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3.5.1. Presenza dell’informativa settoriale

La ricerca è stata compiuta su un campione di 36 società quotate nei mercato borsistici europei, con lo scopo di identificare quali società riportano l’informativa di segmento e quindi quali entità applicano l’IFRS 8.

L’informativa è presente in 32 società, pari al 89,9 % del campione, solo 4 società (11,1%), non la includono all’interno del bilancio. Tale assenza viene giustificata dalla Nota integrativa, la quale contiene le motivazioni di tale omissione, solitamente da ricondursi all’esistenza di un solo mercato o di un’unica linea di business.

Figura 1: Presenza dell’informativa settoriale

I risultati illustrati nel proseguo del capitolo si riferiscono alle analisi condotte su 32 società appartenenti al campione preso in esame, ossia solo nei confronti di tutte quelle che presentano l’informativa di segmento.

Tuttavia, il principio contabile internazionale IFRS 8 al paragrafo 31 nell’ambito delle “informazioni riguardanti l’entità nel suo insieme”, sottolinea che “i paragrafi 32 e 34 si applicano a tutte le entità soggette al presente IFRS, comprese quelle che hanno un unico settore oggetto di informativa”. Tali paragrafi si riferiscono alle informazioni in merito ai

SI 88,9% NO 11,1% SI NO

109

prodotti e ai servizi, alle aree geografiche ed ai principali clienti. Nel paragrafo relativo alle informazioni contenute nell’informativa, analizzeremo se queste quattro società applicano o meno le previsioni contenute all’interno di queste disposizioni.

3.5.2. Collocazione dell’informativa settoriale

Da una prima lettura dei risultati si può affermare che la maggior parte delle società non indica l’informativa di segmento nell’indice del fascicolo di bilancio; infatti solamente il 34,4% delle società oggetto del campione ha evidenziato nell’indice il paragrafo destinato a trattare l’informativa di segmento.

Per quanto riguarda invece la collocazione dell’informativa settoriale, dall’analisi condotta sul campione, risulta che le società tendono maggiormente ad includere l’informativa nella Nota integrativa (84,4%) in quanto considerata come nota di commento ai dati inseriti all’interno dei prospetti di Stato patrimoniale e Conto economico. Nello specifico il 50% delle società che optano per la collocazione in Nota integrativa, è formato da imprese estere mentre il 34% da imprese italiane.

Figura 2: Collocazione informativa settoriale

Dall’analisi effettuata si è potuto constatare che la funzione della Relazione sulla gestione nell’ambito dell’informativa di segmento in taluni casi è di tipo “complementare” rispetto alla Nota integrativa, ha perciò come scopo quello di fornire tutte le informazioni che

0,0% 15,6%

34,4%

50,0% 84,4%

Relazione sulla gestione Entrambe

Nota integrativa - Italia Nota integrativa - Estero

110

sono state tralasciate dalla Nota, in altri casi essa invece costituisce un approfondimento sui settori oggetto di informativa. In quanto approfondimento, le informazioni contenute al suo interno non coincideranno con quelle richieste dal principio IFRS 8, ma si tratterà ad esempio di dati relativi alla produzione, alla struttura organizzativa del settore, alla posizione competitiva, ecc.

Dai risultati discende che nessuna società ha inserito in via esclusiva, l’informativa nella Relazione sulla gestione mentre è stato possibile constatare che il 15% delle società includono l’informativa di segmento in entrambi i documenti. In quest’ultimo caso, le informative presenti nei due documenti ai sensi del principio IFRS 8, sono perfettamente coincidenti, con la sola differenza che la Relazione sulla gestione molto spesso accompagna il tutto con un analisi dettagliata sui settori oggetto di informativa.

3.5.3. Analisi del grado di esaustività dell’informativa settoriale contenuta nella Nota integrativa e nella Relazione sulla gestione

Dopo aver accertato il posizionamento dell’informativa di segmento, si passa ad effettuare una sorta di giudizio sul grado di esaustività dell’informativa stessa. Tale giudizio si basa essenzialmente sul contenuto richiesto dal principio IFRS 8.

Figura 3:Analisi del grado di esaustività dell’informativa settoriale contenuta nella Nota integrativa e nella Relazione sulla gestione

Come si può notare dal grafico, la maggior parte delle società presentano nel proprio bilancio consolidato un’informativa di segmento esaustiva all’interno della Nota integrativa. Solamente per il 12,5% del campione si può affermare che le due informative

87,5% 0,0%

12,5%

informativa Nota integrativa informativa Relazione sulla gestione

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risultano complementari, ossia rispettano le disposizioni dell’IFRS 8 solo se entrambe considerate.

