• Non ci sono risultati.

Strumenti usati per la raccolta e l’analisi dati

CAPITOLO III – RACCOLTA E ANALISI DATI

3.2 Gli Influencer più seguiti su Instagram

3.2.1 Strumenti usati per la raccolta e l’analisi dati

Essere influencer, come in tutti i lavori, porta sia vantaggi che svantaggi. Per analizzare più adeguatamente questo nuovo campo professionale, ho creato un questionario, rispettando il più possibile tutte le regole imparate durante i diversi corsi frequentati nel mio percorso di studi.

Ho utilizzato il software Limesurvey, una piattaforma open source che consente di creare questionari e gestire indagini online senza richiedere particolari conoscenze di programmazione. Ho deciso di utilizzare questo software e non altri, come ad esempio SurveyMonkey, perché la personalizzazione è individuale e illimitata, a differenze degli altri software dove la personalizzazione dell’indagine è limitata. L’altro inconveniente che presentano altri tipi di software è che le indagini possono essere scaricate rimanendo su un database esterno. Chiunque può accedere al questionario una volta attivata l’indagine con un semplice collegamento al link.

I vantaggi di Limesurvey sono innumerevoli. Innanzitutto, si può effettuare un numero illimitato di indagini nello stesso momento, un numero illimitato di domande all’interno di ogni indagine, un numero illimitato di partecipanti alle indagini e la possibilità di creare indagini in diverse lingue. Si può scegliere tra ventotto differenti tipi di domande e installare anche dei sistemi di condizioni,

110 chiamati ‘filtri’, che dipendono dalle risposte precedenti. Inoltre, è possibile integrare foto o video all’interno dell’indagine, creare una versione stampabile, decidere se si vogliono creare indagini anonime e non anonime, gruppi aperti o chiusi di partecipanti alle indagini. C’è anche l’opzione per i partecipanti di continuare l’indagine in un secondo momento. L’interfaccia di amministrazione è estesa e user-friendly,e sono presenti funzioni avanzate di importazione ed esportazione di testo e dati pdf, excel, ecc81.

Il questionario da me sviluppato ha raggiunto un totale di 488 risposte, tra cui solo 244 risposte complete. I rispondenti di sesso maschile ammontano a 64, mentre quelli di sesso femminile sono 180. È stato postato sia sul il mio canale Facebook che su quello Instagram, ovviamente con l’obiettivo di comprendere nella ricerca solo le persone digitalizzate su questi canali, e che avessero comunque già una buona conoscenza dei social media e dei soggetti su cui sono andata ad indagare. Ho preferito anche suddividere i rispondenti in fasce di età, per avere maggiore chiarezza su quale sia la generazione che maggiormente usa i social media e per quali motivi. La percentuale più alta è risultata essere la generazione dei millenials, compresa nella fascia di età tra 18 e 25 anni, con un numero di 100 rispondenti. Seguono poi coloro compresi tra 26 e 35 anni, con un totale di 80 rispondenti. Man mano che aumenta la fascia di età diminuiscono i rispondenti che usano le piattaforme social; troviamo infatti alla fine della catena la generazione over 60, i cui rispondenti sono stati solamente 8.

Continuando ad analizzare le statistiche dei risultati, considerando solo chi ha completato interamente il questionario, risulta inoltre che la maggior parte di loro sono studenti, i quali rispondenti sono stati infatti 80, o svolgono la professione di impiegato (60 rispondenti), quindi il titolo di studio in questa indagine è risultato variabile tra diploma d’istruzione superiore (90 rispondenti), e la laurea di I livello e laurea magistrale, che contano rispettivamente 75 rispondenti la prima e 60 rispondenti la seconda.

L’obiettivo del questionario è stato soprattutto quello di riuscire a comprendere da quanto tempo le persone utilizzano le piattaforme social, se conoscono la figura dell’influencer e se ne seguono qualcuno. Soltanto chi segue queste persone ha dovuto rispondere a specifiche domande: perché le segue, in quale settore sono specializzati coloro che seguono, e se la figura dell’influencer ha cambiato il modo d’acquisto dei rispondenti sia in termini di scelta d’acquisto sia la modalità, ovvero se acquista di più online da quando segue queste persone..

81

111 Ho proposto ai rispondenti diversi nomi di piattaforme social e si evince che quelle maggiormente utilizzate siano Facebook, Instagram e una piccola percentuale usa anche Youtube.

Figura 17

Ho voluto comprendere il motivo del loro utilizzo, ed è emerso che i social media vengono usati dalla maggior parte degli utenti per comunicare con gli amici, condividere foto e video, ma anche per occupare il tempo libero.

La maggior parte dei rispondenti segue uno o più influencer; infatti la percentuale di chi ha risposto che non ne segue nessuno è davvero minima.

Figura 18

Comprendiamo a questo punto il loro grado di importanza e di quanto la gente li consideri affidabili nel momento in cui hanno bisogno di un consiglio per acquistare un prodotto. Soltanto a chi ha risposto in maniera positiva al fatto di seguire le figure degli/delle influencer, sono state

112 poste domande più specifiche relativi ai settori in cui questi individui operano, che si tratti del beauty, del fitness, della moda o altro. I trend più seguiti sono risultati essere il settore della moda, seguito dal beauty, i viaggi, poi fitness e alimentazione.

Figura 19

La maggior parte dei rispondenti visita i profili delle persone che seguono con una media di 1-2 volte al giorno, quindi ne deduciamo che la visibilità di questi ultimi è davvero elevata, e ciò porta enormi profitti alle aziende per cui lavorano.

