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4. Studi diagnostic

4.3 Risultati e discussione

Studi analitici precedenti su un campione di settantuno denarii repubblicani, condotti dai Dottori Marco Ferretti e Vincenzo Palleschi, presso i laboratori del CNR di Montelibretti (collezione B), e le analisi in situ condotte presso il Monetiere di Firenze attraverso le tecniche diagnostiche XRF e LIBS su un numero considerevole di denarii, hanno fornito dati preziosi ai fini dello studio della collezione privata composta da settantanove denarii repubblicani, condotto presso i laboratori del CNR di Pisa (collezione A). La base, ormai solida, costituita dall’ampio numero di monete analizzate durante le ricerche precedenti ha permesso non soltanto la comparazione dei dati tra i campioni, ma soprattutto una ricostruzione storica molto dettagliata delle oscillazioni del valore del denario (che coprì circa due secoli di storia romana), forte anche della corrispondenza dei risultati analitici ottenuti dai diversi studi. Ciò che si evince in prima istanza dalla comparazione dei risultati delle varie ricerche è che la quantità di metallo prezioso presente nel contenuto del denario, nonostante le innumerevoli oscillazioni dovute ai continui conflitti bellici che Roma si trovò ad affrontare durante l’età repubblicana, non è mai stata inferiore al 95%, presentando, quindi, costanti caratteristiche di pregio92. L’eccezione è rappresentata dai denarii legionari93 di Marco Antonio caratterizzati da una bassa qualità della lega metallica (con una percentuale minima di metallo prezioso che si aggira attorno al 65%) dovuta al conflitto che vide impegnato il Generale romano, “filorientale”, contro colui che dopo la battaglia di Azio, nel 31 a.C., inflisse il colpo di grazia al sistema repubblicano per dare vita all’Impero: Ottaviano Augusto. Tutto porta a

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V. Palleschi, A. El Hassan, M. Ferretti, S. Legnaioli, G. Lorenzetti, E. Nebbia, L. Pardini, F. Catalli and M.A. Harith, In situ XRF and LIBS analysis of roman silver denari, cit..

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Questi denarii di Marco Antonio vengono definiti “legionari” perché probabilmente venivano prodotti da una zecca itinerante che seguiva le legioni sottoposte agli ordini del Generale.

pensare che le situazioni di forte crisi politica ed economica determinarono un calo notevole del contenuto d’argento dei denarii col conseguente rincaro della quantità di rame, e lo Stato non mancò, durante questi periodi, di emettere moneta falsa per superare le fasi di emergenza. Questo dato fornisce al numismatico la possibilità utile non soltanto di inserire in una scala temporale i denarii in base alla loro composizione elementale, ma contemporaneamente di mettersi in guardia dai falsi.

-200 -180 -160 -140 -120 -100 -80 -60 -40 -20 0 2 4 6 8 10 12 Catilinarian Conspiracy War against Pompey C u (w e ig h t % ) Year According to Babelon 214-200

(II Punic War)

War against Jugurtha Uprising in Spain Social War Civil War Uprising of Pergamon

Figura 4. Evoluzione temporale del contenuto in rame dei denarii d’argento.

La nuova timeline (fig. 4), ottenuta attraverso la tecnica diagnostica non distruttiva della fluorescenza X, sovrappone i dati qualitativi e quantitativi ottenuti dai settantanove denarii analizzati presso il CNR di Pisa (segnalati in rosso) a quelli ottenuti sui denarii analizzati presso il CNR di Montelibretti (segnalati in nero) attraverso le tecniche XRF e LIBS; le informazioni che ne risultano sono di notevole interesse storico. L’aumento della concentrazione del peso percentuale

di rame nei denarii d’argento, rappresentato dai picchi più alti del grafico, è in perfetta corrispondenza con gli eventi bellici che stremarono Roma in anni ben precisi: la rivolta di Pergamo, che finì con la designazione del popolo romano come erede da parte dell’ultimo re di Pergamo, il cui patrimonio servì a Tiberio per il finanziamento di una nuova legge che attribuiva ai triumviri il potere di definire lo status giuridico della terra sottoposta ad assegnazione; la guerra contro Giugurta, re di Numidia, che consegnato ai Romani a tradimento tra il 106 e il 105 a.C. diede lustro al trionfo di Mario e venne giustiziato; la guerra sociale che nel 91 a.C. scoppiò a causa della rivendicazione da parte dei popoli italici della cittadinanza romana; la rivolta in Spagna, terra preziosa per il popolo romano soprattutto per la ricchezza dei giacimenti minerari presenti in abbondanza su tutto il territorio; gli anni 60 a.C., che videro acutizzarsi la questione agraria con il conseguente impoverimento del ceto nobiliare rimasto privo della terra e che congiurò contro Lucio Sergio Catilina negli anni 63-62 a.C.; la seconda guerra civile del 49 a.C., che terminò nell’estate del 48 a.C. a Farsalo con la sconfitta di Pompeo da parte di Cesare (Pompeo costretto a fuggire in Egitto fu di lì a poco assassinato); ed infine la terza guerra civile che vide a capo di due schieramenti contrapposti Antonio e Ottaviano e che terminò nel 31 a.C. ad Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra, segnando in questo modo il tramonto della Repubblica.94 Non bisogna dimenticare che nell’antichità il valore della moneta coincideva con la quantità di metallo prezioso presente nella lega e, a questo punto, si può affermare che nei periodi di crisi la quantità d’argento presente nel contenuto delle monete veniva ridotta, probabilmente, per impedirne la svalutazione. La tecnica analitica della fluorescenza X, inoltre, ha permesso il riconoscimento di due falsi contemporanei in peltro, una lega di bassa qualità e costo, composta principalmente di stagno con l’aggiunta di altri metalli quali il rame, il bismuto, l’antimonio e il piombo (fig. 5), e di due denarii suberati, falsi antichi caratterizzati da un nucleo interno di rame rivestito da una sottilissima lamina d’argento (fig. 6). Si comprende, a questo punto, quanto l’apporto della

