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OLTRE I LIMIT

16.   P ARTECIPAZIONE CONTROVERSA

5.2.   LA SCOZIA E L ’ APPROCCIO INDIPENDENZA

La Scozia, Alba in gaelico scozzese, è il luogo dove la natura ti parla in tutte le sue sfumature. Dove terra e mare si incontrano sotto un cielo quasi sempre coperto, dove le condizioni atmosferiche marcano “il selvaggio” dell’ambiente che si apre intorno al visitatore.

La Scozia è un viaggio fatto di continue “scoperte” e di inaspettati “serendipities”, un percorso dispiegato tra “fatti”, miti, misteri e leggende che si intersecano costantemente. L’oggettivo si plasma con il surreale che spesso rompe l’equilibrio di un ordine atto a leggere una ricostruzione della realtà.

Alba non è solo un nome rappresentativo del passaggio della prima luce che compare fra

il termine della notte e l'aurora, ma è la rappresentazione stessa dell’essere Scozia: essere sempre un passo avanti e avere la luce “delle idee” e della messa in pratica prima che questa si espanda sul resto del mondo.

La natura abbonda in Scozia, vibra sotto lo sguardo di chi è catturato dalle sua peculiarità tanto da essere soprannominata da Alex Salmond54 tesoro delle risorse

naturale del Regno Unito.

Gli elementi naturali si manifestano nella loro maestosa potenza fornendole l’appellativo di leader a livello europeo. L’energia sprigionata e potenzialmente sprigionabile è tale che la Scozia, grazie alla sua posizione geografica, detiene i primati in termini di petrolio, gas, eolico ed energia marina. La Scozia, per tale ragione, si sta muovendo rapidamente distribuendo soluzioni sostenibili dove creatività e natura si inspirano reciprocamente ponendo in essere idee atte a cambiare il settore dell’energia. Il countdown è iniziato, l’alba di una nuova era energetica è vicina

Il Regno Unito ha davanti una doppia sfida: il cambiamento climatico e la sicurezza energetica.

Le soluzioni sostenibili pensate per affrontare le sfide risiedono nello sfruttare appieno le capacità naturali.

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La Scozia si fa portavoce autorevole nell’ambito dell’energia rinnovabile rilanciando sempre più una posizione di forza e di indipendenza. L’orgoglio scozzese, ispirandosi costantemente alle gesta di William Wallace, potrebbe portare la Scozia ai più alti gradini del podio attraverso un progetto finalizzato a produrre, entro il 2030, più energia di quella attualmente consumata, sfruttando l’energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare quella ricavata dal mare, creando 12mila posti di lavoro e incrementando l’economia di circa 2,5 miliardi di sterline.55

Dunque la strategia su cui punta il governo scozzese è: l’alternativa intesa come utilità

per poter affrontare la transizione e raggiungere l’indipendenza energetica.

I combustibili fossili sono da considerare ormai una risorsa limitata ed il loro uso per generare l'elettricità produce sostanze inquinanti direttamente collegabili ai problemi ambientali come piogge acide ed effetto serra. L'energia ricavata da fonti rinnovabili sono riconosciute in modo sempre più crescente come un'importante alternativa ai combustibili fossili poiché offrono un approvvigionamento sostenibile di energia, contando su flussi naturali di energia. Inoltre, presentano un impatto ambientale più basso rispetto alle fonti di energia convenzionali e perciò rappresentano la migliore risposta alle sfide ambientali globali. E’ su queste considerazioni che la Scozia costruisce il suo futuro. Ciò è significativamente rappresentativo per l’energia marina:

“Con risorse senza pari dalle maree, dalle onde e

dall’eolico offshore, la Scozia è al primo posto nella produzione di energia marina”,

ha spiegato il ministro delle Finanze e per lo sviluppo sostenibile John Swinney.

Il successo che potrebbe concretizzarsi è da attribuire alla perseveranza dei developers dei progetti unita all’impegno mostrato dal governo scozzese e britannico.

Come evidenzia il Progetto BREIS la nascente industria ha molta strada davanti, la maggior parte dei progetti è ancora nella fase di dimostrazione e di testing e le tecnologie per essere impiegate nel pieno uso commerciale necessitano di supporto pratico oltre che finanziario e di una informazione più estesa tra i vari attori sociali.

55 La notizia è stata riportata sull’ “ Energy Efficiency News”, in un rapporto del Marine Energy Group,

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“Ci troviamo in una fase prototipale, con progetti

riguardanti la piccola scala, sicché non c’è un diffuso dibattito pubblico, soprattutto poi se ci riferiamo agli effetti ambientali che può produrre. A questo livello di operatività non è ancora chiaro quali essi siano e non è chiaro stabilire il livello di accettazione pubblica.”

