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Social entrepreneurship: un concetto in via di definizione

SOCIAL BUSINESS MODEL E NUOVE FORME DI SOCIAL BUSINESS PER

L ’ EROGAZIONE DI SERVIZI SANITARI : IL RUOLO DELLE IMPRESE SOCIAL

2.2 Social entrepreneurship: un concetto in via di definizione

Nonostante sia un fenomeno di ricerca globale che si è sviluppato negli ultimi due decenni, la ricerca sull'imprenditoria sociale rimane tuttavia in uno stato nascente, in parte a causa dell'assenza di una definizione unificata (Short, Moss, Lumpkin, 2009) e in parte a causa della presenza di logiche istituzionali opposte (Nicholls, 2010).

48 L'interesse di studiosi di diversi settori – pubblico, non profit e for profit (Short et al., 2009) - è visto sia come un'opportunità per progredire sul campo di ricerca (Short et al., 2009), sia come la ragione di filoni di interesse conflittuali nell’ambito dell'imprenditoria sociale (Zahra et al., 2009). Una mancanza di accordo persiste per quanto riguarda il dominio, i confini, le forme e le definizioni dell'imprenditorialità sociale (Peredo e McLean, 2006). Ciò è dovuto principalmente all'ambiguità che circonda l'interpretazione dei termini "sociale" e "imprenditorialità" (Mair e Martí, 2006). All'interno del dominio dell'imprenditorialità sociale, esistono, infatti, prospettive discordanti degli studiosi (Nicholls, 2010). Ciò è evidente dalla vasta gamma di definizioni fornite in letteratura (Bacq e Janssen, 2011; Zahra et al., 2009) e anche dalla complessità stessa del fenomeno rispetto al quale lo stesso Nicholls (2008) afferma: “the search for a single definition was a sterile activity”.

Nella letteratura recente, molti autori hanno raccolto e analizzato le definizioni chiave dell'imprenditoria sociale. Ad esempio, per evidenziare la complessità nel dare una definizione precisa, Dacin et al. (2010) analizzano 37 diverse definizioni emerse dal 1991 al 2010, l'OCSE (2010) analizza 29 definizioni in uso dal 2000 al 2010, e Swanson e Zhang (2010) hanno riassunto 14 costrutti teorici sviluppati dal 1998 al 2010.

Sicuramente si tratta di un filone di ricerca in cui l’interesse accademico cresce sempre di più, considerato che il fenomeno aumenta e che la cause sono da rintracciare nella crisi del tradizionale welfare state e nell’aumento delle problematiche sociali e ambientali.

In una visione più ristretta, gli studi nella prospettiva della social entrepreneurship riguardano principalmente il trasferimento di competenze manageriali e attitudini

market-based ad attori del settore non profit e la modalità di migliorare l’efficienza e

l’efficacia operativa di questo settore.

A questa visione, si affianca una prospettiva di approccio molto più esteso che tiene conto del concetto di social entrepreneurship come nuovo campo di ricerca, indipendente e intersettoriale e in particolare indaga la capacità di contribuire attivamente ai cambiamenti sociali attraverso innovazioni creative e sostenibilità economica.

49 Il crescente interesse accademico in questo campo è dimostrato dalla pubblicazione di diversi special issues incentrati proprio sull'imprenditoria sociale, di cui si riporta una breve rassegna (Tab. 2.1).

Tabella 2.1 - Esempi di special issue sull’imprenditoria sociale nelle riviste accademiche

Anno Rivista Special Issue

2003 International Journal of Entrepreneurship Education

Social entrepreneurship

2006 Journal of World Business Social entrepreneurship: New research findings

2008 International Journal of Entrepreneurial Behaviour & Research

Challenging tensions: critical

theoretical and empirical perspectives on social enterprise

2010 Entrepreneurship Theory and Practice

Social Entrepreneurship 2011 Entrepreneurship and Regional

Development

Community-Based, Social & Societal Entrepreneurship

2013 International Small Business Journal Social Innovation and Social

Entrepreneurship: Extending Theory, Integrating Practice

2016 Social and Environmental Accountability Journal

Social enterprise, accountability and social accounting

2017 Journal of World Business The Internationalization of Social Enterprises

Fonte: elaborazione propria

In assenza di una definizione unificata, l'imprenditoria sociale è generalmente descritta come “attività imprenditoriale con un obiettivo sociale” (Austin et al., 2006, p.1).

Dalla review della letteratura emergono due principali scuole di pensiero che hanno contribuito alla nascita di due differenti visioni dell’imprenditorialità sociale.

