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La risposta a questa sollecitazione dovette essere negativa. La corrispondenza s’interruppe per riprendere solo alla fine di dicembre del 1918 con una nuova

ri-chiesta: edificare a Castrovillari (Cosenza) una chiesa ed un convitto per alunni che frequentavano le scuole pubbliche, ma anche questa richiesta non fu esaudita.

3. Nicotera - Tropea (1879)

La terza richiesta del 1879 giunse dal vescovo coadiutore di Nicotera e Tropea, il be-nedettino mons. Luigi Vaccari,

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che il 21 luglio chiese aiuto a don Bosco per il seminario:

nico dal 1910 al 1917, fu promosso Patriarca di Venezia il 5 marzo 1915 e creato cardinale il 4 dicembre 1916; morì nel 1935; cf DHGE XI col. 1311.

62 ASC F 972 Cassano Ionio, lett. La Fontaine - Rua, 14 luglio 1907; FDB mc. 138 D 2/3.

63 Ib., lett. Pariboni - Rua, 24 luglio 1907; FDB mc. 138 D 4.

64 Mons. Luigi Vaccari, benedettino, nato a Fuscaldo (Cosenza) il 21 aprile 1817, fu or-dinato sacerdote il 22 agosto 1841; parroco a Paola (Cosenza) e poi a Fuscaldo si laureò in

teo-“Per la seconda fiata mi rivolgo a Lei, invocando... soccorso; verrà meno ad un povero ve-scovo [?] L’unica ancora nei tempi nefasti che [dilagano] è il Seminario. Vorrebbe lei fare la carità [di] prenderne la direzione inviando per ora uno o due dei suoi soggetti per dirigerlo nel-lo spirito, e coadiuvarnel-lo nell’amministrazione e nell’insegnamento? Sarebbe una grande carità!

Affinché si potesse risolvere a ragion veduta, penso dirle della posizione del pio luogo...

Le rendite ascendono a duemila e cinquecento lire, oltre le pensioni degli alunni, il cui numero, in un quinquennio da che amministro queste due Diocesi di Nicotera e Tropea, è variato da novanta a quaranta. Per l’anno seguente ne calcolerei il numero ad una qua-rantina. La pensione... è di lire duecento.

Ho creduto sciogliere il Seminario pei calori estivi; e per riordinarlo, per riaprirlo nei prin-cipi di ottobre, o come meglio credono nell’ipotesi affermativa... Chi sa se la direzione del Seminario di Tropea non abbia ad essere l’inizio di maggior bene per le Calabrie?...

Intanto la supplico di un qualsivoglia riscontro per regolare le cose e per mio governo. Io l’ho sempre in mente allorché monaco in Montecassino ebbi la fortuna di vederla”.65

Sulla lettera vi è un appunto autografo di don Bosco per la risposta che doveva redigere don Rua: “1. Deficienza di personale. 2. Regola che ci vieta di aprire case se non sono sei confratelli. Tuttavia nella formazione del personale faremo il possibile ecc.”. Don Rua rispose il 31 luglio esponendo queste idee: “Per quest’anno non pos-siamo; speriamo per altro anno; però converrebbe che S. E. iniziasse sin d’ora le trat-tative sulla base di affidare interamente il Seminario ai Salesiani, i quali non si ri-fiut[ano] di servirsi anche del personale esistente ove convenga”.

Dopo tre anni, il 28 dicembre 1882, mons. Vaccari scrisse nuovamente a don Bosco invitandolo ad assumersi la direzione del seminario:

“In questi giorni di grazia e di misericordia Le ricordo la sua promessa, e Le rinnovo le mie caldissime preghiere, di prendere cioè la direzione di questo Seminario per il no-vello anno scolastico, cioè dall’Ottobre 1883.

Mi creda che le Calabrie hanno molto bisogno d’essere rigenerate con una istruzione cat-tolica, e che l’Oratorio di S. Francesco di Sales vi farebbe un gran bene: Ella potrebbe intanto o per lettera, o meglio se volesse spedire a mie spese un qualche individuo, che potrebbe anche annunziare la parola di Dio nella Cattedrale per la prossima Quaresima, e disporre preventivamente quanto occorre”.66

La risposta fu negativa, ma nel 1898 iniziò una nuova corrispondenza con don Rua per aprire una casa salesiana per l’educazione scolastica a Tropea. La trattativa fu complessa ed articolata e si protrasse fino al 1910, ma non giunse in porto.

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logia all’Università di Napoli il 31 agosto 1847; canonico della chiesa metropolitana di Co-senza l’11 giugno 1855, venne nominato vescovo titolare di Sinopoli e vescovo coadiutore con facoltà di successione di mons. Filippo De Simone (1807-1889, vescovo dal 1871) di Nicotera e Tropea il 22 dicembre 1871; ebbe subito il governo della diocesi, perché mons. De Filippo era anziano ed ammalato, ma non successe perché morì il 16 dicembre 1887; cf HC VIII 414 -415, 520; cf anche A. MONTICONE, I vescovi meridionali…, p. 75, n. 38.

