1 3 IL DARWINISMO SOCIALE.
2. SAMUEL SMILES.
2.1. SAMUEL SMILES E LA FILOSOFIA DEL SELF-HELP.
2. 1. 1. INTRODUZIONE.
Samuel Smiles può essere considerato come l'iniziatore di una corrente ideologica che avrebbe poi conosciuto nella cultura occidentale un grande successo, in particolare nel contesto del mondo imprenditoriale.
Il cuore della sua teoria prevede che il successo dell'uomo in qualsivoglia attività, non solo economica ma anche artistica e letteraria, sia dovuto solamente alla forza di volontà e alla costanza nel lavoro.
Nelle sue opere, ed in Self-Help in particolare, Smiles si dedica alla stesura di biografie di quegli uomini che sono riusciti ed elevarsi a livello sociale ed economico grazie agli sforzi personali ed alla dedizione al lavoro.
Questo tipo di operazione è caratteristica della produzione smilesiana: dimostrare come l'etica del self-help sia già stata ampiamente collaudata ed applicata grazie alla messa in campo di personaggi che la testimonino attraverso quanto compiuto nel corso della loro vita.
Nonostante alcune difficoltà iniziali93, le idee di Smiles conobbero ben presto fortuna, non solo in
Inghilterra, ma anche in tutta l'Europa continentale e perfino negli Stati Uniti, dove la sua visione venne spessa assimilata a quella di Herbert Spencer.
La teoria di Smiles notoriamente non ha mai trovato spazio come concezione ideologica di rilievo se si vuol considerare come un rigido ragionamento fondato su un sistema di pensiero, ma le cose cambiano se invece si considera la portata dell'influenza che essa ha avuto sulla società. Se le cose iniziano ad essere pensate in questo modo, allora si può dire che Smiles abbia avuto una certa importanza nell'ambito del pensiero imprenditoriale, per quanto però sia giusto dire che sarebbe ingeneroso limitarlo solo a questo, visto che egli non ha mai posto barriere legate a vicende o ambienti particolari.
Il riferimento alla classe imprenditoriale diventa chiaro perché non tanto perché in Smiles un'esaltazione dei meriti di tale classe, ma soprattutto perché la strada che questa classe ha percorso viene riproposta come modello valido anche per tutti gli altri uomini. Gli imprenditori, riprendendo
la teoria di Smiles, non solo legittimarono la vecchia convinzione di possedere maggiori capacità rispetto all'incompetenza altrui, ma si preoccuparono di far coincidere le loro qualità con quelle necessarie a raggiungere il successo.
In Gran Bretagna il pensiero di Smiles fu un elemento di rottura con gli autori a lui precedenti. Intorno alla fine del XVIII secolo infatti, la borghesia industriale decise di mettere da parte l'inclinazione delle classi più elevate di doversi far carico delle condizioni e delle necessità delle classi più misere, interessandosi più che altro a legittimare la loro autorità nei confronti dei subalterni, in particolare verso i lavoratori dipendenti.
È importante un accenno a questa tendenza non solo per metterla in relazione alla visione smilesiana, ma anche per tracciare, in parte, una linea di continuità (ma anche un punto di rottura) con quanto detto nei capitoli precedenti riguardo il darwinismo. Infatti, tra gli autori che si interessarono alla questione ci fu proprio quel Malthus che tanto condizionò Darwin nella formulazione delle sue teorie.
Malthus elaborò una propria prospettiva che contemplava la colpevolezza dei poveri, incapaci di riformare i loro costumi, e proponendo come meta finale un popolo educato e rispettoso, per quanto sempre soggetta ad una situazione di dipendenza.
I lavoratori dipendenti quindi, secondo la visione di questo clima ideologico, non avrebbero potuto elevarsi dalla loro attuale condizione, dovendosi assoggettare all'obbedienza dei potenti, arrivando così ad una situazione di fissità sociale.
Smiles invece propone un messaggio che risulta contrastare nettamente con quanto detto poco fa: la possibilità di successo e il miglioramento della condizione sociale ed economica diventa alla portata anche delle persone di origini modeste, facendo venire meno la distinzione tra chi occupa posizioni di rilievo e gli altri. Inoltre dalle visioni pessimistiche e oppressive da cui gli umili erano spesso soggetti, si passa ad una prospettiva ottimistica che risulta essere valida per tutti.
2. 1. 2. SELF-HELP.
Self-Help è senza ombra di dubbio l'opera più celebre di Smiles, ed è proprio su questa che ci
concentreremo per avere un'idea più precisa e dettagliata del suo pensiero.
