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risultati produttivi in agricoltura

Nel 2012 la produzione agricola regio- nale, ai prezzi di base (PPB), escluse la silvicoltura e la pesca e inclusi i servizi connessi e le attività seconda-

Produzione agricola ai prezzi di base, consumi intermedi e valore aggiunto in Lombardia (mio euro), 2012

Lombardia Italia Lombardia/Italia

mio. euro % su tot. PPB % su comparto mio. euro % su tot. PPB % su comparto %

Coltivazioni agricole 1.971 27,5 100,0 26.185 51,9 100,0 7,5 Erbacee 1.187 16,6 60,2 14.036 27,8 53,6 8,5 Foraggere 450 6,3 22,8 1.643 3,3 6,3 27,4 Arboree 334 4,7 17,0 10.506 20,8 40,1 3,2 Allevamenti 4.496 62,8 100,0 17.268 34,2 100,0 26,0 Carni 2.581 36,0 57,4 10.723 21,2 62,1 24,1 Latte 1.654 23,1 36,8 4.987 9,9 28,9 33,2 Altri zootecnici 262 3,7 5,8 1.557 3,1 9,0 16,8 Servizi connessi 558 7,8 6.474 12,8 8,6

Totale PPB beni e servizi agricoli 7.025 98,1 49.926 98,9 14,1

(+) attività secondarie* 209 2,9 1.540 3,0 13,6

(-) attività secondarie* 70 1,0 968 1,9 7,3

Totale PPB branca agricoltura 7.164 100,0 50.498 100,0 14,2

(-) Consumi intermedi 4.239 59,2 24.085 47,7 17,6

Valore aggiunto ai prezzi di base 2.925 40,8 26.413 52,3 11,1

*Per attività secondaria va intesa sia quella effettuata nell’ambito della branca attività agricola e quindi non separabile, vale a dire agriturismo, trasformazione del latte, frutta e carne, evidenziata con il segno (+) e sia quella esercitata da altre branche d’attività economiche nell’ambito delle coltivazioni e degli allevamenti (per esempio da imprese commerciali) che vengono evidenziate con il segno (-).

Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell’agricoltura per regione.

rie, si colloca su un valore in termini correnti superiore a 7,1 miliardi di euro. La quota regionale sul valore della produzione agricola nazionale

(pari al 14,1%) si conferma nel tempo la più elevata del paese. Nel confron- to comunitario l’agricoltura lombarda pesa sulla PPB agricola dell’UE-27 per

l’1,8%, valore che raggiunge il 2,6% se si considerano le sole produzioni zoo- tecniche (EUROSTAT, 2011).

Rispetto all’anno precedente il valore della produzione agricola si mantiene pressoché costante (-0,1%), in quan- to il calo delle quantità complessive (-3,7%) è compensato da un aumento medio dei prezzi (+3,8%); nel 2012 la PPB agricola nazionale è aumentata, invece, dell’1,8%.

Sono soprattutto le produzioni vegeta- li a soffrire con un decremento annuo di oltre il 10%, causato principalmen- te da una contrazione delle quantità, mentre i prodotti zootecnici crescono in valore del 4,7%, soprattutto in ra- gione di un incremento di prezzo del 6,4%. Si registra un incremento anche per i servizi connessi (+5,2%), mentre le attività secondarie calano del 3,3%. La composizione della PPB conferma la vocazione zootecnica della regio- ne: l’allevamento contribuisce, infat-

Valore della produzione agricola ai prezzi di base per principali comparti in Lombardia, 2012

Cereali e legumi secchi Ortaggi Colture industriali Florovivaismo Vite Frutta Altre legnose Foraggere Carni bovine Carni suine Altre carni Latte Uova e altri Servizi connessi

11,6%

3,7%

7,9%

3,5%0,5%

1,3%

2,3%

1,9%

16,5%

8,4%

11,8%

23,5%

0,6%

6,4%

Principali produzioni vegetali in Lombardia, 2012

PPB1 a prezzi correnti PPB1 a prezzi concatenati 2005 Variazione % 2012/2011

Mio. euro % Lombardia/Italia Mio. euro Quantità Prezzi PPB

Frumento tenero 83,2 9,8 40,4 48,9 -1,8 46,2 Frumento duro 17,6 1,3 10,1 21,9 -2,2 19,2 Orzo 20,2 10,0 12,1 15,0 -0,9 14,0 Riso 137,7 41,5 164,2 4,3 -33,7 -30,9 Mais ibrido 510,0 28,7 287,2 -21,0 -1,3 -22,0 Soia 26,9 18,6 13,9 -31,2 19,4 -17,9 Barbab. da zucchero 9,0 7,8 9,5 13,7 7,4 22,1 Patate 9,5 1,4 7,6 -12,4 -8,0 -19,4 Pomodori n.d n.d n.d n.d n.d n.d Poponi 38,1 18,6 46,9 3,5 -10,5 -7,4

