• Non ci sono risultati.

Nel 1932 Oliverio Girondo torna a Buenos Aires e trasforma la sua casa di Suipacha in un museo della cultura, in un luogo di ritrovo dei

tanti amici intellettuali che un tempo avevano frequentato la casa di Calle Tronador y Pampa. Durante le feste che il poeta organizza nella sua casa

gli invitati devono passare davanti allo sguardo di una donna di Spilimbergo e, una volta arrivati, attendono Girondo il quale appare scendendo la grande scalinata di legno.

Il poeta Enrique Molina163 ricordando gli incontri in casa Girondo scrive:

“Los invitados debían pasar ante la mirada insobornable de una mujer de Spilimbergo. Después Oliverio aparecería. Descendía por la gran escalinata de madera, o surgía de un patio de Figari o llegaba escoltado por un león con cabeza de viuda, cubierta con un tul, precedido por la pareja de negros venecianos, o sencillamente, salía al encuentro de sus amigos mientras daba dos vueltas de carnero.”164

Parlando della casa di Suipacha Molina ricorda la presenza costante di Norah Lange al fianco del suo amato Oliverio Girondo e descrive la coppia come qualcosa di indissolubile, un’unica entità capace

163

Enrique Molina è nato nella città di Buenos Aires ed é stato uno dei più grandi poeti surrealisti argentini. Nel 1952 fonda con l’amico Aldo Pellegrini la rivista surrealista A partir de cero.

164

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

70

di intendersi con il solo sguardo. Il poeta esalta inoltre la bontà e la sincerità di Norah Lange:

“Pero no era Oliverio sino Oliverio y Norah, una constelación única en el cielo de la amistad y el espíritu. ¡Norah Lange! Imposible pensar a Oliverio sin Norah. Existía entre ambos una unidad total, una manera de identificarse mutuamente, de acompañarse, de responderse uno al otro a cada gesto, como esos pájaros que vuelan y cambian de rumbo al unísono, comunicándose por vibraciones. Norah, una criatura también llena de fervor por la vida, de una bondad sin límites, se acercaba uno a ella y siempre la encontraba en lo más profundo de su ser, sin una sombra en su transparencia absoluta.”165

Immagine 13: Norah Lange e Oliverio Girondo durante un banchetto nella casa di Suipacha. Con loro

alcuni amici tra i quali: Berta E. Lange, Haydée, Chichina e Juan Carlos Lange, Evar Mendez, L. Galtier, Cesar Tiem.

165

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

71

L’intesa e l’armonia tra Girondo e Lange rendono allegra e leggera l’atmosfera delle feste che organizzano, dando quindi spazio ad un clima speciale che incita ogni ospite a dare il meglio di sé.

La casa di Suipacha non è però solo teatro di feste e divertimento. Molina descrive infatti la stanza dove Norah scrive. La paragona a una “cueva de piratas”, piena di tesori, di bottiglie antiche, talismani, fotografie, gabbie contenenti colibrì artificiali, il tutto avvolto da una “radiante atmósfera de poesía”.

“El increíble cuarto de Norah, donde ella escribía, algo como una cueva de piratas repleta de tesoros inauditos, de maravillas de toda especie, botellas antiguas, talismanes, retablos, fotografías, barcos en botellas, jaulas con colibríes artificiales que cantaban y descifraban el porvenir, chapas de calles porteñas, todo abigarrado, insensato, envuelto en la más radiante atmósfera de poesía.”166

Probabilmente è proprio in questa stanza che Norah scrive

Cuadernos de Infancia, opera pubblicata nel 1937. Infatti Oliverio,

tornato in Argentina dopo un lungo periodo di assenza, vigila la produzione artististica della donna e le impone di lavorare otto ore al giorno. Norah Lange è grata all’uomo tanto da affermare che senza la sua presenza e la sua severità le sue opere non sarebbero state le stesse. A confermare la riconoscenza nei confronti dell’amato è la dedica che Norah scrive in Cuadernos de Infancia:

“A Oliverio Girondo -Cuyo elogio siempre resultaría mezquino- Por su severa, generosa y paciente culpabilidad en este libro”167 166 Ibidem. 167

