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Il DSM62 non contempla gli stupratori in alcuna classificazione, per cui non è possibile individuare una categoria nosografica specifica per tali soggetti, ciò a riprova del fatto che nella maggioranza dei casi

61 GROTH A.N,, Man who rape: the psychology of offender, Plenum Press, New York, 1979 in

www.onap-profilig.org.

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L’acronimo DSM sta per Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Il volume è il prodotto della cooperazione di tredici gruppi di lavoro, ciascuno dei quali è responsabile di una sezione dell’opera. Il DSM si pone come strumento necessario, a livello internazionale, al fine di far conoscere e uniformare tra loro le patologie mentali come percepite e trattate nei vari campi del sapere e per riunire e comunicare le statistiche sulla salute pubblica a tutti coloro che, professionalmente, si occupano di questa materia.

coloro che commettono questo tipo di reato sono persone considerate “normali”.

Ciononostante, la letteratura offre diverse tipizzazioni degli stupratori, tra cui va menzionata quella coniata da John E. Conklin (1992), che è quella più usata dagli esperti del settore.

Partendo dalle quattro categorie individuate dall’Autore, si è ritenuto opportuno illustrare ulteriori tratti di questi soggetti, ricavati dalle statistiche elaborate nel corso degli anni da criminologi e psichiatri forensi, al fine di avere un quadro più completo della loro personalità. Lo stupratore c.d. “opportunista” è un aggressore di tipo compulsivo. L’attacco di violenza avviene a seguito di un altro crimine. In genere questi soggetti entrano in casa per rubare e, trovandosi al cospetto di una vittima sessualmente attraente, l’aggrediscono. Lo stupro può essere quindi anche la conclusione di un altro reato come il furto o la rapina. Essendo uno stupratore opportunista e impulsivo non c’è traccia di pianificazione o di coinvolgimento della fantasia. L’uso della forza è relativamente minimo e non è escluso che l’aggressore,

prima del crimine, abbia abusato di droga e alcool63.

Lo stupratore “compensativo”, invece, si sente spesso inadeguato ed ossessionato da fantasie sessuali. Questo è il meno violento. Di solito

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soffre per una scarsissima stima di sé. L’attacco alla donna è commesso per auto rassicurarsi, rafforzare la propria autostima e il concetto di mascolinità. Spesso vive in famiglie in cui la figura materna è o è stata dominante. Ha un livello di scolarizzazione non elevato ed è un utilizzatore di materiale pornografico. Molti stupratori di questo tipo credono che la vittima possa provare piacere dallo stupro e molto spesso tentano di instaurare un rapporto con la stessa. Il

compensatore ha bisogno di un luogo sicuro in cui mettere in atto le

sue fantasie e per questo motivo solitamente attacca le vittime

all’interno delle loro abitazioni o comunque in luogo chiuso64.

Lo stupratore da “ira rimossa”, come scopo ha quello di ferire le donne e vendicarsi per tutto quello che ritiene di aver subito da loro. In genere si tratta di soggetti che hanno una immagine di sé molto positiva, sono atletici e curati nell’aspetto. In molti casi sono sposati e all’interno della famiglia non è registrata alcuna violenza verso le mogli. La fantasia ha un ruolo secondario, l’attacco è veloce, brutale e mira a degradare e punire. L’atto non è pianificato, lo stupro è di tipo impulsivo e la fantasia scarsamente coinvolta. In genere colpiscono intorno ai luoghi in cui vivono e solitamente in un luogo aperto. Lo stato mentale precedente l’attacco è una combinazione di stress,

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rabbia, frustrazione e depressione. La vittima è solitamente sconosciuta all’aggressore e rappresenta il sostituto-simbolico di una donna autrice dei torti subiti dallo stupratore65.

Lo stupratore “sadico”, infine, è quello che diventa più violento quanto più si eccita, perché le sue spinte sessuali sono collegate all’atto aggressivo. La maggior parte di questi soggetti proviene da famiglie in cui era presente un solo genitore e molti hanno subìto violenze sessuali durante l’infanzia o comunque son cresciuti in un ambiente in cui erano presenti comportamenti sessuali devianti. Durante l’adolescenza hanno commesso crimini sessuali ed hanno manifestato comportamenti parafiliaci. Questi criminali sono spesso sposati, sono considerati buoni mariti, vivono in zone residenziali e hanno un buon lavoro impiegatizio. Sono soggetti che evidenziano tratti ossessivi, sono estremamente ordinati, con vestiti sempre in ordine e automobili in uno stato impeccabile di pulizia ed efficienza. Sono intelligenti e difficilmente hanno precedenti penali. Siccome la spinta allo stupro è costituita dalle fantasie perverse, il crimine è altamente pianificato: dal luogo alla scelta della vittima, all’ora, ecc. La sua eccitazione deriva proprio dalle sofferenze e dalla paura inferta. Trascorre molto tempo con le vittime e potrebbe anche

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sequestrarle e portarle in un luogo sicuro in cui si possa dedicare alle torture per ore e giorni. E’ il tipo di stupro che con più probabilità può terminare con l’omicidio. Questi soggetti si muovono con la loro macchina alla ricerca della vittima e spesso la seguono a lungo prima di colpire66.