Per prima cosa è necessario delineare quale sia l'ambito di interesse dell'opera: in Self-help mai Smiles farà riferimento alla società ed alle sue strutture, in quanto il punto centrale dell'opera risulta essere il singolo individuo. Questa decisione di Smiles è dovuta alla convinzione che la società così
come si presenta nell'epoca moderna risulta essere, molto più che in passato, favorevole nel porre quelle condizioni necessarie per far sì che gli uomini possano realizzarsi nella loro vita.
Le istituzioni hanno un peso relativo nel determinare il successo oppure il fallimento nella vita di una persona, e nel favorire oppure ostacolare il progresso. Secondo Smiles le istituzioni, i libri, le scuole o le leggi non possono influire nel miglioramento del livello di sviluppo di una società se a queste non si affianca il lavoro e la perseveranza degli uomini.
Tutte queste cose possono essere viste perlopiù come dei mezzi utili all'umanità, ma senza la forza di volontà allora il meccanismo si inceppa ancor prima di entrare in funzione.
Chi per ottenere il benessere si rivolge sempre al governo, compie il grave errore di invocare una forza che però riceve il suo potere dalla sovranità individuale. La potenza delle nazioni quindi non risiede nella volontà dei governanti, ma nella volontà di ogni individuo.
Per Smiles queste affermazioni non sono delle semplici speculazioni teoriche, ma si fondano sulle testimonianze acquisite grazie agli esempi dati dagli uomini più volenterosi e laboriosi che hanno contribuito in qualche modo al progresso ed alla prosperità della Gran Bretagna.
Lo Stato, quindi, deve limitarsi ad adempire ad alcune funzioni fondamentali, come il garantire la vita, la libertà e la proprietà degli individui. Nel caso in cui l'azione dello Stato iniziasse ad espandersi anche ad altri campi della società umana, allora si avrebbe come risultato un graduale infiacchimento ed indebolimento della popolazione.
Il progresso dell'umanità è determinato da quelle persone che dimostrarono buona volontà, attitudine al lavoro e fermezza dei propositi. Questo tipo di persone, nel pensiero smilesiano non possono essere riconducibili ad una certa classe sociale, ma ogni ceto ne ha prodotti in egual misura, e tutti quanti hanno contribuito all'accrescimento del benessere e al progresso.
Nella visione della società umana messa in atto da Smiles la novità più grande che è possibile riscontrare rispetto al passato è senza dubbio l'idea della possibilità di un mutamento di status da parte di persone di modeste origini.
La povertà e la miseria perciò non sono considerate delle difficoltà poste sulla strada verso il successo, ma anzi, sembrano addirittura incentivare lo sforzo al miglioramento e contribuiscono a ravvivare delle capacità che altrimenti rimarrebbero sopite.
"Anzi le difficoltà in molti casi sembrano essere state i loro migliori ausiliarii, giacché li forzarono a mostrare di quanta operosità, di quanta pazienza fosser capaci; e ravvivarono delle facoltà che senza ciò sarebbero state sempre assopite."94
Per sentirsi finalmente realizzati e rispettati dagli altri, non è tuttavia indispensabile raggiungere delle mete grandiose; anche la condizione di lavoratore dipendente può essere dignitosa e onorevole se il lavoratore mantiene le virtù del suo animo. Al contrario, chi riesce ad acquisire grande fama e ricchezza non è detto che sia obbligatoriamente possessore di qualità che lo rendono un "gentiluomo".
Il vero gentiluomo infatti è colui che forma il suo carattere ispirandosi ai migliori modelli, e le sue virtù dipendono appunto dal valore morale e dalle sue qualità piuttosto che dai suoi possedimenti. L'uomo povero può comunque essere onesto, giusto, volenteroso e rispettoso, dimostrandosi possessore quindi di tutte le qualità necessarie che lo rendono un gentiluomo. Questo genere di persone risultano essere povere di ricchezze ma dotate di nobiltà d'animo, rivelandosi così superiori ad ogni uomo che possiede una grande fortuna ma si dimostra povero di valori.
Colui che ha perduto ogni avere ma porta con se la moralità del gentiluomo sarà per sempre ricco, e non deve stupire quando sotto le sembianze di un uomo umile si nasconda in realtà un cuore valoroso e gentile.
La situazione migliore quindi è quella in cui si riesce ad ottenere successo, ma come alternativa comunque valida ed onorevole rimane quella condizione in cui si riesce a mantenere una posizione sociale umile, ma comunque rispettabile grazie alla continua coltivazione di virtù quali la volontà d'animo e la laboriosità.
Nella società come delineata da Smiles perciò gli uomini sono artefici del proprio destino, ed è importante che questi abbiano a cuore la propria educazione. L'educazione a cui bisogna attingere però non è tanto quella dei libri, ma piuttosto quella che si acquisisce dalla società stessa (come per esempio dall'ambiente domestico, dalla vita nelle città e nelle campagne, dal lavoro nelle officine, ed ovunque vi siano delle attività umane).
