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Strutturazione del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie e della Riabilitazione e della Prevenzione

Presso l’Azienda sono stati costituiti anche i Dipartimenti delle Professioni. Di oltre 13.000 dipendenti circa 1.460 fanno parte delle professioni tecnico sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione e di questi 463 sono professionisti della riabilitazione.

Il dipartimento infermieristico ed il dipartimento delle professioni tecnico sanitarie sono strutture di livello generale per lo svolgimento delle relative funzioni dirigenziali come da statuto. I dipartimenti delle professioni hanno funzioni di tipo programmatorio, di coordinamento tecnico scientifico, di formazione aggiornamento e funzioni di tipo gestionale allocativo e operativo. Essi, all’interno delle aree organizzative di presidio ospedaliero o delle unità funzionali dei distretti e della prevenzione, organizzano e gestiscono le risorse assistenziali ed umane della professione di appartenenza in conformità alle linee guida generali ed alla programmazione della direzione aziendale. Pertanto, i dipartimenti delle professioni operano nel rispetto dell’intesa e delle direttive emanate dai responsabili delle strutture organizzative di destinazione, a cui devono garantire massima collaborazione e supporto.

La direzione di questi dipartimenti è stata affidata dal direttore generale, su proposta del direttore sanitario, tra i dirigenti con incarico di direzione delle unità operative complesse aggregate nel dipartimento. Per il Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie e della Riabilitazione e della Prevenzione la nomina è ricaduta sul Dottor Fabrizio Magozzi. Tale dipartimento è suddiviso nelle strutture organizzative professionali del Laboratorio, della Riabilitazione, delle Radiologie, della Prevenzione nella sicurezza alimentare e veterinaria, della Prevenzione nell’igiene e sanità pubblica, della Prevenzione nell’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra i Responsabili delle strutture professionali della Prevenzione, il Direttore del Dipartimento individua poi un coordinatore (Fig.3) .

70 Figura 3. Macrostruttura del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie e della Riabilitazione e della Prevenzione

I dipartimenti delle professioni sanitarie (infermieristiche, ostetriche, tecniche di laboratorio, tecniche di radiologia, tecniche della riabilitazione, tecniche della prevenzione) e sociali, oltre alle proprie funzioni tecnico professionali, esplicano le attività all’interno dei dipartimenti assistenziali (ospedalieri e territoriali), delle aree organizzative di presidio ospedaliero o delle unità funzionali dei distretti e della prevenzione, a cui devono assicurare la massima collaborazione e supporto. In tali ambiti essi organizzano e gestiscono le risorse assistenziali ed umane in conformità alle linee guida generali ed alla programmazione della direzione aziendale. I dipartimenti delle professioni gestiscono l’impiego delle risorse umane attribuite o assegnate dalla Direzione Aziendale all’interno delle diverse strutture organizzative professionali e funzionali, ospedaliere e territoriali, nell’ambito della rispettiva professione, seguendone la formazione e l’aggiornamento, unitamente al potere gestionale di iniziativa e competenza disciplinare nei confronti del medesimo personale (Deliberazione del Direttore Generale n. 657 del 22/06/2016). Questo per i professionisti significa avere maggior voce in capitolo nella definizione del bisogno di risorse umane e maggiori opportunità di confronto riguardo ai metodi di

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svolgimento del proprio lavoro con la possibilità di usufruire di una formazione comune che favorisca l’omogeneizzazione nelle pratiche assistenziali.

Gli eventuali conflitti di competenza tra le strutture organizzative dell’Azienda sono risolti:  dal responsabile della struttura organizzativa professionale, in caso di conflitto di

competenza tecnico-professionale, insorto all’interno della struttura

 dal responsabile della struttura organizzativa funzionale, in caso di conflitto insorto per motivi organizzativi e gestionali tra strutture organizzative professionali facenti parte della stessa struttura organizzativa funzionale

 da apposite Camere di compensazione in tutti gli altri casi di conflitti fra strutture inquadrate in differenti ambiti, che ne trattano in maniera collegiale assicurando l’integrazione, l’unitarietà di obiettivi, ponendo al centro delle attività e delle soluzioni l'utente ed evitando separazioni tra le diverse professionalità negli ambiti di lavoro multidisciplinare; esse analizzano il problema, verbalizzano e validano in forma interprofessionale la soluzione individuata che assume carattere di direttiva e disposizione di servizio per i livelli operativi coinvolti. In particolare, qualora si verifichi un conflitto interprofessionale, sia sullo svolgimento di singole funzioni e/o mansioni, sia su aspetti relativi all’organizzazione del lavoro e alla dotazione delle risorse professionali in rapporto alle prestazioni di competenza degli altri profili laureati e medico in particolare, le Camere di compensazione sono così strutturate:

- per conflitti che afferiscano a questioni di carattere generale, dal Direttore Sanitario, il Direttore del Dipartimento della professione coinvolta e, in ragione della natura della prestazione o organizzazione di cui si discute, il Direttore della Rete Ospedaliera o il Direttore di Zona unitamente, ove lo riguardi, il Direttore del Dipartimento della Prevenzione

- per conflitti che afferiscano a questioni di carattere particolare, dal Direttore della Rete Ospedaliera o dal Responsabile di Zona unitamente, ove lo riguardi, al Direttore del Dipartimento della Prevenzione e il Direttore della U.O. o Responsabile della struttura di riferimento; partecipa inoltre sempre il Direttore del Dipartimento Ospedaliero interessato (Deliberazione del Direttore Generale n. 657

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del 22/06/2016).

Il fatto che sia presente una disciplina che regola i conflitti di competenza può essere davvero utile in quelle situzioni legate alle non sempre legittime abitudini consolidatesi nelle singole realtà operative e alla genericità della normativa sui profili professionali che abbiamo avuto modo di analizzare nel primo capitolo, vedendo come essa può dar luogo ad alcune perplessità nell’espletamento di specifiche prestazioni o essere d’intralcio nelle sviluppo di capacità differenti.

Il Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie e della Riabilitazione e della Prevenzione dell’AUSL Toscana Nord Ovest riunisce i professionisti di 16 specialità diverse (Tab.3).

Tabella 3. Profili Professionali degli afferenti al Dipartimento delle delle Professioni Tecnico Sanitarie e della Riabilitazione e della Prevenzione

A questi professionisti si sono aggiunti i Tecnici di riabilitazione psichiatrica, assunti nella prima parte del 2016.

La distribuzione dei vari professionisti nelle vecchie AUSL costituiva una criticità, poiché vi erano delle disomogeneità non giustificabili solo per la diversità che caratterizza le zone- distretto (si pensi ad esempio che dai dati del 2015 in Alta Val di Cecina la densità di popolazione era di appena 28,47 abitanti/Km² con l’indice di vecchiaia più alto di tutta l’area vasta contro una densità di 762,71 abitanti/Km² della zona livornese e con ben 130,7 punti di differenza nell’indice di vecchiaia rispetto alla zona più “giovane”, la Val d’Era) e

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che il dipartimento dovrà riequilibrare in un corretto rapporto tra offerta e domanda in ogni specifico territorio (Tab.4).

Tabella 4. Numero di professionisti per ogni ex AUSL

Situazione al 30 giugno 2015 (compresi anche dipendenti a tempo determinato)

Profilo AUSL 1 AUSL 2 AUSL 5 AUSL 6 AUSL 12

FISIOTERAPISTA 26 48 42 98 46

MASSOFISIOTERAPISTA 4 6 0 5 2

LOGOPEDISTA 4 21 16 33 13

TERAPISTA DELLA NEURO E PSICOMOTRICITA’