Riccasalaincasadelmarchese.Porlanelfondo eorrispon-denteadungiardinoall’inglese,finestre,ecc.
SCENA PRIMA.
Marchese, Girodeau,e Stefano.
All'alzarsidellatelailmarchese, investe da camera e berrettointestapasseggia agitato.
Gir.(in piedida unaparte alfondo)Che comandail
signormarchese?
Mar. (con collera) Eh, non losoneppur io! Datemi tempoa riflettere,perchè veramente io non so più dovemisia! Tantiimprevedulicasi,questo matrimo-nio sconcertato, tutto ciò miscouvoige, nè soche pensare.
Gir. (prendendo tranquillamente tabacco) Vièforsedi che inquietarsi?
Mar.(guardandolo)
A
voisembrerà forse cosadi poco rilievo,giacchéioluogodiassistermieconsigliarmi ve nestatelàin tutta calma,e collamassima freddezza prendendotabacco,dopoavermi annunciato
tranquil-lamente... ^ '
V
Gir.Tranquillamente,quandonoiabbiamocorsoalla po-stagiornoeDotte agrangaloppo!
Mar. (aStefano checomparisceda
una
portaadritta) Ecosìquestapettinaturaquandosaràfinita? St».(accomodandoun
tuppè bianco arriccialo allamoda)A
momenti,siguorc.Mar.
(da sè)(Unpianocosì ben concertato!... poiché infine Eugenia maritata aquel piccolo luogotenente Doubourgche,mediantela dotediduecentomila fran-chiponevain ordiaeisuoi affaridifamiglia...) Sfe.Se ilsignormarchesevuollevare41berretto...Mar.
Sì,sì,(io restava naturalmente padrqnedell*iui-DigitizedbyGoogle
26 DANIELEILTAMBttRO J
meusaeredità dello fumiasorellalacontessadi Bois-riou)(a Stefano,nel levarsiil berrettoguarda in-torno)Esamiuntese alcuno...(Stefano chiudelaporta
)
Raddoppiata cosi lamia Fortuna, iofaceva stendere oggiilmiocontrattodimatrimonio collii,duchessadi Cbamprigaud...unparlilomagoifìcol(vieneStefanocol tuppè,esitoglieilberretto
)
Gir. (dasè ridendo) (Chebelcranio!)
Mar.(ponendosiiltuppè)Tuttoèandatoinfumo,esiamo da capo,(aGirodeau)la grazia della vostradabbenag
gine. .'.
Gir.
Ma
nonèmiala colpa. . ~Mar. Ah! voisarete statoubbriaco1.*.aldiavoloquando mivenneiocapodiaffidarviunaffare cosi importan-te!Questi esserigrossolaninon souo buoni da nulla.
(aStefano)Ilmioabito. (Stefano entra a dritta)
E
poilabellaidea! Condorqui, nelmiopalazzoquesta ragazza-!..,domandoioa qualGoe?
Gir. Essendo ritornatoil signorcontediTrecey al ca-stello,nonpoteva lasciarvi...vostranipote. -Mar. (guardandodov'è entrato Stefano) Tacete,
disgra-ziato! Vi dimenticate che hoproibito didarlequesto titolo?
(conforza) > ' • Gir.(tremando) Si,signormarchese.
Mar. Nonve loscordate mai più...Se qualcuno qui so-spettasse...cosaavrebbe potuto accadere, se si fosse trattatodiquestomatrimonio con una famigliasi pos-sentecomequelladei Trecey? -Gir. Essaavrebbe avuto piùdel signor Gustavoildiritto
diconoscereilmistero. ~
Mar.
Ma come mai il conteha potutosapere? Senza dubbio qualcheindiscretezzadi quel vecchioamicodi miasorella, il baronedi Prangey...ma
ioprenderò dellemisure...esubito...giacchésietepartitiall' insa-putadelsignor diTrecey,nonèvero?...uesieteben sicuro'?.1Gir.
Oh
perquesto, signor marchese.;.Mar. Va bene;passeranno alcuni giorni, senza dubbio, prima cheilconteabbia scoperto le nostretraccio,
edioneapproGtterò permettereEugenia al coperto dellesue persecuzioni.
-DigitizedbyGoogle
At¥òSECONDO.' 2*?
Gir-
E
dovè laéoadurcete?Mar.
Ioconosco particolarmentelasuperiora del ritiro diSanta Margheritaa Marais.Gir. Inritiro!
Mar.Ebbene,tinaiesorpresa?
Gir.Egli èche...orache ellasa le intenzioni del si-gnor diTrecey,temoche madamigellaricusi di se-guirmi.
Mar. Diavolo!Unoscandalo!dellepubblicità!bisogna’
impedirloaqualunquecosto. Fatelaveuirea
me
chevoglio parlarle.
Gir.
Oh
si,è megliocosi, (va allasinistrò, echiama) Paoielè.SCENA
II.Danieleallaborgheseedelti,poi Stefano,tVuftEugenia.