3.5.4. Accertamento dell’esistenza delle informazioni previste dal Management Commentary nell’ambito del “nature of business”.

La Relazione sulla gestione rappresenta il completamento dell’informativa settoriale se riteniamo particolarmente rilevanti le informazioni relative alla situazione della società, all’andamento e al risultato della gestione. L’IFRS Practice Statement Management Commentary concorda con quanto previsto dalle disposizioni del d.lgs.32/2007 e quindi con la necessità di miglioramento della trasparenza informativa, ampliando così il contenuto della Relazione sulla gestione.

Questo principio dedica un intero paragrafo (Nature of business) agli aspetti caratterizzanti il business aziendale, riferendosi seppur implicitamente all’informativa settoriale.

Attraverso le analisi condotte sul campione di società, è stato possibile accertare che le società oggetto del campione non esplicitano nel proprio bilancio consolidato l’adozione di tale principio. Nonostante ciò all’interno della Relazione sulla gestione si è accertata l’esistenza delle informazioni richieste dal Management Commentary, anche in chiave futura (forward looking information).

Figura 4: Accertamento dell’esistenza delle informazioni previste dal Management Commentary nell’ambito del “nature of business”.

96,9% 75,0% 90,6% 96,9% 93,7% 66,0% 0,00% 20,00% 40,00% 60,00% 80,00% 100,00% 120,00% settori dell'impresa mercati e posizione competitiva caratteristiche ambiente macroeconomico prodotti, servizi, processi e canali distributivi strutture di governance e organizzative forward looking information

112

Come risulta dal grafico si può affermare che la quasi totalità del campione presenta le informazioni richieste dal principio. Solo nell’ambito delle informazioni relative ai mercati, alla posizione competitiva, ed alle forward looking information sono state registrate delle percentuali minori.

Questi risultati dimostrano la propensione da parte delle società ad offrire agli stakeholder una Relazione sempre più completa, anche in chiave prospettica, in quanto le cosiddette

forward looking information non rappresentano altro che lo studio dell’evoluzione

prevedibile della gestione, sotto ogni punto di vista (attese sui tassi di crescita delle vendite in determinati settori di mercato, prospettive sui previsti ampliamenti futuri della rete distributiva e delle sedi operative, nuovi prodotti e servizi destinati ad una prossima immissione sul mercato, ecc.).

3.5.5. Analisi delle differenze a livello informativo tra la Relazione sulla gestione e la Nota integrativa

Come dimostrano i risultati, il contenuto in tema di informativa settoriale della Relazione sulla gestione e quello in Nota integrativa, solitamente coincidono, infatti solo sette società (21,9%) mostrano delle differenze. Nel 71,4% dei casi vi si tratta di difformità a livello di segmentazione, ossia l’informativa settoriale non riflette quanto stabilito all’interno della Relazione. Le cinque società in oggetto (di cui due estere) utilizzano all’interno dell’informativa una diversa segmentazione; tale discrepanza potrebbe essere causata dalla necessità di maggior comprensione da parte di coloro che sono interessati a valutare l’andamento della gestione.

Quello che accomuna queste sette società è l’assenza all’interno della parte descrittiva dell’informativa, della precisazione relativa all’adozione nell’ambito dell’informativa di segmento, dei criteri adottati dall’alta direzione (CODM), per la predisposizione del reporting gestionale.

3.5.6. Studio della tipologia e delle caratteristiche dei settori oggetto di informativa La scelta inerente all’adozione di settori di attività piuttosto che settori geografici è strettamente connessa al profilo rischio/rendimento che li caratterizza.

Dall’analisi effettuata sui risultati dell’indagine, si evince che la tipologia di segmentazione maggiormente adottata è quella relativa ai settori di attività, in quanto 27 società pari all’84,4% del campione optano per tale struttura. Tra queste spiccano tutte le

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società italiane che sono state ricomprese all’interno del campione oggetto di indagine, mentre le tre società che presentano una segmentazione per area geografica (9,4%) sono estere. Vi sono inoltre dei casi particolari, riconducibili solo a due società (6,2%), le quali all’interno dell’informativa settoriale utilizzano sia settori di attività che settori di aree geografiche.

Da ciò si può desumere che il rendimento ed il rischio sono maggiormente influenzati dalle differenze che risiedono nei beni e servizi offerti, anziché dalle aree geografiche in cui operano.

