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4. Fase sperimentale

4.4. Risultati

Emotional Rating

I risultati mostrano che esiste una differenza significativa nell’emotional rating dei tre tipi di immagine sia nei soggetti con SAD (F1,58 = 64.076; p<0.001) che nei soggetti di controllo (F1,58 = 54.104; p<0.001). In entrambi i gruppi, le immagini SP hanno un rating emozionale più basso, cioè più “negativo” rispetto a quelle N (Controlli: p <0.0001; SAD: p <0.0001) e a quelle P (Controlli: p <0.0001; SAD: p <0.0001). (Controlli: p <0.0001; SAD: p <0.0001).

L'analisi dei risultati relativa ad ogni categoria di immagini tra i due differenti gruppi non ha

62 mostrato differenze significative (dati ANOVA non mostrati). Le valutazioni medie (scala a nove punti) delle reazioni emotive autovalutate sono state le seguenti:

o la valenza media per le immagini P era 7.61 (±1.25) nei Controlli e 7.04 (±0.93) nei SAD;

o la valenza media per le immagini SP era 2.37 (±1.86) nei Controlli e 2.08 (±1.17) nei SAD;

o la valenza media per le immagini N era 4.98 (±0.79) nei Controlli e 5.09 (±1.27) nei SAD.

Task di Memoria a Lungo Termine

o Confrontando le risposte corrette totali tra i due gruppi, SAD e Controllo, è emerso un effetto principale dovuto alla stagionalità [t(48) = -2.044; p<0.04). In particolare, è risultato che i soggetti SAD ricordino un numero significativamente inferiore di immagini rispetto ai controlli.

Fig. 3.5. Confronto tra i due gruppi rispetto alle risposte totali corrette.

*p<0.04

63 o Confrontando invece le risposte corrette in base alla valenza delle immagini all’interno di uno stesso gruppo, si osservava in entrambi i gruppi un effetto principale dovuto alla valenza. In particolare di controllo (F2,72 = 6.643; p < 0.002) ricordava un numero significativamente maggiore di immagini P (p < 0.01) e SP (F1,62 = 7.014; p < 0.01) rispetto alle N, mentre non vi è differenza tra le immagini P e quelle SP (p = 0.389, n.s.). Nel gruppo dei SAD (F2,72 = 8.830; p < 0.000) i soggetti ricordavano un numero di immagini SP significativamente maggiore rispetto sia alle immagini P (p < 0.01), sia alle N (p < 0.001), mentre non vi era differenza tra le immagini P e quelle N (p = 0.481; n.s.).

o Infine, nel confronto delle risposte corrette, si osservava una differenza significativa tra i due differenti gruppi (F5,144 = 6.392, p < 0.000). In particolare, i controlli ricordavano un numero significativamente maggiore di immagini P rispetto ai SAD (p < 0.001). Al contrario, riguardo alle immagini SP, i SAD ricordavano un numero significativamente maggiore rispetto ai controlli (p<0.0001). Rispetto alle immagini

Fig. 4.6. Confronto delle medie di risposte corrette, in base alla valenza, all’interno di uno stesso gruppo. P = piacevoli; SP = spiacevoli;

N = neutre. * p < 0.01; ** p < 0.001

64 N, i controlli ricordavano un numero significativamente maggiore rispetto ai SAD (p

< 0.002).

Fig. 4.7. Confronto tra le medie di risposte corrette, in base alla valenza, tra i due gruppi.

Dal grafico è possibile notare come il numero delle risposte corrette per le immagini N sia decisamente superiore nel SAD rispetto ai controlli.

* p<0.002; ** p<0.001; ***p<0.0001

65

Conclusioni

Lo scopo che questo studio si proponeva era esaminare le possibili influenze delle componenti emozionali e quelle cognitive sui processi di memorizzazione dei pazienti SAD, analizzando in particolare la relazione tra emozione e memoria. Per farlo, sono stati indagati gli effetti di stimoli emozionali, costituiti da immagini tratte dall’IAPS, sulla MLT. Il campione era costituito da un gruppo di giovani donne con SAD.

I task di memoria mostravano diversi risultati a seconda dei confronti considerati:

o dal confronto delle risposte corrette totali tra i due gruppi risultava una ritenzione significativamente minore di immagini in memoria nei soggetti SAD rispetto ai controlli;

o dal confronto delle risposte corrette in base alla valenza delle immagini, all’interno di uno stesso gruppo, si osservava sia nei SAD che nei controlli un effetto dovuto all’influenza della valenza emozionale. I soggetti del gruppo di controllo ricordavano un numero significativamente maggiore di immagini piacevoli e spiacevoli rispetto alle immagini neutre, mentre non emergevano differenze nel recupero tra immagini piacevoli e spiacevoli. Diversamente, i soggetti del gruppo SAD ricordavano un numero di immagini spiacevoli significativamente maggiore rispetto alle immagini piacevoli e neutre, e tra queste non si evidenziavano differenze significative;

o dal confronto delle risposte corrette, suddivise in base alla valenza emozionale, tra i due gruppi, si evidenziava un ricordo significativamente maggiore di immagini

66 piacevoli nei controlli rispetto ai SAD, i quali al contrario ricordavano un numero significativamente maggiore di immagini spiacevoli. Riguardo alle immagini neutre, i controlli ne ricordavano un numero significativamente maggiore rispetto ai SAD.

