Se per le FMA, I'elemento
di
identificazione è la consacrazione, peri
SDB,il
capitolo generale, nello sforzodi
ricerca dell'identità della vocazione sale-siana, ha risposto dando prevalenza alla missione nel rapporto consacrazione-missione r>.La questione non era di gradimento di
tutti i
partecipanti. Un gruppo di lavoro rispose: « I1 problemaci
sembra astratto, esso trovala
sua soluzione e sintesi (missione-consacrazione e viceversa) nella persona concreta. Analiz-zandoil
processo della vocazionee
della consactazione, dobbiamoammet-tere I'iniziativa
di Dio.
Nella risposta concreta della persona individuale, momento per momento, si trova Ia sintesidi
questo rapporto consacrazione' missione >>. Aggiungeva però prudentemente: <( Pur dicendo cheil
problemaci
sembta astratto, non neghiamol'utilità
della discussione >>.La discussione generale suscitata con queste premesse mise
in
evidenzal'importanza vitale del problema della consacrazione per
le
religiose,il
cuiservizio apostolico o missionario non è sempre e dovrrnque così evidente a
prima vista, per esempio, nel caso
di
quelle che lavorano nelle case salesiane.La loro spiritualità ne è impregnata. Quando una consactazione è veramente vissuta, coinvolge
la
religiosain un
dono completodi
séa Dio. Là
dove la missione passain
primo piano, non mancano afiatto le dificoltà.Ma non sarebbe conveniente aggiungere un terzo elemento ai due
segna-lati, si
chieseun
teologo,e
parlaredi
missione-consacrazione-comunità?La relatrice rispose per le FMA. Esse non possono immaginare per se stesse
una consacrazione
al di fuori
dellavita di
comunità. <<In
quanto siamoIstituto
religiosodi vita
comunitaria, quandonoi
parliamodi
unavita
di voti secondo uno stile qualeil
tempo esige, non possiamo non inserirci com-pletamente nellavita
comunitaria.Ad
esempio, non possopiù
intendere l'obbedienza semplicemente come un s): devo intendere ancheil
corue, cioè, cercando la volontàdi Dio
a livellodi
comunità, nel dialogo, nella collabo ruzione tradi
noi e congli
esterni quando si patladi
comunità educativa »>.E continuò illustrando le dimensioni comunitarie della castità e della povertà.
L'anatisi di un gruppo
di
lavoro tentò di scoprire nell'evoluzionedi
Don Bosco stesso una delle spiegazioni dell'attuale diversità esistente mai
gruppi circail
rapporto missione-consacrazione. <<Ci
sembra che,in
genere,ci
sono suoi collaboratori, necessitavadi
una disponibilità a tempo pieno e richiese ad essi una consacrazione, mentre aglialtri,
chepur si
sentivano chiamati alla missione giovanile, ma che non potevanoofirire
questa disponibilità, non Ia chiese >>. Peri
membri della Famiglia salesiana presi separatamente, Ia questione missione-consacrazione nonsi
pone, quindi, sempte allo stesso modo, od anche nonsi
pone afiatto.La povertà oggi
La
situazione delleFMA
ogginel
mondo ne riceverebbe luce se la definizione della povertà fosse ovunquela
medesima. Ma purmoppole
cosenon stanno così. « Oggi
si
parladi
" gioventù povera". In
che senso? »>,aveva chiesto
la
relatrice.Dimostriamoci disposti
a
vedete messein
questionele
nostre idee, rispose un gruppodi
studio. <( Siccomeil
concettodi
povertà èin
continua evoluzione,il
dinamismo della povertà dovrebbefarci
superare I'atteggia-mentodi
difesa.Gò
può significare esserepiù
disponibilial
cambio. Cisiamo resi conto che, nell'ambito della Famiglia salesiana, a volte la realtà è
più
avanti delle idee e del modo con cui vengono presentate >>. Questo ge-neredi
reazioni non poteva che acuire l'appetitodi
saperein
quale direzione awengono oggii
cambi, ai quali è necessario sottomettersi. Un gruppo tentò di dirloin
maniera sommaria. <<AI
tempodi
Don Bosco, la povertà materiale avevala prevalenza nella confgurazione del concetto di poaertà. Oggi dipende dalla situazione locale (zonedi
missione,città) e
dalle diverse esigenze.Non si può non parlare anche
di
una povertà spirituale, quella per esempio degli emarginati dalla società,di
una povenàdi
afietti, ecc. »>. Ricarchi ana-loghi erano già statifatti
in un precedente colloquio su <<iI
servizio salesianoai
giovani»> (Barcellona 1970). Drogati, baraccati sembrano, dunque, rien-trare nel mondo dei giovani a cuii
membri della Famiglia salesiana dovreb-bero oggi consacrarsi, notò la relatrice. Ad ogni modo, << forse oggi Ia gioventu poveraè in
maggioranzain
ambienti che non vengono raggiuntida
forze cattoliche. Bisogna essere dinamici e muoversi alla ricerca »>.La stessa idea venne espressa,
in
una formapiù
elaborata, da un altro gruppodi
srudio. Secondo esso,si
va incontro a questa povertà: <<1)
con un'azionedi
prevenzione;2)
con una pastorale d'insieme,a cui
collabori tuttala
Famiglia, per esempio nell'oratorio;3)
andando a cercarei
giovanipooeri, superando, quando
è
necessario, alcuni schemidi
nostre istituzioni classiche(gli
stessi oratori,i
collegi...);4)
vivendo insiemeai
giovani,stando vicino a
loro;
rivivendo l'assistenza salesianain
senso pieno, non di sorveglianza, madi
vicinanza lmana, fratetna, creativa >>. Questa creatività, aggiunseil
gruppo, deve essere compresa <<in
senso umanoe
sopranna-turale ».Secondo qualche partecipante questo apostolato supporrebbe una colla-borazione
più
stretta all'interno della Famiglia salesiana, e precisamente ua educatori e educatrici. La relatrice fece a questo riguardo una seriedi
rilievi significativi: << Per quello che riguarda la collaborazione, e cioè, come collo.care le forze nel quadro 6.11a pamiglia salesiana, dirò solo una parola. Credo