Figura 5: Tipologia di segmentazione

Le società che optano per l’utilizzo del criterio di segmentazione per area geografica, a sua volta specificano che il settore si riferisce nel 60% dei casi alla localizzazione della clientela, mentre per il 40% sia alla clientela che al posizionamento delle attività.

Per quanto riguarda l’eventuale mancato raggiungimento delle soglie quantitative elencate al paragrafo 13 del principio IFRS 8, 13 società pari al 40,6% del campione, includono all’interno della propria informativa di segmento, settori non reportable. La loro presenza potrebbe essere dettata da esigenze informative particolarmente rilevanti, per cui si ritiene necessaria un’informativa separata. Vi sono invece 9 società che provvedono ad accorpare settori in quanto di dimensioni ridotte, mentre altre ancora (15,6%) espongono tali settori in una voce residuale denominata “Altri settori”.

Si è ritenuto opportuno inoltre verificare il rapporto tra settori oggetto di informativa e

Cash Generating Unit anche in virtù del principio contabile internazionale IAS 36 in tema 6,20%

9,40%

84,40%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% sia per aree geografiche che per aree di attività

per aree geografiche per aree di attività

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di riduzione durevole di valore delle attività. È molto importante accertare l’eventuale allineamento dei settori con le CGU ai fini dell’effettuazione dell’impairment test. La maggior parte delle società (87,5%) evidenziano all’interno del proprio bilancio consolidato, la struttura delle Cash Generating Unit, mentre altre non offrono alcun tipo di informazione in merito.

Figura 6: Rapporto tra CGU e settori oggetto di informativa

Come risulta dal grafico, nel 78,6% dei casi i settori coincidono con le CGU, mentre per le società che rappresentano il 10,7% del campione non vi è perfetta coincidenza, in quanto prendono in considerazione solo alcuni settori.

È necessario precisare che le informazioni relative alle CGU non sono state rilevate all’interno dell’informativa di segmento, ma sono state estrapolate dalle note al bilancio consolidato. In nessuna informativa di segmento analizzata, è stato possibile trovare informazioni in merito ad eventuali coincidenze o rapporti.

3.5.7. Analisi delle informazioni integrative incluse nell’informativa di segmento L’IFRS 8 classifica i contenuti da esporre per ciascun segmento oggetto di presentazione esterna in tre specifiche disclosure. Tali disclosure si basano sulle diverse tipologie di informazioni da includere all’interno dell’informativa.

In primo luogo devono essere fornite tutte le informazioni di carattere generale, relative ai criteri seguiti dal management nel processo di individuazione dei segmenti ed alle eventuali soluzioni organizzative adottate (aree geografiche, prodotti e/o servizi, ecc.).

78,6% 10,7%

10,7%

I settori coincidono con CGU

I settori non coincidono perfettamente con CGU I settori non coincidono con CGU

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Dall’indagine condotta scaturisce che tali informazioni sono fornite da quasi tutte le società oggetto del campione, ossia dall’81,2%.

In secondo luogo, vi sono le informazioni circa i prodotti e i servizi, da cui ciascun settore ottiene i propri ricavi. In questo caso il 75% delle società forniscono tali informazioni. Solitamente vengono elencati i settori oggetto di informativa, corredati da specificazioni in merito alla loro composizione, quindi per acquisire informazioni in merito ai prodotti e ai servizi, a parere di chi scrive, è necessario considerare l’analisi settoriale racchiusa nella Relazione sulla gestione.

Durante la rilevazione dei dati è stato possibile inoltre constatare che alcune società optano per un informativa settoriale completamente schematizzata, senza quindi includere una parte descrittiva diretta ad esporre i criteri adottati ed i settori individuati. Questo è il caso delle società italiane, esse si differenziano notevolmente da quelle estere, le quali dedicano gran parte dell’informativa di segmento a descrivere ed a motivare ogni scelta.

Tra le informazioni rilevanti da includere nella parte relativa alle informazioni di carattere generale, vi sono anche quelle relative agli eventuali accorpamenti di alcuni segmenti operativi in un unico segmento oggetto di informativa. Durante la lettura dei fascicoli di bilancio è stato accertato che un numero irrisorio di società fornisce informazioni in merito.

Quindi per riconoscere eventuali accorpamenti, è necessario considerare anche il contenuto della Relazione sulla gestione, la quale analizzando singolarmente ciascun segmento, potrebbe evidenziare anche le possibili aggregazioni effettuate.

