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3. LE COMPETENZE DEGLI INSEGNANTI

3.4 Strategie di studio in profondità

La quinta competenza riguarda il possesso di strategie di studio in profondità e la capacità di saperle trasmettere agli allievi. Ogni individuo possiede una personalità differente che influisce sul modo di pensare e di apprendere. Ad influenzare l’apprendimento intercorrono numerosi altri fattori quali la motivazione, gli scopi, l’ambiente, etc. A seconda delle circostanze in cui si trova ad apprendere un soggetto può ricorrere a differenti modalità di elaborazione delle informazioni anche se di preferenza tenderà un utilizzare con maggiore frequenza un unico stile cognitivo.

Fra i principali stili cognitivi Cantoia, Carruba e Colombo66 ricordano:

lo stile campo dipendente/indipendente (Witkin et at., 1974) con il quale si distingue fra le persone strettamente legate al contesto in cui si presenta il problema e individui che ragionano a prescindere dal caso specifico;

66 Cfr. Cantoia M., Carruba L., Colombo B., (2004), Apprendere con stile. Metacognizione e

• lo stile adattatore/innovatore, in cui nel primo caso si confronta il problema con situazioni simili e nel secondo lo si vive come una sfida;

• lo stile assimilatore/esploratore che si distingue per la tendenza nell’uno di applicare schemi tradizionali a situazioni nuove e nell’altro per la ricerca di soluzioni differenti;

• lo stile associazione/bisociazione comprende nel primo polo gli studenti che prediligono applicare soluzioni ben consolidate, nel secondo polo coloro che utilizzano strategie diverse;

• lo stile pensiero destro/pensiero sinistro in cui nel primo caso prevale l’utilizzo di un codice visivo motorio e nell’altro un codice verbale astratto;

• impulsivo/riflessivo che rispecchia la tendenza a rispondere in tempi rapidi a differenza di chi predilige ragionare e vagliare varie soluzioni;

• olista/seriale la cui distinzione risiede nella scelta di comprendere il concetto o semplicemente di ripeterlo meccanicamente;

• partecipante/evitante a seconda di quanto uno studente predilige lavorare in gruppo o individualmente;

• indipendente/dipendente che rispecchia il desiderio di autonomia o di organizzazione del lavoro da parte del docente. Definito il proprio stile d’apprendimento o lo stile prediletto degli allievi è possibile ricorrere correttamente alle strategie didattiche che comprendono sia quelle d’insegnamento che quelle d’apprendimento. La differenza consiste sostanzialmente nel differente punto vista da cui le si osserva, infatti le prime riguardano

le metodologie che mette in atto un docente per insegnare un concetto mentre le seconde concernono i processi cognitivi che avvengono nella mente di chi apprende.

Le principali strategie d’insegnamento sono:

• la spiegazione, si tratta del tradizionale metodo di lezione in cui l’insegnante spiega e lo studente ascolta, comprende e si appropria dei concetti presentati;

• argomentazione e discussione, in questo caso l’insegnante stimola una discussione fra gli allievi chiedendo ad ognuno di esprimere e argomentare il proprio punto di vista;

• l’insegnamento reciproco, in questa strategia gli studenti a turno svolgono il ruolo dell’insegnante proponendo agli altri le proprie conoscenze ed organizzando attività e sessioni di lavoro;

• l’insegnamento basato su casi, quando applica tale metodo l’insegnante attinge ad una storia per fornire agli studenti informazioni preziose per risolvere il caso che si sta narrando;

• la risoluzione di problemi viene utilizzato non solo per verificare gli apprendimenti ma anche per affinare le strategie di pensiero. In tal caso lo studente a cui viene presentato un problema deve compiere un operazione di analisi, individuando gli elementi di cui si è in possesso e quelli che mancano, formulare delle ipotesi di risoluzione e verificarle.

• la scoperta guidata mira a far si che gli studenti apprendano dei concetti tramite l’esperienza diretta o l’osservazione di fatti ed eventi;

• l’apprendistato è una strategia ricavata dalla tradizione in cui il “maestro di bottega” mostrava all’apprendista come si svolgeva un compito, poi gli assegnava degli incarichi sempre più complessi finché l’allievo non diventava autonomo nello svolgimento del compito67.

Le principali strategie d’apprendimento possono essere suddivise in individuali e collettive, le prime riguardano le tecniche di studio che regolano il rapporto fra chi apprende e chi veicola le informazioni da apprendere mentre le seconde prevedono la cooperazione con i pari al fine di migliore i processi d’apprendimento.

Le principali tecniche d’apprendimento sono:

• l’apprendimento dalla spiegazione, in cui lo studente è chiamato all’ascolto, alla comprensione e all’organizzazione delle informazioni recepite in modo da saperle rispiegare a sua volta;

• l’apprendimento per internalizzazione e appropriazione, questa strategia prevede l’interazione di due partner con competenze diverse in cui uno svolge la funzione di esperto. In questo caso il meno esperto assorbirà le spiegazioni del compagno fino ad integrarle con le proprie e a diventare a sua volta esperto.

• apprendimento per condivisione sociale, si verifica in un gruppo attraverso la suddivisione del lavoro in modo tale che tutti i partecipanti possano svolgere una parte del compito senza mai perdere la visione d’insieme che porta all’obiettivo finale;

• apprendimento per conflitto e cooperazione, questa strategie ritiene che il conflitto, se guidato correttamente, permetta di

67 Cfr. Baldassarre V. A., Zaccaro F., Logorio M. B., (2001), Progettare la formazione.

intrecciare fattori sociali e processi cognitivi che guidano alla risoluzione del compito e all’appianamento del conflitto68.

Gli aspetti di questa competenza che si è deciso di indagare sono: il saper esplicitare le proprie strategie di studio; la capacità di insegnare, ad altri, differenti strategie di apprendimento; la capacità di trovare relazioni tra quello che si apprende e quello che già si conosce e il riuscire a trovare un esempio a cui applicare le nuove conoscenze.