Dan. Presente agliordiuidel sfgnormaire,(forte) Gir.Zitto,non alzarelavoce.
Dan.Avetel’emicrania?Scusate.
Gir.Che fa madamigella Eugenia? Chedice?
Dan.(forte)Chedice?(GirodeaugD’fa segnod’ alias-saviavoce)Ahsì!scusate. Chedice?Mio Dio!
som-> preiostesso dajeri inqua; niente,sospiri ,parole interrotte,losapetebene!
Gir.(pianoalmarchese)Ilfattosiè...(gliparlapiano) Dan.(datèosservandolo)Eppureèveroquesto sospet-to!Èimpossibile dirilevar nulla, malgrado lasua manierasìaffabile,sibuona...vièin essauntale con-tegno,uiitalemistero...
Mar. (a Girodeau) Ellarisponderà ame.(a Daniele) Ditelechevenga qui.
Dan.
Ma
fatemiilfavore...(sembrasconcertato,el’esa-mina) .. s
Mar. Ebbene?
Dan. (esaminandolo da capo apiedi
)
(Egli èfurbo,
ma
iosono veterano.)
Gir. Aveteintesociòche ha detto-ilsisjnormarchese?
Dan. (Un marchese! e 1’altroera... ciò noncombina.) Mar.(àGirodeau)
È
forsesordo?DigitizedbyGoogle
23 DAN1BLBILTAIlBBRO
Dan.Io? No,signore. (oGirodeau)
E
poidimenticava, (entra Stefanocoll’abito).
Mar.Bastacosì:andate,econducetelaame.(aitoglie la vesteda camera)
Dan.Si,signore,(avviandosi)Condurla qui? dove
vo-gliono mandarla?
-r
Mar.(voltandosi)Ecosì?
Dan. Vado,vado,signore,(s’incamminafissandolo) (NonvièchedireI..assolutamentelestesseforme,
-la medesimastatura,quellegambe...) (vedeEugenia che entra) Eccola.
Mar.(dasèmettendosil'abito)(Qual contrattempo!) Dan.(adEugenia cheentra timidamente) (Coraggio,
signorina.)
Mar.(adEugenia)Avanzatevi.
Dan.(pianoad Eugeniacheesita)(Avanzatevi,e noa temete
;iosonolà, etutto pervoi.)
Mar. Avvicinatevidunque,(aDaniele) Evoilasciateci.
(Stefanoesce colla vesteda cameraedilberretto)
Dan. Povero me!(sconcertato) Gir.Andatedunque.
Dan.
Oh
vado, vado.Mar.(adEugenia) Sedete,(egli siede.Daniele porge
una
sediaadEugenia)Dan.(daseandandosene)Diavolo!(fingeguardaredal*
la finestra) Purchéilcolpodiriservamiservisse,e potessiintendere, scoprirequalchecosa.)(vede Giro-deauche loguurda efingegirare lamanettadella porta
)
Gir.Ecosì?Chefatevoilàancora?
Dan. Ah!ecco,io cercavola cricca della porta.'(esce facendo segnodicoraggioad Eugenia)
Mar.(adEugenia)Voi conoscete, signorina,imotivi chehannodeterminatoilsignorGirodeaualasciarela 'NormandiaI
-Bug.Sì signore.
Mar.
Si trattava, comesapete,disepararvi dauna per-sona,il di coiritorno poteva compromettere i pro-getti formalidalsignor Girodeau edame
per assi-curarviunfeliceavveniretBua.La miafelicità? Ah.,siguore,e puhesserveoe per mp?
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ATTOSECONDO. 29
Mar
.
Perchè no?...
Ne
dubitereste? -Eug.Voime
lochiedete,signore,ame,chemicredevai appartenere adunafamiglia... d’avere unnome, e cheluttoaduntratto, senza che alcunosidegni nè dirmi,nè spiegarmi
Mar.Dei gravimotivi visioppongono.
Eug.
Oh
signore,digrazia,voiche sapete,che cono-scete...(movimentodel marchese)Oh
si, il siguor Girodeau lui hadetto,che sevoigiudicaste apropo-sito d'istruirmi...- v
Mar.{severamentea Girodeau,cheèseduto vicino alla tavolaadritta)Voi avetedetto?...
Gir.Nonprecisamente,
ma
soltantoin unmomentoche ellapiangeva, edio...Mar.Tacete.
Eug.(pregando)Signor marchese...
Mar. Èimpossibile:questosegreto che mi chiedetenon
, dipende da
me
:iovisono impegnatocoi-vostri pa-renti,acuimiunivanodeilegamid’amicizia, dipura amicizia. •Eug. [mieiparentiIdunqueneho?e dessimi abban-donanocosì?(piangendo)
Mar.Calmatevi.(Girodeau,intenerito,s'asciugagliocchi) Eug.
Ma
no,oonpuòessere, no...nonèvero,sigoorc?Se essioon vengono ame
èsegno chenonesistonopiù...senza diciò essi nonavrebbero potuto chiudermiIo - braccia. •
-Mar. Calmatevi,vidico...
