DI VISTA DELL’AMBIENTE: LE IMPLICAZIONI SULLA CONSERVAZIONE DEL SUOLO
2.1 Le misure di politica agraria in favore della difesa del suolo
2.1.2 Le strategie politiche dell’Unione europea in materia di difesa del suolo
Nonostante la degradazione del suolo costituisca, da anni, una vera e pro- pria emergenza, la Commissione europea, come detto, non è riuscita ad andare oltre l’adozione di una strategia tematica8 che, sebbene in atto dal 2002, non ha
ancora condotto all’approvazione di un atto normativo che, oltre ad essere atteso da tempo, sarebbe, allo stato, più che necessario.
Con l’adozione di una strategia tematica, la Commissione ha voluto rappre- sentare la propria posizione riguardo alla politica di protezione dei suoli e definirne gli obiettivi a livello comunitario. Nella sua ultima versione (European Commis- sion, 2012), la strategia tematica è articolata in tre documenti, costituiti da una comunicazione della Commissione, una valutazione d’impatto e una proposta di direttiva. In particolare, la strategia si fonda su quattro pilastri individuati: nella sensibilizzazione della Società europea; nel sostegno alla ricerca; nella messa a punto di specifiche norme; nell’integrazione delle tematiche riguardanti la difesa del suolo, nell’ambito delle politiche comunitarie9.
Tra i quattro pilastri della strategia tematica della UE, il più importante è sicuramente quello che dovrebbe concretarsi con l’approvazione di una direttiva fi- nalizzata a proteggere il suolo e a conservarne la capacità di svolgere le molteplici funzioni (ambientali, sociali, economiche, culturali, paesaggistiche …).
Il testo, da tempo in attesa di approvazione10, si fonda sul principio di pre-
cauzione e su quello della correzione. Ciò significa che la norma è finalizzata, da un lato, ad assicurare la tutela del suolo in via preventiva, senza, dunque, subor- dinare le azioni alle verifiche di impatti (principio di precauzione) e, dall’altro lato a prevedere sanzioni per coloro che si rendono responsabili di danni (principio di correzione, in ragione del “chi inquina paga”).
8. La prima strategia tematica in materia di difesa del suolo fu adottata nel 2002 (decisione n. 1600/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 luglio 2002) e rinnovata nel 2006, con la strategia, oggi in atto.
9. L’articolazione in quattro pilastri è stata, in ultimo, ribadita dalla Commissione con il documento COM (2012) 46 del 13 febbraio 2012, recante la relazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, sull’attuazione della strategia tematica per la protezione del suolo e sulle relative attività in corso.
10. L’iter legislativo della proposta di direttiva, dopo una prima lettura da parte del Parlamento eu- ropeo nel novembre 2007, si è, di fatto, bloccato, a causa di divergenze insorte tra Paesi membri, riguardo, sia alla titolarità delle competenze in materia (Germania, Austria e Olanda la ritengono materia nazionale), sia ai costi eccessivi e, quindi, della perdita di competitività che determinerebbe a carico del sistema produttivo (Francia, Regno Unito). I Paesi che si oppongono sono in grado, per i meccanismi di voto in base alla maggioranza qualificata, di formare una minoranza di blocco che non consente l’approvazione della direttiva.
Giova rilevare che, allo stato, misure per la difesa del suolo sono comprese in molte norme di tutela ambientale; ma, proprio, perché sostenute a vario titolo e nel quadro di provvedimenti diversi, manca un quadro di riferimento e coordina- mento che consenta di mettere a sistema e rendere sinergiche le varie azioni che, non a caso, la Commissione si propone di realizzare, attraverso la direttiva.
Sempre in applicazione del principio di precauzione è altresì previsto l’obbli- go, per gli utilizzatori del suolo, di adottare misure a sua tutela, nei casi in cui sia presumibile un danno alle funzioni svolte dal suolo11, conseguente al suo utilizzo.
Il secondo pilastro della strategia comunitaria è rappresentato dalle attività di ricerca, il cui sviluppo è ritenuto indispensabile, al duplice fine di accrescere le conoscenze sul suolo, con riferimento, in particolare, al complesso delle funzioni che è in grado di svolgere e, conseguentemente, di rafforzare le basi di riferimento per la messa a punto e l’attuazione delle politiche di difesa.
Il sostegno alle attività di ricerca è assicurato attraverso, il “programma quadro” della UE, attualmente nel suo settimo ciclo di operatività (2007-13). In particolare, nell’ambito del settimo programma quadro, la Commissione ha finan- ziato numerosi progetti finalizzati allo studio dei problemi del suolo, in coerenza con i riferimenti definiti nell'ambito della strategia tematica12.
Altra importante serie di misure, costituenti il terzo pilastro della strategia tematica è l'integrazione delle politiche di difesa del suolo, nell’ambito delle altre politiche comunitarie. È, questo, un punto di particolare importanza, anche cultu- rale, in quanto prevede che il “fattore suolo”, in ragione delle sue caratteristiche multifunzionali e del suo essere supporto a tutte le attività, sia sempre tenuto in debita considerazione. Risulta evidente che tale approccio, già di per sé impor- tante, lo diviene ancora di più in assenza di una norma specifica, quale potrebbe essere la direttiva, da tempo, in attesa di approvazione.
Giova, tuttavia, evidenziare che, a questo riguardo, non mancano segnali
11. La proposta di direttiva indica otto minacce di degradazione, cui il suolo è esposto e rispetto alle quali è necessario operare ai sensi del principio di precauzione. Per maggiori approfondimenti riguardo alle minacce di degradazione del suolo si rimanda al paragrafo 2.2.
12. Oltre a numerosi progetti di ricerca, la Commissione europea ha finanziato la costituzione di uno specifico ERA-NET (European Research Area Network) denominato SNOWMAN e finalizzato alla gestione sostenibile del suolo e delle acque sotterranee a seguito d'inquinamento. Obiettivo di un ERA-NET è quello di rafforzare la cooperazione e il coordinamento delle attività di ricerca svolte a livello nazionale o regionale mediante la loro messa in rete; ciò, nel caso di SNOWMAN, è avvenuto mettendo a sistema i fondi e le attività di ricerca sul suolo di Austria, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e del Regno Unito.
positivi, in quanto, come detto, specifiche norme a tutela del suolo si ritrovano in numerose norme in materia ambientale emanate, nel corso degli anni, a livello comunitario. Ciò non è, comunque, stato – né poteva essere – sufficiente a deter- minare la definizione di un quadro coordinato ed integrato d’interventi in grado di poter affrontare in modo efficace un problema complesso, come quello della difesa del suolo.
Allo stesso modo – importanti ma insufficienti – possono essere considerate le misure di difesa del suolo previste nell’ambito della PAC, di cui si riferisce nel paragrafo successivo.
Quarto ed ultimo pilastro della strategia tematica è la sensibilizzazione, il cui ruolo appare particolarmente importante, in ragione della sostanziale man- canza di conoscenza del ruolo fondamentale che il suolo rappresenta, ai fini, sia dello svolgimento di tutte le attività umane, sia della tutela degli equilibri naturali. Al fine di accrescere la consapevolezza dei cittadini riguardo al suolo ed alle sue funzioni la Commissione ha finanziato e finanzia, a livello, sia comunitario, sia di singoli Stati, varie iniziative sotto forma di eventi pubblici e di produzione di mate- riali divulgativi.