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Sacro e profano: The Satanic Verses

Capitolo 4 Rushdie e l’impronunciabile sogno del male

4.2 Sacro e profano: The Satanic Verses

Romanzo di quasi 600 pagine, The Satanic Verses può risultare, ad una prima lettura, di difficile comprensione per via dell’intrecciarsi di più piani narrativi e per l’insistito uso di flashback e flashforward. In realtà, il romanzo è basato su una struttura ben precisa: i capitoli segnati da numeri dispari (1, 3, 5, 7 e 9) presentano al lettore la storia dei due protagonisti, Gibreel Farishta e Saladin Chamcha; i capitoli pari (2, 4, 6 e 8) illustrano, invece, alcuni sogni (o visioni) accomunati da due elementi: la lotta fra il bene e il male e un richiamo costante ad elementi, a volte apocrifi, della religione islamica. Le sottotrame non sono però distaccate dalle vicende di Gibreel e Saladin, ma sono anzi intrinsecamente legate ad esse. Questi lunghi sogni ad occhi aperti iniziano, infatti, ad insinuarsi nella mente di Gibreel dopo che è miracolosamente sopravvissuto ad un incidente aereo. Per cercare di rendere il più chiaro possibile lo svolgimento degli eventi, verranno prima trattati gli avvenimenti riguardanti i due personaggi principali e verrà poi fornito un breve riassunto di ogni sogno.

Il primo capitolo si apre in medias res sulla caduta di due uomini dopo che “the jumbo jet Bostan AI-420, blew apart without any warning”184. Gli unici due sopravvissuti (a quello che si scoprirà essere un attentato terroristico) sono proprio Gibreel e Saladin, che cadono lentamente dal cielo verso l’Inghilterra, mentre misteriosi avvenimenti accadono tutto intorno a loro; miracolosamente sopravvissuti alla caduta su una spiaggia inglese, i due rinascono incarnandosi in creature divine: questa nuova vita è accolta da Gibreel che canta “Happy Birthday”, mentre Saladin piange e si dimena come un neonato.

I successivi sotto-capitoli della prima parte si concentrano sulla vita dei due sopravvissuti: Gibreel era nato in povertà a Bombay e aveva perso il padre e la madre in giovane età. Adottato da una coppia senza figli, era lentamente diventato uno dei più

184 Rushdie, Salman, The Satanic Verses, New York, Viking, 1989, p. 4. A questa edizione si riferisce

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famosi attori indiani, specializzandosi nell’interpretare divinità Hindu. Questo aveva portato i suoi fan a trattarlo come una figura semi-divina, impossibilitati a capire dove iniziava la realtà e finiva l’interpretazione scenica. Oltre alla ricchezza e alla fama, il suo status di dio in terra lo aveva portato ad avere una interminabile serie di amanti185. Dopo essere sopravvissuto a una misteriosa malattia, Gibreel abbandona la sua carriera d’attore e la sua fede, decidendo di imbarcarsi sul volo 420 per scappare dall’India e recarsi a Londra.

Anche Saladin, voice actor di successo, era nato in India ma da una famiglia benestante. Oppresso da un padre possessivo, il ragazzo desidera lasciare l’India per trovare la sua libertà. Il suo sogno diventa realtà quando il capofamiglia decide di mandarlo a studiare in Inghilterra per migliorare la sua cultura e temprare il suo carattere. Tornato in patria, il suo rapporto con l’India inizia a deteriorarsi, così come quello con la sua famiglia. Dopo la morte della madre, soffocata da una spina di pesce, il padre diventa sempre più superstizioso e Saladin si sente ormai uno straniero, ammettendo: “This isn't home. It makes me giddy because it feels like home and is not”186 (58). Decide quindi di tornare a Londra, questa volta per sempre, imbarcandosi sul volo 420. L’aereo verrà però dirottato da quattro terroristi canadesi per 111 giorni e finirà per esplodere sopra i cieli di Londra: ecco quindi che il lettore capisce come si è arrivati alla situazione descritta nell’apertura del romanzo.