E
voistatezitto,(aGirodeau che si soffiail naso)Bug.Signore, ve nesupplico, ditemisoltanto see3si
esi-,stonoancora,seilcielolihaconservati,lo alloralo pregherò ardentemente di comuiovereilloro cuore.
Chehoiofattoper rigettarmi,io,lorofiglia ?
Mar.(sconcertato)(Quasi qnasi piango ancorio.) Gir. (piano)(Ve lodiceva pure...)
Mar.Zitto,avreidesiderato aucor io,madamigella
,di potervi risparmiareun nuovomotivo d’affannoe d'af-flizione;
ma
poichéinsistete,debboconfessarvi,che di-fattiivostriparenti...Eug.(con dolore)Nouesistono più?
Mar.(vivamente
)
Ma
iohopromessodivegliare su voi•diproteggervi.
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30 DANIELEIbTAMBURO
Eug.Sola,sola sulla terra,senzaparenti,orfana,derelitta.
Mar.Solano;noosiamogiuntia taleestremità.
Eug.Edegli,ilsigaorEdoardo... il mio ultima, Hmio unico appoggio..., così lungi da
me
l.w separati per sempre!Mar.locredetti beneagire cosìpervostrovantaggio...
edopo cherifiutastelosposo cheviavevanoscelto...e questoamoreimprudente, chela vostra posizione vi faceva una leggedi abbandonare...
Eug.Girmmai! .,
Mar. Bisognerà rassegnarsi.
Eug.Egli miama,ediogliho impegnatalamiafede.
Mar.(sorridendo)Oh! oliiideada fanciulla,sognida collegiale,di cui iltempocene darà ragione. (Buga-nia facenno dinocolcapo)Ognivostraresistenza, ognisforzopermantenere unafollesperanzasarebbe inutile.Voinonpoteteessere,nèsarete mai la mo-- glie delcontediTrecey,(movimento d’Eugenia) maiI
perchè sapendochisiete voi,lasua nobilefamiglia...
Gir. (pianoalmarchese) A
meno
chel’immensa dotedimadamigella... -
-,
.< • . ^Mar.(Quand'è che tacerete?)(L’imbecille!)Lasua fami-gliaintiera,elostesso sigaorEdoardopelprimo ri-fiuterebbeqiiest’uoione. •'
Eug.E perchè?... Chisou'ioperchè abbiaad essere
ri-fiutata? „ . - * , .
Mar.Questo èciòchenon possorivelare senza recar dannoall'onoredivostrafamiglia, a coluilamemoria delqualedeveesservisacra.
Eug.
Oh
cielo1Mar.
Giudicatefrattanto,giudicate voi,suafiglia,s' iodebboparlare.,.
Eug.(oppressa
)
Ah
!Mar.Voiben capitechelarivelazioned'ontale segreto vi obbligherebbe ad arrossire dinanzi al signor di Trecey, o Vi esporresteagli affronti ed aidisprezzi dellasuafamiglia,
Eug. Basta,signore.(alzandosi
)
Basta!...Edoardo di*
sprezzarmi?(nascondeil voltofralemani) ~
Mar.Iocomprendoil vostrodolore;vi compatisco,vi compiango!...
ma
siccomenonpoteterimanere pressoDigitizedbyGoogle
ATTOSECONDO. 31 di
me,
ilsignor Girodeauvicondurràdannapersona ragguardevole, chesulla mia raccomandazione,vi ac-coglieràcoll’interessechemeritate.Gir.Una casadi... (ilmarcheseloguarda)del resto una casa magnifica, delle signore rispettabilissime.
Eug. Come,signore, e vorresteI ^ . Mar.Per vostrobenesoltanto...
Eug.Ah!miè forzacedere,edabbandonarmiavoisolo!
Mar.Vj acconsentite?benissimo! alloravadosubito a scrivereunbigliettoperraccomandarvi particolarmente.
••..-.'SCENA Hi. . /
Stefauoe detti.
, !
v i » ,
.
Ste.Ilsignorcoole di Treceychiedediparlare asua eccellenza. , > .
Eug.
Oh
cielo!Mar.IlsignordiTreceyaParigi?
Gir.Nonpuò essere,nonpuòessere!... avrebbe
dun-que saputo?... . . ' /.
-Mar.Per baccot VIsarestemailasciatosfuggirealcun
molto,che... ,
Gir.
Oh
Ivipare,alui davanti?...Iovigiuro...Mar.(aStefano)Ehi?dite ebenonvisono.
Sto.Giihannogiàdetto Ucontrario.
Mar.Chisiè permesso?...
Ste.Ionouloso,signore,
ma
ilsignorconteèlà.Afar. (Cospetto!lononposso senza commettere un'in-civiltà...)Fateloentrare.(Stefano via)Infede mia, vo-gliofinirla!*.,mancava anchecostui{