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G.: Gli storici russi come Kovaliov8, lodato da Togliatti, ma non solo russi, hanno letto la storia antica in una chiave ora abbandonata Ripeto, si stenta a

CLASSICITÀ’ E RICERCA: ITALO GALLO

I. G.: Gli storici russi come Kovaliov8, lodato da Togliatti, ma non solo russi, hanno letto la storia antica in una chiave ora abbandonata Ripeto, si stenta a

intravedere e applicare criteri nuovi e più efficaci di analisi e giudizio.

F. S.: Ma oggi noi assistiamo al ricollocarsi degli intellettuali in un’area diversa da quella occupata nel passato: tanto per capirci, dalla sinistra sono

passati alla destra o al centro. E ’ giusta quest’interpretazione? Che cosa possono elaborare intellettuali che hanno cambiato bandiera? Non sarebbe meglio che se ne stessero quieti, e pensassero a studiare, senza voler fare mostra di abiura a tutti i costi e non cercassero di propinarci altri e diversi discorsi sulla storia, sul libero mercato, sul liberal-socialismo? Non sono diventati più realisti del re?

I. G.: Oggi assistiamo a troppi passaggi di bandiera, il che per uno studioso di storia non è buon segno. Concordo in tutto con quello che tu dici.

F. S.: La cultura cosiddetta di destra che cosa ha prodotto di veramente valido sul mondo antico nell’ultimo quarantennio?

I. G.: Credo che la cultura di destra non abbia finora prodotto niente di veramente valido, che possa sostituire persuasivamente la visione marxista del mondo antico. Qualche libro sull’antichità si colloca tra destra e sinistra.

F. S.: Lei si è collocato politicamente nell’area socialista. Che cosa l ’ha spinta a tale scelta ?

I. G.: Io sono stato e continuo ad essere socialista dalla seconda guerra mondiale in poi, man mano che mi liberavo di Croce, senza, per altro, sostituirlo con Marx.

Frequenti delusioni mi hanno però tenuto lontano da un’attività politica attiva, sia nel mio paese che a Salerno.

Più che ad agire, sono stato a guardare e giudicare. Tuttavia, rimango convinto che il socialismo democratico sia la forza più adatta a governare gli eventi e le nazioni.

F. S.: Ma in quell’Atene di Pericle c ’era davvero molta democrazia? Ho riletto recentemente il dialogo tra i Melii e gli Ateniesi9, mi è sembrato di sconcertante attualità. E ’ stato ripreso anche da Paolo Mieli sul “Corriere della Sera”, a proposito della terza via, una terza via risultante perdente: né con la Casa delle Libertà, né con Γ Ulivo. Che ne pensa?

I. G.: Purtroppo l’esempio tucidideo dei Melii non si presta a ragionevoli applicazioni recenti, vista anche la fine che fecero. Sono convinto della necessità di una politica dell’alternanza. Naturalmente non è valida la concezione di un’Atene veramente democratica.

F. S.: Sono personalmente affascinato da persone come Pericle, Cesare, Tacito, Tucidide, Platone... Perché in tanti leggiamo biografìe? Per una questione di capire come si acquisisce il potere e lo si mantiene?

I. G.: Le biografie antiche hanno poco da insegnare, secondo me, in una situazione sostanzialmente diversa, quale quella di oggi e non servono a spiegare come si può acquistare il potere.

F. S.: Lei ha studiato anche la medicina antica10 11. Le chiedo: come è possibile che poche centinaia di persone, a Velia o altrove abbiano dato luogo ad una scuola di medicina ?

I. G.: Abbiamo a Velia tre attestazioni di medici, vissuti in epoche diverse, che hanno capeggiato associazioni più o meno segrete. Mi riferisco al termine φώλαρχος, inteso da qualche studioso come ‘capo di un collegio di ispirazione religiosa’, probabilmente pitagorica. Si potrebbe ritenere che φώλαρχος sia ‘capo di un gruppo vincolato da segreto’.

È possibile un legame con Φωλευτήριος, epiteto di Apollo. Non è sicuro che si trattasse di corporazioni mediche, ma c’è un’altra attestazione riguardante Parmenide, che in due Vite tramandateci in Arabo e in Latino risulta anche medico e fondatore di una scuola di medicina.

Tutto questo può far presupporre a Velia una scuola di medicina, anche se, a mio parere, è da escludere un sicuro legame tra la medicina eleatica e scuola medica salernitana. Parmenide ha dato sviluppo ed indirizzo a scuole di medicina11. Prima si sapeva che solo a Crotone ci fosse una scuola di medicina, ora anche a Velia.

