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I Simpson e la Russia

Internal direction versus Outer direction in Italia e in Russia

2. Caso di studio: stereotipi italiani e russi a confronto attraverso l’Edutainment Analisi del fenomeno sociale dei Simpson e dei Griffin.

2.1 I Simpson e i Griffin come strumento di analis

2.1.2 I Simpson e la Russia

Stagione 9: episodio 19.

Titolo italiano: “marinaio Homer”. Titolo originale: “Simpson tide”.

Sceneggiatura di J. Sternin e J. Ventimilia. Regia di M. Gray.

Messa in onda: in USA 29/03/1998; in Italia 13/04/1999. Dal min. 15.58 al min. 17.46.

Quando si parla di stereotipi che riguardano la Russia e i russi, la guerra, il comunismo e le armi sono sempre al primo posto e anche ‹la famiglia gialla d’America› rispetta questa ‹tradizione›.

In questa puntata il capo famiglia Simpson si arruola nella marina militare americana e durante un incidente a bordo del sottomarino sul quale si trova, è costretto a prendere il comando della flotta e virare verso ‹sinistra›, nelle fredde acque russe (dal min. 16.04 al min. 16.17). Qui la satira è accesa sul controverso rapporto Russia-America, infatti Homer, viene subito ritenuto un sovversivo e alla tv trasmettono una sua foto con colbacco, paltò e con un’immancabile bottiglia di vodka in mano, scattata in un contesto del tutto differente. Infatti Lisa replica con: “sapevo che quella foto lo avrebbe perseguitato” (min. 16.30). La vestemica qui è fonte di stereotipo: indossare quegli abiti e tracannare alcool è sinonimo dell’essere un comunista sovietico.

Kent (giornalista): “può Homer Simpson essere un comunista? Suo padre ha parlato a suo nome”. Nonno Simpson: “il mio Homer non è un comunista, sarà pure un bugiardo, un maiale, un’idiota, un comunista ma vi assicuro che non è una pornostar”.

(Dal min. 16.32 al min. 16.47).

La scena, a questo punto si sposta alle Nazioni Unite (palazzo di New York City) dove i maggiori vertici mondiali si incontrano per accordarsi sull’incidente del sottomarino americano.

Con un accento slavo molto marcato (sia nella versione italiana che in quella americana) e con una risata inquietante, l’esponente della Russia rivela che l’Unione Sovietica non ha mai smesso di esistere e che è pronta ad invadere l’America. Un corteo di carri dalle fattezze di orso (simbolo

116 russo)133 sfila sulla Piazza Rossa di Mosca, e come cavalli di Troia, dai carri escono carri armati e

soldati sempre pronti alla guerra.

I Simpson in questo spezzone hanno perfino resuscitato Lenin, leader indiscusso del comunismo russo che rompendo la sua bara di vetro esclama: “devo distruggere capitalismo tovarisch134” (dal min.

17.20 al min. 17-30).

Insomma, i Simpson danno il classico e comune stereotipo dei russi guerrafondai comunisti, dallo sguardo duro e il forte accento, rappresentati con abiti pesanti e sempre ubriachi e che tengono nascosta l’esistenza dell’Unione Sovietica per poi svelarla al primo segnale di guerra.

Stagione 9: episodio 19 “Marinaio Homer”

Stagione 24: episodio 20

Titolo italiano: “il favoloso Barter”.

Titolo originale: “the Fabulous Faker Boy”. Sceneggiatura di B. McConnachie.

Regia di B. Andersen.

Messa in onda: in USA 12/05/2013; in Italia 2/05/2014.

Un altro comune stereotipo che riguarda i russi e che viene ripreso anche nella serie animata più famosa del mondo è quello sulla bellezza e la promiscuità delle donne russe.

In questa puntata il preside Skinner consiglia a Marge di far seguire all’indisciplinato figlio Bart delle lezioni di pianoforte, poiché crede che la musica e l’impegno in un’attività come il suonare possa favorire un atteggiamento migliore del bambino.