65 ASC A 135 Lettere a don Bosco, Vaccari - Bosco, 21 luglio 1879; FDB mc. 1.435 A 5/7; cf anche Pio del PEZZO, Don Bosco mette radici in Calabria. Ispettoria Salesiana Meridio-nale, Napoli 1992, p. 24.

66 ASC G 001 Tropea, lett. Vaccari - Bosco, 28 dicembre 1882; FDB mc. 184 E 6.

67 Ib., corrispondenza dal 29 aprile 1898 al primo settembre 1910; FDR mc. 3151 C 5 – 3152 B 12.

4. La breve esperienza di Brindisi (1879-1880)

La prima casa fondata nel Mezzogiorno, fu quella di Brindisi, ma ebbe una vita breve: dall’11 novembre 1879 fin verso il termine del 1880.

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Secondo la Relazione alla Sacra Congregazione del Concilio del 1878 la diocesi di Brindisi aveva 15.000 abitanti in città ed altri 24.000 sparsi in 10 villaggi per lo più contadini.

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L’arcivescovo di Brindisi, il barnabita mons. Luigi Maria Aguilar,

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amministra-tore anche della diocesi di Ostuni, era stato a trovare don Bosco a Torino e ne era ri-masto ammirato, come si rileva da un articolo del Bullettin Salesien del 1879, che parla dell’Oratorio di S. Léon di Marsiglia.

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L’arcivescovo, che era in relazione con don Bosco già da tempo, doveva aver fatto delle proposte, perché nell’ottobre del 1878 scrisse a don Celestino Durando:

“La sua preg.ma del 3 corrente, benché mi abbia tolta la speranza di veder tosto compiu-to il disegno, dirò così secondario, fatcompiu-to da me coll’ultima mia, mi porge la fiducia di ve-der tra non molto deciso non solo in massima ma eziandio in pratica il disegno principale per cui da prima interessai la carità del venerando loro Superiore. Quindi ne ringrazio Lui e V. R. come ne ho già ringraziato il Signore. Attendo poi in Brindisi, ove mi troverò per la metà del p. v. Novembre, l’avviso promesso dell’arrivo de’ due inviati del prelodato Su-periore; e crederei che non si dovesse pubblicare, come io non pubblicherò, l’oggetto del-la loro venuta se non quando avremo conchiuso, come spero, quello che dovrà farsi.

Favorisca di manifestare al Rev. Superiore queste cose, colle mie più vive raccomanda-zioni alle Sue e Loro preghiere”.72

La visita non ci fu e mons. Aguilar all’inizio di dicembre scriveva di nuovo, esprimendo la speranza che prima della fine dell’anno si potesse risolvere il problema che lo interessava tanto:

“Rev. Padre, ho voluto lasciar passare tutto il mese di Nov., quando (dopo il 15) aspettava la promessa visita, supponendo qualche impedimento a causa della stagione. Ora non

ve-68 MB XIII 631; MB XIV 337-338; Annali I 464; Tommaso STILE, I primi venticinque anni dell’Ispettoria Salesiana Napoletana. Bari, Scuola Tipografica Orfanotrofio Salesiano 1952, p. 91; N. NANNOLA, Don Bosco e l’Italia Meridionale…, pp. 19-21.

69 HC VIII 160.

70 Mons. Luigi Maria Aguilar, nato a Napoli il 7 aprile 1814, fu ordinato sacerdote a Roma il 16 ottobre 1836; professore di lettere e filosofia e rettore del regio liceo di Teramo, fu esaminatore prosinodale della diocesi di Teramo il 6 dicembre 1859 e confermato in tale carica il 30 gennaio 1861; Superiore della provincia napoletana dei Barnabiti, venne nominato ve-scovo di Ariano il 27 ottobre 1871 e consacrato a Roma il primo novembre; trasferito a Brin-disi il 25 settembre 1875, morì il 21 gennaio 1892; cf HC VIII 121, 160.

71 BS 11 (1879) 4: “Il y a peu de jours, M.gr Aguilar, Evêque de Brindisis, en adressant quelques paroles aux élèves de l’Oratoire de Turin commença ainsi: J’ai été édifié, ému, profondément touché de la dévotion, du respect avec lequel vous vous êtes approchés de la Sainte Table; j’ai éprouvé une grande satisfaction à vous entendre ce matin et ce soir prier pour vos bienfaiteurs. Continuez, dit-il en terminant, continuez de communier avec la même fer-veur; c’est le moyen de mettre des bases solides à votre éducation, et comme la reconnaissance est un de nos premiers devoirs, ne cessez de recommander à Dieu, dans vos prières, ceux qui ont la charité de vous aider, de seconder vos aspirations”.

72 ASC F 675 Brindisi, lett. Aguilar - Durando, Ostuni 21 ottobre 1878; FDB mc. 257 E 6/7.

dendo né persone né lettera, vengo a pregarla di volermi tosto far sapere qualche cosa, spe-rando che prima della fine di questo anno si possa risolvere l’affare che tanto m’interessa.

E con ciò mi raccomando alla Sue orazioni ed a quelle del Rev. D. Bosco, cui riverisco di cuore”.73

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