Uva da vino venduta 18,7 2,2 15,5 -16,5 30,4 8,9

Vino 143,1 6,8 94,4 -17,4 22,0 0,7 Olio 2,7 0,2 4,1 20,0 -0,4 19,6 Pesche 2,0 0,6 2,1 -6,1 18,1 10,9 Mele 18,4 2,2 14,1 -10,7 34,1 19,8 Pere 11,8 2,6 8,3 -1,7 38,5 36,1 Actinidia 4,0 1,9 5,1 1,2 -26,8 -25,9

1 Valore della produzione ai prezzi di base.

Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell’agricoltura per regione. ti, per il 62,8% alla sua formazione e l’incidenza sul quadro nazionale sale al 26%. Seguono le produzioni vegetali

(27,5%), i servizi connessi e le attività secondarie. A livello nazionale, invece, prevale la PPB vegetale rispetto a quel-

la zootecnica (con percentuali pari, ri- spettivamente, al 52% e al 34%). Per quanto riguarda i singoli comparti

predominano, in termini di incidenza sulla PPB totale, il latte (23,5%), segui- to dalle carni suine (16,5%), dalle car- ni bovine (11,8%) e dai cereali (11,6%). L’incremento del valore delle pro- duzioni zootecniche è trainato dalle carni suine (+6,1%) e da quelle bovine (+3,9%), mentre il comparto del latte soffre una lieve riduzione (-0,3%). L’in- cremento della PPB della carne avicola

è pari al 10% e sale addirittura al 30% quella delle uova.

Dal lato della PPB vegetale, i cereali pa- gano una perdita di oltre il 18% in va- lore nel confronto con il 2011, causata in egual misura sia da variazioni quan- titative che di prezzo. Cali in valore si segnalano anche per le colture indu- striali (-12,1%), le foraggere (-7,6%), il florovivaismo (-4,4%) e le orticole

(-2,6%). Incrementi, invece, riguarda- no le legnose agrarie (+2,7%), traina- te soprattutto dalla frutta (15,6%) e, in minor misura, dalla vitivinicoltura (+1,6%).

Fra le singole colture il riso, che rap- presenta il 41,5% della PPB risicola na- zionale, subisce una grave contrazione di oltre il 30%, dovuta al drastico calo dei prezzi. Al contrario, i cali quanti- Principali produzioni zootecniche in Lombardia, 2012

PPB1 a prezzi correnti PPB1 a prezzi concatenati 2005 Variazione % 2012/2011

Mio. euro % Lombardia/Italia Mio. euro Quantità Prezzi PPB

Carni bovine 831,0 23,2 749,7 -3,1 7,2 3,9 Carni suine 1.158,6 39,0 917,7 -2,1 8,4 6,1 Carni ovi-caprine 2,8 1,4 3,2 0,0 0,4 0,4 Carni avicole 496,2 17,1 386,9 4,8 4,7 9,7 Uova 256,6 17,0 146,2 -1,4 32,5 30,7 Latte vaccino 1.651,2 36,3 1.510,9 -2,4 2,2 -0,3 Latte ovi-caprino 2,5 0,6 2,0 0,0 2,5 2,5 Miele 5,4 15,0 3,3 -11,8 8,0 -4,7

1 Valore della produzione ai prezzi di base.

tativi pesano sulla significativa flessio- ne della PPB del mais (-22%). Le va- riazioni produttive spingono al rialzo il valore della produzione dei cereali autunno-vernini, mentre la soia segue dinamiche simili a quelle del mais. A livello di colture arboree, la vite su- bisce forti contrazioni quantitative, tuttavia compensate da variazioni di prezzo. Le stesse positive variazioni di prezzo spingono in alto la PPB delle colture frutticole, con particolare rife- rimento alle mele e alle pere. Con rife- rimento ai prodotti trasformati, la PPB del vino registra una variazione annua dello 0,7%, mentre più marcata è quel- la dell’olio (+19,6%).

