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Salman Rushdie: una vita scandita dalla scrittura

Capitolo 4 Rushdie e l’impronunciabile sogno del male

4.1 Salman Rushdie: una vita scandita dalla scrittura

Nato nel 1947176 da una famiglia benestante di Bombay, come il protagonista del suo bestseller Midnight’s Children, Saleem Sinai, Rushdie fu educato alla Cathedral Boys, dove consolidò la sua competenza nella lingua inglese oltre che in urdu, il suo idioma nativo. Parlando di quel periodo, l’autore ha affermato: “my childhood was relatively uninteresting. […] My childhood was uneventfully happy”177. A partire dal 1961, studiò in Inghilterra prima alla Rugby School e, a partire dal 1965, al King’s College di Cambridge, specializzandosi in studi storiografici178. Se l’esperienza alla Rugby si dimostrò fallimentare, anche a causa dell’atteggiamento razzista dei suoi coetanei, il periodo del King’s College coincise, invece, con una profonda crescita personale, oltre che culturale:

Public schools are basically composed of philistines. It was an exciting time to be at Cambridge […]: it was a very politicized period. There war Vietnam to protest about,

175 https://www.ncr-iran.org/it/notizie/iran-il-regime-dei-mullah-conferma-la-condanna-a-morte-

contro-rushdie/ [consultato in data 19/04/2020].

176 Anno dell’indipendenza indiana dal dominio britannico, entrata in vigore con l'Indian Independence

Act del 15 agosto. Per maggiori informazioni si veda: https://www.britannica.com/topic/Independence-

Day-Indian-holiday [consultato in data 19/04/2020].

177 Haffenden, John, Novelists in Interview, London, New York, Methuen, 1985, p. 233.

178 Nel 1964, la sua famiglia si trasferì in Pakistan, dove Rushdie trascorse però poco della sua gioventù,

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student power to insist upon, drugs to smoke, flowers to put in your hair, good music to listen to. […] I’m very pleased to have had those years: there was an energy about student life then.179

A partire dal 1968, iniziò a lavorare come attore, seguendo la passione per il palcoscenico che aveva scoperto nel periodo scolastico, ma la necessità di maggiori introiti lo portò a lavorare part-time anche come copywriter. Nel tempo libero concluse il suo primo romanzo, Grimus. Pubblicato nel 1975, fu fortemente criticato, a differenza del successivo Midnight’s Children.

Considerato ancora oggi uno dei suoi maggiori successi, Midnight’s Children, uscito nel 1981, vinse diversi premi letterari, fra i quali il Booker Prize e il James Tait Black Memorial Prize, e segnò una svolta nella sua carriera. Uno degli aspetti più interessanti del romanzo, oltre ad un uso innovativo del linguaggio, è la sua ambientazione e la tematica scelta da Rushdie che, sollecita una profonda riflessione identitaria e storica, Rushdie decise di scrivere il romanzo in lingua inglese, sebbene la vicenda sia legata alla storia di India e Pakistan. Secondo alcuni critici, queste caratteristiche lo rendono “the best-known novel about India written in English since A Passage to India, perhaps since Kim, and certainly the best-known novel ever written by an Indian”180.

Dopo la pubblicazione del suo terzo libro, Shame, nel 1983 iniziarono i primi problemi di natura politica: Iskander e Raza, due dei personaggi principali dell’opera, sono infatti stati considerati parodie delle più eminenti personalità politiche del Pakistan post- liberazione, Zulfikar Ali Bhutto e il generale Muhammad Zia-ul-Haq. Nonostante Rushdie abbia parzialmente rifiutato un parallelismo netto fra i personaggi reali e quelli immaginari181, il libro finì ugualmente per essere bandito dal Pakistan. L’interesse politico di Rushdie non si è mai limitato al continente asiatico, ma anzi ha scritto diversi articoli incentrati sulla situazione sociale inglese, del Commonwealth e dei paesi in via di sviluppo. Uno di questi è stato poi approfondito e pubblicato come un libro a sé stante: The Jaguar Smile. Nato dal suo viaggio in Nicaragua, com’è evidente anche dal sottotitolo

179 Haffenden, John, op. cit., p. 235.

180 Harrison, James, Salman Rushdie, New York, Twayne Publishers, 1992, p. 3. 181 Cfr: Haffenden, John, op. cit., p. 242.

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A Nicaraguan Journey, è la prima opera di non-fiction scritta dall’autore e si focalizza sulla situazione politica della nazione centro-americana e sui rapporti con gli USA. La dedica della prima versione recita “For Robbie”, la scrittrice australiana Robyn Davidson, per la quale lasciò la prima moglie, Clarissa Laurad, che aveva sposato nel 1976.

Nel 1988, si sposò nuovamente con la scrittrice americana Marianne Wiggins e nel medesimo anno pubblicò un altro dei suoi capolavori, destinato a cambiare la sua vita per sempre: The Satanic Verses. Il libro messo in vendita per la prima volta il 26 settembre, fu bandito in India solo 9 giorni dopo (il 5 ottobre) e due mesi dopo (24 novembre) in Sud Africa. A partire dal gennaio del 1989, le manifestazioni di intolleranza aumentarono sempre di più fino al rogo del libro anche in Inghilterra. Questi episodi portarono a una lunga discussione politica e sociale sul problema dell’integrazione delle minoranze etniche e religiose (in particolare quella islamica). La manifestazione più violenta fu quella pakistana del 12 febbraio in risposta alla allora futura pubblicazione del romanzo negli Stati Uniti a partire dal 15 febbraio: a Islamabad centinaia di persone manifestarono furiosamente sotto l’ambasciata americana e negli scontri con la polizia morirono cinque manifestanti e altre centinaia rimasero feriti.

Due giorni dopo l’inizio delle manifestazioni in Pakistan, l’Imam Khomeini emise una fatwa contro l’autore e il libro, che da allora è considerato “contro l’islam, il Profeta e il Corano, e tutti coloro che sono implicati nella sua pubblicazione essendo consapevoli del suo contenuto, sono condannati a morte”182. Nonostante siano molti a sostenere che Khomeini non avesse l’autorità per compiere tale atto183, la vita di Rushdie cambiò radicalmente da quel momento: dovette vivere costantemente sotto scorta, spostarsi continuamente e fu impedito ai suoi amici e familiari di contattarlo. Questa difficile situazione portò alla fine del rapporto con la seconda moglie ma non gli impedì di continuare a scrivere. Nel 1990, venne pubblicato Haroun and the Sea of Stories e l’anno successivo una raccolta di saggi con il titolo di Imaginary Homelands.

A partire dal 2000, l’autore vive negli Stati Uniti ed è ancora oggi attivo e molto produttivo sia nell’ambito della narrativa che della non-fiction: il suo ultimo romanzo,

182 https://www.ilfoglio.it/articoli/2012/09/17/news/la-prima-fatwa-58322/ [consultato in data

28/04/2020].

183 Per maggiori informazioni si veda: Pipes, Daniel, The Rushdie Affair: The Novel, the Ayatollah, and

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Quichotte, è stato pubblicato nel 2019. Fra i riconoscimenti più importanti vi è l’investitura a cavaliere per meriti letterari, nel 2007; l’anno seguente, Times lo ha annoverato tra i più grandi scrittori britannici dal 1945.

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