[Intervista 1ar1]

Per questa ragione è importantissimo che il governo incrementi le spese previste per le attività di RD&D (Research, Development and Dimostration ) e che diventi più incline a supportare le innovazioni sostenibili nel campo energetico:

“ […] gli interventi governativi inerenti lo sviluppo e la

diffusione dei servizi energetici rinnovabili, recentemente, sono indirizzati, almeno in questa fase, alla ricerca e alla dimostrazione dei prototipi. Ma se ci soffermiamo sulla storia degli interventi da parte del governo verso l’energia rinnovabile essa non indica una efficace presenza. Per esempio, si prenda l’energia eolica che per molti anni ha sofferto di carenza di supporto finanziario.” [Intervista 1ar2]

In realtà c’è stato un significativo riorientamento della politica verso le innovabili in UK a partire dal 2003. Gli elementi specifici del rorientamento sono:

 Target per le rinnovabili così suddivisi - 10% nel 2010

- 15% nel 2015 - 20% nel 2020

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 Introduzione di uno schema di supporto al mercato delle rinnovabili attraverso i certificati (RO) imposti ai fornitori  Nuovi piani che regolano la vendita tra generators e suppliers.

Le norme sono state introdotte nel 2011 in Galles e poi estese alla Scozia nel 2005

 Il parziale decentramento riconosciuto alla Scozia che le permette di considerare più alti target:

- 18% nel 2010 - 40% nel 2020

Supportare le innovazioni in campo energetico significa essenzialmente (ri)costruire il concetto di energia da cui far derivare una nuova visione economica e sociale in cui vengano rispettati i dettami della sostenibilità. L’azione di de e ri- costruzione indica un livello di “flessibilità interpretativa” attivo tra i vari gruppi sociali che porta alla problematizzazione, alla negoziazione e stabilizzazione attraverso processi di problem-

solving

“[…] l’Energia rinnovabile deve essere intesa come:

rigenerazione sociale, ambientale ed economica e come nuove opportunità di sviluppo e di lavoro. Per fare ciò è necessario ricostruire il concetto di energia soprattutto in vista degli obiettivi del 2020.” [Intervista

1dP]

“[…] una crescita economica di tipo sostenibile è stato

il proposito del governo scozzese fin dal primo giorno. Attraverso i nostri consumi, la nostra strategia economica e più recentemente attraverso il nostro programma di recupero economico abbiamo messo la sostenibilità nel cuore di tutto ciò che facciamo. Questo significa che focalizziamo l’attenzione sulle nostre aree di vantaggio competitivo, orientiamo la Scozia a capitalizzare su ogni opportunità. Questo significa

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investire in: competenze, innovazione e industrie.”

[Intervista 2dP]

“[…] Il sistema energetico attuale è l’apoteosi di una

enfatizzazione creata ad hoc da chi gestisce in prima persona il petrolio. La dipendenza creata ostacola la possibilità di un nuovo e utopistico concetto di sistema energetico basato su rinnovabili. Forse è più realistico parlare di un buon ed efficiente mix energetico. Ma resta il fatto che nonostante i 20-20-20 indicati dall’UE il mondo commerciale ha difficoltà a staccarsi da un processo tecnologico e da un servizio ormai entrato nella quotidianità. E’ un problema questo che deve essere affrontato considerando le soluzioni più indicate e facili da realizzare e da far accettare. In fondo è questo il compito di chi tenta il rinnovamento”

[Intervista 2aR]

Nonostante la politica enfatizzi le rinnovabili vi sono ancora chiare barriere che ostacolano il mercato delle stesse. Gli sviluppatori di energia marina sono in larga misura piccole e medie imprese, e le strutture e gli investors del sistema energetico sono guidati dagli introiti del mercato e rimangono scettici sulla tecnologia. Nonostante i recenti sviluppi la tecnologia marina presenta ancora problemi di credibilità nel settore energetico.

A ciò va aggiunto che generalmente gli investors considerano le rinnovabili come un’area ad alto rischio a causa dell’instabilità politica.

Le potenzialità provenienti dalle risorse presenti nel territorio scozzese unite alla forte spinta di indipendenza energetica fanno sperare si che il settore energetico possa ricevere un significativo supporto e appoggio politico e sociale.