Degna di menzione risulta, altresì, la classificazione proposta da Knight e Prentky i quali, grazie alla raccolta di un’innumerevole quantità di dati presso il Massachussets Treatment Center, hanno elaborato una tipizzazione degli stupratori in base alla natura ed alla motivazione del comportamento aggressivo, al ruolo dell’eccitazione e della motivazione sessuale che, rispetto alla precedente, mostra delle differenze.

In particolare, per tali Autori vi è, oltre alle tipologie summenzionate, il tipo “non criminale sessuale non sadico”, caratterizzato da cognizioni distorte sulle donne e sulla sessualità, da sentimenti di inadeguatezza riguardanti la propria intimità e la propria immagine di sé come maschio e da eccitazione sessuale durante l’abuso sessuale. Tale abusatore compensa la propria inadeguatezza sessuale con la

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sottomissione della vittima, senza darle alcuna possibilità di ribellarsi67.

A questo si aggiunge il tipo “non criminale vendicativo”, caratterizzato da rabbia, dall’uso di minacce verbali, dalla volontà di umiliare e denigrare la vittima68.

L’abusatore sessuale che rientra in questa tipologia scarica la propria rabbia repressa procurando un senso di umiliazione nonché lesioni fisiche alla vittima.

Completa la catalogazione il tipo “non criminale sadico latente”, caratterizzato dagli stessi aspetti del tipo “sadico”, ma senza avvertire l’esigenza di brutalizzare la propria vittima69.

Ultimamente è stata individuata un’altra tipologia di stupratore, ovvero il “dominatore”, per il quale lo stupro è un atto predatorio verso un essere più debole da catturare e dominare. Si sente superiore in quanto maschio e di conseguenza lo stupro e lo sfruttamento sessuale della donna a suo uso e consumo sembra una cosa normale e dovuta. Questo soggetto presenta problemi nei rapporti interpersonali e spesso proviene da una serie di matrimoni falliti. Anche questi

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PRENTKY R. A., SIMS – KNIGHT J., STRAUS H., ROKOUS F., CERCE D., op. cit., pp. 153 – 169.

68 PRENTKY R. A., SIMS – KNIGHT J., STRAUS H., ROKOUS F., CERCE D., op. cit., pp. 153

– 169.

69 PRENTKY R. A., SIMS – KNIGHT J., STRAUS H., ROKOUS F., CERCE D., op. cit., pp. 153

uomini hanno un aspetto curato e cercano le loro vittime, che “catturano” con approccio elegante in locali o discoteche. L’attacco consiste in un mix di violenza fisica e verbale che cresce progressivamente durante lo stupro. Non stuprano per avere un rapporto sessuale ma per esercitare il dominio e il controllo sulla donna che reputano inferiore e senza diritti70.

Dall’analisi delle prefate classificazioni, emerge come gli stupratori formino un gruppo eterogeneo di criminali per quel che concerne le famiglie di origine, le esperienze evolutive, i profili psicologici e le storie criminali, dove il minimo comune denominatore è ravvisabile nella violenza sessuale, collegata al bisogno di sfogare l’aggressività, umiliando nel corpo e nello spirito le vittime, giungendo in alcuni casi fino all'omicidio.

Estremamente difficile risulta, pertanto, entrare nella loro mente per capire i meccanismi che li conducono periodicamente a commettere tali crimini.

Le ricerche hanno dimostrato come il vissuto degli stupratori, che ne condiziona l’agito, generalmente è caratterizzato da un’educazione

che ha favorito modelli di comportamento aggressivo 71 dall’aver

70ZAPPALA’ A.., BOSCO D. , Stupratori. Profili psicologici e investigazione, Centro Scientifico

Editore, XII, 2008, p. 205.

