• Non ci sono risultati.

Studio delle determinanti presenti nei bacini idrografici degli affluenti del fiume Brenta

29 2.5.2 Integrazione dei risultati IFF con valutazioni di funzionalità ecologica

3. DESCRIZIONE DELL’AREA DI STUDIO ATTRAVERSO IL DPSIR

3.4 Studio delle determinanti presenti nei bacini idrografici degli affluenti del fiume Brenta

Allo scopo di descrivere le determinanti presenti nei bacini idrografici degli affluenti del fiume Brenta sono state individuate le attività che hanno la possibilità di comportare contaminazione delle acque superficiali sia da sorgenti diffuse, ossia le pratiche agricole e zootecniche, che da sorgenti puntuali, come gli insediamenti residenziali ed industriali.

3.4.1 Insediamenti

La rete idrografica degli affluenti del fiume Brenta in Valsugana ha agito da elemento ordinatore dell’antropizzazione della valle. La localizzazione degli insediamenti è stata determinata da una parte dall’esigenza di sicurezza idraulica e dall’altra dalla necessità della vicinanza ai corsi d’acqua. Il territorio in sinistra orografica, maggiormente abitato rispetto a quello in destra, è occupato da insediamenti sparsi che si collocano sui conoidi laterali al fondovalle, generati dagli apporti detritici degli affluenti che li attraversano. Il nucleo abitato maggiore è Borgo Valsugana, compreso solo parzialmente nei bacini del torrente Ceggio e del torrente Moggio.

Le aree antropizzate, rappresentate in rosso in Fig.3.3, sono distribuite un po’ in tutti i bacini considerati. I centri abitati non risultano tutti dislocati nel fondovalle, solo i paesi di Torcegno, Bieno e quelli del Tesino sono a quote maggiori.

Fig. 3.3 Uso del suolo aggregato (fonte: Piano Urbanistico Provinciale)

Gran parte del bacino del torrente Centa ricade nel territorio comunale di Centa S.Nicolò, formato da numerose frazioni che si trovano sistemate su terrazzo o su pendio. L’abitato di Caldonazzo, invece, è sito sulla parte più pianeggiante del vasto conoide edificato del Centa. La collocazione sul versante sinistro di molti insediamenti porta con sé un aggravio dell’instabilità dello stesso, a seguito dei movimenti di terra che accompagnano le edificazioni e di un aumento della spinta sul versante stesso.

L’abitato di Roncegno si estende sul conoide del torrente Larganza, fra quota 550 e 850 metri; nel territorio di montagna di Roncegno e di Ronchi i centri abitati sono riuniti in piccoli agglomerati di masi che sono diffusi secondo un modello insediativo tedesco (Cadenzi, Cofleri, Molini, Zonti, Salcheri, Smideri, Uelleri, Bernardi,…).

L’unico centro abitato attraversato dal torrente Moggio è quello di Olle, frazione di Borgo Valsugana, adagiato su un conoide a monte della confluenza col torrente Fumola. In Val di Sella sono invece presenti numerose villette sparse, utilizzate come seconde case ed abitate per lo più nel periodo estivo ed alcune strutture ricettive.

Il tracciato del torrente Ceggio attraversa i nuclei residenziali di Telve di Sopra (nella parte bassa del paese), Torcegno (la cui frazione Campestrini è interessata dall’attraversamento dell’affluente Savaro) e Telve.

Nella parte alta del bacino del torrente Maso sono presenti insediamenti abitati per lo più in estate (Calamento e Val Campelle). Gli insediamenti in fondovalle che ricadono parzialmente o per intero nel bacino sono Carzano, Scurelle e le frazioni di Masi, Ghisi, Martinelli, Pianezze, Palua.

