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Capitolo 2. Excursus storico-letterario

2.2 Storia della donna a Cuba tra '800 e '900

smo e in Filologia e in seguito insegnerà “Redazione e tecnica giornalistica”. Nel 1977 pubblica il libro di racconti Acero e fonda la casa editrice “Editorial Letras Cubanas” ricoprendo la carica di editor e, successivamente, di capo della redazione di narrativa. Nel 1983 riceve il Premio Nazione UNEAC del racconto per il suo libro La nueva guerra.

Nell’Ottobre del 2000 inaugura un corso di tecniche narrative in televisione, che fu considerato uno dei progetti più ambiziosi della politica culturale della Rivoluzione.

2.2 Storia della donna a Cuba tra '800 e '900

Fin dal periodo della colonizzazione di Cuba da parte degli spagnoli alcune donne provarono a compiere azioni valorose per aiutare il proprio popolo. Al- cuni documenti attestano che gli schiavi negri, portati nell’isola dopo lo ster- minio degli aborigeni, per ribellarsi alla schiavitù, provarono a sollevarsi mol- te volte contro i coloni europei e che molto spesso furono capeggiati da don- ne. Una delle donne più conosciute e importanti fu Carlota42, una schiava di origine lucumí che si ribellò il 5 Novembre 1843 e che morì combattendo nel- l’intento di liberare gli altri schiavi.

I primi segni di rottura con il canone maschilista imposto dalla società cuba- na si hanno quando le donne assumono sempre più consapevolezza del proprio valore. Nel 1869 infatti, anno in cui si attua la “Asamblea Consti- tuyente de la República en Armas” (a favore dell’indipendenza di Cuba e della liberazione degli schiavi), Ana Betancourt de Mora43 invia ai capi dell’e- sercito una lettera in cui chiede di porre fine alla condizione di subordinazio- ne delle donne cubane. Il presidente Carlos Manuel de Céspedes, colpito dalla sua temerarietà, decide di dare loro un’opportunità che sarà quella di partecipare alla Guerra de los Diez Años (1868-1878). A questa guerra le donne parteciparono più per ragioni familiari che politiche, visto che la mag-

42 Carlota, schiava lucumí a Cuba, fu capo della rivolta contro il regime schiavista che ebbe luogo nella provincia di Matanzas, il 5 novembre 1843. Morì combattendo nel marzo del 1844.

43 Ana Betancourt, nata a Camagüey il 14 febbraio 1832, fu una delle prime donne ad ot- tenere risultati concreti nel campo dei diritti femminili.

gior parte di loro erano spose, madri, sorelle degli insorti. Vanno menzionati alcuni nomi importanti come: Mariana Grajales44, María Cabrales45 e Amalia Simoni46.

Un’altra tappa importante fu quella del 1895, anno in cui iniziò la Guerra d’In- dipendenza dei cubani. Le donne ebbero un ruolo di spicco sia all’inizio della Guerra che durante il suo svolgimento. Si videro impegnate direttamente sul campo a combattere da soldatesse contro le truppe spagnole, si trasforma- rono in infermiere e in messaggere e, inoltre, cucinavano e cucivano. Molte di loro si guadagnarono gradi militari importanti come quello di generale, co- lonnello e capitano. Adela Azcuy47 partecipò a più di quaranta combattimenti e Isabel Rubio48 morì in combattimento dopo aver prestato la sua casa come centro di cospirazione.

Terminata la guerra, con l’intervento degli Stati Uniti, nel 1899 si costi- tuisce a Cuba il primo governo ispirato al modello nordamericano. La situa- zione sull’isola appare molto difficile a causa delle gravi perdite subite in guerra, così la donna viene impiegata in alcuni settori lavorativi che prima erano ricoperti solo da uomini. Contemporaneamente vengono fondate scuole pubbliche e gratuite, che apriranno la strada dell’insegnamento alla donna cubana, e si iniziano a fondare alcuni clubes in cui le donne reclama- no diritti in campo lavorativo e civile.

Nel 1902 Tomás Estrada Palma prende il potere in seno al governo della Repubblica di Cuba e si dimostra, fin da subito, un leader corrotto che non tiene conto dei diritti dei cittadini cubani. Si iniziano a sviluppare le prime idee femministe in favore del diritto di voto e di divorzio. Le donne prendono pian piano coscienza di sé, del loro potere. Prendono coscienza del fatto che devono essere considerate uguali agli uomini.

44 Mariana Grajales Cuello (1815-1893) dedicò la sua vita nella lotta per l’indipendenza di Cuba, prendendo parte alle Guerra del 1968.

45 Magdalena Cabrales Fernández (1847- 1905), sposata con il luogotenente Antonio Ma- ceo Grajales, partecipò alla Guerra dei Dieci Anni, lavorando come infermiera negli ospedali di Cuba.

46 Amalia Simoni Argilagos (1868-1918), moglie del patriota cubano Ignacio Agramonte, fu un’attiva collaboratrice dei guerriglieri indipendentisti cubani. Prestò aiuto come infermiera nelle campagne e provò sulla sua pelle le pene del carcere.

