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TAMBURO COMMEDIA IN DDE ATTI. . v. LIBERA TRADUZIONE ANTONIO U1VAUA. Fior. Dramm. an. IV. Voi. V. 1. Digitized by Google

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(1)

t

IL TAMBURO

COMMEDIA IN DDE ATTI

,'•r -

.v.

LIBERA TRADUZIONE

DI

ANTONIO U1VAUA

Fior.

Dramm.

an. IV. Voi.V. 1

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(2)

PERSONAGGI

Il

marchese

di

GER VILLE.

GUSTAVO DUBOURG.

Conte EDOARDO DI TRECEY.

DANIELE, tamburo

inriforma.

GIRODEAU,

aggiunto del Maire.

EUGENIA.

MARIANNA.

STEFANO, cameriere

del

marchese.

Ufficiali c tamburi.

La

scena delprimo attoin

un

villaggio vicino al fortedella

Hougue

in

Normandia.

Il secondo atto aParigi.

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(3)

ATTO PRIMO»

SalaincasadiGirodeau. Portanelfondo sporgentesoprann vestibolocheconducealgiardino. Inmestoalvestibolouna finestrasporgente sullacampagna. Porlelaterali,tavolino, sedie, ccc.

SCENA PRIMA.

\ t.

Girodeau. potMarianna.

Gir.(seduto allasinistradeltavolinoscrivendol%in

dirizzoadunalettera

) u Alcapo battaglionecoman- danteilfortedellallougue dipartimentodiCalvados,n

Eccofatto.

A

qucst’alira...(cercando sulla tavola)Eb- bene?... dov’èlaletteraper ilsignormarchesef(ro- vesciando tuttele carte)Ahi mio Dio! avessiavuta l’imprudenzadi lasciarla qui?...iosono cosistordito in certimomenti...sequalcuno...(guardandointorno)

Ma

no,no...ionon misonoallontanatoda questasala chedueminutisoliparfirmareil passaportoaltam»

burodellacomunenellamiaqualità diaggiuntoinas- senza del maire...(con timorescostandosi

)

Eugenia sarebbeelladiscesacostì?...

Ab

Diobuono!(cercando dinuovo echicCmando)Mariauna! Marianna!

Slar.(didentro alladritta)Signore?

Gir. Venite quisubito?...Ellapotrà forsedirmi...

(deso- lalo cercando)

Oh

cielo! (con collera) Morianua

,

dico?

Mar.

(come sopra)Orora.

Gir.

E

ancora nonviene! (cercandoin uno scrittojo)

Oh

!eccola.(trovalalettera) Mar. (entrando)Eccomi, signore.

Gir.Andatevene: nonservealtro.

Mar.

No?

dunque

me

nevado, (perandare) Gir.No,no...(guardandolalettera) (Iol'avcvachiusa

per precauzione.)

Mar. Sonoai vostricomandi, signore.

Gir. Attendete dilà; quandoavrò bisognodi voi, vi chiamerò.

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(4)

& DANIELEÌL TAMBURO Mar. Maseavetechiomato!

Gir. Edoravidicodiandarvene.

JUar.Dunquevolete?... *

Gir.

Ma

andatealdiavolo,(alzandosi;Mariannasiri- tira,egliva achiuderelaporta) Oufl... 11 fattosta cheil signormarchese non{scherza, e se ilgrande aliaredi cuimi haincaricatoandasse fallitopermia colpa... sarebbe capacedi levarmi I’amministrazione de’ suoibeni...vediamo unpoco semi sono espresso bene... egli ècosi sofistico, diffidente...(legge) «Signor

«marchese, ho l’ouore d'annunciarle, chequi tuttocam- uminaaseconda de1suoi desideri, iu graziadelladc-

« strezzacollaquale...ti(continua aleggerepiano)

Uhm

,

uhm

!...Vabenissimo! Se questavoltanonè soddisfatto dellamia perspicacia edeimiozelo iaun affareditantaimportanza,iufede mia...(chiamando

)

Marianna! _

-,

Mar:(ritornando) Signore!

óir.Bertrand èdi ?

Mar. (guardandolosorpresa)Ilsignor Bertrand?

Gir. Sì,desso:ebbene!Che c’è?perchèmi guardate contantasorpresa?

Mar. Il signor Bertrand, iltamburodellacomune?

Gir. SI, Bertrand, il tamburo,ilgiovine d’ufficiodel Maire.

Mar. Ma,signore, voisapetebenech’eglièpartitoque- sta mattina peril suo paese1

Gir. Ah! èvero, hotantecose perlatesta...quand’c cosi,darete questeletterealgiardiniere,(scrivol’in- dirizzoallaletteradelmarchese)

Mar.Sareteservito.(per prenderle)

Gir. Aspettaleunmomento.

Non

hoancorafinito.Frat- tantodite amiafigliachevenga subito da

me

cheho

daparlarle. , »•

Mar. Viservo,(entraadestra,poi torna) Gir.(scrivendo)u Iu casadel signor marchesediGer-

ville,contradadi GrenelleSant-GermanoaParigidi- partimentodellaSenna.»(persigillarla)

Oh

!nondi- mentichiamo dirglicheciò che miha soprattutto de- cisoaterminarl’affare(riaprelalettera) ilpiùpre- sto,è stata

(mentreparlascriveinfondo dellaIti-

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(5)

AttoPRIMO. l>

tera)lanuova delritorno in Francia, edelprossimo arrivo ioquesto villaggio delbarouedi Prangey...si, difattiquesto signoro cosìzulfureoed indiscretopo- trebbeporrequalcheostacolo.

Mar.(ritornando).Eccolasignorinacheviene.

Gir.

Va

bene:prendete.(consegnandolelelettere) Le consegnerete,comevi dissi,algiardiniere,eglidi- rete diportarquesta alla posto,(quella delmarchese) e quest'altraaicomandantedelforte.

Mar. Al signorDulfort?

Gir.EhIdicoalcomandantedel forte...Airuflìcialeche comandail forte...ilforte dellaIlouguc,chevoive*

deteper di qua... Dipartimentodi Calvados. (addi-

tondodallafinestra )

Mar. Ahsì,sì,hocapito,(andando)

Gir.(seguendola)Diteglichesispiccicon ognisilicei*

ladine. '

Mar.Bastacosì,sigoore;sarete servito,(esce) Gir. Ilsignormarchesericeveràdomanilamia lettera,

esapràsoltantoalcune oredopolacerimonia...

SCENA

II.

Eugeoiae detto.

* r \*

Eug.(avràsentitol'ultimaparola) Lacerimonia?

Gir. (con gioja affettata)Sì,figliamia

,

,mia cara Eugenia;oggivoisaretela signora Dubourg.(movi- mentod’Eugenio)

È

una sorpresa cheviho preparata.

Iluotsjoègià prevenuto,ilcontrattoè stipulato,e questasera...

Eug. (spaventata)Questasera?

Gir.Sì,questasera...a ottoore...

ma

che avete? Eug.lo?... nulla,padremio... nulla.

Gir.Spero checiònonvidispiacerà...amenochèlame- moriadelsiguor Edoardo...

Eug.

Oh

no,padremio.

Gir.Alla buon’ora!...Difattidopolasuaindegnacon- dotta, dicuinullapotrebbescusarlo...

Eug.

Oh

no,certamente,nulla;.. *'• * Gir. Allorchéuu giovinericco, nobile come il signor

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(6)

6

DAMELE

ILTramutio

contediTreref,fingedi amarelafigliadiunpiccolo borghese,diunpovero intendentecome sonio.,,

ma

giàsivedeva chiarochelo faceva semplicementeper distrarsi,per ingannare iltempo,affettandodipiacere cou ricercate espressioni,etentandodi sedurre un cuor giovineed inespertocomeil tuo!