Gibreel e Saladin finiscono per essere trovati da un’anziana, Rosa Diamond, che abita nelle vicinanze della spiaggia. I due sono molto cambiati: Saladin, oltre ad emettere un terribile odore sulfureo, presenta delle piccole corna mentre Gibreel è avvolto da una radiosa aura dorata. Rosa permette ai due di riposarsi nella sua casa ma un vicino chiama la polizia, credendoli degli immigranti illegali. All’arrivo della polizia solo Saladin viene arrestato, poiché Gibreel, nonostante non abbia con sé il passaporto come il suo

185 L’unica donna con la quale ha una relazione stabile è la sua vicina di casa, già sposata: Rekha

Merchant, che però si suicida, lanciandosi nel vuoto assieme al figlio dopo aver letto un biglietto d’addio di Gibreel che recitava: "We are creatures of air, Our roots in dreams And clouds, reborn In flight. Goodbye” (13).

186 Questa rivelazione arriva al ragazzo quando, tornato a far visita al padre, si perde nelle strade di

Bombay e scopre che quest’ultimo si sta per risposare con una donna che ha il medesimo nome della madre: Nasreen.

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connazionale, viene visto come “a more reputable looking gentleman […] in his smoking jacket and his, well, eccentricity never was a crime, anyhow” (142).

Entrambi gli attori finiscono così per provare una sensazione d’imprigionamento: Gibreel è spinto in uno stato di trance dai racconti di Rosa sulla sua vita187, che ella continua a narrare fino alla morte; Saladin viene torturato dalla polizia mentre la sua trasformazione in una figura oscena e simil-caprina diventa sempre più evidente. Sviene in seguito alla violenza subita, e si risveglia in un misterioso ospedale. Qui, incontra altre persone che hanno subito varie mutazioni: donne con la pelle di vetro, uomini con la coda e altri che, come lui, sono più animali che uomini. Fortunatamente, poche sere dopo, riesce a fuggire insieme al resto dei “mutanti”. Saladin si dirige verso casa, dove la moglie Pamela lo sta tradendo con un amico comune, Joshi. Gibreel, su un treno diretto a Londra, incontra un fanatico di nome John Maslama, che lo scambia per l’angelo del giudizio. Sfuggito alle preghiere di John, Gibreel è tormentato da continue visioni del proprio passato e finisce per perdersi e svenire in un parco. Qui viene salvato da una scalatrice di origine polacca: Alleluia Cone.

Pamela, senza provare alcuna empatia per il marito, scaccia Saladin urlando: “Don’t

you dare bring that [corsivo mio] back here” (256); egli viene allora accompagnato da Joshi a casa di Muhammad Sufyan, un ex professore e adesso proprietario del Shaandaar Café, per cercare un modo di invertire la trasformazione. Le conoscenze di Muhammad su Apuleio, Darwin e molti altri filosofi, si rivelano inutili ma il protagonista viene accolto, nonostante le iniziali proteste della moglie, Hind, in casa Sufyan: “Where else would you go to heal your disfigurements and recover your normal health? Where else but here, with us, among your own people, your own kind?” (253). Nonostante questa gentilezza, l’uomo-capra continua a non sentirsi a suo agio e ammette a se stesso che: “I’m not your kind. […] You’re not my people. I’ve spent half of my life trying to get away from you” (256).

La sua condizione psicologica continua a peggiorare quando scopre di essere stato sostituito nel suo spettacolo, The Aliens Show, e la sua rabbia esplode quando viene a sapere che l’altro sopravvissuto all’incidente, Gibreel, ha avuto la possibilità di tornare

187 Si noti che anche qui la narrazione non è lineare: Rosa ritorna su alcuni dettagli della sua vita,

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sul grande schermo. Proprio la rabbia scatenata dal rinnovato successo di Gibreel e dalle sue menzogne sull’attentato terroristico188, fanno sì che la trasformazione di Saladin regredisca leggermente, ma il miglioramento dura poco e il cambiamento inizia ben presto a farsi sempre più evidente e difficile da nascondere: “Chamcha had grown to a height of eight feet, and from his nostrils there emerged smoke of two different colours yellow from the left, and from the right, black” (291). Saladin viene quindi cacciato da casa Sufyan189 e trova rifugio all’interno del Club Hot Wax. Nel corso della notte, il risentimento per la sua condizione e la gelosia per Gibreel aumentano sempre di più fino a quando, in un’esplosione di calore, Saladin recupera la sua forma umana.

