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Semplicemente una bolla speculativa?

Capitolo 3 “Interpretazioni delle criptovalute: un’analisi storica e

3.3 Semplicemente una bolla speculativa?

Per quanto riguarda l’aspetto rivoluzionario (cioè quello di una eventuale sostituzione delle divise ufficiali con le criptovalute) abbiamo dato un esito sfavorevole. Di conseguenza possiamo dedurre che le criptovalute siano solo uno strumento oggetto di speculazione? Per dare una corretta ed esaustiva risposta andiamo a vedere i grafici dell’andamento del valore delle principali criptovalute. Le illustrazioni sono riprese dal sito Money.it (del giorno

22/03/2018), con riferimento alle quattro criptovalute con la maggiore capitalizzazione di mercato (escludendo Bitcoin Cash). L’arco temporale di analisi è l’ultimo anno.

88 Fig 3.2 “Quotazione Bitcoin” Fig 3.3 “Quotazione Ethereum”

89 Studiando attentamente i grafici possiamo dire, in prima battuta, che il mercato delle criptovalute si presenta come omogeneo, è presente una correlazione positiva tra le diverse valute virtuali (gli andamenti sono pressoché i medesimi). Il 2017 può essere definito come l’anno di svolta. È evidente come i rendimenti di fine 2017 siano stati alimentati anche da una chiara spinta irrazionale degli individui. Ritorni sugli investimenti oltre i diecimila punti percentuali sono eventi che riescono ad attirare, con molta facilità, la platea degli investitori. Inoltre è importante sottolineare che questo fenomeno è stato sostenuto anche dai social media96, i quali hanno difatti collegato l’investitore medio, che

ovviamente non può comprendere appieno, a questa complessa realtà. È quindi corretto parlare di bolla speculativa? Per bolla facciamo riferimento ad una specifica fase di mercato caratterizzata da un importante e ingiustificato incremento dei prezzi di uno o più beni, dovuto ad una crescita repentina in tempi molto stretti. Questa espansione del prezzo allontana il valore corrente delle criptovalute dai suoi fondamentali ovverosia da quel livello che invece rappresenta fedelmente il vero potenziale delle valute virtuali97. Ebbene si, la fase finale dell’anno scorso è stata chiaramente sostenuta anche da spinte non giustificate da parte degli agenti economici. Siamo concordi nell’affermare che,

96 Recentemente è stato però fatto un passo indietro da parte di queste strutture, visto la pericolosità degli

investimenti. Promuovere tali avvenimenti, che possono portare a truffe per gli individui, impatterebbe, in maniera negativa, sulla reputazione stessa dei social media.

97 Vista l’attualità del fenomeno (e quindi la mancanza di tutta una serie di dati e informazioni), il problema

90 specialmente nel mese di Dicembre, si sia creata una bolla (e ciò è nuovamente confermato dalla vistosa decrescita dei prezzi di tutte le criptovalute, che si sta verificando proprio in questi mesi). La domanda, tuttavia, a cui è più arduo dare una risposta è la seguente: dell’aumento repentino dei prezzi verificatosi fino a qualche mese fa, quanto di tale incremento è da addossare a una bolla (aspetto speculativo) e quanto invece da assegnare all’accettazione universale sulle potenzialità delle criptovalute (aspetto rivoluzionario)?. La risposta a questa domanda non è né semplice né univoca. Secondo Jamie Dimon, il ceo di JP Morgan, si tratta solamente di una bolla, una vera e propria frode paragonabile alla bolla dei tulipani98 (anche se successivamente è ritornato su toni più

moderati, restando però pur sempre scettico nei confronti delle criptovalute). Molto duro e categorico anche il terzo uomo più ricco del mondo, Warren Buffet, il ceo di Berkshire Hathaway, affermando99Non possediamo e non

98 La bolla dei tulipani o tulipomania è stata una bolla speculativa sui prezzi dei bulbi dei fiori scoppiata

nell'economia olandese del Seicento, forse la prima documentata nella storia del capitalismo. Nella prima metà del XVII secolo, nei Paesi Bassi dove la domanda di bulbi di tulipano raggiunse un picco così alto che ogni singolo bulbo di tulipano raggiunse prezzi enormi; questo straordinario livello dei prezzi calò comunque drasticamente in breve tempo. Il prezzo dei tulipani salì alle stelle a causa della speculazione sui futuri tulipani fra coloro che non li avevano. Molte persone ottennero e persero la loro fortuna da un giorno all'altro. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Bolla_dei_tulipani

99 Fonte: http://www.corriere.it/economia/18_gennaio_10/buffett-le-criptovalute-faranno-brutta-fine-

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investiremo mai in criptomonete; posso dire quasi certamente che le criptovalute faranno una brutta fine”.

Queste posizioni vengono certamente confermate dalle recenti quotazioni; CoinMarketCap ha annunciato che il settore delle criptovalute ha perso, nel primo trimestre del 2018, quasi il 70% in termini di capitalizzazione di mercato, passando da una valutazione di 834 miliardi di dollari a circa 300 miliardi100 (una flessione superiore ai 500 miliardi di dollari. Bitcoin ha perso più del 50%, Ethereum e Ripple piu del 40% ). Infine anche il presidente della Banca

Mondiale Jim Yong Kim, si unisce al coro dei denigratori delle criptovalute

parlando di schema Ponzi101. Le sue parole in un evento a Washington102:

“Riguardo all’utilizzo del Bitcoin o di altre criptovalute, stiamo osservando il fenomeno, ma mi è stato riferito che la gran parte delle criptovalute è

rappresentata da schemi Ponzi”.