Eug.Che ditemai,padremio?

Gir.Credia

me,

Eugeuia,lesue parolenon erauo che gettalealvento,eda veropazzerello.

Eug.(ingenuamente) Peraltroegliera dolceedama-

bile.-

Gir.Tutt’altro,figliamia!Lavitad’uumilitare in guar- nigioneètroppo monotona ed alquantonojosa... so- prattutto in uua fortezzaallaspiaggia delmareedai confini dellaNormandia... bisognava ben cercareuna .-distrazione, un pretesto facile afarsirimpiazzarei

E

questoè quellochehafatto ilsignorconte...Ila tro- vatodi meglio,edisparvetuttoaduntrattoper andare

amaritarsi. -

r

Eug

Maritarsi?

Gir. Certamentef...un matrimonioeccellenteconuna...

nousoquale duchessa,ocontessa Eug.(dasòcon risentimento

)

Maritato!

Gir.(Bisognafarglielocredere, altrimentirovinerebbeil

miopiano.)L'ho saputoieriper cosacerta.

Eug. (Ediochene dubitavaancora...ebeesitava...) Gir.Il signor Gustavonouagirebbeìutalmodo...Egli

èun belgiovine...galante, onesto, amabile...ha tulle lequalitàche possonoassicurare eformarela felicità d’unadonna,nouèvero?

Eug.(sospirando)Sì,padre mio!

Gir. Epoiluogotenente,aventitré anni, e nipotedel co- mandantedellaHouguc...nontantoricco, è vero

;

ma

siccomeioposso,grazie allabontàdelsignormarchese assicurarliuuadote diduecentomilafranchi...(alzando lavoce)duecentomila franchi!•••

ma

saituche conuna similedotequi inprovinciasipuòprocacciarsiuuaesi- stenzabrillanteefelitisima ?

Eug.Sì,padremio!(sospirando)

dir.Bisognerà perciòfaredeisacrifici...Iotidebboan- che qualcherisarcimento.M

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(7)

attoprimo. 7 Bug.

A me?

Gir.Sì,alcunecircostanze...lamiacarica diamministra- tore generaledeibeniimmensidelsignormarchese...

ilunghicfrequentiviaggichedovettifareperluimi obbligaronoa confidare lacaradellatuafanciullezza inmani stranierenelcollegiodiVallogue... (Eugenia sospira tristamente) Dico ciò, perchè alcune volte sembri con

me

Lauto fredda...etemocheil tuoamore nonsia per

me

qualedovrebbeesserquello d’unafi- . glia affettuosa!..

Bug.Oh, padremio! qualeidea? Pensereste cheilmio cuore nonabbiaspessoemoltosoffertolontanada yoi?

(sisente la vocediGustavo)

Gir(tendendol'orecchio)Cheè ciò? (accostandosi a sinistra)Che vedomai?...No,uon miiuganno...èil

signor Gustavo Dubourg... iltuofuturo sposo.(lìu- genia per partire)Che1tu parli?

Bug.Forsebramereterestarsoloconlui.

Gir.Hairagione...Noiabbiamodatrattare insieme... d’al- trondesarebbe beneilpensareallatua toeletta.

Bug Secosì volete,vilascioin libertà,(viaadestra)

SCENA

111 .

V , t

Gustavoe detto.

Gir.(andandogliincontro)Siete voi signorGustavo?

Gus. Sonoio.degnomagistrato.

Come

valasalute?(por- gendogli lamano)

Gir. Sempre,comevedete. - .

Gus.Chevuoldiresempre bene;bravo!

mo

neralle*

gre.(guardandointorno) Emadamigella Eugenia? Gir. Stabenissimoanch’ella...mi lasciònelmentreche

voientraste...e...stupite!..;parlavamoappuntodi voi.

Gus. Davvero?

Gir. Visorprende? dovevate prevederlo... inungiorno comequesto... ilpiùbelgiornodellavostravita?...

Gus. Ohimè! no, voi v’iugaunatc,signor Girodeau...

questobelgiornosaràperunaltro...

Gir.

Un

altro! chevoletevoidire?

Gus. Per unaltrogiorno.

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(8)

8 DANIELEIL TAMBURO

Gir.

Come

mai, selacerimoniadeve aver luogo questa sera?

Gus.

E

impossibile;unostacoloimprevisto...

Gir.

Un

ostacolo?...ohmio Dio1...(Ed ioche hoscritto

- alsignormarchese...)

Gus. Non fad’<iopoch’io vi dica quantomidispiaccia questocontrattempo!..

Gir. (Eda

me

porci)

Ma

allafine,quaPcquesto grande ostacolo?

Gus. Ilprossimoarrivod’unispettoregenerale.

Gir.Oh,senonèchequestoI...

Gus.

E

viparpoco?

Un

ispettore?... Voi credetedun- que cheunispettoregeneralesiricevacome unesat- tore delle contribuzioni, o come un maire di vil- laggio?

Gir.lonondicoquesto,

ma

finalmente...

Gus. Sappiate, che mentrevi parlotutto èsossopra nel forte...laguarnigioneèconseguati...Soldati, ufficiali ecomandantituttisidispongonoacomparirecome si conviene,enella piùrigorosa pulizia d'armiebaga- glio davantiall*ispettore,aquesto supremo giudice, chepuòconunasola linea scrittaalministrodellaguerra farriformare e destituire chiunque, cominciandodal- I’ultimo soldatofinoalcomandante della cittadella, quandofosse malcontentodellalorotenuta.

Gir.

Oh

diavolo!ionoucredeva.., equandogiungerà que- stosignore?

Gus Non losappiamo, giacchénonprevienemai,epuò arrivareall'improvvisodaun momentoall’altro;ed ecco appuntociòchec'inquietae ciobbligastare allevedet- te,esottoTarmituttalanotte.

Gir.

Ma

iononposso differire...eselacerimonia non ha luogo questasera,iononmi rendo garantediciò chepossa accadere.Riflettete che suderestearimet- tervimollo, se il matrimonio... però, sentile: ioho scrittoavostrozio...

Gus.Si: bravo!

Gir.

E

l'ho informatodi tutto. Eglipuretrova tutta la sua convenienzain questaunione, esonocertochea quest’ ora avrà presodelle misuresulconto vostro.

Gus.Locredete?„.adontadell’arrivo dell1ispcllorge*

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(9)

ATTOPIUMO. 0 nerolevorràegliinteressarsi?...Sencsietepersuaso, avetefattobenissimoascrivergli...Egli èmiozio,mio superiore,edovròobbedirgli...aduna condizioneperò.

(Giradeau lo guarda sorpreso) SI signore, perchè quanto piùilmomentosiavviciua, epiùioprovo mal*

gradomio...uncertotimore... un'iacertezza...

Gir. Equal n’èil motivo?

Cui.Dacchési parladiquestomatrimonio,iocredori-

marcarein madamigella Eugeniaun tale contegno...

unataleriserva...

Gir. Voi v*ingannate:non ècheeffettodella verecon- dia...unimbarazzonaturale,e proprio d’unagiovane fanciulla...educatalungi dal

mondo

in un collegio di provincia, da dovenonè sortita che solo due mesi sono per venirqui presso dime,voi capiretebene ch'ellanon può ancoraaverel’uso ePabiludiue...

.Gus. Sarà comevoidite,

ma

permettete ch’iole parli, elechieggo...

Gir.Èinutile, io virispondo perlei.(movimentodi

Gu-

stavo)Però...selovolete assolutamente...