L’IFRS 8 stabilisce inoltre che l’azienda deve presentare per ciascun segmento oggetto di informativa una valutazione dell’utile (o perdita) e delle attività totali, nonché una valutazione delle passività se tale importo viene fornito periodicamente al più alto livello decisionale operativo.

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Figura 7: informazioni in merito a utili/perdite, attività e passività

Come si può vedere dal grafico, non tutte le società evidenziano gli importi relativi alle attività (68,8%) e alle passività di settore (56,2%), mentre per quanto riguarda il risultato d’esercizio, solo una società non fornisce il dato richiesto. Ciascuna società presenta un diverso schema di rappresentazione delle attività e delle passività di settore, alcune si avvalgono dello Stato patrimoniale (evidenziano così immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie), altre operano una semplice distinzione tra corrente e non corrente, altre ancora evidenziano le attività e le passività direttamente attribuibili e non, al settore oggetto di informativa. Diverse informative settoriali espongono inoltre le attività in corso di dismissione.

Il principio IFRS 8 al paragrafo 23, elenca poi una serie di informazioni che possono essere richieste nei casi in cui partecipano alla valutazione delle performance, e se vengono trasmesse periodicamente al CODM, pur non contribuendo alla valutazione dell’utile o della perdita di settore.

68,80% 56,20%

96,90%

0% 20% 40% 60% 80% 100% 120%

Evidenza delle attività di settore Evidenza delle passività di settore Evidenza dell'utile o della perdita di settore

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Figura 8: informazioni integrative

L’evidenziazione dei ricavi infra-settore e quelli derivanti da clienti esterni sono esposti dal 68,7% delle società oggetto del campione. Alcune società non mostrano le due tipologie di ricavi ma indicano direttamente i ricavi al netto di rapporti inter-societari, oppure i ricavi complessivi senza distinguere la loro provenienza.

Per quanto riguarda invece gli importi relativi ali interessi attivi e passivi, solamente due società estere hanno provveduto ad evidenziarli, in quanto solitamente viene esposto il valore complessivo relativo alla gestione finanziaria.

Le società devono provvedere inoltre ad illustrare per ogni settore oggetto di informativa, le svalutazioni e gli ammortamenti complessivi se inclusi nel risultato. Nella figura 8 si può notare che l’81,2% delle società evidenzia il valore di tali voci a livello di ogni settore. 68,70% 68,70% 6,20% 6,20% 81,20% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% Ricavi da clienti esterni

Ricavi infra-settore Interessi attivi Interessi passivi Svalutazioni e ammortamenti

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Figura 9: informazioni integrative (segue)

Per quanto riguarda le imposte, dalla figura si evince che solo il 15,6% delle società riescono ad allocare tale valore tra i vari settori, infatti solitamente viene fornito l’intero valore riferito alla totale gestione della società.

È prevista inoltre l’evidenziazione delle quota di pertinenza dell’entità nell’utile o nella perdita di società collegate o joint venture contabilizzate con il metodo del patrimonio netto. Dalla figura possiamo vedere che solamente nel 15,6% dei casi viene illustrata la quota di utili o di perdite.

Vi sono poi altri valori ritenuti importanti dal principio IFRS 8, come i può notare dalla figura un numero ridotto di società provvede ad indicarli.

Insieme alle informazioni appena illustrate, il principio dedica inoltre un paragrafo alle riconciliazioni tra i dati forniti per l’informativa di segmento e l’informativa complessiva della società. Esse sono necessarie in quanto molto spesso le informazioni sono predisposte sulla base di criteri diversi rispetto a quelli previsti per la redazione del bilancio consolidato, comportando così asimmetria tra i valori iscritti nell’informativa di segmento ed i corrispondenti valori in bilancio. L’IFRS 8 richiede perciò di riconciliare: i ricavi, l’utile o la perdita dei settori oggetto di informativa, il totale delle attività, il totale delle passività ed il totale di qualsiasi altro elemento informativo rilevante.

Dall’analisi condotta si evince che nel 59,4% dei casi, quindi poco più della metà delle società, presentano tali informazioni. E’ necessario precisare che le società estere, ai fini dell’illustrazione delle riconciliazioni, si avvalgono di uno schema, interamente dedicato

15,60% 15,60% 18,80% 9,30% 9,30% 25% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% Quote di pertinenza di collegate o joint venture Imposte Investimento in collegate e joint venture Importi sommati ad attività non correnti Voci non monetarie Voci significative di ricavo e di costo

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a tale operazione; esse danno perciò importanza a tali valori, a differenza di quelle italiane, che impiegano una colonna a margine dell’informativa settoriale.