Sul versante zootecnico, la Lombardia esercita diversi primati a livello nazio- nale, con una produzione del 39% del- la carne suina, del 23,2% della carne bovina e del 36,3% del latte vaccino sulle quote nazionali. Rilevanti sono anche le percentuali regionali, sul to- tale nazionale della produzione, di car- ni avicole (17,1%), uova (17%) e miele (15%).

L’aumento di valore della PPB zootec- nica trova, a livello di singolo prodotto, una conferma per quanto riguarda le carni suine (+6,1% in valore e -2,1% in quantità), le carni bovine (+3,9% in valore e -3,1% in quantità) e le car- ni avicole (rispettivamente +9,7% e

+4,8%). La PPB del latte vaccino segna una lieve flessione (-0,3%), a fronte di un decremento quantitativo del 2,4%. Più marcata è la contrazione del miele (-4,7% in valore).

La staticità del valore della produ- zione, unitamente all’incremento dei consumi intermedi, ha determinato, nel 2012, un’erosione del 4,2% del va- lore aggiunto agricolo regionale, pari a circa 3 miliardi di euro, ed ha causato una riduzione dell’incidenza del valore aggiunto sul valore della produzione della branca agricoltura al livello del 40,8%. Nello stesso periodo il valore aggiunto dell’agricoltura italiana è au- mentato dello 0,8%.

Nel settore agricolo la spesa regionale per consumi intermedi si colloca, nel 2012, su un valore di oltre 4,2 miliardi di euro, pari al 17,6% del totale nazio- nale, con una crescita in valore del 3% sull’anno precedente.

I consumi intermedi (CI) regionali in- cidono, per il 59,2%, sul valore della produzione ai prezzi di base, valore in

linea con l’UE-27, ma di oltre 10 punti superiore a quello nazionale.

L’incremento della spesa per consumi intermedi rispetto al 2011 è determi- nato dall’effetto congiunto di un in- cremento dei prezzi dei fattori, pari al 4,7%, e da una riduzione dei quan- titativi dell’1,6%. Poiché nello stesso periodo la PPB agricola si è mantenu-

consumi

intermedi

Consumi intermedi dell’agricoltura in Lombardia, 2012

Valori a Riparto % su Var. % Var. % Var. % prezzi correnti % Italia valore quantità prezzo

(mio. euro), 2012 2012/11 2012/11 2012/11

Sementi e piantine 165,6 3,9 12,1 -5,4 -5,4 0,0

Mangimi e spese varie per il bestiame 1.705,9 40,2 25,1 1,8 -3,0 4,9

Fertilizzanti 286,5 6,8 17,3 1,9 -5,9 8,4

Fitofarmaci 52,6 1,2 6,4 -4,0 -2,7 -1,3

Energia motrice 599,3 14,1 17,5 22,0 7,3 13,7

Reimpieghi 622,0 14,7 23,7 -2,5 0,0 -2,5

Altri beni e servizi 807,0 19,0 10,9 1,1 -2,9 4,1

Consumi intermedi 4.239,0 100,0 17,6 3,0 -1,6 4,7

Fonte: ISTAT.

Incidenza % dei consumi intermedi sul valore della produzione agricola, 2011 % Lombardia 57,4 Italia 47,2 Italia - Nord 53,2 Italia - Centro 42,7

Italia - Sud e Isole 40,0

UE-27 60,7 Francia 60,1 Germania 70,8 Paesi Bassi 68,4 Polonia 60,9 Regno Unito 63,5 Romania 55,5 Spagna 48,3 Fonte: ISTAT, Valore aggiunto ai prezzi di base dell’agricoltura per regione; EUROSTAT.

ta costante, ciò ha determinato una riduzione del valore aggiunto agricolo sia in termini relativi che assoluti. Il

140 120 100 80 60 40 20 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 PPB/CI

PPB/CI (valori concatenati) Ragione di scambio prezzi PPB-CI Ragioni di scambio e produttività dell’agricoltura lombarda, 2001-2012

peggioramento annuale della ragio- ne di scambio fra prodotti agricoli e consumi intermedi rappresenta ormai una costante del panorama agricolo lombardo, tanto che anche nel 2012 ha fatto segnare una diminuzione dello 0,9%. Nel 2012, inoltre, è calata la produttività dei fattori sia a prezzi

correnti che costanti (rispettivamente -3% e -2,2%).

