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CAPITOLO 1 LA DESCRIZIONE ARCHIVISTICA

1.3 EAD: letteratura e stato dell’arte 33

1.3.3    Stato dell’arte: Francia 38

L’utilizzo dell’EAD in Francia è oggigiorno non più un caso isolato, ma una prassi quotidiana e diffusa. La sperimentazione dell’EAD in contesto francese ha inizio sin dal 1998, quando la direzione degli Archivi di Francia sperimenta la DTD sull’inventario della serie “M” dei Pyrénées-Orientales. L’esito positivo della sperimentazione ha portato a un continuo svilupparsi della pratica di ultilzzo dell’EAD che inizialmente si è approcciata come operazione di

37

Cfr. <http://ast.signum.sns.it/> (ultima consultazione il 22/11/2011).

38

Si rimanda al capitolo 3, paragrafo 3.4 e per informazioni più specifiche cfr. <http://www.tei-c.org/index.xml> (ultima consultazione il 22/11/2011).

retroconversione di fondi per diventare sempre di più una pratica giornaliera di utilizzo. La sperimentazione e la successiva pratica di utilizzo dell’EAD non si è limitata ai contesti esclusivi degli istituti archivistici, ma è subito approdata anche alle biblioteche che, in contesto francese, custodiscono un numero elevato di fondi archivistici (anche se a volte sarebbero da denominare più propriamente “collezioni” archivistiche). Infatti, va detto, in Francia esiste un gran numero di biblioteche che, oltre a conservare collezioni librarie, hanno il compito di custodire e rendere reperibili anche numerose e autorevoli collezioni di manoscritti o altra documentazione legati a un particolare autore o istituzione (ad esempio la BHVP, essendo una biblioteca specializzata sulla storia di Parigi e dell’Ile-de-France, custodisce manoscritti e documenti della Comune o della rivoluzione francese). Ci troviamo quindi di fronte a un materiale documentario che non si discosta molto dal materiale custodito in un istituto archivistico e che, in qualunque caso, deve essere organizzato e reso fruibile sulla base di principi comuni a quelli della comunità archivistica.

Attualmente, l’elenco delle istituzioni e dei progetti che utilizzano e si basano sull’EAD è cospicuo:

• Archives nationales

• Archives nationales d’outre-mer • Archives départementales du Doubs • Archives départementales de l'Eure • Archives départementales d’Eure-et-Loir • Archives départementales de Loire-Atlantique • Archives départementales de la Manche • Archives départementales du Morbihan • Archives départementales du Puy-de-Dôme

• Archives départementales des Pyrénées-Atlantiques • Archives départementales de Paris

• Archives départementales de Seine-et-Marne • Archives départementales des Yvelines

• Archives départementales du Territoire de Belfort • Archives départementales du Val-de-Marne • Archives départementales de la Guadeloupe • Archives municipales de Bagneux

• Calames (Agence bibliographique de l'enseignement supérieur) • Catalogue PALME

• Centre national de la Danse

• Bibliothèque de l'Institut de France

• Bibliothèque centrale du Muséum national d'histoire naturelle • Bibliothèque municipale de Lille

• Bibliothèque municipale de Lyon • Ecole nationale des chartes • Institut français d'architecture • Projet CGM

• Bibliothèque de l'Observatoire

• Service régional de l'archéologie d'Alsace

Di particolare interesse risultano su tutti il catalogo PALME e il progetto CGM. Il catalogo PALME39 nasce inizialmente come base di

notizie bibliografiche in formato INTERMARC, creato dalla conversione di 12.1615 notizie tra il 1999 e il 2006. Queste notizie costituivano la base di dati denominata appunto PALME che si trovava all’interno del catalogo “Opaline” tra il 2001 e il 2007 e descrivono

39

Cfr. <http://www.bnf.fr> e anche <http://ccfr.bnf.fr> (ultima consultazione il 22/11/2011).

manoscritti letterari francesi del XX secolo conservati da circa 439 istituzioni. La retroconversione della base di dati da INTERMARC a EAD è avvenuta nel 2006, utilizzando però una versione ridotta dell’EAD (di circa 41 elementi) a causa del formato presente nella versione INTERMARC di soli 2 livelli. A partire dai dati presenti, è stato creato un albero per ogni istanza a partire dagli elementi quali: istituzione, autore, classificazione, titolo dell’insieme e titolo isolato.

Per quel che concerne il progetto CGM (Catalougue General des

Manuscrits), esso si basa sulla conversione retrospettiva del catalogo

generale dei manoscritti delle biblioteche pubbliche francesi. Il progetto, iniziato nel 2005, ha previsto in primo luogo l’informatizzazione di un catalogo di 116 volumi, pubblicati tra il 1849 e il 1993, contenenti le notizie di tutti i manoscritti conservati dalle biblioteche francesi, fatta eccezione per la Biblioteca nazionale di Francia. Il numero maggiore di pubblicazioni risale al periodo che va dal 1880 al 1930, con qualche supplemento posteriore. Per quel che riguarda l’EAD, il progetto ha visto una suddivisione in due parti: una codifica più sommaria e meno dettagliata per le notizie delle biblioteche del Ministero della Cultura e una codifica più dettagliata e specifica per le biblioteche del Ministero dell’Insegnamento superiore e della Ricerca.

