Obiettivo: acquisire capacità di creare startup innovative e reti di innovator
Visione 1. ACCESSIBILITA’ UNIVERSALE
7. UN SISTEMA INCLUSIVO E SOLIDALE PER IL BENESSERE COLLETTIVO
Gruppo di lavoro
Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, Università degli studi di Firenze Laboratorio ARCO, PIN S.c.r.l. – Servizi Didattici e Scientifici per l’Università di Firenze Coordinatore Scientifico del gruppo di lavoro
Prof. Mario Biggeri
Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa, Università degli studi di Firenze
Componenti del gruppo di lavoro Dott.ssa Caterina Arciprete, PhD
Laboratorio ARCO, PIN S.c.r.l. – Servizi Didattici e Scientifici per l’Università di Firenze
Dott. Leonardo Borsacchi, PhD
Laboratorio ARCO, PIN S.c.r.l. – Servizi Didattici e Scientifici per l’Università di Firenze
Dott. Andrea Ferrannini
Laboratorio ARCO, PIN S.c.r.l. – Servizi Didattici e Scientifici per l’Università di Firenze
Dott.ssa Carmela Nitti
Laboratorio ARCO, PIN S.c.r.l. – Servizi Didattici e Scientifici per l’Università di Firenze
Il contesto
L’inclusione sociale rappresenta uno dei driver principali per uno sviluppo economico e sociale più equo e sostenibile, ovvero per uno sviluppo che non pregiudichi il benessere delle future generazioni in ogni Comune e territorio della Città Metropolitana, includendo tutti i cittadini, con particolare attenzione per i gruppi a più elevato rischio di marginalizzazione.
Come riportato da numerose fonti30, a fronte delle differenze che esistono nei vari territori, si possono
identificare alcune problematiche che si ritrovano in tutte le aree della Città Metropolitana. Un primo elemento in comune, è la centralità della questione abitativa: un tema multidimensionale attorno al quale si sviluppano gli aspetti fondamentali della vita dei cittadini e che si lega fortemente al rischio di marginalità e di esclusione sociale Quello che si rileva è la sostanziale mancanza di una strategia strutturale per le politiche abitative a sostegno delle fasce più deboli, dei giovani e della cosiddetta “fascia grigia”, (persone con reddito troppo elevato per avere accesso all’edilizia pubblica, ma troppo basso per soddisfare il proprio bisogno abitativo sul mercato). Inoltre, il permanere di condizioni difficili in termini di costo della vita, precarietà lavorativa e alto costo d’affitto, determina un tendenziale allargamento della fascia di popolazione definita come di “nuova povertà” che colpisce anche molti giovani. Molte di queste persone si trovano, pertanto, a fronteggiare per la prima volta
30 Tra gli altri: Profilo Sociale Città Metropolitana di Firenze, Osservatorio Sociale della Città Metropolitana di Firenze,
2015; La condizione giovanile ai tempi della crisi, IRPET, 2013; Abitare in Toscana – Anno 2015, Quarto rapporto sulla condizione abitativa in Toscana, Osservatorio Sociale Regionale, 2015; Piani integrati di salute, Società della Salute, 2014; Case e non case. Povertà Abitative in Toscana, Fondazione Giovanni Michelucci, 2014; I giovani fra rischi e sfide della modernità. Il caso della Toscana, IRPET, 2010; Dossier 2015 sulla povertà in Toscana, Caritas Toscana, 2014; Migranti e lavoro. Lo sfruttamento lavorativo nel territorio fiorentino, CAT Cooperativa Sociale Onlus, 2014; Programma Regionale di Sviluppo 2016-2020, Regione Toscana, 2016.
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delle situazioni di povertà e non solo non hanno accesso ad alcuni servizi (in quanto si trovano al di sopra della soglia minima) ma non conoscono nemmeno le opportunità presenti sul territorio né i canali con cui chiedere assistenza.
Un altro fenomeno è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione che, unito alla congiuntura economica negativa, ha aumentato la pressione sul sistema di welfare. Questo affaticamento negli anni ha causato un aumento del livello di sfiducia e di insofferenza nei confronti delle istituzioni e dei prestatori di servizi “classici” (servizi sociali, ospedali) andando ad ampliare la distanza tra cittadino e istituzioni. Ad aggravare questa situazione si è aggiunto anche il progressivo “sfarinamento” delle comunità e l’impoverimento di reti sociali di riferimento che un tempo rappresentavano il primo luogo in cui le persone potevano trovare un sostegno. A questo proposito, il decentramento abitativo (già in atto) in zone periurbane e rurali rischia di portare alla trasformazione di alcune comunità in semplici “quartieri dormitorio”.