47 Adela Azcuy (1861-1914) partecipò alla guerra d’indipendenza di Cuba e fece parte della milizia del tenente colonnello Miguel Lores. Si occupò anche del settore sanitario nell’eserci- to.

48 Isabel Rubio Díaz (1837-1898) nel 1882 partecipò a movimenti cospirativi contro il colo- nialismo spagnolo e si offrì come volontaria nell’organizzazione degli ambulatori.

Col passare del tempo si iniziano ad ottenere delle grandi conquiste: il 18 lu- glio del 1917 viene approvata la Legge sulla Patria Potestà49 e, il 30 luglio del 1918, la Legge sul Divorzio50. Questo fa di Cuba il primo paese latinoa- mericano ad averle approvate.

Nel 1923 viene fondato il “Primer Congreso Nacional de Mujeres” (il primo in tutta l’America latina) in cui si discutono temi che vanno:

desde la jardinería femenina hasta aspectos tan polémicos como la diferencia entre hijos legítimos e ilegítimos, la necesidad de lograr una igualdad entre el hombre y la mujer en la legislación sobre el adulterio y el inevitable tema del sufragio femenino51.

Vengono fondate alcune associazioni costituite da donne come: il “Partido Feminista”, il “Partido Nacional Sufragista”, la “Liga Protectora de la Mujer”, la “Liga Benefactora de la Mujer”, il “Club Femenino de Cuba” e le “Damas Isabelinas”.

Nel 1925 viene approvata la legge che garantisce la protezione sanitaria e di sicurezza sul lavoro. Altre conquiste vengono ottenute successivamente, come dopo la caduta di Machado, quando vengono designate come sindaco due donne dal segretario del Governo nel 1933, mossa veramente rivoluzio- naria per l’epoca. Gli Americani non vedono di buon occhio queste innova- zioni, così appoggiano Batista nel colpo di Stato. Prima del colpo di stato, l’allora Presidente provvisorio Ramón Grau San Martín aveva però firmato la legge, approvata nel 1934, che prevedeva il diritto di voto da parte delle don- ne e il diritto ad essere elette.

Vengono approvate anche la legge sulla maternità e quella sulla parità delle condizioni di lavoro e di stipendio tra uomo e donna.

49 La Legge sulla Patria Potestà permetteva alla donna cubana di godere della potestà ge- nitoriale sui propri figli e di amministrare i beni senza la custodia del marito.

50 La Legge sul Divorzio permetteva alla donna cubana di poter divorziare dal marito anche in casi di adulterio da parte di quest’ultimo.

51 Julio César González Pagés, Historia de la mujer en Cuba: del feminismo liberal a la ac-

ción política femenina, in “Diez nuevas miradas de historia de Cuba”, Universidad Jaume I,

A livello legislativo si iniziano a fare dei veri e propri progressi per quanto concerne la sfera femminile. Riporto, di seguito, le proposte fatte dalle donne parlamentari, schematizzate così in un lavoro di ricerca “Mujeres parlamen- tarias cubanas”52:

 Dal 1936 al 1939 in Parlamento viene richiesta la creazione di un Con- siglio Nazionale di Orticoltura; l’assunzione di donne nelle aziende che si oc- cupavano della vendita di articoli femminili; l’approvazione di pesanti sanzio- ni nei confronti di chi speculava sulla prostituzione e di chi si occupava del traffico illecito di donne; la creazione di scuole che si dovevano occupare di attività prettamente femminili.

 Dal 1940 al 1952 si richiede la modifica di alcuni articoli sulla Legge del divorzio; l’uguaglianza dei diritti e dei doveri dell’uomo e della donna nel ma- trimonio; la possibilità per le neo mamme di avere mezz’ora di riposo ogni quattro ore di lavoro.

Nel 1952 Batista fa un altro colpo di Stato prendendo il potere. Le donne si ritrovano a combattere contro una dittatura restrittiva, non tanto per loro, quanto per tutto il popolo cubano, lasciando per il momento da parte le loro rivendicazioni.

Nascono così il “Frente Cívico de Mujeres Martianas” (1953-1959) e “Muje- res Oposicionistas Unidas”, associazioni tutte al femminile volte ad ostacola- re il dittatore in carica. In questa lotta molto presto spicca un uomo che sa- rebbe diventato un vero e proprio leader: Fidel Castro, all’epoca venticin- quenne. Tra i collaboratori più vicini a Castro ci sono alcune donne, come Melba Hernández53, Haydée Santamaría54 e Celia Sánchez55. Le prime due donne lo accompagneranno nell’assalto al Cuartel Moncada (1953). Due

52 Olga Coffigny, Mujeres parlamentarias cubanas (1936-1958), in “Revistas Temas”, n.55, La Habana, 2008.

53 Melba Hernández Rodríguez del Rey (1921-2014) fu una della donne, insieme a Haydée Santamaría Cuadrado, che parteciparono all’assalto alla caserma Moncada nel 1953. In quello stesso anno fu condannata a sette mesi di reclusione, da scontare nel carcere di Guanajay (da qui nacque l’idea di occuparsi del miglioramento delle carceri femminili) e nel 1958 partecipò alla lotta nella Sierra Maestra.

