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Sguardo al futuro: il packaging è ecologico.

CAPITOLO II:

2.Legislazione verticale.

I materiali impiegati per contenere, trasportare e servire gli alimenti devono

rispondere a requisiti specifici inerenti la composizione chimica e le caratteristiche fisiche in relazione alla resistenza ed alle diverse condizioni a cui vengono

sottoposti, in modo che vi sia l´assoluta certezza che essi non rilascino sostanze

nocive all’alimento che, in qualche modo, pregiudichino le caratteristiche iniziali81.

La cessione di sostanze dal materiale plastico all’alimento è regolamentata in modo specifico dal Regolamento EU n. 10/2011. Si definiscono materiali a contatto con gli alimenti tutti i materiali e gli oggetti destinati a entrare in contatto con i prodotti alimentari, come imballaggi e contenitori, utensili da cucina, posate e stoviglie. Nell'Unione Europea la plastica è uno dei più comuni materiali a contatto con gli alimenti, essi possono essere costituiti esclusivamente da plastica o consistere di uno strato di plastica sovrapposto a un altro materiale, come per esempio il

metallo o la carta. In determinate condizioni, anche la plastica riciclata può essere utilizzata in materiali a contatto con alimenti. La sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti è oggetto di valutazione posto che le sostanze chimiche possono migrare negli alimenti. I materiali devono essere fabbricati in base ai dettami dei regolamenti comunitari, ivi comprese le buone pratiche di fabbricazione, affinché qualsiasi potenziale trasferimento di sostanze agli alimenti non comporti problemi per la sicurezza o, una modifica inaccettabile della composizione del prodotto e non abbia effetti avversi sulla qualità degli alimenti (ad esempio, sapore e/o

odore)82. I requisiti generali cui devono rispondere tutti i materiali a contatto con

gli alimenti sono stabiliti dal regolamento quadro CE 1935/2004. Le buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con

prodotti alimentari sono descritte invece nel regolamento CE 2023/2006. Nello specifico invece vengono normati alcuni materiali come ad esempio la plastica,

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www.ambienteediritto.it/materialiacontattoconglialimenti 82

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l’alluminio, il vetro, materiali e oggetti attivi e intelligenti. Nel 2011 la legislazione UE applicabile alle plastiche utilizzate in materiali a contatto con alimenti è stata consolidata in un unico strumento: il Reg. UE 10/2011 che stabilisce un limite di migrazione globale delle sostanze ed include un elenco di sostanze autorizzate per la produzione di materiali in plastica a contatto con i prodotti alimentari e i relativi limiti di migrazione specifica. I materiali attivi a contatto con gli alimenti assorbono o rilasciano sostanze al fine di migliorare la qualità dell'alimento confezionato o di prolungarne la conservabilità, servono anche a monitorare lo stato dell’alimento confezionato o dell’ambiente intorno ad esso fornendo informazioni, per esempio, sulla sua freschezza. Secondo numerosi studi la DEHA,sostanza che spesso si accumula tramite i grassi e che si trova nei contenitori fatti di PVC provoca, se esposti ad un lungo contatto, diminuzione di peso e massa ossea, danni epatici, danni al sistema riproduttore e cancro; non solo è tossico se usato a

contatto con alimenti ma, lo è anche durante il suo ciclo produttivo83. Tra le altre

materie plastiche , il policarbonato, contiene bisfenolo A, solitamente abbreviato in BPA, definito in ambito scientifico distruttore endocrino; esso è fondamentale nella sintesi di plastiche e additivi plastici ed i suoi derivati.