Con riferimento alle principali catego- rie di mezzi tecnici è soprattutto l’e- nergia a influire sull’aumento annuale della spesa con un +22%, causato in buona parte dall’aumento dei prezzi. Incrementi più contenuti si sono avuti

per le spese legate alla zootecnia, che rappresentano in ogni caso il 40% del valore dei consumi intermedi regiona- li, e per i fertilizzanti. Al contrario, si sono verificate riduzioni per i prodot- ti fitosanitari (-4%) e per le sementi (-5,4%), causate soprattutto da una contrazione dei quantitativi utilizzati.

Secondo gli ultimi dati ISTAT (2010), il volume degli investimenti fissi lordi agricoli regionali si colloca su un valo- re di oltre 2 miliardi di euro, mostran- do un notevole incremento rispetto all’anno precedente, pari al 35%. L’incidenza degli investimenti sul va- lore aggiunto (VA) agricolo regionale, a prezzi correnti, risulta pari al 73,5% e rappresenta una quota del 19,2% degli investimenti agricoli nazionali; mentre l’incidenza degli stessi sul to- tale degli investimenti fissi lordi regio- nali è del 3,4%, dato più elevato rispet- to alla media degli ultimi dieci anni. L’entità degli investimenti per uni- tà lavorativa (UL) agricola si colloca su un valore doppio rispetto all’indi- ce nazionale. Tale indicatore risulta confrontabile con gli investimenti pro capite dei settori dell’industria e dei servizi, superandoli nel 2010, rispet- tivamente, del 19% e del 30%.

investimenti

Andamento degli investimenti fissi lordi agricoli* in Lombardia

Valori correnti % su tot. investimenti % su tot. investimenti % su VA agricolo (mio. euro) Lombardia1 agricoltura Italia1 Lombardia1

2001 1.407,6 2,8 14,8 38,0 2002 1.337,2 2,5 13,1 37,4 2003 1.393,2 2,7 13,0 39,8 2004 1.579,8 2,9 13,7 44,9 2005 1.656,5 2,8 14,1 55,5 2006 1.869,1 3,0 15,5 60,2 2007 1.773,2 2,6 14,9 56,8 2008 1.924,3 2,8 16,3 59,7 2009 1.527,5 2,5 14,8 54,0 2010 2.064,0 3,4 19,2 73,5

* Agricoltura, silvicoltura e pesca. 1 Valori a prezzi correnti. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

Incidenza degli investimenti fissi lordi agricoli* in Lombardia sul totale degli investimenti regionali e degli investimenti agricoli nazionali1

* Agricoltura, silvicoltura e pesca. 1 Valori ai prezzi correnti. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

% su tot. investimenti Lombardia % su tot. investimenti agricoltura Italia

0 5 10 15 20 2010 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2001 2002 2003 2,8 2,5 2,7 2,9 2,8 3,0 2,6 2,8 2,5 3,4 13,1 13,0 13,7 14,1 15,5 14,9 16,3 14,8 19,2 14,8 14,8 13,1 13,0 13,7 14,1 15,5 14,9 16,3 14,8 19,2

Investimenti fissi lordi1 per UL e per settore in Lombardia e Italia, 2010 0 5.000 10.000 15.000 20.000 Agricoltura Industria Servizi

Lombardia Italia Lombardia Italia Lombardia Italia

17.243

8.490

14.519

13.075 13.226 12.584

1Valori a prezzi correnti. Fonte: ISTAT, Conti economici regionali.

Nel 2012 i prezzi dei prodotti agricoli hanno proseguito, sia a livello nazio- nale che regionale, il trend di costan- te crescita che ha caratterizzato gli anni precedenti, facendo segnare, ri- spetto al 2011, un +5,2% in Italia e un +3,8% in Lombardia. Tale incremento è ascrivibile, in regione, soprattutto agli allevamenti, che vedono una cre- scita dei prezzi del 6,4%; al contrario diminuiscono i prezzi delle coltiva- zioni agricole (-1,1%), e in particola- re delle erbacee (-5,9%), mentre au- mentano quelli delle legnose agrarie (+13,3%).