54 Haydée Santamaría Cuadrado (1923-1989), importante figura rivoluzionaria, partecipò all’assalto della caserma Moncada nel luglio 1953 insieme a Melba Hernández Rodríguez del Rey (con cui venne incarcerata), fece parte della direzione del Partito unito della Rivolu - zione Socialista (PURS) e dal 1959 si occupò della direzione dell’istituto “Casa de las Amé- ricas”.

55 Celia Sánchez Manduley, personaggio chiave nella creazione del Movimiento 26 de Ju-

lio nella parte sud del territorio dell’allora provincia di Oriente. Ebbe un importante ruolo per

la sopravvivenza della guerriglia nei giorni iniziali della Sierra Maestra, poi nell’organizzazio- ne della vita nella campagna e nei territori liberati, come pure nelle grandi sfide dei primi de- cenni della Rivoluzione.

donne coraggiose che non crollarono dinanzi alle tante minacce ricevute da parte degli oppositori e che presero parte alla guerra contro la dittatura di Batista che durò due anni e mezzo. Guerra che vide partecipare molte don- ne:

Tanto en la guerrillas como en la vida clandestina, las mujeres fueron imprescindibles: transportaban ar- mas; recolectaban dinero; ocultaban o trasladaban combatientes; aten- dían heridos y organizaban campa- mentos, escuelas y talleres; busca- ban alimentos y medicinas, confec- cionaban uniformes y mochilas; lle- vaban y traían mensajes; protegían la vida de los compañeros más per- seguidos, combatían con las armas en las manos; ocupaban responsa- bilidades en diferentes niveles de di- rección; en fin, se enfrentaban al pe- ligro sin vacilaciones56.

Nel 1958 alcune donne creano un gruppo di guerrigliere per poter partecipa- re ai combattimenti. Alcuni ufficiali non sono d’accordo con quell’idea così in- terviene Fidel Castro in persona, riuscendo a convincerli e preparandole alla guerra.

Dopo il 1959, anno della Rivoluzione cubana, vengono realizzati molti cam- biamenti all’interno del paese: vengono consegnate le terre agli uomini e alle donne che le lavoravano, vengono organizzate delle cooperative agricole, vengono creati nuovi posti di lavoro. Per quanto riguarda le donne, vengono create le scuole per i bambini e questo fa sì che ci sia bisogno di molte inse - gnanti, cosa che permise alle donne di poter occupare col tempo cariche sempre più importanti anche nelle Università.

Nel 1960 le organizzazioni femminili creano la “Federación de Mujeres Cu- banas”, che aveva il compito di battersi contro le ingiustizie sociali e contro la discriminazione della donna, richiedendo la sua partecipazione in campo culturale, sociale e politico. La federazione viene costituita il 23 Agosto con

56 Silvia Favaretto, Narrative Femminili Cubane tra mito e realtà, Università Ca’Foscari Ve- nezia, Venezia, 2003, p.47.

l’approvazione di Fidel Castro che, durante l’inaugurazione, esordisce con queste parole:

Por eso contamos con la mujer

cubana, la Revolución cuenta con la mujer cubana. Y esa tarea es de la Federación, organizar a la mujer cubana, preparar a la mujer cubana, ayudar a la mujer cubana en todos los órdenes, en el orden social, en el orden cultural, elev ando s u preparación, a través de cursos, a través d e p u b l i c a c i o n e s , poniéndolas al t a n t o d e l a s cuestiones de las mujeres en todo el mundo (...) Y ahora a trabajar, a organizar y a poner en actividad el espíritu creador, el entusiasmo de la mujer cubana para que la mujer c u b a n a , e n e s t a e t a p a revolucionaria, haga desaparecer h a s t a e l últ imo vestigio de discriminación y tenga, la mujer cubana, por sus virtudes y por sus méritos, el lugar que le corresponde en la historia de la Patria.57

Il 1961, anno della rottura con gli Stati Uniti, è conosciuto come “Año de la Educación”, poiché si sviluppa la Campagna di Alfabetizzazione destinata a milioni di cubani che non sanno leggere e scrivere. Le donne insegnanti, tra i tredici e i diciotto anni, sono più di centosessanta mila58 e diventeranno, col passare degli anni, sempre di più nonostante le ingiustizie continuino a so- pravvivere in un mondo patriarcale di idee ristrette che ha dovuto subire guerre violente e lunghe dittature.

A partire dagli anni Settanta, iniziano ad essere approvate importanti leggi come quella sulla Maternità (1974), la Costituzione della Repubblica (1976) - che garantiva alle donne le stesse opportunità degli uomini, così che potes-

57 Fidel Castro, Palabras a los intelectuales in “Política cultural”, La Habana, Editorial Cien- cias Sociales, 1977, p.44.

58 Luisa Campuzano, Las muchachas de La Habana no tienen temor de Dios…, Ediciones Unión, La Habana, 2004, p.126.

sero partecipare allo sviluppo del paese -, quella sulla Sicurezza e Igiene sul Lavoro (1977) e quella sulla Sicurezza sociale (1979).

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