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2. LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

2.4 Il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria

2.4.1 Il tirocinio

Dalla descrizione delle attività di tirocinio, presente sul sito Internet della facoltà di Scienze della Formazione Primaria, nell’anno della ricerca, questo viene definito come “spazio dialogico fra teoria e prassi” che “permette al futuro insegnante, sotto la guida dei supervisori di tirocinio di:

orientare professionalmente le capacità di ciascuno studente,

riflettendo sulle motivazioni personali;

favorire la presa di coscienza del significato e dei problemi

dell’essere insegnante nella società attuale;

riflettere sugli aspetti pedagogici, psicologici, sociologici,

metodologico – didattici, organizzativi della scuola;

assumere la consapevolezza delle dimensioni che connotano il

processo di insegnamento –apprendimento;

sperimentare la complessità della gestione delle situazioni educative

e didattiche nel quotidiano dell’esperienza scolastica;

acquisire la capacità di assumere decisioni nel progettare specifici

interventi didattici, individuando obiettivi, contenuti, metodi e strumenti di verifica;

acquisire competenze di verifica, valutazione, documentazione per ricostruire i significati dell’esperienza;

riflettere sulla pratica didattica attraverso un approccio di ricerca

che punti sulle capacità riflessive e metacognitive;

confrontare, dare significato e rielaborare in modo critico e in

termini teorici, l’esperienza effettuata nella scuola;

sperimentare metodi e strumenti per la ricerca didattica”40.

Per tutto il quadriennio lo studente è tenuto a frequentate obbligatoriamente il tirocinio per un numero complessivo di 48 CFU, pari a 12 CFU annui (100 ore annue). Gli studenti che intendono abilitarsi per le attività di sostegno per i diversamente abili devono integrare con ulteriori 12 CFU.

Nello specifico il tirocinio si svolge seguendo finalità e percorsi differenziati a seconda che lo studente frequenti il primo biennio o il secondo biennio. Nel primo biennio si svolge sia nella scuola dell’infanzia che della scuola primaria per cogliere le peculiarità tra i due ordini di scuola e predilige attività con funzione auto-orientativa per operare una riflessione sulle proprie motivazioni.

Nel secondo biennio si ha una differenziazione fra il III anno in cui gli studenti svolgono 75 ore di partecipazione guidata alle attività scolastiche e 25 ore dedicate all’insegnamento per i diversamente abili e il IV anno con 75 ore dedicate alla progettazione e all’attività autonoma di un itinerario didattico e sempre 25 ore dedicate all’insegnamento per i diversamente abili.

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Il tirocinio è svolto secondo una modalità diretta, che vede l’inserimento dei tirocinanti in una scuola e una modalità indiretta che si svolge presso l’Ateneo.

Il tirocinio diretto è svolto nei diversi anni secondo diverse modalità. Nel primo biennio si svolge il cosiddetto tirocinio osservativo, secondo il quale lo studente utilizzando strumenti quali il diario e differenti tipologie di protocolli osservativi raccoglie dati sull’organizzazione scolastica, sul comportamento dell’insegnante in classe e sulle dinamiche della classe.

Al terzo anno di corso inizia il tirocinio parzialmente attivo che propone di far progettare, documentare e attuare un intervento didattico, concordato con il docente di classe e ad integrazione del percorso programmato, al fine di conoscere attraverso l’esperienza diretta la progettazione e la gestione delle situazioni educativo-didattiche.

Infine il tirocinio attivo prevede che il tirocinante svolta in autonomia un intervento didattico a partire dalla progettazione, con la scelta quindi di argomento, obiettivi, metodi, strumenti, prove di verifica, etc., in modo da iniziare ad assumere in pieno delle responsabilità didattiche.

Infine il tirocinio svolto per abilitarsi all’insegnamento per i diversamente abili ha lo scopo di fornire un bagaglio teorico-pratico volto a supportare gli alunni con bisogni speciali.

Il tirocinio indiretto prepara gli studenti all’inserimento nel mondo della scuola attraverso riflessioni degli studenti stimolate dai supervisori di tirocinio.

Gli studenti documentano il lavoro svolto con l’ausilio di alcuni strumenti:

• Il dossier di gruppo in cui si raccolgono tutti i materiali forniti e prodotti nel corso del tirocinio indiretto;

• Un portfolio personale in cui sono raccolti esclusivamente gli esiti del percorso personale di formazione;

• Il libretto di tirocinio in che raccoglie dati di tipo quantitativo, le ore di frequenza, i crediti, etc.

Gli strumenti sopra elencati, integrati con eventuali questionari, colloqui, etc., permettono ad ogni studenti di svolgere con l’aiuto del Supervisore e i docenti coinvolti, un autovalutazione del percorso svolto. Al termine di ogni anno i supervisori di tirocinio svolgono una verifica finale con il fine di accertare gli esiti raggiunti. Infine, così come previsto dal Decreto MURST 26 maggio 1998, la valutazione finale concernente il quadriennio di tirocinio prevede la stesura di una relazione finale di tirocinio, che sarà relazionata in seduta di laurea e contribuirà alla definizione del giudizio finale.

Infine è utile ricordare che tutti gli studenti che insegnano a tempo indeterminato nelle scuole paritarie di ogni ordine e grado hanno un esonero totale dal tirocinio, a differenza di coloro che hanno un contratto annuale che godono solo di un esonero parziale.

E’ possibile realizzare le attività di tirocinio grazie al partenariato fra scuola e università.

Attraverso quest’esperienza i tirocinanti prendono consapevolezza del fatto che esistono una molteplicità di modi di insegnare e che un modello non è sempre adeguato ad ogni situazione ma va adattato, modificato o sostituito in relazione al contesto socio-culturale di riferimento, ai problemi da affrontare, alle classi in cui si è inseriti, etc. In sintesi attraverso il tirocinio si comprende che non esiste un metodo che è valido sempre e in tutte le situazioni. Questo

permette di attivare una riflessione che favorisce la formazione di insegnanti “consapevoli delle proprie rappresentazioni, in grado di fare scelte professionali in base alla capacità di discernere fra le diverse opzioni teoriche e operative possibili”41.