Nell’ambito delle società estere, è possibile ravvisare l’esistenza di tabelle esclusivamente dedicate alla riconciliazione dell’EBITDA relativo all’informativa settoriale, rispetto all’utile netto o alla perdita scaturente dai financial statement.

Ampio spazio viene dedicato anche alle entity-wide disclosure o informazioni riguardanti l’entità nel suo insieme, le quali come abbiamo già visto precedentemente, si caratterizzano per il fatto che si applicano a tutte le entità, comprese quelle che hanno un unico settore oggetto di informativa. Per questo, come abbiamo già accennato precedentemente, all’interno del campione vengono reintegrate le quattro società eliminate in quanto sprovviste di informativa di segmento.

Figura 10: Le entity wide disclosure

Come si evince dalla figura, solamente tre società (8,3%) presentano informazioni in merito ai prodotti e ai servizi. Il principio prevede l’illustrazione di tali informazioni nel caso in cui siano disponibili e non richiedano un’elaborazione eccessivamente onerosa. Dai risultati si può presumere quindi che per la maggior parte delle società, tale studio è risultato eccessivamente dispendioso.

Per le informazioni in merito alle aree geografiche, il 47,2% delle società dedica una parte dell’informativa settoriale, indicando i ricavi da clienti esterni e le attività non correnti in base al paese a cui si riferiscono. Alcune società definiscono tale paragrafo “informativa secondaria” in quanto si pone a corredo dell’informativa “primaria” di segmento.

8,30% 47,20% 27,80% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% 40,00% 45,00% 50,00%

Inf.sui prodotti e sui servizi

Inf.su aree geografiche Informazioni sui principali clienti

120

Solamente il 27,8% del campione fornisce informazioni circa il grado di dipendenza dai suoi principali clienti e quindi nel caso in cui i ricavi provenienti da operazioni con un singolo cliente esterno sono pari o superiori al 10% dei ricavi dell’entità. Le società anche nel caso in cui non presentano clienti rilevanti, provvedono a specificarlo. Alcune società rinviano addirittura al paragrafo dedicato ai “rapporti con le parti correlate”.

Le quattro società sprovviste di informativa settoriale e quindi eliminate dal campione, non presentano alcun tipo di informazioni circa le entity-wide disclosure.

3.5.8.Verifica delle tipologie di indicatori di redditività adottati in sede di informativa settoriale

Lo studio condotto sulle informative settoriali, si è concentrato anche sull’utilizzo degli indicatori di redditività da parte di ciascuna entità, in quanto nel principio IFRS 8 non è assolutamente specificata la tipologia di indicatore da adottare. Innanzitutto è necessario precisare che la maggior parte delle società estere, giustificano e motivano l’uso di un determinato indicatore, al fine di valutare il rendimento dei settori, includendo al tempo stesso, all’interno di un apposito schema l’eventuale riconciliazione. Nel caso invece di quelle italiane, non vi è alcuna indicazione in merito.

Figura 11: Verifica delle tipologie di indicatori di redditività adottati in sede di informativa settoriale

I risultati esposti nella figura 11, si riferiscono alle società del campione, le quali possono ovviamente utilizzare più di un indicatore all’interno dell’informativa. Come si può notare, il 59,4% del campione utilizza il margine operativo lordo o EBITDA, come indicatore della redditività di ciascun settore, soprattutto nell’ambito

59,40% 43,80% 21,90% 15,60% 21,90% 15,60% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00%

MOL (EBITDA) MON EBIT RISULTATO OPERATIVO RISULTATO ANTE IMPOSTE RISULTATO NETTO

121

delle società italiane, le quali solitamente si avvalgono anche del MON o margine operativo netto.

3.5.9. Raccolta di informazioni riguardanti i tratti essenziali dell’informativa di segmento

L’indagine a questo punto dedica un’intera fase alla ricerca di tutte le peculiarità in grado di caratterizzare l’informativa di segmento.

Innanzitutto approfondiremo la parte relativa alle informazioni riguardanti l’entità nel suo insieme. Dopo aver constatato nuovamente che 17 società presentano l’informativa “secondaria” in base alle aree geografiche, accertiamo se quelle sprovviste, contengono all’interno dell’informativa le motivazioni dell’assenza; solo 6 società e quindi il 16,7% del campione, giustifica questa mancanza.

Si è ritenuto necessario delineare maggiormente l’eventuale rapporto tra Nota Integrativa e Relazione sulla gestione, mediante la ricerca all’interno dell’informativa di segmento,

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