133 “Le prime apparizioni dell’orso come simbolo della Russia risalgono al XVII secolo, in concomitanza con l’espansione

della Moscovia guidata dai Romanov. L’espansione sarebbe arrivata fino al Pacifico e all’Amu Darya. In alcune delle terre occupate vi erano molti plantigradi (negli Urali, in Siberia, ecc.), tuttavia non fu per questo motivo che la Russia si identificò con “un orso”. E nemmeno per il fatto che la corte zarista o il popolo stesso provassero una sorta di empatia nei confronti dell’animale “come riflesso dell’anima schiava”, ma perché in Gran Bretagna iniziarono a fare della satira sulla fame imperiale di San Pietroburgo, presentando il Paese come un orso.

Ovviamente anche gli inglesi avevano grandi ambizioni, ma si proponevano come un leone, animale più civilizzato dell’orso, il quale non è altro che un barbaro scansafatiche, che dorme per lunghi periodi e poi si risveglia in maniera inaspettata e selvaggia. Durante l’impero zarista, l’utilizzo di orsi “addomesticati” era frequente in occasione delle feste e persino nei ristoranti, dove a volte venivano costretti a bere alcol […]. E come dimenticare poi l’orsetto Mishka dei Giochi Olimpici di Mosca del 1980? In quella occasione, l’illustratore Victor Chizhikov aveva l’incarico di mostrare il lato gentile dell’orso sovietico, ma ottenne un risultato ancora migliore: diede vita alla prima mascotte sportiva. […]”. (F. Martinez, “Russia beyond the headlines”, 02/09/2011).

134 In russo Товарищ (traslitterato è tovarisch ma si legge tavarisch), termine abituale nell’Unione Sovietica, che sta per

“compagno”, usato principalmente tra i membri del partito comunista, proprio per indicare una situazione di parità e uguaglianza.

117 Marge si affida allora a Zhenya, bellissima ragazza russa dalle notevoli capacità musicali, dura, severa, ‹ovviamente› bionda e molto appariscente, che rapisce subito l’attenzione del giovane Simpson. Infatti Bart, la immagina vestita con un succinto abito rosso (e poi nella neve con colbacco, galosce e un cappotto molto corto) che canta una canzone d’amore russa, stesa sul piano (in un fotogramma si stende sulla tomba di vetro del presidente sovietico Lenin, che fa l’occhiolino a Bart) (dal min. 9.24 al min. 10.25).

Il secondo stereotipo tipico russo, presente in questa puntata analizzata è quello del padre russo, rude e grezzo, che beve vodka per ogni occasione e indossa una camicia rossa aperta da cui si vede una grossa collana d’oro sul petto villoso (ricorda la descrizione del mafioso italiano). L’uomo nonostante viva in America da molto tempo, non solo ha l’onnipresente accento slavo marcato ma parla malissimo e con una voce ‹molto minacciosa›:

“Marge: “quanto costa la lezione?”

Padre di Zhenya: io dò a te cosa che vuoi, tu dà a me cosa che io vojo…ah scusa mi è venuta voce malvagia? Viene con accento russo”.

Marge: “sarà meglio che tu mi chieda una cosa appropriata: cannolo o crostata?”. Padre di Zhenya: “ecco mia offerta: mia figlia dà lezioni, tu insegni me guidare auto”. Marge: “potrei essere assillante”.

Padre di Zhenya: “ci sto. Ora brindiamo con vodka (beve e getta a terra bicchiere e bottiglia, rompendoli). Ora guidiamo!”.”

(Dal min. 7.04 al min. 7.34).

Durante la lezione di guida, promessa da Marge (nella citazione precedente) un altro stereotipo dell’uomo russo e dei russi in genere viene sottolineato: la corruzione.