Il lettore viene poi a scoprire cos’è successo a Gibreel nel solito periodo. L’angelo ha iniziato una relazione con la ragazza che l’ha salvato dopo essere svenuto. I due, nonostante una forte complicità a letto, hanno una “relationship with serious flaws. […] The flaws in the gran passion of Alleluia Cone and Gibreel Farishta were as follows: her secret fear of her secret desire, that is, love; […] and his overweening possessiveness and jealousy” (314-315). Inoltre, per via di visioni sempre più comuni e insistenti190, Gibreel si convince di essere davvero un angelo e inizia a girare per le strade di Londra per portare la parola del Signore e per salvare lost souls. I suoi tentativi finiscono sempre malamente e allora, per cercare di convincere gli altri di essere davvero l’arcangelo Gabriele, prova a compiere un “miracolo”, visto che “Archangels could only speak when men chose to listen” (336). Per mostrarsi in tutta la sua magnificenza, egli decide di fermare il traffico dell’ora di punta attraversando la strada.

Gibreel finisce per farsi investire da una macchina, in particolare, dalla limousine di un produttore cinematografico, Sisodia. Dopo un periodo di convalescenza in un ospedale psichiatrico, Sisodia gli offre di interpretare il ruolo dell’Arcangelo Gabriele in una serie di film. Nonostante Alleluia sia contraria, temendo che questo possa solo rafforzare di più la sua schizofrenia, Gibreel accetta. Ciò porta ancora più tensione nella coppia, che smette di vivere assieme. Durante la prima del film, le preoccupazioni della ragazza diventano

188 L’attore afferma infatti di non essere mai salito sull’aereo e di essere scampato nuovamente alla

morte grazie all’aiuto di un angelo custode.

189Secondo Hind la figura demoniaca avrebbe influenzato una delle due figlie ad avere una relazione che lei disapprova.

190 In una di esse egli parla direttamente con Dio, dopo avere discusso con Alleluia. Cfr: Rushdie,

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realtà e il fidanzato inizia a perdere il senso del sé e ad avere una serie di visioni ad occhi aperti: in una di esse, egli vede il suo nemico mortale, Saladin, il demonio. Per fortuna, Alleluia lo aiuta, accogliendolo nuovamente in casa sua.

Poco tempo dopo, Saladin, tornato definitivamente a essere umano, cerca di rimettere assieme i pezzi della sua vita ma questo si dimostra quasi impossibile: da una parte, non riesce a perdonare a pieno Pamela per averlo tradito con Joshi e, dall’altra, essendo ufficialmente morto, non riesce né ad accedere al suo conto in banca né a trovare un lavoro. Nel frattempo, avvengono una serie di omicidi perpetrati da un serial killer, soprannominato Granny Ripper, che i media suppongono essere un immigrato della comunità islamica. Quest’ultima è sconvolta e manifesta contro la polizia perché ha arrestato il Dr. Uhuru Simba, pensando possa essere l’assassino.

Dopo un periodo di tempo non ben specificato, i due produttori del film di Gibreel, Billy Battuta e la sua compagna Mimi Mamoulian191, decidono di festeggiare il loro ritorno alla libertà con una festa. Fra i vari invitati del mondo dello spettacolo, vi sono Gibreel e Saladin, finalmente riuniti dopo molto tempo. Vedendo il suo compagno ancora fortemente sedato per la sua situazione psicologica, Saladin viene preso da una forte rabbia e vuole vendicarsi. Dopo aver raccontato del tradimento di Pamela, Saladin capisce che anche Gibreel teme che la compagna lo possa tradire192, ottenendo così un’informazione fondamentale per arrivare alla sua agognata vendetta. Per un’intera settimana, Saladin chiama a casa dei due e si finge un’amante di Alleluia, portando alla separazione definitiva della coppia. Gibreel perde così il suo ultimo appiglio alla realtà e finisce per tornare a credersi “the right hand of God” (448) e, per annunciare la sua presenza agli uomini, compra una tromba che rinomina “Azraeel, the Last Trump, the Exterminator of Men” (448).

