3. Il sistema cognitivo
4.4 I risvolti didattici di queste concezion
nell’insegnamento/apprendimento delle scienze
Il ruolo della lingua e le relazioni con il pensiero ci portano a dire che se non si dispone di parole o segni con i quali fissare ciò di cui si vuole conoscere facendo esperienza individuale e sociale e senza l‟accurata comprensione dei significati sottostanti a parole o segni è impossibile esprimere qualsiasi sequenza di ragionamento. Inoltre, non solo l‟arricchimento e la memorizzazione di nuove parole è importante in un processo di apprendimento, ma nella costruzione dell‟apprendimento sono fondamentali anche la comprensione e il controllo dei significati assegnati, individuali, culturali e sociali. Le difficoltà riconosciute e messe in luce in molte ricerche ( Vygotskij, 1966; Arons, 1992 pag 20- 21) sulla fruizione linguistica sono relative, ad esempio, ai connettivi logici ( affinchè, ma, perché, sebbene, poiché, quindi…) e alle connessioni condizionali ( se…allora), altre invece riguardano la comunicazione linguistica e precisamente la selezione che essa effettua utilizzando un meccanismo luce/ombra riguardo ai contenuti di conoscenza, sottolineando in modo esplicito quelli che si vogliono evidenziare e sorvolando sui contenuti che non si vogliono evidenziare. Olson con il suo lavoro mette ben in evidenza questo aspetto quando in relazione alla affermazione “le parole denominano le cose” e, soffermandosi a riflettere sull‟affermazione stessa, aggiunge che chi pronuncia questa frase trascura il fatto che le parole etichettano oggetti, fenomeni o eventi ” nel contesto implicito delle alternative escluse” (Olson 1979, pag 119). Questo significa porre l‟accento sul fatto che molta parte della comunicazione linguistica è implicita e sul fatto che ogni messaggio espresso, atraverso ogni via di comunicazione, verbale o non, deve venire integrato con le conoscenze più idonee a interpretarlo e a contestualizzarlo. Proprio qui sta il nodo della questione.
Infatti comunicanti diversi possono essere in possesso di conoscenze e modi interpretativi simili o differenti e possono perciò trovarsi nella
condizione interpretativa consonante o dissonante con conseguente malinteso sul significato delle parole. Molte difficoltà cognitive nelle discipline scientifiche come fisica, chimica, matematica e biologia sono originate proprio dalla inadeguatezza reciproca a tradurre le espressioni verbali oppure alla mancanza di pratiche interpretative dell‟uso delle espressioni linguistiche. Arrons (1992) ritiene che proprio sul testo, si incardina la problematica della risoluzione di problemi anche elementari. L‟uso impreciso di frasi come “i solidi hanno forma propria” senza sottolineare o proporre all‟attenzione le polveri, induce a porsi la domanda se è possibile che arrivi ad una rappresentazione corretta chi non sa nulla di struttura della materia e della natura delle forza delle interazioni tra le particelle che costituiscono il corpo in esame.
E‟ evidente da questo esempio, come ci sia un nesso inscindibile tra interpretazione delle singole parole, pensiero e conoscenze possedute e come il messaggio tra parlanti possa dar luogo a incomprensioni che non sorgono solo per via dei diversi significati attribuiti alle parole ma dal fatto che molte informazioni vengono omesse perché si danno per note (Cavallini, 1995). Parimenti, espressioni come “il sole sorge a est e tramonta a ovest e percorre un arco nel cielo” danno per scontato che ci stiamo riferendo a una convenzione e l‟omissione del termine “apparente” potrebbe essere normale per un esperto ma non lo è affatto per un soggetto che non ha conoscenze consolidate a riguardo o se le sta costruendo. Vale lo stesso per espressioni come “scendere al sud” , “bicchiere vuoto” o “asse terrestre inclinato sull‟orbita”, “il colore dei pantaloni” (ididem, 1995). Quindi la comunicazione linguistica, dal punto di vista didattico, potrebbe sia indurre rappresentazioni scorrette, sia omettere indizi atti ad evitarle. E‟ in conseguenza di ciò, molto importante vagliare e prestare attenzione alle competenze
etimologiche di chi si ha di fronte e alle abitudini che dimostra riguardo all’analisi. Nei linguaggi specialistici, quanto più una lingua
speciale specializza i termini della lingua comune con significati univoci tanto più impone di prestare attenzione alla confusione cognitiva che
può generare. Il temine ferro è monosemico per il linguaggio chimico, è invece polisemico per il linguaggio comune, che va dalla composizione degli oggetti, a strumenti particolari(cancelli ecc) , a un particolare carattere duro riferito alle persone (è di ferro), o particolari strumenti domestici(come ferro da stiro, ferri per lavorare a maglia); generali strumenti di lavoro(es. ferri del mestiere)…”cristallo” in mineralogia è usato in riferimento a una particolare struttura dei minerali, ma gli studenti possono attribuirgli il significato di un tipo particolare di vetro che essi sentono usare in riferimento ad oggetti conosciuti come i bicchieri o vasi” (Cavallini, 1995, pp171).
Altra problematica che può indurre a concezioni scorrette è quella delle
metafore. I campi che sono interessati da questo problema nelle
scienze sono molti, tanto per fare un esempio, possiamo prendere la biologia ed in particolare la genetica e l‟utilizzo senza analisi di termini traslati dal campo della comunicazione come: informazione, istruzioni, messaggi, oppure in campo fisico quando si dice “si vedono le particelle”, oppure in geografia astronomica quando si dice ”la Terra compie un moto di rotazione attorno al suo asse” o che “l‟equatore divide la Terra in due semisfere, quella nord e quella sud”, o ancora in biologia che ”l‟uomo discende dalla scimmia”, è evidente che si usano delle metafore linguistiche. E‟, però altrettanto evidente che, per comprendere l‟impiego di metafore e la relazione tra le espressioni e la realtà occorre essere in possesso di competenze di analisi e di abitudini analitiche che spesso sono più degli esperti che dei profani (ibidem, 1995).
In conclusione è possibile affermare che proprio per il ruolo della lingua e delle parole e le relazioni con il pensiero, sono molti i fattori che determinano la generazione di concezioni e ogni fattore appare fortemente interconnesso con l‟altro. Se da un lato la lingua permette di identificare le categorie logiche e di specificarle, dall‟altro essa evolve in funzione del modo di pensare e quindi la determinazione delle categorie logiche e i modi di pensare sono strettamente interdipendenti.
5. L’apprendimento delle conoscenze scientifiche