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

72

Con quest’opera l’autrice conquista la critica ottenendo elogi e premi di prestigio come il Gran Premio de Honor e medaglia d’oro della S.A.D.E., il Premio Municipal e il Tercer Premio Nacional. I temi intimi e famigliari trattati dall’autrice in quest’opera la collocano in un territorio più sicuro rispetto a quello di Voz de la vida e 45 dias y 30 marineros e probabilmente è proprio questa caratteristica (ancora più dell’opera stessa) che ha reso possibile il raggiungimento di tale successo. L’infanzia e la famiglia sono i due macroargomenti sui quali si sofferma Norah Lange in Cuadernos de infancia. Conosciuta fino a quel momento per la sua audacia, l’autrice affronta temi più consoni a una donna di quel periodo mettendo in ombra le critiche ricevute con Voz de la vida e 45

días y 30 marineros.

Come afferma anche Christina Komi in Te haré ver lo que

recuerdo haber visto… Memoria, percepción y escritura en “Cuadernos de Infancia” de Norah Lange 168

, il libro Cuadernos de Infancia è considerato una vera e propria innovazione in campo letterario.

Possiamo affermare che tra il XIX e il XX secolo le autobiografie femminili sono poche in America Latina. Per quanto riguarda l’Argentina, nel XX secolo sono solo quattro le donne che hanno fatto della propria vita argomento delle loro opere: Victoria Ocampo169, Delfina Bunge170, Maria Rosa Oliver171 e Norah Lange.

168

Christina Komi, Te haré ver lo que recuerdo haber visto… Memoria, percepción y escritura en

“Cuadernos de Infancia” de Norah Lange, Biblioteca Virtual Universal, Universidad de Dijon,

www.biblioteca.universia.net.

169

Ramona Victoria Epifanía Ocampo è nata a Buenos Aires il 7 aprile del 1890 ed è morta il 27 gennaio 1979. È stata scrittrice, saggista, intellettuale, editrice e traduttrice. Ha partecipato attivamente a la Unión Argentina de Mujeres (UAM), organizzazione non governativa nata nel 1936 di stampo femminista e antifascista. Nel 1917 viene pubblicato il suo libro Xamaica la cui protagonista, Clara Ordoñez, è l’alter ego della scrittrice stessa.

170

Delfina Bunge de Gálvez è nata a Buenos Aires il 24 dicembre del 1881 ed è morta il 30 marzo del 1952. È stata scrittrice, poetessa e saggista. Come Victoria Ocampo è stata una sostenitrice del movimento femminista. Nel 1938 l’autrice pubblica Viaje alrededor de mi infancia, opera autobiografica.

171

Maria Rosa Oliver Romero è nata a Buenos Aires il 10 settembre 1898 ed è morta il 19 aprile del 1977. È stata scrittrice e saggista ed ha partecipato attivamente alla creazione della rivista Sur. Con l’amica Victoria Ocampo fonda nel 1936 la Unión Argentina de Mujeres e come Ocampo, Bunge e

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

73

Cuadernos de Infancia è un’opera autobiografica composta da 82

sequenze narrative scritte in prima persona nelle quali la bambina protagonista, alter ego di Norah Lange, racconta ossessioni, pensieri ed episodi relativi alla propria famiglia. Attraverso gli occhi di una bambina Norah Lange racconta aneddoti della propria vita ordinati senza una reale sequenza cronologica, in modo frammentario secondo i dettami ultraisti.

Per quanto concerne l’aspetto temporale, Christina Komi afferma che all’interno dell’opera non sono presenti dati relativi al periodo storico, situando quindi la storia in un “non tempo”.

“No incluye ni una fecha ni una mención de hechos exteriores que permitieran anclaro desde un punto de vista histórico.”172

In realtà, un elemento storico c’è e fa riferimento alla prima guerra mondiale.

