LA STRATEGIA LEADER E IL RUOLO DEL GAL MONTEFELTRO NELLO SVILUPPO TURISTICO
2.2 Sintesi conclusiva: il territorio del GAL Montefeltro una destinazione incompiuta
La strategia di lungo termine riferita al GAL Montefeltro va prioritariamente collocata nell'ambito delle linee programmatiche indicate nella strategia nazionale per le aree interne del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica. Strategia che parte dall'idea che le aree interne, pur disponendo di importanti e diversificate risorse ambientali, culturali e antropiche, sono spesso distanti dai principali centri di offerta di servizi essenziali e risultano caratterizzate da capitale territoriale inutilizzato.
Figura 2.15: Componenti delle aree interne
Fonte: documento per le strategie nazionali delle aree interne
Per valorizzare le aree interne occorre dunque ispirarsi ad una strategia di sviluppo locale che, facendo leva sulle risorse disponibili (naturali, culturali, agricole, imprenditoriali e umane), riesca a predisporre progetti capaci di perseguire obiettivi di qualificazione dei territori mediante la generazione diffusa di valore economico e sociale. Per creare le pre-condizioni atte a favorire lo sviluppo territoriale, occorre prioritariamente investire agendo sulle strutture
40 Il paragrafo fa riferimento al progetto “Piano di marketing strategico del territorio del Gal Montefeltro” (Pencarelli e Dini, 2015).
e sulle infrastrutture (sanità, scuola, mobilità), per poi orientare gli sforzi verso politiche di valorizzazione delle principali risorse disponibili, ovvero politiche di mobilitazione di nuove risorse atte a generare impatti positivi in termini di occupazione e di reddito per le popolazioni locali.
Per il GAL Montefeltro una sfida ineludibile è quella di rendere il contesto territoriale una vera e propria destinazione turistica. Sappiamo infatti che un luogo o una località si qualificano come destinazione turistica solo quando sono capaci di mobilitare significativi e costanti flussi turistici in entrata e pertanto risultano caratterizzati dalla presenza di alcuni necessari caratteri, identificati dalle cosiddette “cinque A” (Pencarelli e Forlani, 2010) (tab. 2.15).
Tabella 2.16: Le cinque “A” che qualificano una destinazione
Fonte: Pencarelli, Dini e Pacini (2013)
Dimensioni che qualificano un territorio come
destinazione turistica Catogorie/indicatori delle dimensioni Accoglienza: che indica la presenza di tutti quei beni o
servizi che rendono fisicamente realizzabile l'offerta turistica
Infrastrutture turistiche: strutture alberghiere, extra-
alberghiere e all’aperto, ristoranti, bar, chioschi, cantine/enoteche, piadinerie, aree di sosta camper, aree di
sosta, rifugi;
Ambientazione: che esprime la capacità di immergere gli
ospiti nell'esperienza e nell'atenticità dei luoghi (patrimonio ambientale e naturale, strutture sportive artificiali e naturali,
ecc)
Patrimonio ambientale: bellezze ambientali, percorsi
ecologici attrezzati (sentieri mountain bike, sentieri trekking)
Strutture sportive: centri ippici/ equitazione, impianti
sportivi, impianti scioviari, aree di svago;
Beni culturali: musei, chiese, teatri, e beni culturali
architettonici rilevanti dal punto di vista turistico;
Attività produttive/enogastronomia: prodotti tipici, artigiani, aziende agricole rilevanti dal punto di vista turistico;
Animazione: che esprime la vivacità culturale e sociale del
territorio ed è determinata dalle persone che lavorano nelle strutture ricettive, della popolazione locale e dai turisti che soggiornano nel territorio stesso (ad esempio eventi, sagre e
manifestazioni, attività produttive/prodotti enogastronomici)
Eventi: tradizioni locali, feste, sagre, considerate durante
l’arco annuale;
Accessibilità: che indica la facilità con cui gli ospiti
possono raggiungere il territorio fisicamente e virtualmente Distanza dalle principali reti infrastrutturali
Attrattività: determinata dalla presenza di fattori
d'attrattiva (beni culturali, attività produttive/prodotti enogastronomici, strutture sportive) che rappresentano la
Un luogo non è mai, quindi, di per sé, in grado di qualificarsi come “destinazione” solo in quanto dotato di una certa notorietà presso il pubblico. Una località si qualifica come destinazione turistica quando identifica un insieme di imprese, istituzioni e risorse turistiche (ambientali, storiche, culturali, paesaggistiche, ecc.) localizzate all’interno di un’area sufficientemente omogenea dal punto di vista territoriale, sociale, economico e culturale, capaci di offrire al mercato prodotti turistici distintivi. Si tratta dunque di un ambito territoriale dai confini labili, ma sufficientemente condivisi dall’offerta e dalla domanda. Essa si caratterizza per uno o più fattori di attrattiva percepiti come differenzianti dai turisti rispetto ad altre destinazioni nella scelta di dove trascorrere la vacanza e che vengono proposti unitariamente (in modo più o meno consapevole) al mercato dagli attori territoriali. Per sviluppare adeguate politiche di marketing rivolte ai target di mercato privilegiati, è necessario identificare le caratteristiche di ogni specifica destinazione, che può essere classificata sulla base dei motivi di attrazione prevalente.