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2.1 Bisfenolo A e Bisfenolo S

Il bisfenolo A (BPA) è spesso al centro del dibattito scientifico soprattutto quando viene utilizzato nell’ambito alimentare. Dopo la messa al bando dei biberon con BPA si sono susseguiti una serie di studi e pareri da parte dell’ EFSA per decidere se eliminare questo tipo di plastica anche da altri contenitori e persino dagli scontrini. Il caso più recente si registra in Francia, dove si è deciso, dal primo gennaio 2015, di vietare la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione e

l’immissione sul mercato di qualsiasi contenitore per alimenti contenente bisfenolo A. Il ministro francese dell’ecologia ha inoltre annunciato che il divieto varrà anche per gli scontrini fiscali. L’EFSA dal canto suo analizza gli effetti negativi che produce il bisfenolo A sull’uomo individuando criticità per fegato, reni e ghiandole

mammarie inoltre abbassa i limiti per la dose giornaliera tollerabile pur essendo

ben più alta rispetto all’esposizione reale dei consumatori. Il bisfenolo A84,

solitamente abbreviato in BPA,ha dato origine ad una serie di dibattiti. Nel 2008 molti governi hanno effettuato studi sulla sua sicurezza e alcuni venditori hanno tolto dal mercato i prodotti che lo contenevano. Il primo studio incrociato sugli effetti sulla salute dell'uomo in seguito all'esposizione al Bisfenolo A è stato pubblicato da Lang ed i suoi colleghi nel Journal of the American Medical

Association. Ne è derivato che, il contatto con il BPA è stato associato a malattie cardiache, diabete e livelli elevati di alcuni enzimi epatici. Due recenti studi

dimostrano come il BPA abbia un buon assorbimento cutaneo e che le persone che

84 E’ un composto organico con due gruppi fenolo, noto anche come 2,2-bis (4-idrossifenil) propano. È fondamentale nella sintesi di alcune materie plastiche e di alcuni additivi dei monomeri principali nella produzione

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maneggiano quotidianamente scontrini di carta termosensibile hanno livelli di BPA nelle loro urine maggiori della media. Il BPA viene utilizzato anche in una serie di applicazioni non alimentari come ad esempio vernici a base di resine epossidiche, apparecchiature per odontoiatri e medici, lenti per occhiali, caschi di protezione, rivestimenti di superficie, inchiostri da stampa e ritardanti di fiamma, può essere presente anche nella polvere di casa a seguito di contatto e abrasione di pavimenti a base epossidica, adesivi, vernici, apparecchiature elettroniche e circuiti stampati.

Una nuova ricerca condotta da un team di ricercatori in Usa85 dimostra che

il bisfenolo A (conosciuto anche come BPA) spesso presente nelle bottiglie di plastica può essere dannoso per il cuore in particolare nelle donne. Un gruppo di ricerca ha rilevato che l’esposizione al BPA e/o alle attività degli estrogeni provoca

alterazioni nei cuori dei ratti di sesso femminile86. La dose giornaliera ammissibile

di BPA costituisce una vera e propria controversia creando due teorie opposte. La

prima stipula che l’esposizione reale è molto inferiore al DGA87, quindi non ci

sarebbe da preoccuparsi. La seconda teoria sostiene che con un assorbimento

regolare a deboli dosi il BPA ha una forte incidenza sull’organismo. L’INRA88 in

Francia ha dimostrato per esempio che il BPA è un’illusione ormonale. Altra problematica consiste nel fatto che gli studi tossicologici sono in gran parte

finanziati dai fabbricanti e/o basati su dati forniti dagli stessi. Risulta difficoltosa la ricerca di chimici esperti di Bisfenolo A senza correre il rischio di creare conflitti

d’interesse89. Una bozza di parere del gruppo di esperti scientifici90 include l’analisi

di possibili incertezze nella valutazione dell’esposizione. Si ritiene che le stime

85

Studi svolti presso l’Università di Cincinnati. 86

www.usatoday.com

87 Acronimo di dose giornaliera ammissibile. 88

Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica. 89

Per fare un esempio la catena di fabbricazione del policarbonato è un settore economico molto importante nell’UE. 90