“Durante los pocos meses que permanecimos en Mendoza después de la muerte de mi padre, los episodios de la guerra del 14 poseyeron, para nosotros, la inconsistencia de una realidad lejana, y al instalarnos en Buenos Aires, vivimos tan apartadas de cuanto acontecía en el mundo que hasta llegamos a olvidarnos de su existencia.”173

Come già affermato non ritroviamo una linearità cronologica tra i racconti ma possiamo notare una scissione di tipo geografico: la prima parte del libro è ambientata a Mendoza, mentre la seconda parte a Buenos Aires. La prima sequenza narrativa racconta il trasferimento della famiglia da Buenos Aires a Mendoza e l’autrice ci propone una descrizione frammentaria, come se ci trovassimo davanti ad una giustapposizione di vecchie fotografie. Proprio nel primo frammento l’autrice ci fornisce gli elementi chiave del romanzo: i personaggi (le

Lange fà della sua vita materia letteraria e scrive tre volumi autobiografici: Mundo mi casa, La vida

cotidiana, Mi fe es el hombre.

172

Christina Komi, cit.

173

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

74

cinque sorelle, il fratellino Eduardito, i genitori, l’istitutrice e la balia), la loro età, l’appartenenza ad un ceto sociale medio alto e soprattutto il trasferimento della famiglia da Buenos Aires a Mendoza.

“Entrecortado y dichoso, apenas detenido en una noche, el primer viaje que hicimos desde Buenos Aires a Mendoza, surge en mi memoria como si recuperase un paisaje a través de una ventanilla empañada. Apoyados en un miedo, mis cinco años alcanzaron a retener la tarde en que llegamos a Monte Comán, para pasar una noche y proseguir , a la mañana siguiente, hacia nuestro destino. El hotel disponía de escasas habitaciones, y fue necesario que durmiésemos todos – mis padres, Eduardito, nosotras cinco, la institutriz, la niñera- en tres dormitorios estrechos, pero ni esta ni cualquiera otra incomodidad hubiese podido aminorar el entusiasmo que provocaba en nosotras el acontecimiento de cenar, con los mayores, en el comedor de un hotel.”174

Inoltre la bambina non rivela mai il proprio nome e molto spesso presenta personaggi anonimi legati a una memoria per lo più visiva ovviamente correlata a una o più emozioni sensoriali. Un esempio è il frammento in cui l’autrice ricorda una donna alta, vestita di bianco che solo due volte ha fatto loro visita nella casa di Mendoza. La scrittrice descrive piccoli particolari probabilmente di poca rilevanza per lo sguardo di un adulto. La bambina ricorda che la donna senza nome, prima di entrare in casa, si era sfilata un guanto per dare al suo cavallo una zolletta di zucchero, che aveva accettato una tazza di thé ma non ne aveva bevuto neanche un sorso e aveva gentilmente richiesto un bicchiere d’acqua con alcune gocce di limone prima di andarsene.

“Vino dos veces a vernos. Alta, toda vestida de blanco, llegó en su sulky guiado por ella misma, y antes de entrar a la casa se quitó un guante, aproximándose al caballo para darle un terrón de azucar. [...] Cuando la madre le ofreció una taza de té, aceptó de inmediato, pero luego no bebió ni un solo sorbo, y antes de irse, preguntó, con una voz un poco triste, si podían servirle un vaso de agua con unas gotas de limón.175 174 Ibidem, pp. 373-374. 175 Ibidem, p. 425.

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

75

Ciò che però differenzia Cuadernos de Infancia dalle altre opere autobiografiche del periodo, rendendola quindi un’opera di rinnovamento culturale, è il suo allontanarsi dalle forme tradizionali.

Beatriz de Nobile durante l’intervista all’autrice le chiede con quale spirito si era approcciata al tema dell’infanzia scrivendo Cuadernos

de Infancia e Lange afferma che, al contrario di altri scrittori, lei non ha

ricercato l’aspetto magico ma il suo modo di affrontare l’argomento è stato differente.

“-B. de Nobile: Norah, ¿cómo trató el tema de la infancia? N. L.: Hay escritores que cuentan su infancia buscando aspectos mágicos, descubriendo ciertas fantasías transitadas sólo como niños. Yo me introduje de otra manera.”176

Il testo infatti è il diario di una bambina ma scritto da una donna o meglio la donna ricorda quello che la bambina ha visto o sentito. Notiamo infatti che i racconti sono scritti quasi sempre al passato e che in alcuni frammenti subentra una malizia generalmente assente in una bambina. Per confermare questa tesi possiamo ricordare il momento in cui Irene, la maggiore, viene scoperta dalle sorelle mentre cerca di placare con il calore del suo seno il pianto disperato del fratello Eduardito.

