UN NUOVO BENE: L’INFORMAZIONE
5. Sulla chiacchiera informatica
Di solito le conversazioni telematiche sono dagli addetti ai la- vori tradotte con il termine chiacchiera (chat). E non è a caso. Il termine è anzitutto sinonimo di notizia senza fondamento, di vo- ce falsa o malevola, di pettegolezzo o diceria; in genere, poi, rin- via ad una conversazione condotta per passatempo o come sfo- go a considerazioni (e pensieri) frivoli o malevoli. A contatto col cyber, il termine per dir così non viene affatto emendato. Anzi, nell’immenso bla-bla digitale si accentuano la natura e lo scopo.
Il linguaggio informatico evoca continuamente – nonostante la serietà di molti temi, di molte opinioni e ipotesi – la chiac- chiera, se non addirittura il chiacchiericcio. La causa di questo costante rinvio è da attribuirsi, con molta probabilità, a quella che a ben vedere è la specialità e la specificità di questo partico- lare tipo di comunicazione. Del resto, l’intrattenimento infor- matico si svolge in un territorio sui generis. Non conosce né luo- go, né tempo, né misura. Essendo tale, al suo interno, possono insinuarsi solo quelle dinamiche che non deroghino alla sua na- tura: la chiacchiera avanza irriverente, perché innanzitutto sul proprio terreno non conosce delimitazioni, né pietre di confine; perché, in secondo luogo, non ha un rapporto temporale deter- minato, se non ex post e solo per l’avvicendarsi di una nuova
16 T. MALDONADO, Critica della ragione informatica, Milano, Feltrinelli,
notizia (voce, pettegolezzo, diceria); perché, infine, le idee di mi- sura e di forma le sono davvero estranee. Si perde in chiacchiere chi rinuncia al tentativo di elaborare notizie vere, per dar sfogo a passatempi e a pensieri leggeri.
In generale, l’Internet relay chat, i club online, le comunità virtuali, i forum, offrono all’utente che si connette la possibilità di affrontare argomenti più o meno seri. In particolare, i bulletin
board sistems consentono lo scambio di informazioni – affisse
in bacheca – più o meno importanti. Nel Whole earth ‘lectronic
link le persone, con poco o molto impegno, partecipano a dibat-
titi pubblici e si scambiano messaggi privati. Nei Multi-user si-
mulation environment chiunque abbia immaginazione e curiosi-
tà s’incontra virtualmente con altri secondo linguaggi più o meno bizzarri. Nuove e singolari forme di comunicazione, di condivi- sione e – per certi versi – anche di socialità, sono rese possibili grazie a software gratuiti (MyBulletinBoard, phpBB, FluxBB, Simple Machines Forum) o anche a pagamento (vBulletin, Invi- sion Power Board).
Una breve raccolta di chiacchiere informatiche nelle comu- nità virtuali permette di giustapporre il rumores differre 17 al
communicare (o consociare), dove si mette in comune la parola
con il suo senso e dove l’incontro non si rassegna a essere epi- sodico (il non-incontro di Martin Buber), perché risultato di una vicinanza, di un destino comune, oltre l’infinito e nomade navigare (da un sito all’altro).
Ecco qualche chiacchiera all’interno di Usenet 18:
Chiacchiera n. 1)
Newsgroup: rec.crafts.texitiles,alt.seving.
17 E la “vertigine di poter dire la propria opinione davanti ad una platea
potenziale di decine di milioni di persone” (così R. STAGLIANÒ, Circo Inter-
net, Manuale critico per il nuovo millennio, Milano, Feltrinelli, 1997, in
part. pp. 132-133.
18 Una Rete mondiale, nata negli anni ’80 formata da migliaia di server
interconnessi che raccolgono articoli, news, messaggi e post, che riguar- dano varie tematiche (topic), a cui – tramite la Rete – chiunque può avere accesso. In particolare, grazie ad Usenet, gli utenti possono a) esprimere la propria opinione e confrontarsi con altri su argomenti di loro interesse; b) ricevere informazioni e aggiornamenti su un determinato tema e/o settore;
Percorso:well!uunet!fatech!utkcs2!athena.cas.vanderbilt.edu! vus1.
Da:vus l @athena.cas.vanderbilt.edu (Biblioteca scientifica VU) Argomento: storia sociale del cucito.
Organizzazione: Matematica, Vanderbilt University, Nashville. Mi interessa la storia della tessitura. Ho visto vari libri sull’a- spetto dei vestiti di vari periodi. Ho visto modelli che cercano di riprodurli.
Ma quello che più mi interessa è più una storia sociale del cu- cito. Il mio campo di interesse sono gli anni dal 1066 al 1500. Chi faceva i vestiti delle dame del castello? Che aghi usavano? Quando è stato inventato il bottone ...
Grazie Carlin
sappen@ctrvax.vanderbilt.edu
Chiacchiera n. 2)
Newsgroup: uiowa.forsale,misc.forsale,rec,pets,rec.pets.herp Da: bbreffle@icaen.uiowa.edu (Barry Ronald Breffle)
Argomento: Pitoni birmani in vendita
Organizzazione: Iowa Computer Aided Engineering Net- work, University of Iowa
VENDESI
Ho da vendere vari pitoni birmani. Discendono da pitoni in cattività da molte generazioni. I pitoni birmani sono belli e sa- lutari. Mangiano tutti bene...
Posta elettronica: bbreffle@icaen.uiowa.edu.
Ecco due esempi di FAQ 19 in tema di aviazione e di cupon:
Faq n. 1)
Q1: Com’è organizzata l’aviazione? Q2: Vorrei imparare a volare. Come si fa? Q3: Vorrei comprare una cuffia. Quale compro? Q4: Che ne pensate di un aviofono portatile?