Questa situazione va a svantaggio non solo degli anziani, bensì di tutte le delle categorie più vulnerabili della popolazione, quali i bambini, le giovani coppie, le famiglie monogenitoriali, gli immigrati, le persone con disabilità etc. Tutte queste tendenze sono in parte contrastate dalla presenza dei servizi pubblici e da quella di attori del Terzo Settore (associazioni, cooperative e imprese sociali) di cui l’area della Città Metropolitana di Firenze è molto ricca.
Tale presenza capillare sul territorio rappresenta una risorsa di inestimabile valore, che rischia tuttavia di non essere pienamente valorizzata a causa dell’estrema frammentazione del settore che spesso causa sovrapposizioni e inefficienze.
Inoltre, la qualità della vita non prescinde dalla situazione occupazionale, contrattuale e retributiva delle persone. A questo proposito, a fronte di numerose eccellenze del territorio, continuano a manifestarsi tutt'oggi fenomeni di ricorso a lavoro nero o di sola parziale garanzia della dignità e dei diritti dei lavoratori (in primis la sicurezza) in alcune aree e settori economici della Città Metropolitana, sia in contesti urbani/periurbani che rurali così come in altri distretti produttivi dell’Area Vasta, con pesanti riflessi in termini di condizioni lavorative non adeguate e spesso di dignità della vita. Tale fenomeno mina non solo la coesione sociale sul territorio, ma anche l’immagine di cultura e bellezza di Firenze consolidatasi nel corso del tempo, che dovrebbe invece essere costantemente supportata dal mondo dell’impresa e del lavoro.
Emergono quindi tre assi sui quali risulta essere particolarmente strategico intervenire: casa, comunità e qualità del lavoro in quanto sono temi fondamentali per il benessere di tutti i cittadini, dei nuovi cittadini e dei futuri cittadini dell’area metropolitana fiorentina.
Si rende infatti necessario innovare, semplificare, ordinare, ma anche mettere in rete, informare, formare gli amministratori, intercettare i bisogni latenti e quelli espressi, introdurre nuove modalità di progettazione partecipata (con luoghi di dialogo), rafforzare il senso di comunità, di accoglienza e di reciprocità, al fine di creare una comunità coesa ed inclusiva per tutti, a cominciare dai bambini e dai giovani.
Nel complesso dunque, su tutti questi temi la Città Metropolitana si deve porre in un'ottica di coordinamento come un facilitatore competente, formato, autorevole, capace di dare regole chiare ed operative, in un’ottica di “Rinascimento” accessibile e universale.
Le proposte: obiettivi, strategie e azioni
In tema di inclusione sociale, la visione è quella di rendere la Città Metropolitana di Firenze un territorio orientato al buon vivere e al benessere armonioso attuale e futuro in cui i cittadini siano partecipi della vita della comunità, solidali gli uni con gli altri, responsabili nei confronti del territorio e delle generazioni future e siano desiderosi di innovare per risolvere le problematiche che riguardano i problemi della collettività.
L’obiettivo generale è quello di favorire l’inclusione sociale di tutti i cittadini, dei nuovi cittadini e dei futuri cittadini dell’area metropolitana fiorentina. Al fine di raggiungere questo obiettivo, partendo dalle considerazioni contestuali presentate nella sezione precedente sono state identificati 3 proposte strategiche.
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La prima proposta strategica è incentrata sul tema dell’abitare, con l’obiettivo di contrastare il disagio abitativo ed allo stesso tempo di sostenere un tipo di abitare che possa essere volano di azioni di reciprocità e favorire processi di socializzazione.
La seconda proposta strategica è incentrata sul tema della comunità, con l’obiettivo di rafforzare sia i legami orizzontali tra gli stessi cittadini e tra i cittadini e le forme organizzate della società civile che verticale tra i cittadini e le istituzioni.
La terza proposta strategica è incentrata sul lavoro, con l’obiettivo specifico di promuovere l’innalzamento dei livelli di qualità lavorativi sul territorio e upgrading del sistema imprenditoriale della Città Metropolitana, in modo da contribuire ad un’evoluzione positiva delle dinamiche del mercato del lavoro, all'attrattività di investimenti di qualità e ad un complessivo miglioramento della condizione sociale per chi lavora nel nostro territorio.
Le tre proposte strategiche si rivolgono a tutti, con particolare attenzione per coloro che vivono in una situazione di esclusione sociale. Inoltre, queste proposte sono da intendersi come “investimenti” per il benessere collettivo poiché cittadini attivi e responsabili promuovono il bene comune (tangibile e intangibile) della Città Metropolitana.