Gus.Si,osignore,è necessarioch'ioleparli:nonvo- glioaveredeirimproveriafarmidopolanostraunione.

Gir. Più non mioppongo: ciòprova lavostradelicatez- za. Vado dauque a cercarela vostra sposa.. Forse dovreteaspettarealcun poco... temoche non abbia terminatalasuatoeletta,..(*Epoibisoguadarleil tempo diricomporsi,ecalmarelasuaagitazione.)(tnaade- stra)

Gus.Dicaciòchevuole,

ma

ilmio cuorenonèlibero, uèpotrei inbuonafede... Certo, che unadonna gio- vine con duecentomila franchididote, bella,amabile, bene educatacpregevolepiùassai dellavedovadiVai- logne,lariccacancelliera, allaqualepromisi...

ma

è unavedova...c infedemia un parlito cosìvantaggioso comequesto...basta...vedremo1seellasi decide per ine...seiedisposizioni dimadamigella Eugenia mi sono realmentefavorevoli,la sposo...seno... iodiventerò Io sposo di

madama

lacancelliera.

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10 DANIELEILTAMBURO

SCÈNA

IV.

Danieleedello.

Dan.(didentro)Si,si,il moire...)’aggiunto...per

me

è lo slesso.

Gas.Ah!èilsoldatocheaveva incontratoiopoco prima.

Dan.(comparisce dalfondo conabito diriformaì con astucciodi latta pendentea

iM

colta,parlandonelle quinte) Bene... bene... alla dritta...dicontro...viso.

no... grafie,Duod vecchio... nonv’incomodate...res- tatealvostro posto.

Gas.(ridendo

)

(È propriolui!)

Dan. (vedendolo

)

Ah, scusate, signoruflìziale...iocerco l'autoritàlocale per firmareilmiofogliodivia.' Gus, Ebbene, camerata, avetedunquetrovalalastrada?

Dan.Bravo! viringrazio;coicontrassegnichemiavete dato...amenochenonavessi scalatelemuradelgiar- dinoa rischiodirompermil’osso delcolio...

Gas.(ridendo

)

Ahi ah!ahi. i

Dan. Eh,aveteunbel ridere1miavetedetto:ilsentiere dicontro... poiilpiccolo ponte...voltaredue voltealla sinistra...uuavolta alla destra...andarlungo.ilmuro...

fareun mezzogiro,ecamminaredrittofinoall’iufcr- riata..

Gas. Ottimamente1 voiaveteuna memoria solidissima!

Dan. E legambe sempre prontea marciare... allorché vihovedutoabbassovicinoalforte...in fedemia...

erotantostanco...(appoggiandosi) chenon potevopiù reggermi.

Gus, (ridendo)

Ah

1ah!ah!èvero,

ma

avetepoi ripo- sato?

Dan.Si,e misonorinfrescato anche con unatazzadi buonvino,dicuiavete volutofavorirmi.

Gus. Lodovevo.Che uonsi farebbe per uucamerata, per un vecchio soldato!

Dan.Tantegrazie!...a proposito: voinonpotrestepre- sentarmialmaire?

Gus. Sarà quiamomenti.

Dan.

Sefosse possibile,oggivorreiandareaSaint- Vaast.

Gus.Efacilissimo:nonvisono che cinque oredi

cam-

mino

;è vero checon questo caldo... .

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(11)

ATTOP1UM0. li

Dan.

Ilcaldo?"essononavvilisceunveteranoche per

dodicianniha superatoilcocente ardore dell’atmosfera dell’Àfrica, da dove oraritorno.Ciòche*m’iucomoda adessoòilviaggiarecon quest’equipaggio,eda piedi comevedete.(condoloreessendosibattutosur

una

coscia)Ahil...questo èundoloreacerbo!

Gus. Fosteferito?

Dan. PurtroppoIQuei poveri Arabinonnehannocol- pa.Voi avreteintesoparlaredellabattagliaseguitaal colle di Mouzaja1

Gus. Certamente.

Dan.Ebbeue, eraioche battevalacarica, csiforte che bisognavaandare avanti.(imitando iltamburo) ran,ran, ran... Appuntoalla vigiliadell’attacco aveva messo unapellenuova almiotamburo, iomarciava davanti; allorché all’appròssimarsi d’uu’enorme selva, pi/, pif,colpi difucile

,e pscie,pscie,pallechemi salutavano datutte leparti,c... buona sera! colpi- rono disgraziatamente

me

c lamiacassa. Inquantoal tamburopoco m’importava,

ma

eralamia povera co- sciachemipremeva,perchècapiretebene chelapelle dellacassa si potevacambiarla,

ma

se perderàuna coscia nonerafacilesostituirne un'altra.

Gus. (Ah,ah,ahiquestoè unoriginale.)

Dan.

Questo colpomimi fruttò il mio congedo,clic giàaveva chiestodalungotempoperun’ideaclicnu- trivoqui.(battendosila fronte)

Uu

progetto...

E

così m’imbarcaronoperMarsiglia.

Gus. Sareste veuulo da Marsigliafinquia piedi?

Dan. Sempre! una piccolabagalella,nouèvero?

Gus

Piùdiduecentocinquanta leghe?

Dan. Unavoltasì... adesso sono novecenlonovanlaquat- trochilometri'comesicontano auuovamisura,lonon comprendoinfattiquale ideasiastalaquella di allun- garecosì le strade. Inaltri tempi erano dicinque, sei,ottoleghe:oggigiornosono venti

,venticinque, trenta chilometri. Vedetebene'cheper ua

uomopre-

muroso comesonoio...

Gus.

Ah

I avevatedunque un oggetto assaipressante perfarequesto viaggio?

Dan. Mi premevalauto digiungeròelio non presi uu

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(12)

i'2 DANIELE 11 tAMBURO

giornodiriposo, ene divorava diquesti chilometri! venti acolazione, altrettantia pranzo,equalchevolta unatrentinaa cena.Ecco iimioordinario.

Gus.

Ma

voisietetriste,abbattuto, e dove contate di- andare?

Dan.Nonloso ncppurio.Finché nonho trovato...

Gus.Chidunque?

Dan. Chesoio?una persona cheunsoldato, il tam- buro maggiore del mioreggimentomi aveva pregato

dicercare. ,

Gut. In questopaese?

Dan.

A

diecio dodicileghe daqui, dalla parted’Isigay, a quantoeglidisse.Saranuopressoapoco diciottenni cheilmiocameratavennecoscritto; siposeinmarcia colreggimento,epassandodallaforesta diBreteville, tuttoad un trattoegli sente delle grida dalla psrte del{lume,che chiamavanosoccorso:era una barca chesieracapovolta,econ essa coloro chevistavano sopra.

Gus.Disgraziati!

Dan. Il peggioèchelacorrenteconduceva direttamente sottoleruotedi unmolino,nonmolto lungidilà.

Gus.(coninteresse)

Oh

diavoloI

Dan.Ilcamerata sapeva nuotare molto bene,evedendo delledonnein granpericolo,nonesitò punto, corse, sigettò frala correntee labarcaondeimpedire che siannegassero.

Gus. Benissimo.

Ma

lacorrente?

Dan.Eh,lacorrente andava pel suo corso.Laprima chegli caddefra lemani fu una giovine fanciulla; a rischio dellapropria vita,ia presee laportòater- ra

;dopodi Ifi,lavecchiamadre,posciailbattelliere;

ma

alloralabarcaloinciampalospinge,poiun’onda d’acqua, unabuferà, cbuonanotteallacompagnia.

Gus.

Ma

ilcameratasiè salvato?

Dan.Diamine,uonvolete?se mi ha raccontato tutto eglistesso?

Gus.

E

lagiovinetta erabella?

