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In base alle esperienze vissute abbiamo formulato diversi proponimenti con l’intenzione di lavorare ad un nuovo corso online che possa rivelarsi più utile tanto all’apprendimento degli studenti quanto per il supporto all’attività didattica degli insegnanti.

Dal punto di vista organizzativo intendiamo

● realizzare tutti i contenuti del corso prima di avviare la sperimentazione in classe, in modo da presentare ai docenti un progetto chiaro e ben definito tale che le eventuali modifiche necessarie possano essere fatte rapidamente, così da rivolgere tutte le nostre energie agli studenti del corso;

● curare in maniera particolare la sezione tutoriale strutturandola, ad esempio, in base alle risposte date dagli studenti ad un questionario che valuti le loro competenze informatiche preliminari.

Per quanto riguarda i contenuti ed i materiali vogliamo puntare a

● prevedere diverse modalità di erogazione che possano rispondere alle diverse esigenze degli studenti veicolando cioè gli stessi contenuti attraverso materiali multimediali differenti, quali video, testi, presentazioni;

● rendere le Lezioni più snelle, sintetiche e variegate e pianificare una struttura ancor più ramificata e personalizzabile di quella offerte finora;

● incrementare il numero di domande contenuto nel Deposito dal quale attingono i Quiz e particolareggiare in maniera più curata i feedback;

● studiare modi nuovi e più efficaci per stimolare le attività di gruppo utilizzando, ad esempio, il modulo Wiki integrato in Moodle, oppure i servizi di scrittura collaborativa online come i Documenti Google.

Dal punto di vista della gamification siamo ben consapevoli di aver solo cominciato grattare la superficie, perciò intendiamo

● documentarci ulteriormente attraverso libri e articoli per accrescere la nostra conoscenza circa le tecniche e le strategie più efficaci tra quelle sperimentate per poterle mettere a servizio degli studenti che incontreremo in futuro;

● studiare le funzionalità offerte dalla piattaforma Moodle per capire come sfruttarle al fine di introdurre nuovi elementi di gioco quali acquisizioni di risorse,

ricompense, conquiste, collezioni, livelli e condivisione sui social network, in

● costruire uno schema narrativo più articolato e coerente con sé stesso ponendo particolare attenzione all’immedesimazione, il coinvolgimento e la progressione attiva degli studenti attraverso di essa.

Abbiamo anche maturato la convinzione che nell’equazione che definisce il “valido insegnante” non tutti i termini sono legati alla metodologia adottata, ma ci deve necessariamente essere qualcosa di più.

È un denominatore comune tra chi all’università ci ha trasmesso la passione per questa materia e ci ha seguito in tutti questi anni di formazione e chi, a scuola, ha accettato di mettere a nostra disposizione il suo poco tempo e le sue classi, forse spinto dal desiderio di imparare egli stesso qualcosa di nuovo, aiutare un tirocinante universitario a realizzare nuove esperienze, offrire nuovi spunti ai propri alunni.

Crediamo di aver trovato l’espressione più appropriata tra le pagine di un libro del francese Daniel Pennac: scrittore, ex insegnante e, a suo stesso dire, ex somaro.

“Non mancano, certo, i metodi, anzi, ce ne sono fin troppi! Passate il tempo a rifugiarvi nei metodi, mentre dentro di voi sapete che il metodo non basta. Gli manca qualcosa.” “Che cosa gli manca?” “Non posso dirlo.” “Perché?” “È una parolaccia.” “Peggio di ‘empatia’?” “Neanche da paragonare. Una parola che non puoi assolutamente pronunciare in una scuola, in un liceo, in una università o in tutto ciò che le assomiglia.” “E cioè?” “No, davvero non posso…” “Su, dai!” “Non posso, ti dico! Se tiri fuori questa parola parlando di istruzione, ti linciano.” “…” “…” “…” “L’amore.”

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