8. VALUTAZIONE DEGLI SCENARI E DEGLI EFFETTI DEL PRA
8.2 Lo scenario tendenziale o scenario 0
Nel punto b) dell'Allegato 1 della Direttiva 2001/42/CE sulla VAS, laddove si dice che il Rapporto ambientale deve considerare gli "aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma" si richiede una sorta di scenario "zero".
E’ lo scenario di un futuro in cui le tendenze in atto proseguono senza l’intervento di elementi di
“disturbo”.
Per descrivere al meglio la tendenza in atto per l’ambiente dell’Agro Pontino, sono stati scelti 5 parametri di riferimento:
1. Qualità delle acque superficiali e avanzamento cuneo salino 2. Laghi costieri
3. Settore agricolo 4. Sviluppo insediativo
5. Turismo e qualità delle acque marine.
8.2.1 Qualità delle acque superficiali e avanzamento cuneo salino
I carichi gravanti a scala di sottobacino all’interno dell’area d’interesse del PRA sono stati ricavati dall’analisi dei dati contenuti nelle bibliografie di riferimento, quali:
- “Origine dei carichi inquinanti e stato di eutrofizzazione delle acque interne della provincia di Latina”. Settore Ecologia e Ambiente Provincia di Latina 2011,
- “La Banca Dati dei Bacini Idrografici”, Settore Ecologia e Ambiente Provincia di Latina 2006.
I dati disponibili sono stati elaborati e riassunti per tipologia in modo da ottenere un valore di carico specifico per ogni tipologia d’inquinante a scala di sottobacino. Nella seguente tabella è riassunta la condizione di carico attuale valutata come coefficiente di carico medio specifico gravante sull’insieme dei sottobacini analizzati dal progetto.
Tab. 39 - Condizioni di carico medio annuo gravante sul territorio allo studio - % per tipo di carico
CARICO
Fig. 26 – Scenario 0 - Distribuzione del BOD totale in relazioni alle condizioni di carico
Fig. 27 – Scenario 0 - Distribuzione del COD totale in relazioni alle condizioni di carico
137
Fig. 28 – Scenario 0 - Distribuzione del N totale in relazioni alle condizioni di carico
Fig. 29 – Scenario 0 - Distribuzione del P totale in relazioni alle condizioni di carico
In merito alla criticità relativa al cuneo salino, come si è detto, nell’Agro Pontino è in atto un evidente abbassamento della falda freatica, a causa dei cospicui prelievi operati dai numerosissimi pozzi a uso agricolo, civile e industriale. Inoltre, l’artificializzazione del territorio causa un aumento dello scorrimento superficiale e una riduzione dell’infiltrazione e delle capacità di ricarica della falda.
Un avanzamento del cuneo salino è altamente probabile e proporzionale agli emungimenti dalla falda dei prossimi anni e dunque all’andamento e all’intensità dell’attività agricola che si realizzerà sul territorio.
8.2.2 I laghi costieri
In base agli studi effettuati nel bilancio idrologico dei laghi Fogliano e Monaci, lo stato qualitativo attuale dei laghi è significativamente migliorato.
- In merito alla concentrazioni di nutrienti essi sono di un ordine di grandezza inferiore rispetto agli anni ’90.
- Da indagini e simulazioni, anche con condizioni idrologiche severe, il sistema non sembra raggiungere condizioni critiche di anossia.
- Limitazione da fosforo della biomassa dei produttori primari: controllo di tale nutriente per regolazione del livello trofico.
- Generali tendenze al miglioramento.
- Monaci più instabile per isolamento e piccole dimensioni.
Le Criticità in aumento sono invece la salinità e riduzione biodiversità che impediscono il recupero delle condizioni di laguna salmastra.
In base ai modelli realizzati nello studio sul bilancio idrologico che possono fungere da strumenti predittivi:
- per le macrofite non sono attese variazioni di dominanza (fanerogame in Fogliano; macroalghe con presenza di fanerogame in Monaci).
- per l’ittiofauna: le variazioni di salinità non sono tali da produrre significative variazioni in composizione (specie euraline o marine in stadi giovanili), anche per isolamento da reticolo di acqua dolce. E’ possibile un incremento quantitativo per l’aumento del zooplancton.