Nell’ambito delle produzioni vegetali diminuiscono sensibilmente le quota- zioni dei cereali (-9,2%), in particolare quelle del riso (-33,7%); al contrario, si rafforzano decisamente i prezzi delle colture industriali (+15,9%) e dei legumi secchi (+16,8%). Piccoli incrementi di prezzo si sono verifi- cati anche per le foraggere (+2,9%) e

prezzi

Variazione dei prezzi impliciti dei prodotti agricoli in Lombardia e Italia, 2012

Comparto Var.% 2012/11 Lombardia Var.% 2012/11 Italia

Coltivazioni agricole -1,1 4,4 Coltivazioni erbacee -5,9 -0,3 Cereali -9,2 -5,3 Legumi secchi 16,8 17,5 Patate e ortaggi 1,1 2,3 Piante industriali 15,7 7,1

Fiori e piante da vaso -0,5 0,9

Coltivazioni foraggere 2,9 -0,3 Coltivazioni legnose 13,3 12,4 Prodotti vitivinicoli 22,9 22,1 Prodotti olivicoltura -0,3 -0,9 Frutta 21,1 15,2 Altre legnose 1,5 1,0 Allevamenti 6,4 6,9 Carni 7,1 6,2 Latte 2,2 2,2 Uova 32,5 32,5 Miele 8,0 8,0

Zootecnici non alimentari 7,2 6,4

Servizi connessi 3,6 4,3

Totale produzione beni e servizi agr. 3,9 5,2

(+) attività secondarie* -0,6 1,1

(-) attività secondarie* 7,1 0,9

Totale produzione agricoltura P.B. 3,8 5,2

Consumi intermedi 4,7 5,0

* Per attività secondaria va intesa sia quella effetttuata nell’ambito della branca attività agricola e quindi non separabile, vale a dire agriturismo, trasformazione del latte, frutta e carne, evidenziata con il segno (+) e sia quella esercitata da altre branche d’attività economiche nell’ambito delle colitvazioni e degli allevamenti (per esempio da imprese commerciali) che vengono evidenziate con il segno (-).

Dinamica degli indici dei prezzi dei prodotti dall’origine al consumo (2005=100)150 145 140 135 130 125 120 115 110 105 100 95 90 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Indice prezzi prodoti agricoli ISTAT

Indice prezzi mercato interno industrie alimentari, bevande e tabacco Indice prezzi consumo alimentari e bevande analcoliche Lombardia Indice prezzi consumo alimentari e bevande analcoliche Italia

gen-05

giu-13

le orticole (+1,1%), mentre i prodotti florovivaistici si mantengono costanti. La frutta e i prodotti vitivinicoli fanno segnare i maggiori incrementi di prez- zo del 2012, rispettivamente del 21,1% e del 22,9%. In particolare, la varia- zione dei prezzi del vino è del 22% e dell’uva venduta è addirittura del 30,4%. Le quotazioni dell’olio, invece, si mantengono stabili. Fra le colture frutticole si sono verificati incrementi di prezzo consistenti per mele e pere, mentre per l’actinidia la variazione è in decisa controtendenza.

Tutti i comparti zootecnici fanno registrare incrementi di prezzo, in

particolare le uova (+32,5%), seguite da miele (+8%), carni (+7,1%) e lat- te (+2,2%). Fra le carni si rafforzano soprattutto le variazioni in aumento delle carni suine (+8,4%) e di quelle bovine (+7,2%) e, in minor misura, di quelle avicole (+4,7%). Si segnala un andamento positivo dei prezzi anche per i prodotti zootecnici non alimen- tari (+7,2%).

Il confronto fra gli indici dei prezzi dei prodotti agricoli, alla produzione industriale e al consumo, calcolati uti- lizzando come anno base il 2005, fa emergere una generalizzata tendenza alla crescita dei prezzi a tutti livelli,

soprattutto a partire dalla seconda metà del 2010.

A segnare un trend di crescita più de- ciso sono, tuttavia, i prezzi alla produ- zione agricola, pur con le improvvise e consistenti fluttuazioni che li caratte- rizzano, e quelli alla produzione indu- striale, determinando, almeno nell’ul- timo periodo, una modesta erosione dei margini alla distribuzione. È inte- ressante notare come l’indice dei prez- zi alla distribuzione, in Lombardia, si mantenga costantemente al di sotto dell’analogo indice nazionale, segno di una maggiore efficienza del comparto rispetto al contesto nazionale.