71 L’educazione in famiglia e la scolarizzazione hanno una grande responsabilità per una corretta

vissuto in ambienti socialmente degradati72, o in condizioni di basso livello socio-economico, oppure dall’aver subìto frustrazioni e violenze di ogni genere, oltre all’abitudine ad assumere droghe o alcool. Questi soggetti hanno inoltre delle distorsioni cognitive che li portano ad autogiustificarsi rispetto al loro comportamento ed a leggere e distorcere la realtà a loro favore. Forme di decifrazione della realtà e di recepimento del mondo femminile che in molti casi hanno radici in una subcultura maschilista tradizionale del tipo “se la donna

dice sempre no, vuol dire sì!”73.

Per quel che concerne i reati sessuali posti in essere dagli stranieri, è interessante rilevare come la popolazione maschile delle varie etnie arrivate recentemente nel nostro Paese, sia composta in prevalenza da giovani uomini, che provengono da culture in cui le donne, oltre ad avere ridotte libertà di espressione, sono considerate inferiori. Tale

impulsi sessuali. Crescere in una famiglia “ deprivata” può determinare una carente socializzazione e può determinare delle distorsioni cognitive che gli permettono di giustificare e minimizzare il danno della violenza sessuale a una donna. Il degrado culturale e l’emarginazione sociale, una situazione familiare conflittuale, sono importanti per lo sviluppo emotivo di un ragazzo e il suo livello di socializzazione. Si veda ZAPPALA’ A. , BOSCO D. , op. cit., p. 254.

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Un clima violento fa diventare violenti. Tutti gli studi dimostrano che laddove c’è ignoranza, povertà ed emarginazione è maggiore la possibilità che un bambino e poi un adolescente sviluppi meno capacità empatica ed abbia difficoltà a riconoscere il punto di vista dell’altro. Le emozioni e la compassione vanno educate e maturate, perché il confronto con l’altro è importante per il sentimento di benessere dell’individuo. Se si cresce nella solitudine emotiva aumenta la frustrazione, che è una delle cause dell’aggressività. Vivere in un clima di violenze spinge ad essere violenti per sopravvivere. Così ZAPPALA’ A. , BOSCO D. , op. cit.,p. 248.

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Ed ancora, “se normalmente il maschio ( seguendo delle regole di comportamento dettate dalla nostra cultura), tende a ignorare o controllare i messaggi di tipo sessuale che le donne inviano, quando scoprono seno e gambe, il potenziale stupratore interpreta questi segnali come un invito sessuale”. Lo stupratore interpreta e distorce questo tipo di messaggio, in modo quasi inconsapevole, per giustificare l’invito alla violenza sessuale. Così ZAPPALA’ A., BOSCO D., op. cit., p.223.

“impostazione” fa si che alcuni atteggiamenti, che per la nostra cultura sono normali, vengano travisati ed interpretati come segnali di “disponibilità” della donna, che diventa così facile bersaglio di aggressioni sessuali.

A ciò va aggiunto che la pubblicità sui giornali o in televisione veicola un’immagine della donna costantemente in atteggiamenti sessuali o erotici, anche per prodotti di uso quotidiano, contribuendo a formare

un’immagine distorta della stessa nella mente di un ragazzo74. Non è

poi da sottovalutare il fatto che su questi giovani extracomunitari, l’effetto dell’alcool, il vivere ai margini di una società percepita come opulenta ( che fa aumentare la frustrazione e quindi l’aggressività), la scarsità dei mezzi culturali per decodificare la realtà e il sentimento di essere percepiti come devianti, diventa un mix esplosivo, che potrebbe condurre alla commissione di comportamenti violenti.

Anche il diffondersi di alcune mode o rituali fra giovani, sommati ad altri fattori, possono condurre a condotte devianti. A riprova di ciò, ultimamente è stata riscontrata, dal punto di vista scientifico, la correlazione tra l’uso ludico da parte dei giovani di farmaci contro l’impotenza ( es. Viagra) e lo stupro75.

74ZAPPALA’ A. , BOSCO D. , op. cit.,p .280. 75

Infine, un fenomeno ancora non molto studiato, che tuttavia sta assumendo dimensioni preoccupanti, è quello dei c.d. young sex

offenders. Spesso i minori che commettono violenza sessuale a danno

di coetanei ( in prevalenza sotto forma di violenza di gruppo), ignorano l’illiceità dell’atto commesso, come se l’agire in “branco” li esonerasse da ogni responsabilità. Infatti il minore, nel raccontare l’accaduto, di solito dimostra difficoltà a comprendere il motivo per cui egli debba essere chiamato a rispondere di un “qualcosa” che per lui non è reato. Inoltre, un alibi ricorrente è il fato di definire la ragazza sottoposta a violenza come “facile”, circostanza questa che porta l’aggressore a minimizzare ulteriormente l’accaduto.

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