"Questa educazione che consiste in esempii di azione, di condotta e guida di sè medesimi, in tutto ciò insomma che tende realmente a disciplinare le facoltà dell'uomo, non si attinge nei libri, nè si acquista per mero tirocinio letterario".95
Il primo genere di educazione che abbiamo menzionato risulta essere assai nocivo, poiché vi è solo un'acquisizione meccanica di nozioni e concetti, così come i romanzi, dato che questi hanno il difetto di sviluppare nei giovani un'eccessiva sensibilità.
I modelli delineati in Self-Help sono infatti tutt'altra cosa: tali modelli incitano all'applicazione costante nel lavoro affinché diventi un'abitudine, facendolo diventare così un'attività quasi piacevole, in modo che con il tempo e la pazienza gli individui possano acquisire delle capacità sempre migliori.
Il vero progresso infatti, sia a livello generale che personale, si compie soltanto molto lentamente. I grandi risultati non possono essere raggiunti improvvisamente, ma soltanto dopo un lungo e lento cammino.
Per raccogliere i frutti degli sforzi così pazientemente fatti maturare è necessario però continuare a lavorare in modo fervido ed operoso. Questo processo però posta con se un grande rischio: la perdita della speranza. La perdita della speranza di raccoglie un giorno i frutti del proprio lavoro potrebbe portare ad un progressivo scoraggiamento, fino al punto in cui viene presa la decisione di abbandonare l'impresa iniziata.
Un simile ragionamento dovrebbe avere l'effetto di convincere gli uomini che i risultati non si raggiungono con la pigrizia, e che molto raramente il caso o la fortuna risultino essere, nel bene o nel male, determinanti nella vita.
La morale di Self-Help risulta essere assai severa ma al tempo stesso incoraggiante: a chi si lamenta dei mali e delle ingiustizie che il destino pone loro davanti, l'autore incita all'impegno ed allo sforzo continuo, ricordando che in questo modo altri prima di loro hanno raggiunto dei traguardi magnifici. Smiles infatti non dimentica di ricordare come la presente generazione sia l'erede di ciò che le passate generazioni hanno prodotto, e che perfino il livello di civiltà che viene tanto glorificato nella modernità non è altro che la somma degli effetti del lavoro accumulato nel corso dei secoli.
Anche quando si parla di una nuova, geniale invenzione, questa deve essere considerata come il risultato di una lunga e progressiva concatenazione di lavori passati; e questa dovrebbe infatti essere più riconosciuta come una successione ininterrotta di idee prodotte dalla mente umana, che come un'invenzione partorita da un'unica persona.
I comportamenti fino ad ora descritti sono degli attributi necessari ad ogni uomo, sia che si tratti di una persona normale sia che si tratti di un genio. L'unica cosa che differenzia il genio dalla altre persone è il livello qualitativo delle sue azioni, ma il metodo di lavoro è uguale a quello di tutti gli altri.
Secondo Smiles, uno degli errori più comuni che si commette è credere che gli uomini geniali siano del tutto incompetenti negli affari, e che viceversa, l'occuparsi degli affari renda l'uomo inetto ai lavori in cui invece risulta essere necessario il genio.
Se infatti vengono presi in considerazione dei grandi personaggi come per esempio Milton, Shakespear o J. S. Mill, ci renderemo facilmente conto come questi, oltre ad essere riconosciuti come geniali autori, fossero in grado di essere anche dei capaci uomini d'affari.96
Gli esempi propinati da Smiles per dimostrare la concreta applicazione dell'etica di Self-Help sono ripresi prevalentemente dal mondo delle arti, della scienza e delle imprese militari, mentre gli esempi provenienti dall'industria e dal commercio sono assai meno frequenti. Da questo dato però non dobbiamo trarre deduzioni sbagliate, poiché Smiles assegna un grande valore alle persone che si sono occupate di tali attività, tanto da eleggerli come i fautori dell'egemonia della Gran Bretagna, respingendo inoltre come abbiamo appena visto, l'idea che gli uomini dediti agli affare siano privi di genio.
Il commercio piuttosto risulta essere l'attività che più mette a dura prova il carattere delle persone, dato che mette in discussione valori importanti come l'onestà, la giustizia e la fiducia.
Gli uomini che riescono a mantenere questi valori intatti sono considerati dall'autore come più meritevoli di chi in battaglia mette alla prova il proprio coraggio.