F. S.: La vulgata afferma che la scienza greca si è fermata ad un livello teorico e non pratico, a causa soprattutto del lavoro schiavile. Si legge anche sui libri di testo. E ’ corretto porre il problema in questi termini?

I. G.: Credo che porre il problema della scienza greca in questi termini (scienza greca solo teorica) non sia corretto. Teoria e pratica sono dimostrabili per la Grecia antica.

F. S.: Qualcuno paragona alcune fasi dell’età antica alla situazione attuale: mi riferisco a ll’impero americano e a ll’egemonìa. Lei che ne pensa?

I. G.: Paragoni del genere sono fuori posto. Non vedo nessuna effettiva analogia tra la situazione mondiale odierna e quella antica, tra impero romano e impero americano.

F. S.: Lei è, oltre che studioso, anche un formidabile organizzatore di cultura (non solo la “Rassegna Storica Salernitana”, ma, in aggiunta, la pubblicazione di libri, seminari, convegni, incontri, e, mi consenta, la correzione delle bozze, degli 10 I. GALLO, Medicina antica e Scuola Medica Salernitana, in Salerno e la sua Scuola Medica, a cura di I. Gallo, Arti Grafiche Boccia, Salerno, 1998, pp. 9-16; ID., L ’età antica, in Storia della Università di Salerno, I, a cura di A. Musi - M. Oldoni - A. Placanica, Arti Grafiche Boccia, Salerno, 2001, pp. 3-27.

articoli, dei saggi altrui): quali sono i punti alti della sua attività di organizzatore di cultura?

I. G.: Il mio lavoro di organizzatore di cultura si esplica su almeno due fronti, rispettivamente della cultura contemporanea e della cultura antica.

Circa la prima, accanto alla “Rassegna Storica Salernitana”, produciamo due collane di storia salernitana, organizziamo convegni, seminari, conferenze, etc...

Per quanto riguarda la seconda, ho organizzato dieci convegni internazionali plutarchei in Italia e la pubblicazione di 40 opere di Plutarco nella collana del Corpus Plutarchi Moralium, da me diretta, sulle circa 70 del Corpus·, tre sono state curate personalmente da me. Ho pure curato nell’Università la pubblicazione di saggi sull’idea di Roma e su altri argomenti. Tralascio altre attività organizzative, come l’Associazione Italiana di Cultura Classica, retta a Salerno da me per 20 anni, e il Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano, di cui sono presidente dal 1983.

F. S.: E quelli bassi?

I. G.: I punti bassi riguardano essenzialmente la correzione per la stampa di saggi altrui, che mi càpita molto spesso di fare, soprattutto quelli destinati alla “Rassegna”.

F. S.: A che cosa sta lavorando riguardo al settore classico?

I. G.: Nel settore classico sto per dare alle stampe un Profdo storico della biografia greca, con annessa Antologia biografica, oltre che l’edizione di vari articoli su riviste italiane e straniere su papiri ercolanesi e su testi greci e latini.

F. S.: E alla storia più recente di Salerno e della provincia?

I. G.: Ho in stampa un ampio saggio sulla cultura salernitana del Novecento. F. S.: E come organizzatore di cultura?

I. G.: Come organizzatore di cultura, ho sempre qualcosa in pentola: il 10 settembre si svolgerà un importante convegno sullo sbarco a Salerno del 1943. Altre manifestazioni seguiranno, soprattutto per ricordare il ventennale della rifondazione della Società Salernitana di Storia Patria. Accanto alla presentazione di libri della Società predetta, ve ne saranno altre del Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano.

F. S.: E ’ banale, ma penserei di concludere così: che cosa oggi rappresenta il mondo classico, che cosa può dire alla società di oggi, al consumismo contemporaneo? La mia impressione (superficiale, non da competente) è che sia in realtà molto più vicino di quello che non appaia a prima vista. C ’è anche il problema delle radici: io sono abbastanza convinto che è lì, nella cultura e nella società greca e romana, che ci sono le nostre radici, il nostro modo di interrogare

la realtà, di porci i problemi e di risolverli. Certo, ci sono da aggiungere il Cristianesimo, ΓEbraismo, la civiltà alto-medioevale, Γimpero carolingio, gli Arabi. Ma, se ne facciamo una questione di lingua e di linguaggio, ritorniamo pur sempre al Greco e al Latino.

I. G.: Il mondo classico, pur lontanissimo da noi, continua a rappresentare, più