La destinazione turistica si qualifica pertanto come un’area capace di attrarre significativi flussi turistici grazie all’esistenza di risorse attrattive ed alla presenza di un’offerta di servizi e prodotti atta a soddisfare la domanda turistica. Nell’attuale economia delle esperienze (Pine e Gilmore, 2001), tale offerta viene allestita dal sistema del valore turistico (le imprese e le altre organizzazioni che operano nella destinazione) per fornire al mercato proposte economiche che, andando oltre il semplice mix di beni e servizi, si concretano in prodotti (pacchetti) ad alto contenuto esperienziale realizzabili facendo leva su una pluralità di soggetti e risorse (operatori privati, istituzioni pubbliche, agenti informativi, risorse fisiche, ambientali, finanziarie, immateriali e tecnologiche, ecc) e combinando in vario modo commodities, beni, servizi, esperienze e trasformazioni in logica bundling. La progettazione e composizione del pacchetto può essere posta in essere da operatori specializzati nella produzione di viaggi organizzati (tour operator, agenzie di viaggio con funzioni di tour organizer), ovvero può essere auto-prodotta dagli stessi consumatori (i cosiddetti turisti fai da te), secondo differenti modelli di raccordo tra domanda e offerta turistica: modello intermediato, nel primo caso, modello a contatto diretto, nel secondo. In entrambi i casi, tuttavia, la capacità di una destinazione di fornire prodotti turistici di elevata qualità dipende fortemente dalla cooperazione tra settore pubblico e settore privato e dalla collaborazione tra tutti i fornitori di servizi della destinazione.
Occorre pertanto chiedersi se, e in che misura, il territorio del GAL Montefeltro possa qualificarsi come destinazione turistica, ovvero non rappresenti ancora una "destinazione incompiuta", tenendo presente che rispetto alle 5 A sopra richiamate il comprensorio del Montefeltro risulta fragile dal punto di vista dell'accessibilità e dell'attrattività, come indica la ridotta consistenza dei flussi turistici e lo scarso utilizzo delle strutture ricettive disponibili. Destinazione turistica incompiuta in quanto:
a) insufficientemente accessibile, data la fragilità della rete di infrastrutture di trasporto e viarie, che peraltro si va deteriorando a causa del blocco delle attività di manutenzione dovuto alla mancanza di fondi pubblici. Il territorio del GAL Montefeltro non è raggiunto da alcuna tratta ferroviaria (le stazioni più vicine sono Pesaro e Fano) e anche la rete di trasporti pubblici locali è oggetto di continui tagli ai trasferimenti, che si concretizza nella diminuzione delle linee specialmente nello zone a più bassa densità di popolazione come le aree rurali. L'accessibilità aeroportuale, potrebbe essere considerata in modo positivo tenendo conto della presenza degli aerporti di Rimini, Ancona e Perugia, tuttavia osservano i dati relativi ai flussi di passeggeri41 e se si considera che molti dei viaggiatori fruiscono degli aeroporti per andare all'estero piuttosto che per visitare la destinazione Marche o i territori delle aree interne, anche sotto questo profilo si riscontra una criticità di cui tenere conto;
b) moderatamente attrattiva, nonostante la presenza di Urbino, che è tra i 45 siti italiani dell’Unesco, poiché il patrimonio culturale e museale diffuso nel territorio è poco conosciuto, specialmente il Brand Montefeltro, in conseguenza di una debole e opaca
brand reputation, che non permette alle risorse territoriali di fungere da catalizzatore
di flussi significativi di visitatori.
