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La stagione turistica 2013: l’opinione degli esperti 1 Tendenze nazionali ed internazional

Nel documento Conclusioni (pagine 85-89)

Grafico 3.5 Composizione percentuale delle presenze per nazionalità e provincia, anno

3.3 La stagione turistica 2013: l’opinione degli esperti 1 Tendenze nazionali ed internazional

A dispetto della congiuntura economica, l’UNWTO (2013) per l’anno in corso prevede una crescita dei flussi turistici globali compresa tra il 3% e il 4%, trai- nata soprattutto dalle regioni Asiatiche, che dovrebbero sperimentare la crescita più elevata, compresa tra il 5% e il 6%. L’Africa si attesterà su percentuali di crescita comprese tra il 4% e il 6%, mentre l’Europa sperimenterà una crescita relativamente più contenuta, tra il 2% e il 3%.

Le fonti nazionali, rispetto agli anni scorsi, stanno divulgando con molta len- tezza le proiezioni e tendenze sui flussi turistici per l’Italia, forse anche per la grande incertezza economica e per gli orientamenti sempre più diffusi di scelta

last minute da parte dei fruitori. Trademark Italia (2012) ha previsto che la sta-

gione invernale 2013 vedrà un andamento deludente dei flussi turistici, con una flessione complessiva dell’1,3% degli arrivi e delle presenze in tutte le località montane. Al contrario, si è prevista una compensazione della spesa media pro

41 L’indagine, pubblicata il 21 Dicembre 2012, è condotta con cadenza trimestrale su un campione

di 14.000 famiglie residenti in Italia (3.500 ogni trimestre) corrispondenti a circa 33.000 indivi- dui. Obiettivo dell’indagine è di quantificare i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti sia in Italia sia verso l’estero e di fornire informazioni sulle tipologie e sui comportamenti di viaggio. I viaggi turistici sono classificati, secondo gli standard internazionali, in viaggi per motivi di lavo- ro e per vacanza, le vacanze ‘brevi’ e quelle ‘lunghe’. Dal 2007 i risultati definitivi vengono pub- blicati on line sottoforma di tavole di dati e non più come volume cartaceo.

capite (+4%), per una cifra di 130-140 euro al giorno. In generale, oltre alla contrazione della permanenza media e la richiesta di infrastrutture dotate di cen- tri di benessere e SPA, si rileva un cambiamento radicale e generazionale nella scelta della vacanza. La crescente infedeltà alla destinazione è dovuta soprattut- to all’utilizzo sempre maggiore della rete per effettuare valutazioni di prezzo, offerte speciali e booking diretto che tendono a spiazzare le mete anche note, incapaci di competere con i nuovi canali di informazione e marketing.

Il CISET-Federturismo (2013) per la Pasqua 2013 prevede un ritorno degli italiani, per un aumento complessivo del 9% del mercato domestico rispetto allo scorso anno. L’attuale recessione economica, sebbene scoraggi i consumi delle famiglie, non comporterà una rinuncia tout court alla vacanza che sarà, tuttavia, caratterizzata, specie per gli italiani, da mete a minor raggio raggiungibili con poche ore di treno, o aereo, ed una permanenza media di 2-3 notti. Tra le desti- nazioni europee, primeggia tra le prime dieci la città di Roma che, dopo l’ele- zione pontificia, è divenuta una meta molto gettonata non soltanto per gli italia- ni, ma anche per tedeschi, spagnoli, francesi, americani ed inglesi. Tra le città italiane, per il break pasquale primeggiano anche Firenze, Venezia e Milano. Per la Pasqua, tra le destinazioni a lungo raggio si prevede che gli italiani opte- ranno principalmente per New York, Miami, Dubai e Sharm el-Sheikh, nonché Istanbul.

Il monitoraggio condotto dall’Osservatorio Nazionale del Turismo (2012) presso i principali Tour Operators (TO) internazionali per il mercato italiano mostra un quadro piuttosto incerto. Se i T.O. extra-europei sono più ottimisti, ed il 66,1% degli intervistati prevede un aumento per i flussi turistici in Italia, que- sta percentuale ottimistica cala al 54,7% tra i T.O. europei. Tra le destinazioni ita- liane in cui prevedono di vendere maggiormente emergono il Veneto (21,0%), seguito dalla Toscana (13,2%); la Sardegna di colloca al nono posto (3,9%), mentre mete potenzialmente meno preferite risultano il Piemonte (1,5%) e la Valle d’Aosta (0,5%).