“En puntas de pie avanzamos por el corredor hasta asomarnos al dormitorio de la madre. Sentada sobre la cama, en una actitud de sacrificio y de misterio, Irene mantenía a Eduardito entre los brazos. El camisón desabrochado descubría su pecho desnudo. Sólo contaba trece años y, a pesar de haberla sorprendido, algunas veces, a medio vestir, las hermanas nunca le habían visto más que esa leve curva que provocó tantos cuchicheos y comentarios burlones. Estupefactas, comprobamos que introducía una mano en la misma forma que lo hacía la madre y levantaba, un poco, la pequeña redondez de su seno contra el cual se hallaba apoyada la boca de Eduardito. Resentidas, acaso incoscientemente disgustadas, nos retiramos del cuarto. Nos pareció que Irene era “grande” de golpe.”177

176

Beatriz de Nobile, Op. cit., p. 9.

177

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

76

Lo sguardo curioso della bambina che osserva l’essere femminile con stupore, e al contempo con delusione, è un elemento che ritroviamo anche in un’altra occasione. L’autrice dedica una sequenza narrativa alla figlia della sua insegnante di francese: Jaquette. Le cinque sorelle si recavano tutte le settimane nella casa di Madame Lagrange, donna di grande eleganza. La bambina ricorda che provava una grande ammirazione per Jacquette e che in quel periodo credeva che le donne dovessero essere deboli fisicamente. Un giorno la giovane Jaquette era svenuta provandosi degli abiti e la bambina era convinta di aver trovato in lei la perfezione. Jaquette poco tempo dopo aveva ripreso le forze e, agli occhi della bambina, l’essenza della sua femminilità era svanita.

“Una tarde Madame Lagrange nos indicó que no aguardásemos a Jaquette para la hora del té, porque se había desmayado mientras le probaban un vestido. No bien oí la palabra desmayo, parmanecí atenta, segura de que, al fin, me hallaría frente a una mujer perfecta. [...] Convencida y definitiva, mi admiración sólo requería un asombro más para que su regocijo fuese completo. Necesitaba verla en esa postura desmayada que yo presentía, poblada de palideces, de manos que se pasean encima de una cortina, del respaldo de una silla, sin lograr asirse.[...]-“Jaquette está mucho mejor. Los desmayos son cada vez menos frecuentes y el médico asegura que dentro de poco tiempo ya no sufrirá ninguno”. Cuando Jaquette entrò al comedor, su rostro pálido no me produjo ninguna emoción, ningún interés. Ya era igual a nosotras.”178

Non è un caso che i soggetti descritti nelle due sequenze appena citate siano di sesso femminile. Infatti i personaggi presenti nei ricordi della protagonista sono principalmente donne: la madre, le sorelle (Irene, Marta, Georgina e Susana)179, Miss Whiteside, una giovane madre, una futura sposa e una compagna di scuola. Ricordando la madre l’autrice utilliza l’indicativo presente “veo” (solitamente usa l’imperfetto per raccontare aneddoti appartenenti al passato) probabilmente per marcare

178

Ibidem, pp. 418-419.

179

I nomi reali delle sorelle di Norah Lange sono: Irma (Irene), Haydée Lange (Marta), Chichina (Georgina), Ruth (Susana), Juan Carlos (Eduardito).

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

77

l’importanza di quell’immagine ancora presente nella mente e nei sentimenti della bambina/donna.

“La veo ribeteada de una ternura que nadie podría tocar sin deshacerse algo, sin agregarle más gracia de la que era necesaria y real. Montaba su caballo, vestida con esos faldones amplios, opacos, que se usaban en aquella época. [...]Montando así, nos alcanzaba una doble dulzura: podíamos verla de un costado, del costado de la sombra, del menos conocido, y del otro, en donde estaba toda, la recuperábamos intacta, idéntica al panorama de cariño que nos mostraba todos los días.”180

Leggendo questo frammento possiamo notare che la bambina associa a questo ricordo visuale un grande affetto, sentimento associato alla madre e ribadito anche in altre sequenze narrative. Possiamo infatti citare un altro episodio in cui Norah Lange sottolinea il forte legame con la madre, ossia quando ricorda di essere stata malata e non aver ricevuto le premure del genitore in quanto anche lei era indisposta e per questo ricoverata in un sanatorio. La bambina racconta la forte emozione provata nel momento in cui la madre era tornata a casa.