Dan. SeIoera? (trattenendosi

)

Ma

ilcameratanon lo seppe cheotto giornidopo,quando potè distinguere ciòche succedevaaluid’intorno,poichésoffersemolto

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(13)

ATTO PRIMO.

_

43

iuquellaterribilelotta.Riavutosi alquanto,ungiorno vide vicino alui, accanto al letto ove giaceva,una figuracosi dolce,cou due occhiazzurri,chiome co- lord’oro,eduepiccolemanicosi bianche che pre- gavano (giungendo lomani)eicredettevedereilsuo angelo custode; volleparlare,

ma

una di quellecan- didemaniglichiuselabocca,e l’altraglifoce così...

(iaccennaditacere) Gus.

Oh

bella! olihello!

Dan.Alcuni giornidopo seppeeli’egliera pressouna vecchia signora,inuncastello remoto assai, ovevi- vevasolacon suafiglia. Ilfattosi è ch’eglinonvide mai cheunsoloparentedelladama,ilcavalieredi...

una specie dialto pioppo,secchissimo, chegli chie- devadeldenaro... non al camerata... (resta j>en~

sieroso)

Gus.

Oh

per bacco! auncoscritto; locredobene!

Dan

Or.’,per venireallaconclusione, sappiateche per dueotretrimestri...

Gus.Sierafermato iu quelsoggiorno!... E il reggi- mento?

Dan.Ecco.seilcamerataloaveva dimenticato,nonaveva fattolostesso ilreggimento;così una seravennear- restalo,preso per refrattario, edavantialei,sottoisuoi occhi...(movimentodi Gustavo)si, davanti alei che volevatrattenerlo, cheloscongiurava... dimenticando che suamadre eralà,eche ellatradivail lorosegre- to;immaginatevi allorail dispiaceree lacolleradella vecchia contessa!

Gus. Una contessa?

Dan.Sì,una contessadiprovincia. Fortunach’ellaado- rava suafiglia!eche seciònonera,chisa cosa sa- rebbe accaduto;

ma

vedendola impallidire, caderesve- nutaa’suoi piedi, ellas'intenerì... ed approfittaronodi quel

momento

per. trascinarlo via, condurlo di bri- gata inbrigatafinoaCherbourg;poscialomandarono alleColonie, al Senegai,epiù tardiin Africa.

Gus. Dovetul’hailascialo?

Dan. Per Fappunto.

Gus. E nonha più riveduto nò la vecchiacontessa,n§

laragazza?

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(14)

14 DANIELEILTAMBURO Dati.Mai più! (tristamente) Gus.CIte n'èdunque avvenuto?

Dan.Moria alcuntempo dopo!...(impaziente )

Ma

e co- si ?...dov’èdunquequestomaire?.,, èforseinvisibile?

(battendocol bastone) Ehi,dicasa? Gus. Statranquito!(trattenendolo)Eccolo,èdesso.

SCENA

V.

Girodeauedelti,poiEugenia.

Gir.(nell'uscire) Presto,fanciullamia,spicciati.

Dan. (Come!èdesso? Vabene.) (Eugenia entra esi ferma)

Gir. (aGustavo) Avrete perdutola pazienzaeb1

Ma

io vel’avevadetto... Eugenia eraancoraoccupata...(ve- dendo Daniele)Che c’è?(aGustavo) Un moménto, e sono da voi; frattantointrattenetela.

Gus.Madamigella, perdonatese...(leparla piano) Gir. (aDaniele dia guarda Eugeniastudiandola

ìc sembrapreoccupato)Chevoletevoi

,

camerata?

Dan.(rimettendosi)Vi compiacereste?...

Gir.(sedendoal tavolo)Di clfe?parlate.

Dan. lo?

Gir. SI.

Dan.(Egli suo padre!,., con una figlia Cosi bello!...

cosi...)

Gir.Ebbene, cosavolevate?

Dan. Io?...

Gus.Ah! eglièvenutoperfarsisegnare ilfoglio di via.

Gir.Quaud’ècesi, porgete.

Dan.(dasèguardando Eugenia)(Quellach’iocercosa*

' rebbe pressoa poco...) Gir. Ecosi?

Dan.

Un

momento.(guardandolafisso)

Gir. Spicciatevi,signorsoldato, ionon ho tempoda per- dere.

- Dan.(sospirando)Ali!

'

Gir.Ebbene, questofogliodivia?

Dan. (aprendol'astuccio)Ahsì; eccolo.

Gir. Ecivoleva tanto?

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(15)

Attoprimo. / 13

Dan.

(porgendole

me

carte)Anchetuttigliaccessorj...

stato diservizio... certificatodinascita, dibuona con»

dotta...eccovi tutto.

Gas.

(adEugenia conscioltagalanteria

)Ecosi,mada- migella?parlateliberamente,c senzariserva alcuna;

viadattereste?...

Eug.

Sì signore.

Gir.(ridendo

)(Oh! oh! pare cheinostri sposisela intendano.)

Gus. Ed

èpuresenza dispiacere alcuno che videgnate di accordarmi questacara

mano?

Dan.

(vedendo Eugeniacheesita a rispondere)(Non sembratropposimpatico perleiquelsignore.) Gus. Rispondete purefrancamente.

Eug.Si signore.

Gus

(con gioja

)Sarebbemai vero?

Come,

amabileEu- genia,tanta bontà!(prendendolela

mano

)

Dan.

(scorgendo l'emozioned'Eugenia)(Che significa quell'emozione1 Sidirebbequasi..)

Euq.(cercandodiritirare lamano)Signore...

Dan.(sempreguardandola)

Ma

sì,ella impallidisce... * Gir.Chi?

Dan.

Voinon vedetedunque? Gir. Cosa?

Dan.

Lesue ginocchia si piegano... (gettail bastone ecorrealei)

Gus.

Oh

cielo!

Gir.(alzandosi)Cheè stato?

Dan.

(sostenendola)Presto,pna sedia!...(a Girodeau) Avanzate anasedia.

Gir.

Ma

che cosa leèaccaduto?

Dan.

Ellasisentemale.

Gir.Ah, non saràniente:effettodell’emozione,delpia- cere...nelgiornodellenozze,(Gustavohaportatouna sediaelafannosedere

)

Dan.

Altro che nozzeI presto,presto...unbicchiere., unaboccettad’acquadi Colonia,dell’aceto...

ma

pre- sto...cercate... apritela fiaeslra...spicciatevi...uu po' d’ariaapertalefarà bene.

Gir.(appressandosi

)

Poverafiglia!

Dan. Non

lasoffocate:ellaha bisognod'ariaaperto,vi ripeto.

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(16)

16 DANIELEILTAMBURO Gus. (ad Eugenia)

Come

visentite adesso?

Gir.Benissimo!benissimo!;•

* -

Dan. Nonè voia chelodomanda.

Gir.Se velodiceva che noneranulla1(ad Eugenia chesialza) Nonèvero, figliamia?

Eug. (sforzandosi ridere)Sì, padremioI

Dan.(Sì,sì,credilopure, poverobaggiano!) Gir.Auimo dunque, coraggio!

Eug.Neavrò,padre mio. Voimi avete richiamataalmio dovere,e loadempirò. .

Gir.Va bene, (aGustavo) Orache sapete lutto,non piùdimore: andate da vostro zio: speroch'egli avrà trovatoil mezzo,di terminare quest’òggiogni cosa.

Frattanto Eugenia onderà acompirela suatoeletta.

(a Daniele)

A

tc,eccoiltuo fogliodi via.Vattene.

Dan.(guardandolesuecarte)Benissimo. . - ,. Gir. Andiamo,Eugenia.