Per quanto riguarda le tendenze del turismo per le case vacanza, si prevede un andamento piuttosto stabile per l’Italia (Case Vacanze Blog, 2012). Il turista tipo preferirà sempre più organizzare le proprie vacanze e prenotare direttamen- te dal proprietario, con l’intento di sperimentare l’autenticità dei luoghi e delle tradizioni locali. A livello internazionale, ad esempio, stanno avendo successo le strutture rurali che propongono ai propri ospiti la partecipazione alle attività quotidiane dell’azienda. In questo contesto assumerà sempre più rilevanza la “qualità” del portale che dovrà attrarre i potenziali fruitori, tramite informazioni accurate, video, contenuti e percorsi virtuali anche nel territorio circostante. Par- ticolare cura dovrà essere prestata per il design dell’alloggio e l’offerta di servi- zi personalizzati.

3.3.2. Le previsioni degli esperti

Anche quest’anno il CRENoS ha svolto una rilevazione sull’andamento futuro dell’attività turistica basata sull’opinione degli esperti e degli operatori di setto- re, ulteriormente perfezionata grazie al supporto informatico. Il panel individua- to consiste in 160 unità tra esperti ed operatori rappresentativi dell’articolazione dell’offerta turistica in Sardegna: per ubicazione (tenendo conto dell’articola- zione amministrativa delle province sarde), per tipologia ricettiva (alberghiero - complementare), per sottosettori (ricettivo, agenzie di viaggio, tour operator, associazioni di categoria, compagnie navali, compagnie aeree, consorzi, istituti di ricerca) e per comparto (pubblico e privato)42.

Nella Tabella 3.2 si riportano le previsioni quantitative per il settore turistico relativamente all’anno 2013. Quest’anno gli operatori sembrano scommettere sul rilancio del turismo italiano, ipotizzando un aumento di poco superiore al 30%. In particolare, le previsioni mettono in rilievo l’impulso per il comparto alberghiero (39,7%), cui segue la componente straniera (34,1%) e quella italiana (29,3%). Si prevede, infine, che il comparto extralberghiero registrerà una va- riazione positiva pari al 22,5%. È bene precisare che se si considerano separa- tamente i due campioni, ossia quello degli esperti e quello degli operatori turi- stici, le previsioni evidenziano uno scostamento alquanto marginale. Si eviden- zia, inoltre, che nel questionario proposto è stata inserita una domanda di con- trollo rivolta agli operatori turistici, in modo da discriminare tra le previsioni relative alla regione Sardegna e quelle relative alla propria impresa in modo da evitare possibili distorsioni nella risposta.

Tabella 3.2 Flussi turistici, previsioni panel esperti 2013 per categoria

Previsione Esperti Categoria var % 12-13 Alberghieri 39,7 Extra-Alberghieri 22,5 Italiani 29,3 Stranieri 34,1 Totale 31,4

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati campionari

Questo dato non usualmente conservativo per il nostro panel, è da leggersi alla luce delle valutazioni qualitative rilasciate dagli stessi intervistati. Comples- sivamente, il campione ritiene che le politiche di prezzo attuate da molti opera-

42 Anche quest’anno si è effettuato un unico round di indagine, vista la convergenza delle risposte. Si

tori, per attrarre e rendere più competitivo il turismo sardo, possano essere suf- ficienti per invertire il trend negativo. Vi è, dunque, una aspettativa diffusa che l’attesa riduzione generalizzata dei prezzi, soprattutto durante l’alta stagione, possa influenzare positivamente i flussi turistici italiani frenando così, in manie- ra sostanziale, l’emorragia verso altre destinazioni concorrenti sperimentata nell’ultimo decennio. Infine, i rispondenti hanno messo in evidenza che, diffe- rentemente agli anni scorsi, non sono state pubblicate previsioni di massima sul- la stagione in corso né a livello nazionale, né a livello regionale. Ciò fa supporre che il panel per definire le previsioni sui flussi turistici in Sardegna si avvale anche di altri documenti ufficiali che indicano, anche se in maniera aggregata, le tendenze ed orientamenti della domanda.

