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^ Sulla riva del Tebro; e sul tuo capo

Nel documento G A L E O T T O MANFREDI (pagine 24-29)

Quelle lagrimetue.

Non

m’assalire

Con

armesitremenda;ose tusegui, E’consumatoilmiodelitto.Ioposso

Con

saldo pettodisfidar lamorte

,

E

gl’ irati elementi, e delle cose L’universalruina:

ma

vacillo,

E

mi trema lo spirto, e si dilegua Nelvederchetupiangi,echeson’ io Lacagion deltuo pianto.

Eli. * Ebben: perdona

Dell’incautomiocorl

1ultimo sfogo;

#

Tua

virtù

mi

soccorre;edeccoasciutte Le miepupille.

Or

tudiscortadunque

Mi

provvedi, esi

vada.-Man. E

doveipassim

Drizzarpensasti?

Eli. '

A Roma.

Iviramminga Porteròlamia dodia,everrà

meco

De'benefizj tuoidolce,edeterna' La rimembranza. Passeròdaccanto

A

quell’onde famose, a quell’ altere Molisuperbe, di cuitanto èil grido, Vi passerò daccanto, e neppurfia,

Che

mi sovvengadi gettarvi unguardo*

,

Vivròsolinga, sconosciuta,edaltra

Non

avrò compagnia, chelemie pene

E

l’amormio...

Che

dissi?ah!nonpensarlo,

Amor

nongià,riconoscenza intendi.

Man.

N

ulladiquestotu

mi

dei, chèsolo Abbonirmitudei.

Ma

ticonforta;

Nacqui

vicino, e gioveròlontano.

Raggiungerattil’assistenza mia

^

Sulla riva delTebro; e sultuocapo

Veglieràdiligenteil

mio

pensiero.

Tipregointanto....

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3$

SCENA IV.

*.

Zambrinq,

Matilde

in disparte, e detti.

7.AM.('a Matilde

) (

(ju

ardali: l’orecchio Porgi attenta,edudrai.

) ( si ritira

)

Eli. . Taci Manfredi:

Ladebolezzadelmiocorrispettaf

E

scordati/ d’ Elisa...

Man.

Invanlosperi:

L’

immago

tua vivrà dentro il mioseno.

Fincheilgelodimortenonv’estingua L’ultimo spirto...

Mat.

( av vangandosi) Non-Seguir spergiuro.

Che

t’ascoltalamoglie. 11guardoaterra

Anime

ree,non abbassate: in fronte Alzatele-aMatilde; e su la guancia Dissipateilpallor,chevicoperse.

Chiamarvideggiotraditorientrambi*

Ma

chiprima nonso.Ciascuno hascritta

V

empietànelsembiante, e fravoidue

Non

distinguoilpiùreo.

Man. Donna

furente.

Chiticonduce? Perchè vieni ardita

Isegretiaspiar del tuo signore?

Donde

questa baldanza? ^

Mat. Ah

,scellerato!

Dunque

seitu,che mitradisciilprimo.

Disonorde’mariti, ilpiù malvagio, IIpiùvile ditutti.

Man.

Olà: si parla

A

Manfredicosi*! non ti rammenti...

Ma

ritiratiElisa.

Max.

Arresta il passo^

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Sedutrice proteina, edell’offesa Rendimiconto

.(savventa contro Elisa| Eli.(a Manfredi) Salvami.

Man.

(trattenendo Matilde

)

Che

fai?

Mat.

Rendimi contodell’offesa.

Man.

Indietro,

Furia d'averno, indietro.

Eli. Aita,ocieli!(parte)

Mat.

Vé, perfida,va pur:lamiavendetta

T

arriverà, nè disarmatasempre Troverai questamano.

Man. Un

sol capello

Che

tu letorca,o donna,

un

sol capello Ticosterà lavita.

Mat.

A

te piuttosto.

Tiranno,a te, che neperdesti ildritto Co' tradimenti tuoi.

