4. Analisi di Twitter riguardo al tema della sigaretta elettronica
4.2 Analisi di Twitter
4.2.4 Sintesi dei risultati ottenuti dall’analisi dei tweet estratti
Sui tweet estratti è stata effettuata inizialmente un’analisi puramente quantitativa, che ne ha evidenziato l’andamento durante i primi quattro mesi dell’anno. Sono stati registrati dei picchi nel numero di messaggi pubblicati sulla piattaforma digitale in concomitanza con eventi del mondo reale attinenti al fumo elettronico.
Il passaggio successivo è stata un’analisi volta ad approfondire la comprensione del contenuto dei tweet.
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Sono stati, innanzitutto, creati dei word cloud per mettere in evidenza i termini che con la frequenza maggiore comparivano all’interno del corpo di tweet oggetto dell’analisi. Attraverso la visualizzazione dei dati si è potuto scoprire che i vocaboli più ricorrenti facevano riferimento ai cambiamenti susseguitisi in ambito legislativo.
Successivamente, attraverso R è stata contata la presenza di determinati vocaboli all’interno dei tweet estratti al fine di capire quanti di questi associassero l’utilizzo delle sigarette elettroniche ad un tentativo di smettere di fumare.
Nonostante già a questo punto dell’analisi fosse emerso come i due temi indagati non fossero collegati negli user-generated content pubblicati in Twitter nel corso del quadrimestre, si è voluto procedere con ulteriori analisi linguistiche dei testi dei messaggi a disposizione al fine di evidenziarne ulteriori possibili modalità di sfruttamento.
L’analisi semantica condotta con Getaruns e la thematic analysis hanno ulteriormente confermato come la salute non sia stato uno dei temi principali delle discussioni riguardanti la sigaretta elettronica avviate dagli utenti di Twitter, e tantomeno la possibilità dell’utilizzo delle e-cig come metodo per smettere di fumare.
Molti dei messaggi pubblicati nel social network contenenti il termine ‘sigaretta elettronica’ riguardavano la tassa del 58,5% introdotta nel sistema legislativo italiano, o avevano lo scopo di ironizzare sul dispositivo elettronico e i suoi utilizzatori.
Questi ulteriori approfondimenti condotti, oltre ad aver convalidato i risultati delle precedenti analisi, hanno permesso di sottolineare la varietà di quesiti a cui l’analisi dei dati provenienti dai social network permette di rispondere, ampliando ulteriormente la visione delle sue potenzialità.
Si può concludere che per quanto riguarda la domanda di ricerca “Le sigarette elettroniche sono usate per smettere di fumare?” l’elaborazione dei dati raccolti da Twitter nel primo quadrimestre 2014 ha fatto emergere come gli italiani non considerino le e-cigarette uno strumento utilizzabile per smettere di fumare, quanto piuttosto un dispositivo da usare come qualcosa di aggiuntivo o diverso dalla sigaretta tradizionale, confermando la visione proposta da Popova e Ling (2013) e da Doyle, Patterson e Scott (2014).
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E’ importante sottolineare che tutte le analisi precedentemente esposte sono state condotte adottando strumenti gratuiti e open- source, e quindi sono state soggette a limitazioni ulteriori rispetto ad indagini condotte sfruttando le possibilità offerte a pagamento.
Strumentazioni diverse e maggiori competenze nel campo informatico e linguistico potrebbero portare ad output migliori sia in termini di precisione, che in termini di varietà. Nonostante ciò, i risultati ottenuti sono stati comunque utili per confermare le numerose potenzialità di questo tipo d’analisi.
4. 3 Confronto tra dati provenienti dal mondo online e quelli raccolti
nel mondo reale
Per testare se quanto ricavato dall’analisi dei tweet rispecchiava ciò che poi nella realtà avveniva si è voluto fare un confronto tra i dati raccolti da Twitter e quelli reali riportati nei report pubblicati dalle Organizzazioni che si occupano della Pubblica Sanità in Italia, raccolti attraverso interviste a campioni rappresentativi della popolazione.
Riassumendo quanto esposto nel Paragrafo 4.1.2 il mercato delle sigarette elettroniche si è presentato in forte crescita dal 2010 fino al Giugno 2013, quando ha subito una brusca frenata.
Nel 2012, anche se i tentativi di smettere di fumare erano in calo, come pure la vendita di sigarette tradizionali, il consumo di e-cigarette registrava una crescita non indifferente, fornendo come possibile lettura della situazione una conferma dell’affermazione che le sigarette elettroniche non sono utilizzate da chi tenta di smettere di fumare.
Anche i dati relativi al primo quadrimestre 2014 raccolti da Passi confermano come solo il 10% dei fumatori che vogliono smettere pensa alla sigaretta elettronica come strumento da adottare. Questa poi si rivela esser stata utile solo per l’1% degli ex fumatori. Percentuali molto basse per poter affermare che le e-cigarette sono utilizzate come metodo per eliminare il consumo di tabacco e prodotti derivati.
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Analogamente, dal rapporto ISS-DOXA 2014 emerge come tra i fumatori intervistati che in passato avevano tentato di smettere di fumare solo il 15,2% di questi ci aveva provato utilizzando le sigarette elettroniche, mentre nessuno di quelli che ci è riuscito le nomina.
Inoltre, sempre secondo il report annuale commissionato dall’Istituto Superiore di Sanità, il numero dei fumatori che provano a smettere di fumare era stato in declino dal 2008 al 2012, mentre nel 2013 ha registrato un aumento del 7%, cambio d’inversione che peraltro emerge, seppur con differenze nelle percentuali giustificate dalla diversità dei campioni utilizzati, anche dai dati raccolti dal sistema di sorveglianza Passi.
Anche il numero degli svapatori è cresciuto dal 2012 al 2013, ma il confronto dei due andamenti dimostra come non vi sia correlazione tra le due crescite: il boom del fenomeno delle e-cigarette registrato ad inizio 2013 aveva fatto aumentare il numero dei suoi utilizzatori ben più del 7%.
Inoltre, se si paragona il lieve, e da verificare, aumento dei tentativi di smettere di fumare ad inizio 2014 riportato da Passi con il calo del numero degli svapatori registrato dal report ISS-DOXA, emerge nuovamente una discordanza tra i due trend, che risultano quindi non collegabili.
I dati presentati nel Rapporto ISS-DOXA 2014 sugli svapatori sono stati presentati al paragrafo 4.1.2 per completezza d’informazioni, ma si possono considerare poco rappresentativi dello scenario italiano dato che, come lo stesso report sottolinea, il campione adottato era composto da solo 50 individui. Essi non saranno quindi presi in esame in questa sezione.
Si può concludere che, sebbene le sigarette elettroniche possano aiutare chi vuole smettere di fumare (vedi studi di Bullen et al., 2013), i dati raccolti online, ed anche i dati provenienti dal mondo reale, sembrano però portare alla conclusione che esse al momento in Italia non sono un metodo utilizzato da coloro che tentano di ridurre od eliminare il consumo delle sigarette tradizionali o di altri prodotti affini contenenti tabacco.
Appare però importante sottolineare che, poiché i dati collezionati sono relativi solo ad un quadrimestre, peraltro interessato da particolari eventi in ambito legislativo, ci vuole cautela nel generalizzare i risultati ottenuti.
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