3.3.3. Gli investimenti delle imprese turistiche

Le previsioni sui flussi di domanda appena discusse sembrano stridere con le dinamiche degli investimenti delle imprese turistiche in Sardegna, di seguito analizzate. Gli investimenti infrastrutturali rappresentano una variabile partico- larmente significativa nell'ambito della struttura produttiva delle imprese turisti- che. Tale indicatore economico può essere utilizzato come una misura della po- tenzialità di crescita e sviluppo del settore di riferimento. Il rinnovo delle im- mobilizzazioni, sia materiali che immateriali, può infatti influenzare notevol- mente la qualità dell'offerta ricettiva e di conseguenza la capacità di competere sul mercato. Ai fini dell'analisi sono stati considerati i dati aggregati di oltre 1.000 aziende turistiche relativi agli ultimi quattro anni (2008-2011), utilizzan- do i dati disponibili nella banca dati Aida Bureau Van Dijk43.

Nell'ambito delle strutture ricettive alberghiere operanti in Sardegna, l'analisi svolta evidenzia come l'ammontare di investimenti intrapresi abbia subito un notevole calo nel corso dell'ultimo triennio (2009-2011). Si passa, infatti, da una media di 365.000 euro nel 2008 ad una media di 50.000 euro nel triennio 2009- 2011. È importante sottolineare come, nel contesto regionale, la dotazione di infrastrutture sia intensamente penalizzata dalle ridotte dimensioni aziendali. Inoltre, la bassa propensione all'investimento può essere intuitivamente giustifi- cata dall'andamento negativo dell'economia reale negli ultimi anni, che ha de- terminato una paralisi del tessuto produttivo locale nonché una riduzione gene- ralizzata degli investimenti da parte delle imprese. Per quanto riguarda le impre- se operanti nel campo della ristorazione, si registra anche in tal caso il calo no- tevole degli investimenti durante il triennio 2009-2011, passati da un livello medio pari a 48.000 euro nel 2008 ad un livello medio di 13.900 euro nel 2009, raggiungendo così la soglia di 18.800 euro nel 2010 e di 13.000 euro nel 2011.

43 Aida è una banca dati nella quale sono contenuti i dati di bilancio rielaborati riferiti a circa

Anche nell'ambito delle imprese addette alla ristorazione prevale, dunque, un'ot- tica di breve periodo, orientata al conseguimento di risultati immediati.

In entrambi i casi, le scelte di riduzione degli investimenti possono essere ri- condotte alle seguenti ipotesi: in primo luogo, l'assenza di capitale da destinare a tali impieghi; in secondo luogo, la necessità di accantonare risorse per even- tuali rischi futuri, allo scopo di disporre in un secondo momento delle risorse non investite e, pertanto, mantenute internamente come liquidità. Alla luce delle ipotesi menzionate, prevale pertanto un'ottica imprenditoriale di breve periodo, dove l'obiettivo primario dell'impresa è la sopravvivenza. Tale orientamento può comportare effetti negativi quali la perdita di posizioni competitive sul mercato, una riduzione della qualità dell'offerta e una mancata riqualificazione del comparto.

Complessivamente traspare un comportamento imprenditoriale orientato a scelte d’investimento ponderate. Il profondo stato di incertezza sulla futura si- tuazione economica sembra aver indotto l’imprenditore, disorientato e carente di aspettative precise, ad escludere decisioni di lungo periodo. Si può ipotizzare che lo stato di incertezza si sia riflettuta sulla mancata esposizione a nuovi inve- stimenti. Va infine sottolineato come, avendo a disposizione una serie temporale più lunga, si sarebbe potuto valutare in maniera più puntuale la portata della di- namica che lega la propensione all’investimento alle aspettative razionali dell’im- prenditore.

3.4 Tema di approfondimento. L’ecoturismo in Sardegna: motivazioni,

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