Secondo i risultati del 6° Censimen- to generale dell’agricoltura risulta- no presenti in Lombardia, nel 2010, 54.333 aziende agricole, pari al 3,3% del totale nazionale. La superficie agricola totale (SAT) si attesta su circa 1.229.000 ettari, mentre quella utiliz- zata (SAU) è quantificata in 986.826 ettari, pari al 7,7% della SAU nazio- nale. La SAU condotta dalle aziende agricole lombarde ha subìto una ridu- zione del 5,1%, rispetto al 2000. Tale riduzione, essendo inferiore in valore assoluto rispetto a quella del numero delle aziende (-23,5%), ha compor- tato un incremento della SAU media aziendale da 14,6 a 18,2 ettari, dato, quest’ultimo, doppio rispetto alla me- dia nazionale.

L’azienda individuale e la conduzione diretta rimangono le forme giuridiche e di conduzione prevalenti; anche la forma societaria, rispetto al 2000, è cresciuta di importanza, in particola-

strutture

in

agricoltura

Caratteristiche strutturali dell’agricoltura lombarda e italiana, 2010

Lombardia Italia Lombardia/Italia

(%)

Aziende agricole (n.) 54.333 1.620.884 3,35

Allevamenti totali (n.) 22.064 217.449 10,15

Allevamenti bovini (n.) 14.718 124.210 11,85

- di cui vacche da latte 8.463 50.337 16,81

Superficie agricola e forestale (SAF) (ha) 1.229.561 17.081.099 7,20

Superficie agricola utilizzata (SAU) (ha) 986.826 12.856.048 7,68

Unità di bestiame (UBA) 2.739.158 9.957.399 27,51

Lavoratori nelle aziende agricole (n.) 137.447 3.870.754 3,55

- di cui familiari (n.) 98.157 2.932.651 3,35

Giornate di lavoro totali (migliaia) 19.261 250.806 7,68

- di cui familiari (migliaia) 15.067 200.905 7,50

SAT media per azienda (ha) 22,63 10,54 214,74

SAU media per azienda (ha) 18,16 7,93 229,0

Allevamenti/aziende agricole (%) 40,61 13,42 302,7

UBA/SAU (n.) 2,78 0,77 358,4

UBA/allevamento (n.) 124,15 45,79 271,1

Lavoratori per azienda (n.) 2,53 2,39 105,9

Giornate di lavoro per azienda (n.) 354,5 154,7 229,1

Giornate di lavoro/SAU (n.) 19,52 19,51 100,1

Giornate lavorative familiari (%) 78,2 80,1 97,7

Produzione standard (mio. euro) 7.388 49.460 14,94

Produzione standard/azienda (euro) 135.979 30.514 445,62

re in Lombardia. Complessivamente è in aumento l’utilizzo di SAU in affit- to, titolo di possesso della superficie che in Lombardia risulta prevalente (49,5%), in termini di ettari, rispetto alla proprietà, diversamente da quan- to avviene a livello nazionale (29,9%); così come hanno un maggior peso, in termini di aziende e di superficie, le aziende che possiedono terra in affitto (anche con le altre forme di possesso) e le aziende che dispongono di super- ficie unicamente in affitto.

Nel 2010 il 40,6% delle aziende agrico- le lombarde, pari a 22.064 unità, eser- cita un’attività di allevamento contro il corrispondente 13,4% a livello na- zionale. L’importanza della zootecnia lombarda in ambito nazionale si deli- nea dall’elevata diffusione dell’alleva- mento, che risulta 3 volte superiore rispetto al relativo parametro naziona- le, nonché dal carico di bestiame per allevamento (2,7 volte) e per ettaro di

Conduzione e manodopera agricola in Lombardia e Italia, 2010

Lombardia Italia

numero % numero % Capo azienda

- con licenza media 34.853 64,1 1.158.494 71,5

- con laurea 3.516 6,5 100.981 6,2

- età inf. 40 anni 7.894 14,5 161.716 10,0

- donna 10.761 19,8 497.847 30,7

Manodopera extra familiare 39.290 28,6 938.103 24,2

di cui - manodopera straniera 16.527 42,1 233.055 24,8

- stranieri extra UE 9.065 54,8 98.581 42,3

- stranieri UE 27 7.462 45,2 134.474 57,7

di cui - continuativi 18.353 46,7 163.145 17,4

- saltuari 16.494 42,0 695.557 74,1

Fonte: ISTAT - 6° Censimento generale dell’agricoltura. SAU (3,6 volte). Anche l’entità del pa- trimonio zootecnico, che rappresenta in unità bovine adulte (UBA) il 27,5% di quelle nazionali, distingue la Lom- bardia nel contesto italiano. Anche se con l’eccezione degli ovicaprini, la maggioranza dei capi si concentra ne- gli allevamenti di pianura.