All’interno di questo progetto si sviluppa il catalogo CALAMES40, il catalogo in linea degli archivi e dei manoscritti

dell’insegnamento superiore. Esso comprende tutti i manoscritti delle biblioteche universitarie francesi, ma non solo, e al suo interno troviamo anche i cataloghi di grandi istituti nazionali quali l’Institut de

France o il museo di storia naturale oltre che numerose biblioteche di

ricerca come la biblioteca letteraria Jacques Doucet. E’ un catalogo

40

Cfr. < http://www.calames.abes.fr> (ultima consultazione il 22/11/2011).

considerato “vivente” poiché in continuo arricchimento. Le biblioteche che prendono parte all’implementazione del catalogo sono:

• AIX-MARSEILLE 3. BU Droit Sci.Eco.

ANGERS. BU Lettres et Sciences • BESANCON. BU Médecine pharmacie

BORDEAUX 1. BU Sciences • BORDEAUX 2. BU Santé

• BORDEAUX 3. BU Lettres

• BORDEAUX 4. BU Droit

• BREST. C. R. Bretonne Celtique

CAEN. BU Droit Lettres

• CHAALIS. Musée Jacquemart-André

CHANTILLY. Bibliothèque du château • CLERMONT-FERRAND. BCIU

DIJON. BU Droit Lettres

• GRENOBLE 2/3. BU Droit Lettres

LILLE 3. BU LYON. BIU-LSH

• LYON. Université catholique

MAISONS-ALFORT. Ecole Vétérinaire • METZ. SCD

MONTPELLIER. BU Lettres • MONTPELLIER. BU Médecine

NANCY 2. BU Droit • NANTERRE. BDIC

NICE. BU Lettres Arts Sci.Hum. • PARIS 3. Bibliothèque Gaston Baty

• PARIS. Académie Médecine

PARIS. Archives Académie Française

• PARIS. Bibliothèque littéraire Jacques Doucet

PARIS. Bibliothèque Mazarine

• PARIS. Bibliothèque Sainte-Geneviève

PARIS. Bibliothèque Thiers • PARIS. BIU Médecine

PARIS. BIU Pharmacie • PARIS. CUJAS-BU Droit

• PARIS. ENS ULM

• PARIS. Institut de France

• PARIS. Musée Curie

PARIS. Musée Jacquemart-André • PARIS. Muséum Histoire Naturelle

PARIS. Sciences Po Paris

• PARIS. Société Hist. Protestantisme français

PARIS. SORBONNE-BIU Centrale

• PERPIGNAN. BU Lettres-Sciences humaines

POITIERS. BU Fonds Ancien RENNES 1. BU Droit éco. gestion • RENNES 2. BU

STRASBOURG. B.N.U.S.

• TOULOUSE. SICD-Livre ancien

VALENCIENNES. BU Sciences Lettres

Per quel che riguarda la BnF (Bibliothèque national de France), l’EAD viene utilizzato per la descrizione dei manoscritti (intesi sia come manoscritti isolati, che come fondi archivistici che come collezioni) dei fondi d’archivio privati e delle raccolte conservate dai dipartimenti dei manoscritti, delle arti dello spettacolo e della biblioteca dell’Arsenal.

Tutti questi fondi sono consultabili sul catalogo della BnF archives et

manuscrits41. Attualmente, terminato quasi totalmente il lavoro di

retroconversione dai formati pre esistenti, si sta lavorando sull’utilizzo dell’EAD come formato comune per la produzione corrente. A questo scopo nasce un gruppo nazionale di lavoro, diretto dalla Direction du

livre et de la lecture (divenuto Service du livre et de la lecture dal 13

gennaio 2010), per l’elaborazione di una Guide des bonnes pratiques de

l'EAD en bibliothèques42. L’EAD, come già detto, è formato da 146

elementi di cui solo 8 obbligatori, ragion per cui lo standard è sì ricco e completo, ma al tempo stesso lascia troppe possibilità di scelta e di confusione. L’idea di creare una guida per le buone pratica, tenta anche di fuorviare questo problema. La pubblicazione della norme per la buona pratica dell’EAD all’interno delle biblioteche francesi è prevista per il 2012.

Un altro gruppo di lavoro riunito sotto la guida dell’AFNOR, ha invece da poco pubblicato la versione definiva del progetto DeMArch43,

un insieme di norme nazionali per la descrizione dei manoscritti moderni e contemporanei custoditi dalle biblioteche francesi e da tutti gli istituti patrimoniali sia pubblici che privati, che consiste in un adattamento dell’americano DACS a un contesto francese44.

41

Cfr. <http://archivesetmanuscrits.bnf.fr> (ultima consultazione il 22/11/2011).

42

Cfr. < http://www.bonnespratiques-ead.net> (ultima consultazione il 22/11/2011).

43

La risorsa è disponibile al seguente URL:

<http://www.bnf.fr/fr/professionnels/normes_catalogage/a.ead_demarch.html> (ultima consultazione il 22/11/2011).

44

Del progettto DeMArch si parlerà in maniera più approfondita nel capitolo 3, paragrafo 3.1.

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