Intanto, una grande agitazione sta percorrendo la comunità degli immigrati londinesi: non solo il Dr. Uhuru Simba muore sotto la custodia della polizia, ma si scopre che il vero assassino è un “bland, pale man of medium height and build, fair hair flopping forward

191 Entrambi erano stati arrestati per truffa finanziaria ma, grazie a conoscenze politiche e influenze sul

giudice, erano riusciti ad avere un grosso sconto di pena.

192 La conferma della gelosia di Gibreel viene data a Saldin quando, dopo essere stato invitato a casa

sua, l’ex divo indiano ammette: “they [men] chase her like goddamn flies. I swear! I see them, slobbering and grabbing. It isn’t right. She is a very private person, the most private person in the world. We have to protect her from lust” (436).

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over hazel eyes” (453). L’infondatezza dell’odio mediatico e l’insabbiamento della morte di Uhuru Simba fanno scoppiare una serie di rivolte nella capitale londinese. Scoppiano diversi incendi, provocati secondo l’ormai folle Gibreel dalla sua tromba punitrice di infedeli, causando molte vittime: fra queste, nell’incendio del Club Hot Wax, Joshi e Pamela. Nel frattempo, Saladin, dopo aver cenato con Alleluia, vede le fiamme avvolgere il caffè della famiglia Sufyan e si butta nell’edificio per cercare di salvare coloro che si erano presi cura di lui.

Gibrieel, convinto che Saladin sia l’origine di ogni male, lo segue nell’edificio e, quando il suo nemico viene bloccato da una trave, inizia a prenderlo a calci. Immerso ormai totalmente nelle sue visioni e circondato dalle fiamme, il folle inizia a riflettere se il disperato tentativo di salvataggio abbia dimostrato un seme di bontà nell’ex-diavolo. Poco dopo, Mishal, una delle figlie dei coniugi Sufyan, vede uscire dalle fiamme che hanno ucciso la sua famiglia Gibrieel con in braccio Saladin, quindi i due collassano ai suoi piedi.

L’ultimo capitolo è ambientato ben diciotto mesi dopo le rivolte e conclude le vicende dei personaggi sopravvissuti agli incendi: Saladin riesce a riappacificarsi con il padre morente, Mishal si sposa con l’uomo che la madre non vedeva di buon’occhio, Gibreel cerca di ritornare a essere una star del cinema indiano, sfruttando le sue visioni. Quest’ultimo tentativo, nel quale aveva investito i suoi risparmi, fallisce clamorosamente, portandolo ancora una volta alla follia. Nuovamente invaso dal fervore religioso, uccide prima Alleluia, poi Sisodia e finisce col suicidarsi di fronte a Saladin.

Alternato a questo frenetico susseguirsi di eventi e personaggi, è il dipanarsi dei sogni di Gibreel, presentati nei capitoli due, quattro, sei e otto. Il primo re-immagina la fondazione della religione islamica: un businessman di nome Mahound, riceve un messaggio divino da parte dell’arcangelo Gibreel, invitandolo a diffondere una religione monoteista. Il suo villaggio, Jahilia, è, però, fortemente politeista e il profeta subisce delle forti resistenze, in particolarmente modo dal capo villaggio (il termine originale è Grandee), Karim Abu Simbel, sua moglie, Hind, e un poeta satirico, Baal. Karim offre un accordo a Mahound: lui e suoi seguaci non saranno più perseguitati se egli acconsentirà ad ammettere che, oltre ad Allah, esistono altre tre divinità minori, ossia Lat, Uzza, and Manat. Il profeta cerca le risposte sulla montagna dove aveva avuto la prima visione; qui,

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sotto forma di versi, ottiene una risposta positiva dall’Arcangelo. Poco dopo aver accettato l’accordo, i dubbi iniziano a tormentarlo; credendo di essere stato ingannato da Shaitan (Satana), revoca l’accordo e lui e suoi seguaci sono costretti a fuggire da Jahilia per evitare le persecuzioni.

