e sviluppo dell’immaginazione infantile 135 WANG Xiaoyu
2. Specificità dell’immaginazione infantile
L’immaginazione è un processo che rielabora e trasforma una rappresentazione già esistente nella mente, delineando una nuova immagine. Poiché il grado di novità e le forme di realizzazione dei contenuti dell’immaginazione non sono uguali, possiamo distinguere le due categorie di immaginazione riproduttiva e immaginazione creativa. L’immaginazione riproduttiva indica quel processo che sulla base di descrizioni verbali e segnali visivi forma nella mente umana una corrispondente nuova immagine. L’immaginazione di natura creativa è il processo per il quale nell’ambito di un’attività creativa in base ad un motivo e
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ad un compito specifico nel cervello umano si crea in modo indipendente una nuova immagine.
Chen Guomei segnala che l’immaginazione è l’aspetto fondamentale del pensiero creativo, per l’infanzia il nucleo del pensiero creativo è proprio l’immaginazione. Inoltre Dong Qi durante una discussione sulle peculiarità della creatività infantile puntualizza che quasi tutte le attività creative rivolte all’infanzia sono carenti d’immaginazione creativa, mentre questa dovrebbe avere un posto ben più prominente. Ricerche di psicologia hanno scoperto che la creatività in bambini della prima classe della scuola dell’infanzia o anche più piccoli in realtà è una sorta di associazione d’immagini non intenzionali, mentre a partire dalle classi mezzane della materna la creatività infantile è principalmente immaginazione intenzionale. Alcune ricerche dimostrano che l’immaginazione intenzionale inizia appena a germogliare nella prima infanzia, mentre in bambini un po’ più grandi si manifesta in modo piuttosto evidente. Tale dimostrazione sta nell’immaginazione con scopo e tematica che emerge durante le attività; il tema principale dell’immaginazione si stabilizza gradualmente, ma per realizzarlo bisogna essere in grado di superare difficoltà certe. Riassumendo, in bambini con meno di 6 anni il livello d’immaginazione intenzionale è ancora basso, in una situazione giocosa tale livello è piuttosto elevato, ma nella situazione non giocosa di un esperimento serio il livello d’immaginazione intenzionale risulta basso. Uno specifico test condotto con bambini dai 4 ai 6 anni e definito “Test dell’immaginazione orientata”, prova proprio questo punto. I risultati del test mostrano che con l’aumentare dell’età diminuisce il numero di bambini non in grado di orientare l’immaginazione e aumenta la quantità di quelli che lo fanno. La proporzione dei bambini di 4 anni assolutamente non in grado di orientare l’immaginazione è abbastanza ampia e tra i bambini in grado di farlo quelli che lo evidenziano nei test sono pochi. Nonostante il numero di bambini tra i 5 e i 6 anni che hanno evidenziato la capacità d’orientamento dell’immaginazione sia maggiore, tuttavia dal punto di vista delle cifre complessive dell’esperimento, il valore non è significativo, chiarendo così che prima dei 6 anni il livello infantile d’immaginazione intenzionale è ancora basso.
In Cina è stata eseguita un’analisi sistematica delle peculiarità dell’immaginazione infantile. Li Shanchuan e altri hanno condotto ricerche in tale ambito. I risultati della loro ricerca, compiuta su 30 bambini per ognuna delle tre classi della scuola dell’infanzia (piccoli, medi e
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grandi), indicano, per quanto riguarda l’immaginazione dei bambini di ciascuna fascia d’età, che la percentuale occupata dall’immaginazione riproduttiva occupa la fetta più rilevante. Essi inoltre classificano l’immaginazione infantile in quattro tipologie: la prima è l’immaginazione di natura esperienziale, il bambino sviluppa comportamenti immaginativi attraverso l’esperienza di vita individuale e l’esperienza personale; la seconda è l’immaginazione di natura situazionale, il comportamento immaginativo del bambino viene fatto emergere dalla situazione completa di un’immagine; la terza è l’immaginazione di natura desiderativa, nel comportamento immaginativo si rivelano i desideri individuali; la quarta è l’immaginazione antropomorfica che consiste nell’immaginare un oggetto concreto con sembianze umane e conseguentemente descriverlo attribuendogli vita, pensiero, sentimenti e linguaggio proprio come se fosse una persona. Per esempio una bambina della classe dei grandi dopo aver osservato una ‘scena di neve’ ha immaginato: “una bambina vede un pupazzo di neve, il pupazzo di neve la sta guardando, gli occhi si spalancano su di lei, le braccia si muovono poco a poco, i piedi si mettono a ballare, la bocca canta una canzone.” Delle quattro tipologie di cui sopra, la prima, ovvero l’immaginazione esperienziale, il cui livello di creatività è piuttosto basso, occupa un posto preponderante per tutto il periodo dell’infanzia; le altre tre tipologie iniziano ad emergere in successione solo una volta entrati nelle classi mezzane, la quarta tipologia d’immaginazione si mostra principalmente nelle classi dei grandi.
Wang Lianzhou 139 che conduce da tempo ricerche nell’ambito dello sviluppo dell’immaginazione infantile, ha così indicato le tre fasi di sviluppo della stessa dai 0 ai 3 anni d’età:
1) Fase di migrazione della rappresentazione (20 mesi): è la fase germinale dell’immaginazione infantile. In questa fase l’immaginazione si mostra principalmente in movimenti di immagini semplici, infatti sono esclusivamente immagini già esistenti nel suo cervello che il bambino fa migrare verso nuovi scenari, non procede a trasformazioni particolarmente evidenti. In questo periodo immaginazione e memoria sono molto simili, tra le due non c’è una chiara distinzione.
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WANG Lianzhou 王连洲 2005, “0 – 3 sui you’er xiangxiang de fazhan yu jiaoyu” 0~3 岁幼儿想像的发展 与教育 (Sviluppo dell’immaginazione nei bambini da 0 a 3 anni ed educazione), in Xueqianqi jiaoyu, n. 3, 2005.
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2) Fase di sostituzione della rappresentazione (circa 2 anni d’età): la sua specifica manifestazione sta nel trasformare immaginativamente oggetti non esistenti in esistenti, oggetti simili in circostanze dissimili vengono dotati di funzioni diverse, in modo particolare oggetti inanimati vengono dotati di vita.
3) Fase del gioco immaginativo (circa 2 anni e mezzo d’età): la sua più rilevante manifestazione è il gioco simbolico. In questa fase l’immaginario infantile non è più limitato a immagini di oggetti concreti, bensì è portatore di situazioni specifiche o aventi natura circostanziale, l’immaginazione del bambino inizia ad avere una specifica natura creativa. Raggiunta la padronanza del linguaggio, proprio la lingua assume una funzione sempre più importante nel processo immaginativo del bambino.