Gus.Io vilasciocollasperanzadivedereesauditii miei voti: arivederciquestasera.

Eug. (Dio! qualdolore miopprime!) - 'Gus.(salutandola

)

Madamigella!

Eug.(Ohimè!qualeavveniremi siprepara!) .

Gus. Perdonate, seiomiallontano,ritorneròbenpresto.

Gir. Addiodunque, a questa sera,(avvicinandosia Gustavo)Voilo vedete, è tuttacommossa;

ma

que- sto èl’effettodella gìoja.

Gus.Lospero,(esceasinistra-, Eugenia adestranello suestanzeaccompagnatada Girodeau) Dan. (guardando Eugeniatapartireerotolandolesuo

carte)Lagioja! egli credechesia effetto della gioja,

raianonvede chequellapovera ragazza nasconde qual- che secreto che latormenta.

Ah

Imirincresce molto di dovermeneandare.

r

SCENA

VI.

Girodeau che tornae detti.

Gir.(vedendoancoraDaniele)EbbenetChefaitulà?

Pan.(imbarazzato)lo?nulla. (Sì

,vorreivederlaancora H.navpltaI)

, .

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(17)

ATTOPRIMO. 17 Gir.

Dunque?

Dan.(preoccupato nella suaidea)Soltanto unavolta!

Gir.Che aspetti?

Dan.(astratto

)

li miofoglio.

Gir.{guardandosullatavola)Il tuofoglio?

Ma

seera qui sullatavola!

Dan.(guardandoallaporta)

Ah

!potessirivederla!sen- tireancora lasua voce; darei questa consolazione per tutto l’orodel

mondo

1

Gir. (cercandoitfoglio)

Ma

sapetecheè bella! (sivol- geclovedenelle

mani

di Daniele)

Ah

!voivi bur- latedi

me

?

Dan. (seguitandole sue idee)(Ohi si,I)

Gir.(scuotendolo)Eh1sveglialibeccoloqui nelletuema- niilloglio.

Dan.Sì.(astratto )

Gir. Ebbene,che vuoituancora?

Dan. Cosavoglio? niente.

Gir. Quand’ècosi,vatteae.

Dan.

Vabene,(guardailfoglio, e

andando

soprapen- siero)

Gir.

Ma

voi mifaresteperderela pazienza! * Dan. Dite, dite, signor magistrato(tornandoindietro

colfogliosrotolato),nonvimetteteil...(indicailsi- gillo)

Come

chiamatevoi il... ilbollo.

Gir.Ah!il sigillo, ilsigillodello comune,è vero:l’a- veva dimenticato.

Dan.

(dandogliil foglio)Favoritedunque. (Sefrattanto ellatornasse!...)Mipiace averlecoseinregola;pre- sto, ilsigillo.

Gir.(cercando)Chi sadovel’avràmesso Berlrand!

Dati.Bertrand?

Gtr.Si, ilgiovinedellacomuneincaricatodi... Ali!nel- loscrigno delcorridojo.(apre laportaa sinistrae sente che resiste) Chediamine impedisce d’aprire?

(la porta ceda,egli siabbassalene levaun tamburo)

Ah

tera il tamburo, (lo spinge fuori ed entra: poi tornacollacassetta delsigillo)

Dan. (esaminandoiltamburo)

È

bello,ben legato.Mio Dio!

Come

volete voi che questosifaccia sentire?

(aGirodeauche torna)

Fior,

Dramm.

aa.IV. Voi.V.

-2

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(18)

DANIELEILTAMBURO 18

Gir.Perchè?

Dan. Nonvedetecheilvoslrotamburoè guasto?Sen- tile: (lobattedisopra)Nonhailsoffio

;peccato! è piuttostobenfatto, econ un po' dicura...(tirando lecorde)

Ma

chieraquello sciocco,quelbaibuiuo?...

Gir.(chehapreparatoiltimbro) Bertrand.

Dan. Ebbeue, dov’è?Cheglifacciaimiei complimenti.

Gir.Èpartito.

Dan. (deponendoil tamburo)Partito1

Gir. Sì,questamattina.

Dan.Partito!(guardandolaporta diEugenia,ecol- pitodaun'idea)E questoBertrandera ? Gir.

Tamburo

della comune.

Dan. Eportiere in quest'ufficio?

Gir.Sì.

Dan.Allora, sequalcuno,chefossepadronedisè stesso, dellasua volontà,epelqualefosseindifferenteilvi- verequiod altrove,si presentasse perrimpiazzarlo!

Gir.Loconoscerestituquestotale ? Dan.(salutando alla militare

)

Presente, Gir.Tu?...Sai tubattereiltamburo?

Dan.Molto bene!... Voinon sapete dunqueleggere?

Gir.(risenfifo)

Come

parli?

Dan. (mostrandoilfoglio)Cospetto! nonl'avete letto nelmio fogliodi via?...

ma

guardate qui, extam- buro.

Gir.(leggendosulfoglio) Oh,è vero!

Dan. Nouavetevoi intesoparlaredella strepitosacarica alcolle diMouzaja?

Gir.Ecosì?

Dan. (prendendolacassa)Ebbene,eraio chelabat- teva..

Gir.LaMouzsja?...eperchèdunquebaiabbandonatoil tuoposto?

Dan. Eccoci docapocolle vostre domande1

Ma

se no dubitate... (batte

un

appello)

Gir.(turandosileorecchie)Basta,bastacosì:sonoper-

suaso. -

Dan.M’accettatedunque? Gir. Accordato.

Dati. Ali!...(sono conteuto!) (deponeiltamburoentro

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(19)

ATTO PRIMO. , 19 la porta dov'era) Viringrazio,signorinaire.(

andando

allasinistra)(La rivedrò ancora!)

SCENA

VII.

¥

' Gustavo edetti.

Gus

>(entrandoprecipitosamente dalmezzo)Ali! eccolo.

Gir.Chec’è ?

Gus.Voi avete indovinato,miozioha trovatoilmezzo dJaccomodareognicosa.

Gir.

Ma

sevelo dicevaio!

Gus.(vedendo Danielecheaccomodavicinoaltavolo iltimbro)

Ah

!

Dan. Siete voi,signorluogotenente?Nonvifatemera- vigliapoichésonodellacasa.

Gir.(a Gustavo) Che hapensato vostrozio? tew*.Unacosafacilissima!Seciavessipensato prima!...

Ecco;noisiamoa cinque minutidalla cittadella...ve nevogliono dieciallavettura delgenerale per

mon-

tarelacosta:sitrattasoltanto diavvertirci a tempo.

Gir.Sì.

Gus. Ebbene,dei tamburipostidi distanzaindistanza veglierannosull’altura*ilprimo che scopriròlavet- tura, batterà a raccolta.Ilgenerale crederàsiaperfar- glionore.Glialtritamburiimiterannoilprimo,ecosi diseguito sinoa quellodella cittadella.Noi lisca- liamo

,esiccome avremo duevolteil tempodicor*

rerealluogofissato,prenderemo learmi senza essere sorpresi.

Gir.Èl'ispettore?

Dan.Rimarràsconfitto.

Gir.Bravot(pensando)Se tuvolessi...(a Daniele) Dan. Fatedi

me

quelchevi piace.Iosonodeliacasa.

Gir.

Tu

sei...tusei...(guardailtimbro)Equel timbro?

Dan. Oralo riporrò.

Gus.

Ma

bisognerebbespicciarsi. Miozioe itestimouj nontarderannoavenire:cosìpureilmairecheè già diritorno.