Il quarto capitolo contiene invece due sogni diversi ma accomunati da due donne con il medesimo nome, Ayesha, e dall‘ambientazione nella contemporaneità. Nel primo, un Imam in esilio a Londra, segnato dall’odio per l’evoluzione scientifica, evoca l’arcangelo Gibreel per scagliarsi contro l’imperatrice Ayesha, sovrana della sua terra natia, Desh. In una lotta sovrannaturale, la divinità protettrice della regnante, Al-Lat, è uccisa e lei perde il suo trono. Subito dopo la vittoria, l’Imam diventa una figura “monstrous, lying in the palace forecourt with his mouth yawning open at the gates; as the people march through the gates he swallows them whole” (215). Appena finito il primo incubo, una seconda visione lo sostituisce: nella città di Titlipur, caratterizzata da una quantità enorme di farfalle, Mirza Saeed Akhtar vede una ragazza svenire nel suo giardino. Mosso a compassione decide di accettarla nel suo palazzo per aiutarla: quest’ultima si rivelerà essere un’orfana di nome Ayesha, capace di comunicare con l’arcangelo Gibreel. La moglie di Mirza, Mishal, acconsente a tenere la ragazza nel suo palazzo, convinta che un aiuto divino sia l’unico modo in cui lei e il marito possano avere un figlio. Il messaggio divino è però di natura completamente diverso: Mishal ha il cancro al seno. L’unico modo per sopravvivere è che l’intera città si dimostri credente, intraprendendo un pellegrinaggio. Mentre tutti i suoi concittadini si preparano per partire, Mirza si rifiuta fermamente: crede che, differentemente da quanto predetto dalla ragazza, il mare non si aprirà al loro passaggio e moriranno tutti.

Il quarto sogno non prosegue la storia dell’atto di fede ma si concentra sul ritorno di Mahound a Jahilia. Salman, uno degli scribi del profeta, avverte Baal che Mahound è intenzionato a conquistare la città, ora che il suo seguito è cresciuto. Il seguace ha deciso di tradire il suo condottiero perché la sua religione, chiamata Submission, è diventata un susseguirsi di leggi su ogni aspetto della vita, anche il più triviale:

The revelation- the recitation – told the faithful how much to eat, how deeply they should sleep, and which sexual positions had received divine sanction, so that they

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learned that sodomy and the missionary position were approved of by the archangel, whereas the forbiden posture included all those in which the female was on top. Gibreel further listed […] the parts of the body which could not be scratched no matter how unbearably they might ich. (364)

Salman, all’insaputa del profeta, aveva cambiato alcuni dettagli di queste regole sacre, senza alcuna reazione da parte di Mohound, cementificando così la sua crisi mistica193.

Come predetto da Salman, Jahilia cade in mano alla possente armata e gli abitanti sono costretti a convertirsi a Submission, dopo che i loro templi vengono saccheggiati. L’unico che riesce a scappare è Baal, fingendosi un eunuco al bordello locale. Ben presto però il suo travestimento viene smascherato e lui e le prostitute del Hijab, questo il nome del bordello, vengono giustiziati. Il sogno si conclude con la morte del profeta per via di una misteriosa malattia, che, secondo lui, era stata scatenata dalle divinità pagane.

L’ultimo sogno, quello narrato nel capitolo ottavo, conclude invece la storia della profetessa Ayesha. Tutta la città di Titilpur sta seguendo la ragazza durante il pellegrinaggio, a eccezione di Mirza; egli ha deciso di pedinarli in macchina per cercare di fermare quella che lui ritiene essere una follia collettiva. La difficoltà dell’attraversata del deserto inizia a mietere le prime vittime, portando alcuni dei pellegrini a convertirsi alla “station wagon of scepticism” (481) del marito di Mishal. Egli inizia a raccontare ai suoi “seguaci” le storie sui grandi ingannatori della storia, vicende che Ayesha definisce “the Devil’s Verses” (484). Nonostante molti dei pellegrini inizino a perdere la fiducia nella ragazza, arrivati al mar Arabico avviene un miracolo: le farfalle, che seguivano Ayesha fin dalla sua partenza da Titlipur, prendono la forma di un “radiant giant constructed wholly of tiny beating wings, stretching from horizon to horizon” (502). Convinti da questa manifestazione divina, la maggior parte dei pellegrini riacquista la fede e decide di buttarsi in mare, senza emergere mai più. Distrutto dall’avere fallito nel salvare sua moglie, Mirza torna a casa e si lascia morire. Prima di esalare l’ultimo respiro,

193 Altro elemento che aveva insospettito Salman era che molte di queste rivelazioni divine sembravano

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