Nel bacino del torrente Chieppena sono presenti i centri abitati di Villa Agnedo, Strigno e Bieno e numerose frazioni. L’esistenza di estesi franamenti a monte degli abitati e la possibilità di forti trasporti solidi da parte delle aste torrentizie mettono gli insediamenti in situazione di pericolo idrogeologico che in alcuni casi risulta abbastanza elevato.

Il torrente Grigno attraversa nel tratto finale l’omonimo paese. Gli insediamenti del Tesino, non ricadono all’interno del bacino idrografico del torrente Grigno.

Gli insediamenti abitati risultano collegati da una fitta rete viaria, intreccio di strade di vario ordine. La Bassa Valsugana è percorsa da una strada statale che collega Trento con il Veneto, molto trafficata e percorsa da numerosi mezzi pesanti. Questo asse stradale concorre, assieme alla ferrovia, a separare in senso longitudinale il fondovalle, creando una doppia barriera. Alla strada statale ed alla ferrovia si aggiungono le strade comunali nel fondovalle e nelle parti alte dei bacini numerose strade forestali, alcune delle quali costruite nelle vicinanze dei corsi d’acqua.

L’attività turistica sia estiva che invernale, di media intensità nel territorio del bacino del Brenta, ha portato alla costruzione di numerose infrastrutture turistiche e seconde case, soprattutto nelle aree montane dei bacini.

3.4.2 Zootecnia ed agricoltura

Le attività zootecniche costituiscono potenzialmente fonti di inquinamento da origine diffusa, se le deiezioni animali possono essere interessate da dilavamento meteorico. Oppure possono costituire fonti di inquinamento puntuale se provenienti da grandi allevamenti zootecnici. Nel complesso in Bassa Valsugana si può rilevare la presenza di un importante patrimonio zootecnico. Da un lato c’è la piccola azienda basata su un numero limitato di capi bovini, che dispone per lo più di una modesta base territoriale e dall’altro lato grosse aziende zootecniche specializzate nell’allevamento della vacca da latte, presenti nel fondovalle.

Le colture sono presenti lungo tutto il fondovalle della Bassa Valsugana ed insistono prevalentemente sui terreni di bonifica, in prossimità dei corsi d’acqua. Le colture agricole di tipo intensivo e semintensivo provocano il rilascio nel terreno di fertilizzanti e pesticidi che, dilavati dalle acque meteoriche, raggiungono i corsi d’acqua. Le coltivazioni sono in prevalenza colture di mais, utilizzato principalmente per la produzione di insilato. Tale coltura richiede l’uso di notevoli quantità di concimazioni organiche e chimiche. Sono inoltre molto abbondanti la coltivazione degli alberi da frutto, oggi essenzialmente meli, della vite e dei piccoli frutti (PGUAP, 2006).

In ampi tratti del fondovalle si è passati da un‘agricoltura di tipo tradizionale ad un’agricoltura meccanizzata, di carattere molto più intensivo e quindi con un impatto assai forte sulla naturalità dei luoghi. I campi coltivati spesso arrivano fin sull’argine dei corsi d’acqua eliminandone le formazioni riparie.

Le maggiori estensioni di aree coltivate nel bacino del Brenta sono presenti a ridosso dell’asta principale del fiume Brenta (Fig.3.3).

3.4.3 Impianti produttivi

Gli impianti produttivi possono contaminare le acque attraverso lo sversamento di scarichi inquinati, per disfunzioni degli impianti di trattamento degli inquinanti o per sversamenti accidentali. Nel bacino idrografico del fiume Brenta sono presenti industrie nel settore alimentare (a Novaledo), metallurgico (a Borgo Valsugana), tessile, meccanico, chimico e lavorazione di minerali non metalliferi (nell’area industriale compresa tra Castelnuovo e Scurelle ed in quella di Grigno).

Sono presenti numerose attività di escavazione, lavorazione e deposito di inerti che si rinvengono in tutta la valle, ma principalmente vicino al fiume Brenta.

3.5 Studio delle pressioni ed impatti presenti nei bacini idrografici degli