tecnica analitica, assolutamente non distruttiva, sia stato di grande valore ai fini di una ricostruzione storica dettagliata del denario e dell’identificazione dei falsi.

Figura 5. Falso in peltro contemporaneo. Figura 6. Denario suberato con tracce della sottile lamina d’argento ai bordi.

Conclusioni

L’analisi qualitativa e quantitativa, attraverso la tecnica diagnostica XRF, condotta presso i laboratori del CNR di Pisa di 79 denarii repubblicani appartenenti ad una collezione privata (collezione A) ha permesso l’associazione delle monete ad anni precisi del periodo di Roma repubblicana. La diminuzione del peso percentuale dell’argento ed il conseguente aumento della percentuale di altri elementi, quali il rame e il piombo, ha dimostrato il chiaro intento, da parte delle autorità emittenti, di abbassare il contenuto di metallo prezioso dei denarii durante i periodi di grave crisi politica ed economica, determinandone, in questo modo, il calo della qualità della lega metallica, ma tutelando, allo stesso tempo, la moneta dalla svalutazione. I dati a riguardo, con le relative oscillazioni delle percentuali di metallo prezioso che coincidono con le crisi politiche ed economiche caratterizzanti l’intero periodo repubblicano, sono stati ampiamente supportati dai risultati ottenuti dallo studio di un’altra collezione privata (collezione B), composta da 71 denarii, condotto presso i laboratori del CNR di Montelibretti attraverso le tecniche diagnostiche XRF e LIB. In entrambi i casi i picchi del grafico ottenuto tramite la tecnica analitica dell’XRF (vedi cap. 4.3) corrispondenti ad un aumento della percentuale in rame del contenuto metallico dei denarii coincidono con eventi cruciali della storia repubblicana di Roma: la rivolta di Pergamo, che finì con la designazione del popolo romano come erede da parte dell’ultimo re, il cui patrimonio servì a Tiberio per il finanziamento di una nuova legge che attribuiva ai triumviri il potere di definire lo status giuridico della terra sottoposta ad assegnazione; la guerra contro Giugurta, re di Numidia, che consegnato ai Romani a tradimento tra il 106 e il 105 a.C. diede lustro al trionfo di Mario e venne giustiziato; la guerra sociale che nel 91 a.C. scoppiò a causa della

rivendicazione da parte dei popoli italici della cittadinanza romana; la rivolta in Spagna, terra preziosa per il popolo romano soprattutto per la ricchezza dei giacimenti minerari presenti in abbondanza su tutto il territorio; gli anni 60 a.C., che videro acutizzarsi la questione agraria con il conseguente impoverimento del ceto nobiliare rimasto privo della terra; la seconda guerra civile del 49 a.C., che terminò nell’estate del 48 a.C. a Farsalo con la sconfitta di Pompeo da parte di Cesare; ed infine la terza guerra civile che vide a capo di due schieramenti contrapposti Antonio e Ottaviano e che terminò nel 31 a.C. ad Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra, segnando in questo modo il tramonto della Repubblica. La tecnica diagnostica della fluorescenza X, quindi, ha fornito dati utili riguardo alla composizione elementale dei denarii permettendone la classificazione e l’inserimento all’interno di una scala temporale dettagliata; inoltre, ha operato sui reperti in maniera completamente non distruttiva preservandone l’integrità e lo stato di conservazione. Un ulteriore dato utile fornito dalla tecnica della fluorescenza X è stato il riconoscimento dello strato di ossidazione costituito dal bromuro d’argento che ricopre cinque monete non inserite all’interno del campione di 79 denarii analizzati proprio perché la spessa patina che riveste le monete non ne ha permesso l’analisi qualitativa e quantitativa. E’ probabile che le monete rivestite da questo tipo di patina si siano conservate in ambiente marino fino al loro rinvenimento poiché è in acque salate e ricche di ossigeno che il bromuro d’argento viene a costituirsi. Inoltre le analisi diagnostiche tramite fluorescenza X hanno permesso l’individuazione di due falsi contemporanei in peltro (una lega di stagno e piombo) e di due denarii suberati (falsi antichi) caratterizzati da un nucleo metallico in rame rivestito da una sottile lamina d’argento; ciò dimostra

l’ulteriore utilità della tecnica ai fini della diagnosi dell’autenticità dei reperti archeologici a giovamento dello studioso e dell’intramontabile mercato collezionistico.

Appendice

La lotta propagandistica tra il Divi Filius e Marco Antonio

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