Gir.Diritorno?bravo!Così potròpartiredqmaniper annunciareal signor marchesel’accaduto,(andando

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(20)

20 DANIELEILTAMBURO alla porla dellastanza d’Eugenia

)

Marianna

,Euge- nia èpronta?(aGustavo) Venite,lacondurremonella gransala,seguitemi.

Gvs. Sonocon voi.(sortonodalladritta)

Dan.Si, si,presto,hannomolta premura.

A

quantoin- tesivogliono sacrificarequellapoveragiovine,sposan- dolaodun

uomo

chenon ama.Poverafanciulla1

Uno

spensierato senza cervello; cd un padre potrebbe...

Ah

! ioliousonocheun povero soldato;

ma

seaves- sitrovato...(*’arrestaguardandosiattorno)Se Dio Paresseconcrssoa’micivoti!... ohsi!io uon sono cheun povero diavolo,

ma

lutto avrei fatto per ri»

sparmiarleuna pena, undispiacere. (sedendosi sco- raggiato)

Ma

uo,alpresenteno.

Ah

!sealmenopo- tessi dimenticare...scancellaredallamemoria...Eh!

bounbel fareio:edoggipure vedendoquellagio- vine fanciullacosibella,cosirassegnata,dellastessa età,cquasil’istcssosuonodi voce:nonv'èchedi- ro

;ascoltandola, miricordo sibene, o sono giàtra- scorsidiciasetl’nnui dieiasctte!...quando esamino

me

stesso,si,misembra...ione ho piùdi ciuquauta e non c’è che questo, (toccandosiil cuore) chenou hainvecchiatoancora; malgrado i dispiaceri sofferti egli èsemprelostesso quandopensoacolei, morta

sigiovane1(restaoppresso,csiasciugaunalagrima)

SCENA

VIII.

Edoardoedetto.

lido,(entrando dalfondoeguardando a dritta)Tanta genteriunita a quest’ora?Che significa?...Ahi c’è quiqualcuno.Dite, amico.

Dan.(voltandosi)Che?

Edo.Chi vcpg’io!

Dan.Signor Edoardo?

Edo.(con piacere)

Tu

qui,miovecchioamico?

Dan

Non visorprendete:iosonodellacosa.

Edo. Ne hopiacere.Ed iocheti credeva seppellitoa Mascara?...

Don. Dove mi faceste trasportareferito sul vostroca- vallo dopolafamosabattagliadi...

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(21)

ATTOPRIMO* 21 Sdo. Quelbrayò Daniele!

Dan.Perbacco!voimiavetesalvato Ila vita.

Ua

ufll- zialesoccorrereunpovero soldato; senzadi voituuo sarebbefinito,ediosareirimastoestinto sulsuolodei beduini.

Edo. Sulcampo,infacciaallamorte,miocaro,ufficiali esoldati sono tuttieguali,lo salvavaun fratello, in tenon vedeva cheunfratello;d’altrondeiolodoveva daquelgiorno...

Dan.Tacete sudiciò:ilpassatoè passato,miocapitano.

Edo.Tuo comandante,seti piace.

Dan

. Comandante? Voi nou l’avrete certo usurpato questoposto.

Edo. Nodavvero!Edavrei dovutoaspettarloancorachi saquanto, senza uoa circostanza assai bizzarra. Al mioritorno dall'Africa erostatomandato in guarni- gionequivicino,al fortedella Hougue.Sarà un mese ebericevettiunbrevettodicapo squadronee l'ordine diritornaresubito ioAlgeri, ciòchemiha mollosor- presoedafflitto.

Dan.

Perchè? <

Edo. Perchèallontanandomi da quidovevaabbandonare deiprogettiche aveva formato sopra uua bellissima giovane.

Dan.Madamigella Eugenia?

Edo.

Come

!tusapresti?...

Dan.Giuocoaindovinare.

Edo.

È

appunto dessa;eseppi chel'ordine dellamia par-' lenza erastatoprovocatodallepremurediuncertomar- chesedi Gerville.

Dan.(sorpreso) DiGerville? Edo. Loconosceresti?

Dan. Questo nomediGervillenonèlaprimavoltachelo sento pronunziare.

Edo.Seppiinfineche eraun’astuzia,unareteorditaper allontanarmi.

Dan.

Ma

selodicevoio!...Adesso capiscotutto

I

Edo.

Ma

nonviriusciranno;eccomiritornatoI

Dan.

Un

poco troppolardi,signorcomandante.

> Edo.

Come

?

Pan. Perbaccol voiloiapete,Gliassentibeano sem-

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(22)

22 DANIELE ILTAMBURI»

pre(orlo,(movimentod'Eduardo)Edloquesto paolo islessomadamigella Eugenia per obbedirealsignorGl.

rodeau suopadre...(accennalasalaadritta) Edo. Suopodre?...oh!ilbaronediPrangey mioparente

che conoscela famigliadiEugeniami harivelatoun secretoricuiperò credettebene tacermeneunaparte.

Ilmarchesedi Gemile,aggiunse, potrebbe darvene tutti gliindi/.j.

Dan.DiGerville! (con molto interesseed emozione)

Edo.Che haituadesso? ,

"

Dan.Niente,niente,miocomandante, ma.,.- Edo.(tendendolorecchio)ZittoI(vainfondoadosier-

vare) Daniele,chisonoquegli uflìziali ?

Dan. Sonoitestimonj che giungonopelmatrimonio.

Edo.Ilmatrimonio? chetEugeniaforse?..'.

Dòn. Sisignore; èperciò che sonotutticolà riuniti;

ma

bisognaimpedire, nonèvero?ellasarebbetroppo infelice...e poichévoil’amale...

Edo. Se l’amo! piùdella mia vita.

Dan. Ebbene,nonv’èpiudaesitare...lasciatemi fare.

Edo.

E

quol’èiltuodisegno?

Dan.(inflettendo) SI,si,cosìvabene,restate qui, eprima che passino due minuti,ilmatrimonio...èvero che do- mani...

ma

domani conte dicono,faràgiorno.

Edo. Ma...

Dan. Ma,ma... lasciatenelacuraa

me

;iovi rispondo di tutto, (corresollecitosullaportadelcorridojodove hapostoiltamburo)

Edo. Doveva?qualesarebbeilsuo progetto?...Se non riuscisse nell'intrapresa?... oppure questo matrimo- nio?...

Ma

Eugeniacome potè acconsentirvi?... Essi m’avrannoaccusato...calunniatoa leidinanzi.

Ah

!se nonascoltassichelamia iudignazione,lamiacollera...

andreiinquesto momento...si.non bisognaaspettare...

io, iochiederò ragionealsignor Girodeau..(vainfon- do,e si trattiene,sentendoiltamburochesuona arat?.

co;ta)CheSignifica Ciò?...(altrotamburo battecomeil

primo)Io-mòn m’ihgsono...si, questoè un allarme..

{altrotambnto, poi vaYjaltrisuonano comeilprimo) Questi tamburi s’avvicinanoalforte...che vuol diro questo appèllo improvviso?(* tamburi come sópra) èunallarmesenz’altro,(muove adritta)Tutti lasciano

isalaprecipitosamente.

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(23)

ATTOMIMÒ. - 23

-•*/\

_ .

SCENA

IX.

Danielee dello,poi Girodeau, Eugenia,MarianDaeaerei.

Dan.(collebacchetteinmano) Ah!vedete sel'hofatta bella?Losposo,lo zio,Girodeau, itestinionj..inte- ramente disfallie vaiti...uua solennesconfitta!

Edo.

Come

haifatto?

Dan.Pervirtùdelle mie bacchette.(mostrandole;vede entrareGirodeau)

Oh

povero

me

!(se lenascondedie- tro lavita, elegettanel corridoio)

Gir.(entrandostordito)Dio!qualavvenimento1Equesto benedettoispettoredoveva giustoarrivare nelmomento in cuiil maire...(vedendo Edoardo) ahi(resta sor- preso)signorconte!