Secondo i dati censuari la produzio-

ne standard regionale si aggira su un valore prossimo a 7,4 miliardi di euro, pari al 14,9% del corrisponden- te valore nazionale. La produzione media standard per azienda è di oltre 135.000 euro, quasi 4 volte e mezzo la media aziendale italiana, limitata a soli 30.000 euro.

lombarde è ubicata in pianura; queste concentrano il 65% della SAT e il 73% della SAU e presentano una dimen- sione media aziendale pari a 24,4 ha, segnatamente superiore rispetto alla media regionale (18,4 ha/azienda). In montagna opera il 23,5% delle aziende,

che gestiscono il 25,7% della SAT e il 17,6% della SAU e presentano una di- mensione media di 13,8 ha. L’85% del- la produzione standard dell’agricoltura lombarda è realizzata in pianura. La distribuzione delle aziende per classi di dimensione economiche dise-

gna un quadro dell’agricoltura lombar- da significativamente diverso rispetto a quello nazionale. Le aziende di pic- cole e piccolissime dimensioni, carat- terizzate da una produzione standard inferiore ai 25.000 euro, sono in regio- ne meno del 60%, contro l’81% a livel- Caratteristiche della conduzione delle aziende agricole in Lombardia e Italia

Lombardia 2010 Italia 2010 Lombardia 2000 Italia 2000

Aziende SAU % SAU % SAU % SAU

n. % ettari %

Forma giuridica

- aziende individuali 44.554 82,0 527.520 53,5 76,1 63,6 79,1

- società 9.523 17,5 405.539 41,1 17,7 29,8 11,7

- altra forma giuridica 256 0,5 53.766 5,4 6,3 6,6 9,2

Forma di conduzione

- conduzione diretta del coltivatore 50.687 93,3 805.868 81,7 82,8 82,1 81,2

- conduzione con salariati 3.106 5,7 134.373 13,6 11,6 17,9 18,7

- altra forma di conduzione 540 1,0 46.585 4,7 5,6 0,0 0,1

Titolo possesso

- in proprietà 449.309 45,5 61,9 55,3 76,8

- in affitto 488.206 49,5 29,9 41,5 19,4

- a titolo gratuito 49.311 5,0 8,5 3,3 3,8

Totale 54.333 100 986.826 100,0 100,0 100,0 100,0

lo nazionale. All’opposto, le aziende di grandi dimensioni, oltre i 500.000 euro, rappresentano il 5,3% del totale, interessando il 64,3% della produzio- ne standard regionale e lo 0,7% delle aziende e il 33,8% della produzione standard nel contesto nazionale. Note- vole, inoltre, è la presenza di aziende medio-grandi, pari al 14,6% del totale e al 24,7% della produzione standard. La dimensione economica rappresen- ta il principale parametro per deter-

Aziende agricole per classe di dimensione economica in Lombardia e Italia, 2010

Dimensione Lombardia % Lombardia % Italia % Lombardia/Italia

economica aziende SAU prod. standard aziende SAU prod. aziende SAU prod. aziende

(ha) (mio. euro) standard standard

Piccolissime (< 4.000 €) 12.853 16.302 25,1 23,7 1,7 0,3 48,3 8,6 2,6 1,6 Piccole (4.000 - 25.000 €) 19.574 107.397 227,3 36,0 10,9 3,1 32,9 21,8 11,4 3,7 Medio-piccole (25.000 - 50.000 €) 6.254 92.001 223,0 11,5 9,3 3,0 7,9 13,4 9,2 4,9 Medie (50.000 - 100.000 €) 4.827 125.598 341,7 8,9 12,7 4,6 5,5 16,0 12,6 5,4 Medio-grandi (100.000 - 500.000 €) 7.928 378.390 1821,6 14,6 38,3 24,7 4,7 29,3 30,4 10,3 Grandi (≥ 500.000 €) 2.897 267.137 4.749,5 5,3 27,1 64,3 0,7 10,9 33,8 24,6 Totale 54.333 986.826 7.388,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 3,4

Fonte: ISTAT - 6° Censimento generale dell’agricoltura.