“Sólo una vez en que me hallaba muy grave, el insomnio me pareció demasiado habitado y nuevo para afrontarlo en silencio, durante horas enteras. La madre, también enferma, había sido internada en un sanatorio, y me sentí tan sola, tan distante de todos en esa noche en que sólo, tan distante de todos en esa noche en que sólo yo seguiría despierta, me parecía tan terrible que ella no se encontrara a mi lado e ignorase mi gravedad que, con tal de asirme a algo familiar y querido, fui agravando los pormenores de su ausencia y de mi miedo. [...] Cuando trajeron a la madre a casa y entró a mi cuarto, frágil, mitad triste, mitad contenta, la distancia nueva que habíamos recorrido separadas nos hizo sonreír con los ojos mojados, y apenas pudimos abrazarnos llorando sobre mi cama.”181

L’altra donna con la quale la bambina aveva un forte legame affettivo era l’istitutrice: Miss Whiteside. L’istitutrice, di nazionalità

180

OC I, cit., p. 377.

181

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

78

inglese, era stata chiamata dai genitori della bambina affinchè si occupasse dell’educazione di tutte e cinque le loro figlie. L’autrice la ricorda come una donna eccezionale, dolce ed estremamente discreta. Quando Beatriz de Nobile chiede a Norah Lange un ricordo importante della propria infanzia lei afferma:

“En Mendoza teníamos una institutriz, Miss Whiteside. Era una mujer excepcional. Mi madre la había hecho venir desde Inglaterra para que nos educara. Mi padre la llamó por un año, pero permaneció seis entre nosotros. Debajo de sus ojos vivimos las cinco durante todo ese tiempo, viéndola desde su cotidiana dulzura, desconociendo – gracias a su pudor – si un cansancio la aislaba alguna vez, si una tristeza la retenía en su cuarto. En 1948 la volví a ver en Europa. Yo estaba en París y le escribí para que me visitara (yo tenía miedo de cruzar el canal de la Mancha ). Vino a verme. Tenía más de ochenta años, pero seguía siendo la misma Miss Whiteside de mi infancia . En esa época todavía el racionamiento seguía muy severo en Inglaterra y ella no tenía cupones para sus compras; tuve una gran alegría en comprarle lo que necesitaba. Recuerdo que le regalé un ramo de violetas artificiales.”182

Miss Whiteside è presente in numerosi ricordi riportati in

Cuadernos de Infancia. L’autrice scrive di passeggiate, lezioni di inglese,

di geografia, di storia e di religione, il suo essere giusta cercando di comportarsi sempre in modo equo con tutte e cinque le sorelle e la dolcezza che usava per consolarle quando un dispiacere arrivava. Sono due le sequenze narrative dedicate esclusivamente all’istitutrice. In uno l’autrice racconta la presenza costante della donna nella sua infanzia e in quella delle sue sorelle. Dolcezza, affetto e felicità, sono questi i sentimenti che l’autrice associa al ricordo di Miss Whiteside.

“A los cinco años, la cordillera ya me había acostumbrado a su presencia solemne y alejada, pero el paisaje no me inquietaba en absoluto. Las personas y las cosas me proporcionaban el mundo necesario y minúscolo para revestirlo de palabras y de gestos predilectos. Recostada contra los álamos, sombreándose los ojos con una mano para vigilarnos mejor, la institutriz, Miss Whiteside, surge y

182

IL SUCCESSO DI CUADERNOS DE INFANCIA

79

se recrea con nosotras en cada episodio remoto y, silenciosa y tierna, se coloca entre los dos acontecimientos más lejanos de mi niñez. La misma calidad de lágrima en los dos, el primero se adjudica un nombre -¡y lo retiene tan corto tiempo!- el nacimiento de Esthercita; el segundo, que le pertenecía por estar en ella y porque sólo de ella amenazaba lágrima, fue su partida.”183

Nell’ultimo paragrafo dello stesso frammento l’autrice,

Documenti correlati