Eug.Ciclo!.,ilsignorEdoardo! - *

Gir.(trattenendola)Eugenia!

Edo.Oh, nonisperalc piùd’ingannarmi, nèdisepararci ancorai Io l’amo,voilosapete,enesonocorrisposto.

Gir. Signor conte,visembraegli convenienteil parlare intal modoaliasua preseuza, ad uuamiafiglia ?

Edo.Eugenianon cvostraliglio.

E'ig. Giustocielo! chesento!

Gir.(stupefatto)lononsono suo padre?

Edo.Sostenetelo,se lopotete...

ma

poichéperòvoisolo avetedirittodidisporredellasuamano,iovelachieggo.

Gir. (Oiiqualeidea!) Ebbene, signore,iosonobenlon- tanodui rigettarelavostradomanda...

ma

vedetebene, in questomomentosarebbedifficile.

Dan. (Oh sefossevero!;

Gir.Domaui mattina,a dieci oreavròl’onore di darvi unapositivarisposta.

Edo.(corrgioja

)

Davvero! Siamo intesi.(mentre Giro- dcausivolge dicea Daniele) (ApproOttadi parlare ad Eugenia.)

Gir. (piano aDaniele)(Tufaraisubitopreparare una vettura,poiché amomentivogliochesi parta.) Dan.Sisignore.

Gir.(comesopra)(A mezza notte) Eugenia, rientrale.

Marianna, accompagnatela.(Eugenia partecon

Ma-

rianna) Voi,signor conte,adomani.

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(24)

24 DANIELEIL TAMBURO

- ^

Edo.A dieci ore.(salutaeparte) Gir.(aDaniele

)Eluiiaiinleso:a mezza notle. (etee) Dan.Partire!...partire...briccone! farlaforsesparire...

per seppellirla!...ahdovessiancora fareventicinque*

milachilometri...Daniele,ilpovero tamburo,nonl’ab- bandonerà. (via)

FinedelVattoprimoi

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(25)

ATTO SECONDO.

/V ,

' , » ,

Riccasalaincasadelmarchese.Porlanelfondo eorrispon- denteadungiardinoall’inglese,finestre,ecc.

SCENA PRIMA.

Marchese, Girodeau,e Stefano.

All'alzarsidellatelailmarchese, investe da camera e berrettointestapasseggia agitato.

Gir.(in piedida unaparte alfondo)Che comandail

signormarchese?

Mar. (con collera) Eh, non losoneppur io! Datemi tempoa riflettere,perchè veramente io non so più dovemisia! Tantiimprevedulicasi,questomatrimo- nio sconcertato, tutto ciò miscouvoige, nè soche pensare.

Gir. (prendendo tranquillamente tabacco) Vièforsedi che inquietarsi?

Mar.(guardandolo)

A

voisembrerà forse cosadi poco rilievo,giacchéioluogodiassistermieconsigliarmi ve nestatein tutta calma

,e collamassima freddezza prendendotabacco,dopoavermi annunciatotranquil-

lamente... ^ '

V

Gir.Tranquillamente,quandonoiabbiamocorsoallapo- stagiornoeDotte agrangaloppo!

Mar. (aStefano checomparisceda

una

portaadritta) Ecosìquestapettinaturaquandosaràfinita? St».(accomodando

un

tuppè bianco arriccialo allamoda)

A

momenti,siguorc.

Mar.

(da sè)(Unpianocosì ben concertato!... poiché infine Eugenia maritata aquel piccolo luogotenente Doubourgche,mediantela dotediduecentomila fran- chiponevain ordiaeisuoi affaridifamiglia...) Sfe.Se ilsignormarchesevuollevare41berretto...

Mar.

Sì,sì,(io restava naturalmente padrqnedell* iui-

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(26)

26 DANIELEILTAMBttRO J

meusaeredità dello fumiasorellalacontessadiBois- riou)(a Stefano,nel levarsiil berrettoguardain- torno)Esamiuntese alcuno...(Stefano chiudelaporta

)

Raddoppiata cosi lamia Fortuna, iofaceva stendere oggiilmiocontrattodimatrimonio collii,duchessadi Cbamprigaud...unparlilomagoifìcol(vieneStefanocol tuppè,esitoglieilberretto

)

Gir. (dasè ridendo) (Chebelcranio!)

Mar.(ponendosiiltuppè)Tuttoèandatoinfumo,esiamo da capo,(aGirodeau)la grazia della vostradabbenag

gine. .'.

Gir.

Ma

nonèmiala colpa. . ~

Mar. Ah! voisarete statoubbriaco1.*.aldiavoloquando mivenneiocapodiaffidarviunaffare cosi importan- te!Questi esserigrossolaninon souo buoni da nulla.

(aStefano)Ilmioabito. (Stefano entra a dritta)

E

poilabellaidea! Condorqui, nelmiopalazzoquesta ragazza-!..,domandoioa qualGoe?

Gir. Essendo ritornatoil signorcontediTrecey alca- stello,nonpoteva lasciarvi...vostranipote.- Mar. (guardandodov'è entrato Stefano) Tacete, disgra-

ziato! Vi dimenticate che hoproibito didarlequesto titolo?

(conforza) > ' Gir.(tremando) Si,signormarchese.

Mar. Nonve loscordate mai più...Se qualcuno qui so- spettasse...cosaavrebbe potuto accadere, se si fosse trattatodiquestomatrimonio con una famigliasipos- sentecomequelladei Trecey? - Gir. Essaavrebbe avuto piùdel signor Gustavoildiritto

diconoscereilmistero. ~

Mar.

Ma come mai il conteha potutosapere? Senza dubbio qualcheindiscretezzadi quel vecchioamicodi miasorella, il baronedi Prangey...

ma

ioprenderò dellemisure...esubito...giacchésietepartitiall'insa- putadelsignor diTrecey,nonèvero?...uesieteben sicuro'?.1

Gir.

Oh

perquesto, signor marchese.;.

Mar. Va bene;passeranno alcuni giorni, senza dubbio, prima cheilconteabbia scoperto le nostretraccio,

edioneapproGtterò permettereEugenia al coperto dellesue persecuzioni. -

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(27)

At¥òSECONDO.' 2*?

Gir-

E

dovè laéoadurcete?

Mar.

Ioconosco particolarmentelasuperiora del ritiro diSanta Margheritaa Marais.

Gir. Inritiro!

Mar.Ebbene,tinaiesorpresa?

Gir.Egli èche...orache ellasa le intenzioni del si- gnor diTrecey,temoche madamigellaricusi dise- guirmi.

Mar. Diavolo!Unoscandalo!dellepubblicità!bisogna’

impedirloaqualunquecosto. Fatelaveuirea

me

che

voglio parlarle.

Gir.

Oh

si,è megliocosi, (va allasinistrò, echiama) Paoielè.

SCENA

II.

Danieleallaborgheseedelti,poi Stefano,tVuftEugenia.

Dan. Presente agliordiuidel sfgnormaire,(forte) Gir.Zitto,non alzarelavoce.

Dan.Avetel’emicrania?Scusate.

Gir.Che fa madamigella Eugenia? Chedice?

Dan.(forte)Chedice?(GirodeaugD’fa segnod’alias- saviavoce)Ah!scusate. Chedice?Mio Dio!som-

> preiostesso dajeri inqua; niente,sospiri ,parole interrotte,losapetebene!