È emersa da questi dati una generale compromissione delle performance cognitive nel task di memoria a lungo termine dei soggetti del gruppo SAD rispetto ai controlli. Il campione di soggetti SAD ha mostrato una maggiore attivazione durante i processi di memorizzazione di contenuto emozionale con valenza spiacevole, ma nonostante questo ha prodotto una performance cognitiva complessiva inferiore rispetto ai soggetti sani, lasciando ipotizzare che i sintomi stagionali possano condizionare i processi di memorizzazione degli stimoli sulla base della valenza del contenuto. L’attenzione dei soggetti SAD rispetto ai controlli è stata infatti molto più sostenuta in presenza di stimoli negativi piuttosto che di quelli neutri o piacevoli. Tale risultato è coerente con molti studi relativi al disturbo depressivo non stagionale, che mostrano una netta propensione delle persone con sintomi depressivi verso gli stimoli negativi. Al pari dei soggetti depressi, i SAD potrebbero dimostrarsi più sensibili agli stimoli emozionali con valenza negativa a causa della loro condizione di vulnerabilità.

Questa maggiore vulnerabilità deriva presumibilmente da una sintomatologia stagionale molto pronunciata e prossima ai sintomi depressivi, che provoca una maggiore elaborazione delle informazioni negative e una difficoltà a lasciar andare il materiale elaborato. Da qui, la capacità di ricordare un numero significativamente maggiore di stimoli a valenza negativa che è stata osservata nei soggetti SAD.

Altre evidenze emerse dalla ricerca riguardano gli stimoli piacevoli, che nei soggetti SAD vengono richiamati in numero significativamente inferiore rispetto al gruppo di controllo, suggerendo una riduzione dell’elaborazione delle informazioni piacevoli, oltre all’aumento dell’elaborazione delle informazioni spiacevoli già evidenziato. Questi risultati sono

67 coerenti con altri studi precedenti,109 e vanno ad aggiungersi ad una letteratura in costante ampliamento, che riporta in modo coerente questa compromissione anche nel richiamo degli stimoli piacevoli.110 Sono necessarie ulteriori ricerche in merito, ma la diminuzione dell’elaborazione e del richiamo di contenuti piacevoli, oltre che dell’aumento di quelli negativi, sembra essere una strada valida e interessante da percorrere per ampliare la conoscenza sul SAD in un prossimo futuro.

Questo studio non è tuttavia esente da limiti, principalmente dovuti alle caratteristiche del campione oggetto di studio, che vanno tenuti in considerazione. Primo tra tutti, il numero ridotto dei soggetti, che sarebbe idealmente dovuto essere più numeroso per garantire una maggiore significatività. In secondo luogo, anche la sua omogeneità potrebbe rappresentare un discreto limite, in quanto il gruppo è costituito esclusivamente da giovani donne con età e livello di istruzione simile. Sarebbe opportuno, per eventuali sviluppi futuri dello studio, ampliare il campione includendo anche giovani uomini o individui di diverse fasce di età, o anche allargare i limiti territoriali di provenienza dei soggetti. In questo modo si potrebbero esplorare eventuali variazioni delle prestazioni al variare della latitudine terrestre, in quanto, come è già stato detto anche all’interno di questa stessa tesi, è una delle variabili che più influenza la presenza di sintomi depressivi stagionali.

109 Dalgleish, et al., 2004

110 Gotlib, Joormann, 2010

68

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77

Ringraziamenti

Vorrei ringraziare prima di ogni altro la Prof.ssa Assunta Pompili, la mia relatrice. Grazie per il tempo che mi ha dedicato, per la cura con cui mi ha seguita, per tutto ciò che ho imparato. Le circostanze mi hanno portata a dover produrre una tesi ben diversa da quella che avevo in mente quando ho iniziato, ma se sono arrivata fin qui lo devo a lei e alla sua infinita disponibilità e comprensione.

Ringrazio anche la Dott.ssa Carla Iorio, per i preziosi mesi di tirocinio trascorsi sotto la sua guida, per il premuroso supporto e la gentilezza di ogni momento. Grazie anche per aver teso una mano a me e a questa tesi. Spero che il frettoloso saluto di quel Marzo 2020 non fosse un addio.

Ringrazio la mia famiglia per avermi dato la possibilità di raggiungere questo risultato. Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il loro supporto.

Ringrazio il tavolo di Coppito 1 e tutti i suoi frequentatori. A tutti voi che siete stati così a lungo la certezza delle mie giornate, la mia compagnia nelle pause e la mia motivazione nello studio, grazie. Questi anni sarebbero stati ben più tristi senza di voi.

Ringrazio Roberta ed Emanuele. Grazie del tempo trascorso insieme, grazie per tutto l’affetto, grazie per la stima che riponete in me e che spero un giorno di meritare.

Ringrazio Angelo, Germana, Giuseppe e Luca. So di essere stata un’aggiunta un po’ strana alle vostre vite, ma sono felice e orgogliosa di potervi chiamare miei amici.

78 Ringrazio Beatrice, Benedetta, Ilaria e Lorenza. Siete il mio punto fermo in un mondo che sfugge ad ogni controllo, il mio appoggio nelle difficoltà e la ragione per cui il mondo è un posto un po’ più bello. In ogni istante, siete nel mio cuore e nei miei pensieri. Grazie di essere nella mia vita.

E ringrazio Alessio. Non hai mai dubitato delle mie capacità né la tua stima in me ha mai vacillato. Sapevo di essere stata fortunata quando il mio cammino ha incrociato il tuo.

Grazie, perché senza di te non sarei dove sono oggi.

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