L'esempio dato da questi uomini risulta essere un modello valido anche per i lavoratori dipendenti, sia perché la riforma delle classi operaie è sicuramente una delle questioni più importanti dell'interesse pubblico, ma anche perché un'alternativa vera e propria non esiste. Che le masse inizino ad assumere un simile atteggiamento è assolutamente indispensabile, visto che la concessione di maggiori diritti politica sarebbe inutile se non accompagnata dall'educazione, dall'ispirazione data dagli esempi migliori e dalla volontà di migliorare se stessi.
Se le classi più umili iniziassero ad assumere questo atteggiamento allora acquisirebbero una nuova moralità, che permetterebbe loro di estirpare l'invidia provata verso l'agiatezza altrui, potendo così emanciparsi da chi le opprime e sfrutta.
Da Self-help possiamo quindi delineare fondamentalmente due elementi cruciali che caratterizzano il pensiero di Smiles, e cioè il superamento della divisione nella società tra classi ricche e classi povere, e la prospettiva di poter elevare il proprio status sociale e di poter ottenere successo nella vita da parte di persone di origini umili.
Questa prospettiva propone due nuovi orientamenti che contemplano un'impostazione più moderna delle dottrine sociali che legittimavano l'autorità. Viene infatti definita una morale che risulti valida per tutte le classi, e che prevede la possibilità di ottenere una nuova posizione sociale non tanto a
96 Milton, autore di un capolavoro letterario come Il paradiso perduto, venne eletto segretario del consiglio di Stato, Shakespear grazie ad un'attenta amministrazione del suo teatro riuscì ad accumulare una somma di denaro
causa di criteri che potremmo definire ascritti, cioè attribuiti per esempio per nascita, o sulla base di caratteristiche indipendenti dalla volontà, dalle capacità e dalle azioni degli individui; ma soprattutto su criteri acquisitivi quali capacità, al genio, agli sforzi e all’intraprendenza delle persone.
Smiles però non concepisce la sua filosofia come provocatrice di mutamenti nelle relazioni e nella struttura sociale, la migliore distribuzione delle opportunità infatti non è dovuta tanto a processi generali o alle istituzioni, ma dei comportamenti dell'individuo, il quel si muove all'interno di una società che rimane fondamentalmente invariata. Quindi, ogni individuo può grazie ai suoi sforzi muoversi nella società, ma allo stesso tempo questa società mantiene le strutture sue proprie.
Questa contrapposizione nel pensiero di Smiles può essere rintracciata in due casi: riguardo alla sua visione della struttura sociale, e per quanto riguarda i rapporti di lavoro.
A proposito della questione sulla struttura sociale è opportuno chiarire come Smiles non si sia mai interessato al problema della costituzione storica e della legittimità delle gerarchie sociali. Nella sua visione della società infatti le classi sociali così come sono costituite non rappresentano un problema e vengono quindi in tal modo accettate, senza mai soffermarsi quindi a riflettere sui problemi che riguardano la legittimità del potere.
Gli esempi a cui Smiles si riferisce in Self-help appartengono sì ad ogni classe sociale, ma le caratteristiche generali dei gruppi di appartenenza di questi esempi mai vengono presi in considerazione, eccezione fatte per le classi più umili le quali vengono dipinte in modo piuttosto negativo (ad esclusione, ovviamente, degli esempi da lui scelti).
Per quanto riguarda invece il problema dei rapporti di lavoro, la morale smilesiana non si interessa tanto al lavoro che intercorre tra lavoratore e proprietario, ma soprattutto al rapporto tra lavoratore e lavoro svolto. Ciò non dovrebbe essere niente di particolarmente sorprendente vista la componente strettamente individualista su cui fa appunto leva il suo pensiero, la realizzazione del lavoratore infatti dipende solamente dalla sua volontà e dal suo spirito di iniziativa.
Alla luce di quanto detto si può ben comprendere il perché anche nell'ambiente industriale, il messaggio smilesiano abbia avuto un così grande successo; per quanto lo stesso Smiles ricorda tutte le personalità degne di essersi guadagnate il rispetto appartenenti ad ogni ceto, ed anzi, concentrandosi più su attività di tipo professionale piuttosto che il lavoro in azienda.
Seppure le qualità messe in campo da Smiles non mirassero ad esaltare la classe imprenditoriale, quest'ultima non esitò ad identificarcisi, anche se effettivamente è proprio a questa che egli si riferisce come guida ed esempio per chi ancora si trovava a vivere in modeste condizioni.
Nonostante tali risvolti ideologici, la filosofia smilesiana ebbe un grande successo anche tra i ceti più bassi, e questo proprio perché gli uomini da lui presi come esempio proprio da questi ceti erano emersi, accendendo così la speranza anche tra i più poveri.
Ma come venne recepito il pensiero di Smiles in Italia? E quale fu il suo impatto nella realtà italiana?