Tra i motivi invece per cui vengono seguiti, è emerso la maggior parte delle persone è curiosa della loro routine giornaliera o dei prodotti che sponsorizzano. È risultato essere alto il tasso di risposta secondo cui queste persone vengono seguiti senza nessun motivo in particolare; altri ancora per rimanere aggiornati sulle tendenze.

È emerso un dato importante che da quando i rispondenti seguono la figura dell’influencer, il loro comportamento d’acquisto non è comunque molto cambiato rispetto a prima e anche la preferenza dell’acquisto online non è anch’essa aumentata, nonostante siano molti coloro che acquistano nei negozi virtuali.

113 Figura 20

Il dato rilevante è che la maggior parte ha affermato di essere venuta a conoscenza di nuovi prodotti o aziende a loro sconosciuti grazie alle sponsorizzazioni. Si rivela un dato importante in quanto ciò comporta all’azienda, che utilizza il canale social come pubblicità, un maggior grado di visibilità che avrebbe difficoltà a raggiungere senza questa nuova figura dell’influencer.

Figura 21

Coloro che invece hanno risposto che non sono interessati al giudizio dell’influencer e non vengono perciò condizionati nelle loro modalità di acquisto, alla domanda del perché seguissero questi individui hanno risposto che lo fanno solo per empatia o per nessun motivo in particolare.

Da questi dati deduciamo quindi che i brand lottano per l’attenzione delle persone, ma le persone hanno un’attenzione sempre più bassa. Una grande percentuale di rispondenti infatti, come appena detto, ritiene che nessuna marca riesce a connettersi emotivamente con loro, quando invece i brand

114 investono moltissimo in contenuti, promozioni e attività che attirino i consumatori. Questo accade perché le aziende si focalizzano principalmente sull’attirare l’attenzione, perdendo però di vista il messaggio che vogliono comunicare. Da questo ne consegue il deterioramento del rapporto brand- persona.

L’esempio principale è fornito dai millenials, cioè i consumatori di domani. Essi si identificano soprattutto con quei brand che sposano cause precise. Non cercano solo un prodotto o un servizio, ma piuttosto cercano nel brand il valore aggiunto, il quale ne definisce chiaramente l’identità. Le aziende quindi, per avvicinare il proprio brand alle persone, dovrebbero puntare a relazioni a lungo periodo, focalizzandosi a costruire un rapporto di fiducia che vada oltre il prodotto o servizio offerto.

Ho voluto fare una seconda analisi e sono andata alla ricerca delle influencer più seguite su Instagram, tramite l’ausilio del mio profilo personale. Ho deciso di seguirne alcune per vedere quali prodotti maggiormente sponsorizzano quotidianamente e quali siano quindi le aziende che più si affidano a questo social e a queste figure.

Ho seguito quindi i seguentiprofili:

- Beatrice Valli (@vallibeatrice)con 2 milioni di followers; - Ludovica Valli (@valliludovica) con 1,6 milioni di followers; - Alice Basso (@vallibeatrice) con 587.8 mila followers;

- Belen Rodriguez (@belenrodriguezreal) con 8,2 milioni di followers; - Cecilia Rodriguez (@chechurodriguez_real) con 3,6 milioni di followers; - Karina Cascella (@karinacascella) con 901.1 mila followers;

- Clarissa Marchese (@clarissamarchese) con 1.1 milioni di followers.

Esse utilizzano i loro profili, al di là di pubblicare foto personali o raccontare la loro routine giornaliera,sopratutto per una finalità lavorativa. Nei loro post si notano infatti didascalie in cui vengono riportati i tag di nomi di aziende, di prodotti e accessori che utilizzano o indossano.

115 Figura 22

Esse non lavorano solo con i post, ma anche con le Instagram Stories, che sono considerate dagli utenti il vero cuore di questo social network. Le Stories incoraggiano infatti gli utenti, non solo a rimanere sulla piattaforma più a lungo, ma a visitarla più frequentemente. I giovani sotto i 25 anni trascorrono in totale più di 32 minuti al giorno su Instagram e la restante popolazione di utenti resta collegata mediamente per più di 24 minuti82. Risultano essere un modo creativo e divertente per condividere la propria quotidianità sul web. Si ha la possibilità di creare illimitatamente dei piccoli video della durata di 30 secondi oppure pubblicare una sequenza di foto,che possono essere visualizzate solo per 24 ore. Inoltre, una funzionalità del social messa in moto dalle Stories riguarda l’Instagram Direct, cioè la possibilità di condividere immagini, video e messaggi con la formula

one-to-one, ossia in maniera privata. Il numero di utenti che utilizza questo sistema di messaggistica

ammonta ad oggi a circa 375 milioni.

82

116 Figura 23

Altra possibilità di scelta oltre alle Stories sono le IGTV, novità introdotta a giugno 2018 che permette la creazione di video più lunghi con una durata fino ad un’ora. Alcune stime sostengono che con il tempo Instagram potrà eguagliare la piattaforma Youtube.

Le opportunità offerte da questo canale social sono innumerevoli. Il social media marketer deve conoscere a fondo tutte le possibilità che esso è in grado di offrire,tutti i benefici che può portare all’azienda in termini sia di aumento della sua visibilità sia in termini di ritorno economico; non includerla nella pianificazione sarebbe un errore.

Documenti correlati