L’uomo fa un piccolo incidente e viene fermato dal poliziotto di Springfield, il commissario Clarence Winchester (Wiggam in originale), dall’accento napoletano. In questo caso si può vedere anche una comparazione di una caratteristica che viene affibbiata sia all’Italia che alla Russia, cioè che sono soprattutto le forze dell’ordine e quindi chi dovrebbe proteggere il cittadino qualsiasi, ad essere corrotte. Infatti il russo corrompe con molta semplicità il commissario con una valigia piena di blue jeans:

“Padre di Zhenya: “mi scusi agente credo che la mia patente è da qualche parte in questi blue jeans”. Marge: “non è così che fa le cose la polizia americana”.

Winchester: “finalmente qualcuno che ha capito a cosa serve una fermata in mezzo al traffico”. (Dal min. 10.47 al min. 11.02)

118 Stagione 24: episodio 20 “Il favoloso Barter”

Stagione 9: episodio 24.

Titolo italiano: “abbiamo smarrito la nostra Lisa”. Titolo originale: “lost our Lisa”.

Sceneggiatura di B. Scully. Regia di P. Michaels.

Messa in onda: in USA 10/05/1998; in Italia 9/04/1999. Dal min. 12.09 al min. 13.05.

In questa scena molto breve all’interno della puntata scelta, ci sono alcuni stereotipi che possono essere presi in considerazione.

Lisa vuole andare a visitare il museo egizio ma nessuno può accompagnarla, quindi decide di prendere l’autobus da sola ma si perde per i diversi quartieri della sua città, fino ad arrivare al quartiere russo. La piccola Simpson resta sorpresa perfino dell’esistenza di questo quartiere e ogni cosa la colpisce e la spaventa di questo angusto angolo così diverso e strano da ciò a cui lei è abituata.

I primi personaggi che incontra sono due giocatori di scacchi vestiti ‹alla maniera cosacca›, con i tipici baffoni alla Lenin a cui chiede informazioni. Questa scena rappresenta l’incomprensione dovuta non solo alla lingua diversa ma anche ai modi, la gestualità e il tono della voce (elementi analizzati quando si è parlato di comunicazione interculturale, nel primo capitolo della tesi). Infatti, nonostante l’uomo russo stia rispondendo alla domanda della bambina in modo garbato, ciò non risulta dall’apparenza, ovviamente esagerata proprio perché stereotipata:

“Lisa: “scusate potete dirmi come si arriva al museo?”

Uomo russo con i baffi (urlando e gesticolando): “è il sesto edificio in questa direzione. (Lisa scappa spaventata). Hey è andata nell’altra direzione”.

Uomo russo con il cappello: “scaccomatto”.

Uomo russo con i baffi (gettando gli scacchi per l’aria con violenza): “Bella partita. Ne facciamo un’altra?”.”

(Dal min. 12.13 al min. 12.22).

Nella scena l’uomo russo con i baffi, colui che dà informazioni a Lisa su come arrivare al museo, urla invece di parlare e gesticola con enfasi come se fosse arrabbiato (questo succede anche con gli stranieri che sentono parlare gli italiani, che in genere hanno un tono di voce molto alto e tendono a parlare e gesticolare come se stessero discutendo animatamente). Questo atteggiamento fa capire a

119 Lisa di essere in pericolo e quindi scappa nella direzione opposta, lasciando sorpreso lo stesso russo, che non riesce a capire il perché la bambina si sia spaventata.

Scappando Lisa incappa negli altri particolari personaggi del quartiere russo spingfieldiano: una burattinaia che le agita i burattini davanti alla faccia; un pescivendolo che tenta di venderle del pesce; un orso coi pattini che le offre dei dolcetti (l’orso è usato spesso e non solo nei Simpson come simbolo russo). Quando poi si rifugia nella cabina telefonica con la strana forma a cipolla, tipica dei monumenti più importanti in Russia, una donna la importuna per venderle un polipo.

Quindi la rappresentazione di un confusionario e colorato mercato russo che si avvicina a quello reale ma con l’amplificazione di una situazione e di un luogo estremamente stereotipati.

Stagione 9: episodio 24 “Abbiamo smarrito la nostra Lisa”