Man. Tu

loperdesti

Allaclemenzamia.Latuaferocia

A

incrudelirm'insegna,etu, logiuro

,

Tu

nonhai più marito.(parte)

Mat.

Ilcielpercola

Qualunqueti somiglia;esci,va pure Crudel,

ma

trema: l'innocenzamia

A

pesar

mi

comincia,e d'un delitto Sentoilbisogno...

Non

lasciarmi, ofuria

Che

nel pensier

mi

mormori,sicorra Alla vendetta, esiraggiungaElisa,(parte)

Fine dell’att§ secando,

m

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*

n

ATTO TERZO

1

SCENA

i,

Matilde.

^Jon

ti bastad’avermi, empio, tradita,

Che

d’unripudio ancor l'ontami giuri?

Misera

me!

m’abbandonar già tutti.

Mi

lasciantuttidesolate, e nulla Più

mi

rimane.

Cena ii.'

ZAMBRINO, e DETTA.

£am. Ti

rimanZambrino,

Volai tuocenno ad eseguir.

Mat. Deh

, fuggi

,

Che

tu pur m’importuni,e gl’òcchiimei

No,

chepiùnonvedrai!d’

uomo

ilcospetto.

Se m’ènegatodiveder Manfredi.

Oh

,Manfredi!m’abborri, e

mi

disprezza, Sii,qualbrami,infedel;

ma

nonprivarmi Delpiacerdi seguirtianchenemico.

,Sarotti ancella* senonvuoiconsorte:

Oblieròl'offesa, alla rivale Perdonerò, l’abbraccierò...l’indegna

Come

ingannommi!

Come

scaltraseppe Vestirdi zeloiltradimento! edio, Iòl’abbracciava,e del

mio

corlepene

«I

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<2S

Leconfidava, e lachiamava amica

,

Ed

era la nemica.

Ah,

vien Zambrino,

Di

consiglio soccorri il mio disdegno.

Anche tu m’abbandoni? 11

mio comando Non

adempisti?

Non

ritorni asperso Di quel perfido sangue?

Zam. Al tuo bisogno

Già

compro ho

ilbracciodisicario ardito,

Che

anchesu1’ara inpien meriggioandrebbe

A

guadagnarlasuamercè.

T

1acheta.

Vendicata sarai...

Mat.

* Sì, muoia: il primo Tradimento sia questo. Alcun delitto

La mano

ancqfnon m’imbrattò:

ma

lode Alla fierezza delmiocor, l’idea

Non

mi sgomenta, e concepirlaio posso Senza ribrezzo. Cominciam dal sangue D’ unarivai superba,ed abbonita.

Zam.

E

se Manfredi la difende?

Mat.

Il ferro

Nessundistingua,eunbracciosolpunisca

Due

scellerati.

Zam.

Che

di’ mai!rammenta Ch’unoètuosposo,echel’adori...

Mat. Oh

dio!

Purtroppo,eilcrudononvipensa.Eidona

Ad

altrail cor, che a

me

donato avea.

E

a

me

bisognadiManfrediil core,

E

morirò, se noi racquisto.

Zam.( ironico )

A

lui

Vanne dunque sommessa, e l’amortenta Dicaroinfedelconpianti, e preghi.

,

Mat.

Io piangere? io pregar chi

mi

tradisce?

Chi mi discaccia,e l’onor

mio

calpesta,

E

la mia^teuerezza?

E

per chi poi? DìgitizedbyGoogle

59 Perunaviiramminga, incuinon lodo

Che

la miseria: incui miseria è vinta

Da

sconoscenza. Eh,siprosseguaintera La miavendetta, ediventiamcrudeli.

Zam.Taci, Odoardosopraggiunge.

(Ilfrutto

Non

èmaturo, eancorresiste altocco Della

man

chelo tenta).

SCENA III.

*

Nel documento G A L E O T T O MANFREDI (pagine 24-29)

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