8.2.3. Settore agricolo
L’agricoltura pontina si configura come una realtà fortemente caratterizzata da colture intensive dagli alti fabbisogni idrici: erbai e silomais, ortive, actinidia.
Tuttavia il settore presenta una tendenza in negativo come evidenziato anche dal 6° Censimento Generale dell’Agricoltura dell’Istat che evidenzia dal 2000 al 2010 una riduzione pari al 34% del numero di aziende agricole presenti sul territorio e la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) ridotta del 4% (vedi tabella sottostante).
Tab. 40 - Andamento del settore agricolo nella Provincia di Latina – confronto anni 2000-2010
Aziende 2010 Aziende
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L’andamento già negativo riferibile a cause di natura economica più generale, potrebbe accentuarsi ulteriormente con la riduzione della disponibilità e della qualità dell’acqua che potrebbe indurre gli imprenditori agricoli ad abbandonare la loro attività nella zona. Ulteriore fattore è l’aumento della popolazione, soprattutto di nazionalità straniera, che potrebbe condurre ad un processo sostitutivo di suoli agricoli con suoli a destinazione insediativa.
8.2.3 Lo sviluppo insediativo e gli effetti sul paesaggio
La superficie antropizzata dell’Agro Pontino registra una crescita costante a partire dal Dopoguerra ad oggi come evidenziato nella tabella del Piano Territoriale Provinciale Generale della Provincia di Latina, per effetto soprattutto dello sviluppo urbano degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. La tendenza non sembra comunque arrestarsi e la crescita degli insediamenti prosegue anche negli ultimi anni con una diffusione degli insediamenti lungo gli assi viari ed una diffusione dell’edificato nei territori agricoli di pianura e sulle pendici dei versanti che si affacciano su di essi. Il fenomeno dello sprawl, la trasformazione di territori agricoli in aree urbanizzate a bassa densità, sta modificando notevolmente il paesaggio con una generale perdita di valore. Nell’Agro pontino si passa da un centro ad un altro attraversando sempre e solo territori urbanizzati, e anche la fascia costiera evidenzia un urbanizzato continuo. La tabella sottostante, realizzata nell’ambito degli studi per il PTPG della Provincia di Latina, evidenzia la crescita della superficie antropizzata nei comuni della Provincia nel cinquantennio 1946-2005.
Tab. 41 - Percentuale superficie antropizzata su superficie territoriale - Fonte PTPG Latina
8.2.4 Turismo e qualità delle acque marine
Una fotografia sulla situazione del turismo nel territorio provinciale emerge dallo studio realizzato dall’Azienda di promozione turistica della Provincia di Latina.
Per quanto riguarda i flussi turistici, il territorio registra flussi costanti negli esercizi alberghieri ed extralberghieri, anche grazie alla vicinanza con la Capitale e ai flussi turistici provenienti da paesi esteri. In calo, seppur in maniera lieve, le presenze e dunque la permanenza media complessiva che passa da 5,4 giorni a 4,6 giorni, come riportato nella serie storica del decennio 2000-2010 della tabella sottostante. E’ possibile supporre un ulteriore contrazione nei prossimi anni a seguito della lunga fase di recessione che interessa la nostra nazione.
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Tab. 42 - Serie storica arrivi e delle presenze degli ultimi dieci anni (alberghiero ed extra-alberghiero)
L’utilizzazione degli esercizi ricettivi è molto più accentuata in alcune tipologie di domanda rispetto ad altre, in particolare è legata al turismo balneare e ai soggiorni per il benessere. A ciò è collegata una domanda con andamento stagionale molto accentuato che corrisponde ad un notevole incremento dei prelievi di acqua in determinati periodi dell’anno, già caratterizzata da scarsezza di acqua. Per quanto concerne lo sviluppo della ricettività alberghiera, la consistenza ricettiva degli esercizi alberghieri è costantemente aumentata a partire dagli anni ’70 ma si può definire oramai stabile da diversi anni.
Fig. 30 - Consistenza ricettiva esercizi alberghieri