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Stato mondializzato : sovranità, sussidiarietà

Nel documento Diritti dell uomo e società democratica (pagine 95-99)

Affrontare le migrazioni a partire dai diritti dell’uomo significa cambiare paradigma perchè diritti dell’uomo riconoscono libertà e responsabilità. Come il PNUD esplicitava in un documento, la mobilità è una componente essenziale delle libertà delle persone87.

I diritti sono la matrice dello sviluppo dei singoli e delle comunità e costruiscono intrecci dialettici tra l’universale e il particolare creando nuove forme di vita sociale senza stemperare le creatività e le originalità.

E lo stesso diritto all’educazione, quando è effettivo, diventa una forma

84 Ibidem p. 73.

85 Ibidem, p. 32.

86 Unesco, Migration, déplacement et éducation, op. cit. p. 21.

87 PNUD, Lever les barrières, Mobilité et développement humain, 2009, p. 15.

di apprendimento collettivo nella quale ciascuno realizza il progetto personale e di comunità. La centralità dei diritti dell’uomo è anche espressione, forse non esplicita ma essenziale, della stessa centralità dei doveri. Sono due facce della stessa medaglia. Se si privilegiano solo i diritti si rischia di fermarsi alle rivendicazioni dei singoli o dei gruppi di appartenenza e si creano fratture nelle relazioni interpersonali alimentando l’ingiustizia sociale.

I diritti sono per tutti e per la loro realizzazione c’è il dovere di tutti ad esprimere l’umanità nella piena solidarietà come sostiene Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata della pace 2019, « La buona politica » in cui cita il seguente passaggio della Pacem in terris « Quando negli esseri umani affiora la coscienza dei loro diritti, in quella coscienza non può non sorgere l’avvertimento dei rispettivi doveri : nei soggetti che ne sono titolari, del dovere di far valere i diritti come esigenza ed espressione della loro dignità ; e in tutti gli altri esseri umani del dovere di riconoscere gli stessi diritti e di rispettarli »88.

Oggi lo sviluppo delle popolazioni è minacciato da politiche che rinnegano alla radice la promozione dei diritti dell’uomo in quanto considerano la dimensione economica il fine e non uno dei mezzi e si pongono come unico obiettivo l’unificazione e la massificazione a livello mondiale dei mercati.

Il fenomeno migratorio richiede invece una serie di risposte immediate di fronte all’emergenza e risposte culturali e politiche nuove per il futuro. L’immigrato non può essere oggetto di cura da integrare parzialmente a seconda dei bisogni momentanei e da assistere con le tattiche compensative nei confronti dell’emarginazione. Non vanno create nuove strutture o nuovi enti, nè si può rispondere al fenomeno migratorio accorpando il problema alle politiche dei servizi sociali. E’ l’insieme delle strutture, dei servizi e degli enti che deve riconvertirsi e gestire il nuovo con strategie coordinate. Occorre individuare un approccio basato sui

88 Giovanni XXIII, Pacem in terris, n° 24, 1963.

diritti dell’uomo nello sviluppo che diventi « una grammatica di governance democratica, perchè traccia il tessuto di relazioni degne a livello micro (le persone), meso (tutte le forme di organizzazioni e di reti) e macro (gli Stati e le loro istituzioni) »89. Va riconosciuta alla società civile e alle famiglie una soggettualità sociale e politica in un quadro di governance democratica che richiede allo Stato un nuovo ruolo che potrebbe essere definito come direttore d’orchestra e come stratega che interviene a più livelli e valorizza i diversi attori secondo il principio di una corretta sussidiarietà. Stato sempre più presente come pianificatore e coordinatore politico e meno presente come gestore delle attività.

La stessa sovranità non può più essere legata esclusivamente ad un territorio e lo Stato, anche se rimane il principale soggetto di diritto del sistema mondiale, deve saper gestire la sovranità in situazione, una sovranità operazionale vale a dire una sovranità per risolvere un problema che può andare al di là della sua territorialità ma che rimane pur sempre una condizione per garantirla. E’ la prospettiva di uno Stato mondializzato « lo Stato più sovrano non è più quello che soffoca di più gli altri ma quello capace di irrigarsi più intensamente di ciò che è esterno al proprio spazio (…) la sovranità è ormai un principio transitivo. Non si è più arbitrariamente sovrani. Si è sovrani per raggiungere un obiettivo »90. Anche il concetto di frontiera assume una valenza diversa.

Le frontiere caratterizzano le diversità culturali, sociali, economiche e politiche ed hanno un ruolo positivo in quanto non si configurano come sbarramenti o chiusure ma luoghi di passaggio, di incrocio, di porosità fra le diversità che sono i nodi identitari costitutivi delle società. Non si tratta quindi nè di abolire le frontiere nè di costruirne di nuove, nè di difenderle come baluardi di civiltà ma di viverle come luoghi privilegiati di cooperazione e di interfecondazione fra diversità.

89 AA.VV., Sovranità e cooperazioni, Globethics.net, 2016, p. 63.

90 Zaki, Laidi, Adieu Bodin, Genève, IUED, 2003, p. 29.

Rispetto dei diritti dell’uomo, solidarietà, sicurezza, sovranità, sussidiarietà, frontiere sono punti cardinali che orienteranno le future politiche. Il nodo principale però deve rimanere l’educazione. Il rapporto migrazioni ed educazione significa assumere una concezione dell’educazione che promuova tutte le diversità culturali, sociali, politiche e religiose.

Nell’interazione tra poteri le politiche educative dello Stato devono lavorare con la società civile e con gli organismi internazionali : la prima è garante delle istanze sociali, economiche e culturali delle popolazioni, i secondi sono garanti della costruzione di sistemi aperti e cooperativi.

A tale proposito il Consiglio d’Europa ha elaborato un piano d’azione che riguarda tutti i bambini coinvolti nei processi migratori che giungono o sono giunti sul territorio di uno degli Stati membri del Consiglio d’Europa compresi i richiedenti asilo, i rifugiati e i migranti e prevede tre linee operative :

1. garantire l’accesso ai diritti e a procedure a misura di bambino 2. fornire un’effettiva protezione

3. migliorare l’integrazione dei bambini destinati a restare in Europa 91.

91 Piano d’azione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei monori rifugiati e migranti in Europa (2017-2019, Consiglio d’Europa, Strasburgo, 2017, pp. 3-5.

2.3

PERCEZIONE E USO DELLO SPAZIO

Nel documento Diritti dell uomo e società democratica (pagine 95-99)