c) animata da una comunità vivace, legata alle tradizioni, ma non sempre aperta al nuovo ed alla contaminazione con nuove culture, mettendo in campo un’adeguata imprenditorialità capace di declinare le attività tradizionali dell'artigianato, del turismo e della cultura in business guidati dal fenomeno del turismo. I molteplici eventi che il territorio periodicamente organizza sono spesso progettati su target di visitatori locali, senza un coordinamento di area vasta, senza un respiro strategico pluriennale e con
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frequenti sovrapposizioni di calendario e periodo di svolgimento, il che rischia di depotenziarne la performance.
d) moderatamente accogliente, non sempre si registra una qualificata dotazione di strutture ricettive adeguate alle esigenze del turismo moderno, che dovrebbero essere qualitativamente migliorate anche grazie alla contaminazione con aziende innovative nel campo energetico e della gestione immobiliare e dei servizi abitativi. Vi sono ulteriori importanti spazi di interventi edilizi di riqualificazione del patrimonio immobiliare diffuso, che possano creare nuovi format di ricettività, quali gli alberghi diffusi, i borghi diffusi, ovvero piccole catene proprietarie unificate da brand e servizi comuni, adottando gli schemi tipici del contratto di franchising.
e) per quanto attiene l'ambientazione, va tuttavia sottolineato che il territorio del GAL Montefeltro risulta particolarmente di pregio, in quanto unisce al paesaggio, alla bellezza dell’ambiente naturale, anche la presenza di strutture abitative tradizionali che qualificano la destinazione, specie nelle aree interne, rendendola emblematica delle tradizioni della cultura rurale ancora molto viva e vivace.
Il territorio del GAL Montefeltro è invece già in parte qualificabile come distretto culturale, almeno in senso potenziale, in quanto è popolato di imprese che ne qualificano la vocazione culturale e creativa, anche attraverso contaminazioni latenti (uso dei sistemi e delle tecnologie digitali, delle piattaforme di comunicazione multimediale applicate al business, applicazione del sapere codificato nei sistemi di qualità, nelle macchine, nei sistemi di gestione) o esplicite (caso imprese della moda e della ceramica artistica) con la realtà manifatturiera.
Sulla base di queste premesse, l’idea strategica del presente progetto di marketing territoriale e turistico tende a ricercare una forte consonanza tra il territorio del GAL Montefeltro, inteso come destinazione turistica, sebbene incompiuta ed in via di formazione, con il piano turistico regionale e gli ambiti di azione dei distretti culturali evoluti finanziati dalla Regione Marche nell'area (Creattività, Urbino e il Montefeltro), al fine di integrare i settori, le risorse, i linguaggi della cultura, dell'artigianato, dell'agricoltura con quelli del business turistico, approdando ad un modello di sviluppo territoriale sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico.
Tabella 2.17: posizionamento del Piano di marketing del GAL Montefeltro nelle strategie regionali
Fonte: nostra elaborazione
Riepilogando dal punto di vista dell’inquadramento strategico generale delle politiche regionali sui territori rurali e turistiche, il Piano di Marketing del Montefeltro (Tabella 2.17) va a colmare la mancanza di un documento di pianificazione turistica locale in linea con il piano turistico regionale.
La realizzazione e l’applicazione del piano dovrebbe consentire una maggior efficacia della strategia regionale e soprattutto la realizzazione di una vera e propria destinazione turistica del Montefeltro.
Strategia Regionale aree rurali Strategia turistica regionale
Strategia regionale Piano di Sviluppo Rurale Piano turistico regionale
Strategia GAL Piani di Sviluppo Locale Piano di marketing del GAL Montefeltro