19 Frequently Asked Questions: elenco di domande poste frequentemente
nei newsgroup e di risposte organizzate in una sorta di codice elettronico per principianti.
Q5: Parlatemi delle ordinazioni per corrispondenza. Q6: Sono un pilota privato. Come faccio a registrare l’ora? Q7: Parlatemi delle informazioni meteo online DUATS. Q8: Parlatemi dell’accesso a BITNET.
Faq n. 2)
Q1: Che cosa è un cupon? Q2: Come si ottiene un cupon? Q3: Come si utilizza il cupon?
Q4: Posso utilizzare più cupon alla volta? Q5: Il cupon ha una scadenza?
Q6: Il cupon è nominativo?
Ecco ancora qualche chiacchiera sviluppata nell’ambito dei MUD 20: ovvero di quegli spazi della fantasia, all’interno dei qua-
li ci si diverte e si dà, per così dire, via libera al/ai proprio/i sé nascosto/i.
Chiacchiera n. 1)
Io e un mio amico siamo stati rimproverati per quello che ab- biamo fatto in un MUD ... Ci siamo limitati a usare il comando
emote in questo modo ... “<suo nome> tiene ferma <nome della
vittima> mentre <mio nome> la violenta” ...
Un’azione riprovevole, che però qui avviene in un contesto li- bero, senza significato specifico. Non lo facciamo per vittimiz- zare le persone ..., ma per divertirci. D’accordo è roba da per- versi, ma non è questo il punto... La vittima in realtà non se ne è curata, ritenendolo uno scherzo. Bè, ecco allora arrivare GOD e affermare che “violentare il personaggio di un partecipante è come violentare il partecipante stesso”.
IDIOZIE
Questo è un GIOCO, nulla di più. Questo GOD deve darsi una calmata e smetterla di essere così serio. I MUD sono fatti per di- vertirsi, non per fare i seriosi. Non tornerò mai più su quel MUD
20 Acronimo di Multi-User Dungeon, videogiochi di ruolo eseguiti su In-
ternet attraverso il computer da più utenti. Giochi testuali, dove i giocatori interagiscono con il mondo e gli altri utenti digitando dei comandi sulla ta- stiera. Fra i più noti: Equilibrium, Clessidra Mud, Tuch of Glory, Rda Mud,
di mia spontanea volontà. Abbiamo fatto lo stesso in altri MUD e, anche se la vittima non ha gradito, i GOD della situazione le han- no detto “niente di grave; non ti hanno mica ucciso” 21.
Chiacchiera n. 2)
Sfida a duello La Furia vs Cloud
Caro mio vecchio Cloud, volevo proporti una sfida a duello per farla finita!
Il tuo astio e la tua cattiveria sono inutili!
Ormai il tuo potere e la tua supremazia è solo un lontano ri- cordo! Il migliore sono io!
In caso di vittoria il perdente consegna tutto il bottino. Cloud, accetti?
Muori!
Accetto ovviamente!
Duelliamo… Dai … e vediamo chi tra me e te ha davvero il superpotere!
Non vi è dubbio che queste sono soltanto alcune delle tantis- sime chiacchiere disponibili in Rete. Oggi più che mai, infatti, ognuno di noi (non solo privati cittadini, ma anche figure e auto- rità istituzionali, politiche, religiose, e così via) ricorrono con frequenza alla comunicazione online. Di qui, il continuo sovrap- porsi (e la continua confusione) fra quelli che sono i c.d. discorsi seri e le informazioni affidabili, con le opinioni personali, le di- cerie e, persino, con le fake news. Basti perlustrare, ad esempio,
The Hate Page of the Week: ritroviamo in generale un mercato vi-
tale di idee politiche e in particolare una comunicazione infor- male sui fondamenti della società democratica. Naturalmente gli interessi e i temi sono i più vari: dagli annunci del Ku Klux Man, agli appelli dell’Aryan Nation, ai racconti dal Chiapas, oppure, al- le vicende aggiornate dei Tupac Amaru, oppure al reclutamento dei foreign fighters e altro ancora.
Al di là dei tanti possibili esempi, però, ciò che qui è importan- te sottolineare è che esiste una stretta relazione tra i discorsi in-
21 Per ulteriori considerazioni sullo stupro all’interno di un MUD, sul
significato del comando emote e sull’affettività della vita postmoderna, S. TURKLE, La vita sullo schermo. Nuove identità e relazioni sociali nell’epoca
formali che si svolgono nelle comunità virtuali e il carattere estra- niante della chiacchiera. In particolare, sono le modalità dell’in- contro – già dette nelle comunità virtuali – a determinare una ta- le stretta relazione.
In tal senso, appare inevitabile il rinvio alle parole di Heideg- ger. Benché di per se stessa non abbia sempre una valenza nega- tiva, la chiacchiera comunque si moltiplica insinuandosi in cer- chie sempre più ampie. Le cose stanno così perché così si dice! E nel frattempo che si alimenta e cresce, non solo esime da una comprensione autentica, ma concorre anche a diffondere un ap- proccio acritico e assolutamente indifferente. Persino il discorso pubblico può così tramutarsi in chiacchiera col rischio
“di non tener più aperto l’essere-nel-mondo in una comprensione artico- lata, anzi di chiuderlo e di coprire così l’ente intramondano [...]. La chiacchiera non è un prodotto dell’essere-assieme [...]. L’aver tutto visto e tutto compreso [...] la sicurezza di sé e la disinvoltura del Si, creano un’indifferenza crescente verso la comprensione emotiva autentica [...]. L’Esserci è spinto in un’estraniazione in cui nasconde a se stesso il suo più proprio poter-essere” 22.