“[…] “le sfide che ci attendono sono serie e

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passo del cambiamento nel settore rinnovabile negli ultimi 2 anni ci spinge a credere che possiamo ottenere molto. Abbiamo quasi 6 GW di capacità (potenziale) rinnovabili installate, autorizzate o in corso di costruzione qui in Scozia. Questo dato ci porta ben al di là del nostro obiettivo temporaneo di soddisfare il 31% della domanda di elettricità della Scozia da fonti rinnovabili per il 2011” [Intervista 2dP]

L’entusiasmo derivante da questi dati ha contribuito a diretti e specifici interventi, difatti

“ negli ultimi due anni i ministri scozzesi hanno

autorizzato non meno di 20 progetti inerenti le rinnovabili, ciò rappresenta un sostanziale passo in avanti. La maggior parte dei progetti riguarda il settore delle wind farm on-shore e off-shore e per questo motivo per supportare lo sviluppo del settore il governo scozzese ha creato il “Off-shore Wind Industry Group” con partecipazione pubblica e privata. Ma parallelamente l’energia marina è stata capace di ricevere espressioni di interesse.” [Intervista 3dP]

E’ evidente che in Scozia c’è un emergente sistema di innovazione nel campo delle energie marine, ma si presenta ancora fragile e affronta difficoltà di integrazione nell’industria energetica dove invece l’eolico continua ad avere una posizione affermata.

Il potenziale scozzese spinge la Scozia a una posizione di leader, sia per le risorse che per le tecnologie energetiche derivanti impegnandosi a convertire skills e capabilities dei propri talents verso una indiscussa capacità di comando nel settore. Consapevole che una posizione di leader si acquisisce con la “partecipazione e collaborazione” punta a realizzare una rete che possa fornire quelle mura di sostegno che la competizione troverà dure da abbattere.

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“Sappiamo che altri paesi stanno cercando di investire

e di sviluppare tecnologie simili. Per questo motivo non possiamo permetterci che le aspirazioni di altri paesi possano incidere sul potenziale specifico per la Scozia. Il governo sta collaborando con diversi attori economici sulla realizzazione di una guida sull’energia marina. Gli attori economici in questione sono: costruttori delle tecnologie, strutture e proprietari delle reti (grid). Questo permetterà di stabilire i costi e le sfide che ci attendono per la realizzazione delle nostre ambizioni, e le reali dimensioni delle stime.”[Intervista

2cPr]

Rafforzare il potenziale per difendersi dalle conquiste esterne si traduce in segnali tangibili necessari per il decollo della nascente industria dell’energia marina:

“ Noi riconosciamo che il settore necessita di un

supporto extra. Per questo sono lieto di annunciare che abbiamo apportato dei miglioramenti alla legislazione sulle rinnovabili che, insieme all’accordo in parlamento, aumenteranno il supporto all’energia da correnti marine e onda. La legislazione di riferimento è nota come ROC’s altresì a dire renewable obligation certificates. Un segnale per chi lavora e investe in queste tecnologie” [Intervista 3dP]

Essere il numero uno è una priorità, per questo motivo diventa indispensabile per la Scozia essere capace di esportare competenze e tecnologie oltremare. Questo garantirebbe il ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico. L’ideazione del Saltire Prize, un premio di 10 milioni di sterline, è il più ricco premio in assoluto per l’innovazione nel campo delle rinnovabili marine. Esso permetterà di

“concretizzare la trasformazione. Le più brillanti menti

si sfideranno e sguinzaglieranno il loro talento e si spingeranno oltre le frontiere dell’innovazione nel

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settore dell’energia marina. Ciò costruirà una reputazione d’eccellenza nella scienza e incoraggerà a pensare verde.” [Intervista 3dP]

I livelli alti di competitività comportano avere una adeguata forza-lavoro capace di affidabilità nella installazione, manutenzione e ispezione. Ciò significa intensificare un’adeguata formazione nelle nuove tecnologie. La manodopera specializzata può solo provenire da menti aperte e disposte ad aggiornamenti continui per stare a passo con i tempi e con le richeiste del mercato. Ma la vera sfida è utilizzare queste competenze come valore aggiunto che permetta non solo di usarle in loco ma anche di esportarle [Intervista

3dPr]

Ma la richiesta di rafforzare il settore delle energie marine si scontra con il ruolo assunto dalle altre fonti rinnovabili presenti in Scozia. Il confronto con le altre fonti si misura in termini di credibilità e accettazione, dove si assiste ad una posizione di svantaggio da parte delle energie marine. Ma se spostiamo l’attenzione non sul binomio accettazione-credibilità, ma su quello comunità e resistenza politica notiamo che le sole due fonti correlate sono l’energia marina e quella eolica.

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5.3 Il progetto BREIS e la politica energetica scozzese: i programmi che aiutano le