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dell’esposizione attraverso la dieta, basate sui dati riguardanti la presenza del Bpa negli alimenti e quelli desunti dalla banca dati particolareggiata dell’EFSA sui consumi alimentari in Europa, mostrino una certa fondatezza. Tuttavia sussistono alcune incertezze circa l’esposizione tramite carta termica e si avverte l’esigenza di raccogliere un maggior numero di dati, specialmente in relazione all’assorbimento cutaneo di BPA e alle abitudini di maneggiare scontrini fiscali, con l’intento di fornire una migliore stima dell’esposizione attraverso questa fonte. Al termine della consultazione pubblica, spetterà poi alla Commissione dell’Ue assumere una

decisione considerando che anche altri paesi europei, in tutto sono cinque91, hanno

vietato l’impiego del BPA in materiali a contatto con alimenti mediante disposizioni di carattere nazionale .Si può così riassumere la situazione nei vari stati europei: in Austria è fatto divieto di impiego di Bpa in tettarelle e succhietti per bambini, in Belgio e Danimarca è vietato l’impiego di Bpa in articoli e materiali a contatto con alimenti destinati a bambini sotto i 3 anni di età, la Francia dal 9 ottobre 2012 ha fissato il divieto di impiego di Bpa in tutti gli articoli e i materiali a contatto con alimenti, la Svezia vieta l’impiego di Bpa in vernici e rivestimenti in contenitori di alimenti per bambini sotto i 3 anni di età dal 1°Luglio 2003. L’Europa dal 25 Novembre 2010 ha messo al bando l’impiego di BPA in biberon in policarbonato. Germania, Olanda, Svizzera ed Italia, hanno lasciato invariati i limiti posti dagli studi di Lang. È curioso notare come in questa situazione venga meno il principio di mutuo riconoscimento su cui si basa l’Europa. In teoria tettarelle e succhietti per bambini che contengono Bpa potrebbero essere bloccati alla frontiera austriaca, ma

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essere commercializzati senza problemi in Danimarca o in altri Stati europei privi di legislazione. Per contro la frontiera danese potrebbero bloccare piattini e stoviglie destinati a bambini al di sotto dei 3 anni di età, che però sono commercializzabili in Austria. Si tratta di una situazione piuttosto assurda che genera confusione tra le aziende produttrici e tra i consumatori, incerti su cosa possa essere considerato veramente sicuro. Dopo il bando del Bisfenolo A in alcuni paesi molti produttori di contenitori e plastiche alimentari hanno iniziato a usare, come plastificante, il Bisfenolo S (BPS), apponendo sull’etichetta il marchio BPA free. Secondo uno

studio92 si attribuisce al composto la capacità di distruggere il metabolismo

ormonale, almeno nelle colture cellulari. I ricercatori dell’Università di Galveston93,

in Texas, hanno esposto colture cellulari di ipofisi di topo a concentrazioni molto basse di BPS dimostrando che diverse vie metaboliche legate alla risposta agli estrogeni, vengono profondamente alterate e questo porta alla perdita di controllo della proliferazione cellulare, alla morte di parte delle cellule stesse e ad un

anomalo rilascio dell’ormone prolattina. Hanno inoltre scoperto che il BPS

interferisce con i recettori degli estrogeni accelerando e riducendo a pochi secondi processi cellulari che normalmente richiedono ore e giorni. I ricercatori hanno

notato, infine, che proprio il BPS promuove il rilascio di prolattina94.

Ciononostante, si devono comprendere meglio questi effetti e verificare se si determinano anche nell’uomo. Il l BPS inizia a mostrare qualche limite rivelandosi secondo alcuni studi addirittura peggiore del progenitore. Il problema è che, le alterazioni riscontrate sono le stesse verificate con il BPA e per questo motivo la preoccupazione sembra fondata.

92 Pubblicato su Environmental Health Perspectives. 93

Il professor Cheryl Watson,prima firma dello studio ed il dottor René Viñas. 94

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La soluzione di sostituire il BPA con il BPS potrebbe quindi rivelarsi ancora più dannosa del problema da risolvere. Non si può però, d’altro canto, pensare di poter tornare indietro. Forse è arrivato il momento di ripensare, completamente, al tipo di materie plastiche che entrano in contatto con gli alimenti.

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