Imprese e non-imprese nell’agricoltura lombarda, 2010

Numero di aziende % Produzione standard (mio. euro) %

Non imprese 22.385 41,2 88,0 1,2

- di cui solo autoconsumo 4.451 8,2 8,6 0,1

- di cui autoconsumo prev. 4.970 9,1 21,7 0,3

- di cui att. comm.le prev. 12.964 23,9 57,8 0,8

Intermedie 7.638 14,1 110,4 1,5

- di cui disattivate 2.960 5,4 41,4 0,6

- di cui imprese potenziali 4.678 8,6 69,0 0,9

Imprese 24.310 44,7 7.189,7 97,3

- di cui parz. o total. disattivate 2.189 4,0 231,6 3,1

- di cui piccole 11.681 21,5 550,3 7,4

- di cui grandi 10.440 19,2 6.407,8 86,7

Totale 54.333 100,0 7.388,1 100,0

minare il grado di imprenditorialità delle aziende agricole, ma non l’unico. Sulla base della produzione standard, del livello di autoconsumo, del ricorso al contoterzismo passivo e della quota

di lavoro dedicata all’attività agricola, Arzeni e Sotte (2013) propongono, a partire dai dati censuari, una clas- sificazione delle imprese agricole in “non-imprese”, “intermedie” e “im-

prese”. A livello regionale le aziende agricole realmente ascrivibili alla ca- tegoria di imprese sarebbero il 44,7% del totale per il 97,3% della produzio- ne standard; in particolare, le grandi Aziende agricole per orientamento tecnico economico in Lombardia e Italia, 2010

Lombardia % Lombardia % Lombardia/Italia

aziende SAU prod. standard aziende SAU prod. aziende SAU prod.

(ha) (mio. euro) standard standard

Aziende specializzate nei seminativi 22.308 466.511 963,0 41,1 47,3 13,0 5,8 9,5 10,7

- di cui aziende risicole specializzate 1.455 96.229 200,0 2,7 9,8 2,7 42,3 42,1 41,0

Aziende specializzate in ortofloricoltura 2.640 14.875 374,3 4,9 1,5 5,1 7,0 10,0 8,8

Aziende specializzate nelle colture permanenti 7.662 35.769 338,9 14,1 3,6 4,6 0,9 1,3 2,5

- di cui aziende specializzate nella viticoltura 5.426 27.820 289,7 10,0 2,8 3,9 2,7 2,9 3,9

Aziende specializzate in erbivori 15.265 334.085 2.164,3 28,1 33,9 29,3 11,8 9,8 23,2

- di cui aziende bovine specializzate - orientamento latte 6.969 247.545 1.758,6 12,8 25,1 23,8 20,3 27,1 38,8 - di cui aziende bovine specializzate - orientamento allevamento e ingrasso 2.950 35.394 286,8 5,4 3,6 3,9 8,9 3,9 14,8

Aziende specializzate in granivori 1.747 65.534 3.126,3 3,2 6,6 42,3 18,7 36,6 34,8

- di cui aziende suinicole specializzate 1.176 59.718 2.562,7 2,2 6,1 34,7 24,5 45,8 52,3

- di cui aziende specializzate in pollame 511 5.404 554,9 0,9 0,5 7,5 13,8 12,4 14,1

Aziende con policoltura 1.689 16.576 89,0 3,1 1,7 1,2 1,6 2,1 3,9

Aziende con poliallevamento 403 12.348 169,2 0,7 1,3 2,3 9,5 15,0 39,4

Aziende miste (colture - allevamento) 2.393 40.274 163,1 4,4 4,1 2,2 6,7 7,4 11,4

Aziende non classificate 226 855 0,4 0,1 - 0,9 0,9 -

Totale 54.333 986.826 7.388,1 100,0 100,0 100,0 3,4 7,7 14,9

imprese, paragonabili per dimensione economica a quelle dell’Europa Cen- tro-settentrionale, non supererebbero il 19,2% del totale.

L’incidenza del lavoro agricolo in Lom-

bardia sul totale dell’Italia è del 3,5%, espressa in numero di lavoratori, e del

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