Gir.(pianoalmarchese)Ilfattosiè...(gliparlapiano) Dan.(datèosservandolo)Eppureèveroquesto sospet- to!Èimpossibile dirilevar nulla, malgrado lasua manieraaffabile,sibuona...vièin essauntalecon- tegno,uiitalemistero...

Mar. (a Girodeau) Ellarisponderà ame.(a Daniele) Ditelechevenga qui.

Dan.

Ma

fatemiilfavore...(sembrasconcertato,el’esa-

mina) .. s

Mar. Ebbene?

Dan. (esaminandolo da capo apiedi

)

(Egli èfurbo,

ma

iosono veterano.)

Gir. Aveteintesociòche ha detto-ilsisjnormarchese?

Dan. (Un marchese! e 1’altroera... ciò noncombina.) Mar.(àGirodeau)

È

forsesordo?

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(28)

23 DAN1BLBILTAIlBBRO

Dan.Io? No,signore. (oGirodeau)

E

poidimenticava, (entra Stefanocoll’abito)

.

Mar.Bastacosì:andate,econducetelaame.(aitoglie la vesteda camera)

Dan.Si,signore,(avviandosi)Condurla qui? dove vo-

gliono mandarla? -

r

Mar.(voltandosi)Ecosì?

Dan. Vado,vado,signore,(s’incamminafissandolo) (NonvièchedireI..assolutamentelestesseforme,

-

la medesimastatura,quellegambe...) (vedeEugenia che entra) Eccola.

Mar.(dasèmettendosil'abito)(Qual contrattempo!) Dan.(adEugenia cheentra timidamente) (Coraggio,

signorina.)

Mar.(adEugenia)Avanzatevi.

Dan.(pianoad Eugeniacheesita)(Avanzatevi,e noa temete

;iosonolà, etutto pervoi.)

Mar. Avvicinatevidunque,(aDaniele) Evoilasciateci.

(Stefanoesce colla vesteda cameraedilberretto)

Dan. Povero me!(sconcertato) Gir.Andatedunque.

Dan.

Oh

vado, vado.

Mar.(adEugenia) Sedete,(egli siede.Daniele porge

una

sediaadEugenia)

Dan.(daseandandosene)Diavolo!(fingeguardaredal*

la finestra) Purchéilcolpodiriservamiservisse,e potessiintendere, scoprirequalchecosa.)(vedeGiro- deauche loguurda efingegirare lamanettadella porta

)

Gir.Ecosì?Chefatevoiancora?

Dan. Ah!ecco,io cercavola cricca della porta.'(esce facendo segnodicoraggioad Eugenia)

Mar.(adEugenia)Voi conoscete, signorina,imotivi chehannodeterminatoilsignorGirodeaualasciarela 'NormandiaI

-

Bug.Sì signore.

Mar.

Si trattava, comesapete,disepararvi daunaper- sona,il di coiritorno poteva compromettere i pro- getti formalidalsignor Girodeau eda

me

perassi- curarviunfeliceavveniret

Bua.La miafelicità? Ah.,siguore,e puhesserveoe per mp?

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(29)

ATTOSECONDO. 29

Mar

.

Perchè no?...

Ne

dubitereste? - Eug.Voi

me

lochiedete,signore,ame,chemicredeva

i appartenere adunafamiglia... d’avere unnome, e cheluttoaduntratto, senza che alcunosidegni nè dirmi,nè spiegarmi

Mar.Dei gravimotivi visioppongono.

Eug.

Oh

signore,digrazia,voiche sapete,che cono- scete...(movimentodel marchese)

Oh

si, il siguor Girodeau lui hadetto,che sevoigiudicaste apropo-

sito d'istruirmi...- v

Mar.{severamentea Girodeau,cheèseduto vicino alla tavolaadritta)Voi avetedetto?...

Gir.Nonprecisamente,

ma

soltantoin unmomentoche ellapiangeva, edio...

Mar.Tacete.

Eug.(pregando)Signor marchese...

Mar. Èimpossibile:questosegreto che mi chiedetenon

, dipende da

me

:iovisono impegnatocoi-vostripa- renti,acuimiunivanodeilegamid’amicizia, dipura amicizia.

Eug. [mieiparentiIdunqueneho?e dessimiabban- donanocosì?(piangendo)

Mar.Calmatevi.(Girodeau,intenerito,s'asciugagliocchi) Eug.

Ma

no,oonpuòessere, no...nonèvero,sigoorc?Se essioon vengono a

me

èsegno chenonesistonopiù...

senza diciò essi nonavrebbero potuto chiudermiIo - braccia. -

Mar. Calmatevi,vidico...

E

voistatezitto,(aGirodeau che si soffiail naso)

Bug.Signore, ve nesupplico, ditemisoltanto see3si esi-

,stonoancora,seilcielolihaconservati,lo alloralo pregherò ardentemente di comuiovereilloro cuore.

Chehoiofattoper rigettarmi,io,lorofiglia ?

Mar.(sconcertato)(Quasi qnasi piango ancorio.) Gir. (piano)(Ve lodiceva pure...)

Mar.Zitto,avreidesiderato aucor io,madamigella

,di potervi risparmiareun nuovomotivo d’affannoed'af- flizione;

ma

poichéinsistete,debboconfessarvi,chedi- fattiivostriparenti...

Eug.(con dolore)Nouesistono più?

Mar.(vivamente

)

Ma

iohopromessodivegliare su voi

•diproteggervi.

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(30)

30 DANIELEIbTAMBURO

Eug.Sola,sola sulla terra,senzaparenti,orfana,derelitta.

Mar.Solano;noosiamogiuntia taleestremità.

Eug.Edegli,ilsigaorEdoardo... il mio ultima, Hmio unico appoggio..., così lungi da

me

l.w separati per sempre!

Mar.locredetti beneagire cosìpervostrovantaggio...

edopo cherifiutastelosposo cheviavevanoscelto...e questoamoreimprudente, chela vostra posizione vi faceva una leggedi abbandonare...

Eug.Girmmai! .,

Mar. Bisognerà rassegnarsi.

Eug.Egli miama,ediogliho impegnatalamiafede.

Mar.(sorridendo)Oh! oliiideada fanciulla,sognida collegiale,di cui iltempocene darà ragione.(Buga- nia facenno dinocolcapo)Ognivostraresistenza, ognisforzopermantenere unafollesperanzasarebbe inutile.Voinonpoteteessere,nèsarete mai lamo- - glie delcontediTrecey,(movimento d’Eugenia) maiI

perchè sapendochisiete voi,lasua nobilefamiglia...

Gir. (pianoalmarchese) A

meno

chel’immensa dote

dimadamigella... -

-,

.< . ^

Mar.(Quand'è che tacerete?)(L’imbecille!)Lasuafami- gliaintiera,elostesso sigaorEdoardopelprimori- fiuterebbeqiiest’uoione. •'

Eug.E perchè?... Chisou'ioperchè abbiaad essere ri-

fiutata? . - * , .

Mar.Questo èciòchenon possorivelare senza recar dannoall'onoredivostrafamiglia, a coluilamemoria delqualedeveesservisacra.

Eug.

Oh

cielo1

Mar.

Giudicatefrattanto,giudicate voi,suafiglia,s' io

debboparlare.,.

Eug.(oppressa

)

Ah

!

Mar.Voiben capitechelarivelazioned'ontale segreto vi obbligherebbe ad arrossire dinanzi al signor di Trecey, o Vi esporresteagli affronti ed aidisprezzi dellasuafamiglia,

Eug. Basta,signore.(alzandosi

)

Basta!...Edoardo di*

sprezzarmi?(nascondeil voltofralemani) ~

Mar.Iocomprendoil vostrodolore;vi compatisco,vi compiango!...

ma

siccomenonpoteterimanere presso

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