Da un lato, la Social Innovation School of Thought definisce la social

entrepreneurship come “an innovative, social value-creating activity that can occur within or across the non-profit, business, or government sector” (Austin et al., 2006;

Dees, 2001); dall’altro, la Earned Income School of Thought definisce questo processo “any person, in any sector, who uses earned income strategies to pursue a

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social objective; social entrepreneurship entails self-sufficiency from earned income” (Boschee e McClurg, 2003; Yunus e Weber, 2010).

In generale, la social entrepreneurship mostra molte caratteristiche simili all'imprenditoria tradizionale, con alcune differenze legate ad alcuni presupposti e risultati specifici (Lumpkin et al., 2011). L’imprenditorialità può essere considerata una pratica, un processo e un concetto, e per l’imprenditorialità sociale è lo stesso. Essa però è usata per descrivere la ricerca dell’opportunità di sviluppare valore sociale. Seguendo Dees (2001:2), “social entrepreneurs are one species of the genus

entrepreneur” e i due termini sono strettamente legati.

Gli aspetti simili tra loro sono chiari dalle rispettive definizioni. Timmons (1994:6) definisce “l’entrepreneurship as creating and seizing an opportunity and pursuing it

regardless of the resources currently controlled…it is a human creative act…it usually requires a vision…it involves building a team…of sensing opportunities and finding and marshalling resources and ensuring the venture does not run out of money.” Egli propone una nozione di imprenditoria che è, tra le altre cose,

focalizzata sull’opportunità di crescita sostenibile, che è notevolmente simile alla definizione di social entrepreneurship di Dees. Dees (2001:4) afferma che“social

entrepreneurs play the role of change agents in the social sector, by adopting a mission to create and sustain social value; recognizing and relentlessly pursuing new opportunities to serve that mission; engaging in a process of continuous innovation, adaptation, and learning; acting boldly without being limited by resources currently in hand and exhibiting a heightened sense of accountability to the constituencies served and for the outcomes”.

La caratteristica differente della social entrepreneurship rilevata dall’analisi delle definizioni di Timmons e Dees è proprio il ruolo specifico dell’imprenditorialità sociale come agente di cambiamento sociale e in sostanza come creatore di valore sociale.

A sostenere questa tesi è anche il lavoro di Austin et al. (2006) che attingono alla letteratura mainstream sull'imprenditorialità per concettualizzare l'imprenditoria sociale. Usando il framework PCDO (People, Context, Deal, Opportunity) di Sahlman (1996), gli autori sottolineano che il punto chiave della differenza tra l'imprenditoria tradizionale e l’imprenditoria sociale è il focus di quest’ultima sulla

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Social Value Proposition (SVP). Invece di posizionare l’elemento context al centro

del framework come fa Sahlman (1996), Austin et al. (2006: p. 16) pongono al centro del loro modello concettuale la social value proposition, come illustrato nella Figura 2.3.

Questo framework sottolinea l’importanza per gli imprenditori sociali di focalizzarsi prima di tutto sulla SVP che, per essere sviluppata efficacemente, necessita di uno stato di allineamento, sia esternamente che internamente, tra le componenti chiave del framework: l'opportunità, le persone, il capitale e il contesto.

Figura 2.3 - Social Entrepreneurship Framework (SVP, social value proposition)

Fonte: Austin et al., 2006

Questa impostazione è molto simile al modello che Weerawardena et al. (2010) derivano empiricamente e che è rappresentato nella Figura 2.4.

L'indagine empirica condotta da Weerawardena et al. (2010) sulle imprese sociali suggerisce che l'imprenditoria sociale presenta tre dimensioni: l'innovatività, la proattività e la gestione del rischio.

52 Figura 2.4 - Modello multidimensionale di imprenditoria sociale

Fonte: Weerawardena et al., 2010

Ciò riflette la costruzione dell'orientamento imprenditoriale nella letteratura

mainstream sull'imprenditorialità (Lumpkin e Dess, 1996; Miller, 1983). Tuttavia,

nell'imprenditoria sociale queste dimensioni sono fortemente influenzate, o vincolate, da tre elementi: (1) le richieste spesso conflittuali dell'ambiente esterno; (2) la necessità di costruire un'organizzazione sostenibile; e (3) principalmente, la necessità di raggiungere la missione sociale (Weerawardena e Mort, 2006: p. 32). Questa enfasi sulla creazione di valore sociale è supportata anche da altri studiosi (Di Domenico et al., 2010; Mair e Martí, 2006; Peredo e McLean, 2006b).

L'imprenditorialità sociale è quindi una crescente area di ricerca accademica e restano molte domande senza risposta sul processo, le dimensioni, le definizioni e le attività derivanti dall'imprenditoria sociale, comprese le imprese sociali, in particolare per quanto concerne il loro modello di business.