Sono presenti però anche posizioni più ottimistiche. Jack Dorsey, boss di

Twitter e Square, in un’intervista al Financial Times ha espresso grande fiducia

100 Fonte: https://www.forbes.com/sites/outofasia/2018/03/05/explaining-the-dip-what-caused-the-recent-

cryptocurrency-downturn/#42fa36b15ccd

101 Lo schema Ponzi è un modello economico di vendita truffaldino che garantisce forti guadagni alle vittime se

si reclutano continuamente nuovi "investitori", a loro volta vittime della truffa. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Schema_Ponzi

102 Fonte: http://www.finanzaonline.com/notizie/bolla-criptovalute-banca-mondiale-schemi-ponzi-la-

92 nel settore delle criptovalute, in particolar modo sul bitcoin, sostenendo: “Alla fine il mondo avrà una moneta unica, internet avrà una moneta unica.

Personalmente, credo che sarà il Bitcoin”103. Rimanendo sulla sponda degli

ottimisti, molto interessanti (e sicuramente anche molto azzardate) sono le previsioni dell’analista di Fundstrat Global Advisors Thomas Lee, sempre riguardante il bitcoin (è comunque ipotizzabile che un suo successo sia seguito anche da un’affermazione delle altre criptovalute vista la correlazione positiva che li collega). L’analisi dell’esperto è stata condotta non soltanto grazie all’esame di vari indicatori statistici, ma anche tramite una lettura dei grafici necessaria alla visualizzazione dei trend di breve e lungo periodo (l’analista tiene in considerazione anche il costo del mining di bitcoin).

L’indagine di Lee parte da situazioni specifiche. Egli si concentra principalmente sulle circostanze in cui il bitcoin ha subito delle ingenti perdite (pari almeno al 70%). Come mai? Perché ogniqualvolta si è verificata una perdita di tali dimensioni, la criptovaluta ha sempre risposto con grande forza, ottenendo guadagni significativi. Lee individua 4 fasi distinte (il grafico ci aiuta a vedere meglio i punti critici):

93 Fig 3.6 “Analisi tecnica sull’andamento del Bitcoin”

Fonte: Fundstrat

https://248qms3nhmvl15d4ne1i4pxl-wpengine.netdna-ssl.com/wp- content/uploads/2018/03/fundstrat-chart-70-percent.jpg

Fase 1: da giugno a novembre 2011 (prima area rossa, -93%);

Fase 2: pieno 2013 (prima area cerchiata, -70%);

Fase 3: da dicembre 2013 a gennaio 2015 (seconda area rossa, -86%);

94 Lee paragona la fase 4, visto le medesime perdite104, alla fase 2. Durante la seconda fase, il Bitcoin non solo si riprese dalla forte recessione ma è pure riuscito a mettere in moto un rally che ha permesso alla quotazione di guadagnare oltre il 55.000% (periodo di riferimento Novembre 2011 – Aprile 2013). Per questo l’analista è convinto che la criptovaluta ripeterà quanto già dimostrato 5 anni fa. Se il paragone, il grafico e le previsioni di Lee risulteranno corretti, il prezzo del Bitcoin salirà oltre i 90.000 dollari entro il 2020 e addirittura oltre i $125.000 entro il 2022 (un 400% in più rispetto alle precedenti stime formulate ad ottobre 2017, dove l’esperto aveva stimato il raggiungimento di quota $25.000 nello stesso arco temporale). Quindi secondo l’analista statunitense, queste imponenti perdite non sono da valutare come delle inversioni di tendenza bensì sarebbero dei maestosi ritracciamenti105 di mercato.

È stato quindi possibile confermare il concetto, dalla lettura delle due posizioni, che non è presenta una convinzione inequivocabile. Personalmente non condivido le posizioni estremiste sia da un lato sia dall’altro, perché le criptovalute sono un fenomeno che non è pensabile far sparire da un giorno

104 Sia la fase 2 che la fase 4 sono state caratterizzate da notevoli perdite in precedenza, rispettivamente la fase

1 (-93%) e la fase 3 (-86%).

105 In Analisi Tecnica col termine ritracciamento si indica un andamento dei prezzi nella direzione opposta alla

tendenza registrata in precedenza.

95 all’altro. Allo stesso modo credo che le potenzialità delle valute virtuali (sicuramente vaste) non vadano a giustificare una crescita così repentina del loro valore (a meno che non vi sia nuovamente un’altra spinta irrazionale dei mercati in misura decisamente maggiore). Sicuramente sarà significativa, al fine di intuire il possibile destino delle cripto, proprio questa fase di assestamento, allo scopo di notare quanto siamo distanti dai loro fondamentali, e quindi tentare di capire se il fenomeno delle criptovalute può avere un futuro credibile.

Entriamo adesso nell’ultima parte oggetto di tesi; faremo un riassunto sui risultati ottenuti, vedremo quali sono le sfide future e i problemi da affrontare (in particolar modo giuridici e fiscali) per il mondo delle criptovalute.

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