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Svolgimento della diversificazione classica in Inghilterra

112. - G r a n B r e t a g n a ® . — Proseguendo l'esame di alcune

legi-slazioni del terzo gruppo, ci è dato di seguire lo svolgimento storico e dot-trinale della diversificazione classica.

Nell'imposta sull'entrata (income tax) inglese, la diversificazione classica è stata introdotta dalla legge intitolata dal Finance Ad 1907, modificato

col Finance Ad 1909-10.

( I ) Regolamento pubblicato dal Commissione of Internai Retenue e composto di 199 articoli, i quali costituiscono un codice della materia, integrato da successivi regolamenti.

(21 loseph A . Hill: 'Vhe income tax of 1913 nel The Quarterly Journal of Economies, novembre 1913,

XXVIII, pagg. 46-68. Circa i celibi v. i n. 94. 105, 110 (19), 137. „ . „ , , . Roy G. Blakey : Income lax discrimination and differentialion, studio di 12 pagine, nell Atlantic

Quarterly, Luglio 1914

(3) E. R. A . Seligman : Essais sur 1' impôt, Parigi 1914, vol. I, pag. 161. (4) Hansard' s : Parliam. Tìebales, 4 series, voi. 172, 174, 177, 1 7 8 ;

T Hallet Fry : The Finance Ad 1907 in ils Helallon lo Income tax, Londra, Stevens, 1908; E. Escarra : La réforme de t income lax nella Hevue de Science et de Législation financières, Parigi, 1908, pag. 161.

E. De Parieu : Histoire des impôts généraux sur la propriété et le revenu, 1856 ;

W . Voclce: (Ffesteuerungsgeschichte in England, 1866. . . Stephen Dowell : Jl History of taxation and taxes in England etc.. 4 vol., London, l»B4.

Ve-dansi i volumi I e II e specialmente il vol. Ili, sez. IV, pagg. 110-137. dov' è dato un riassunto dell' assetto dell' imposta sino al 1880.

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-A) Finance Jet 1907. Pad V. Income tax (7 Edw. 7, e. 13); Sez. 19. 1) Ogni individuo che reclama e prova,, nella maniera pre-scritta da questa sezione, che il suo reddito totale, di ogni fonte, non eccede duemila lire, e che una parte di tal reddito è reddito guadagnato ( e a r n e d income), avrà diritto, sotto riserva delle disposizioni di questa sezione, ad una tale riduzione dell' income tax, che la somma pagabile sul reddito gua-dagnato sarà ridotta alla somma che sarebbe pagabile, se 1' imposta fosse applicata coli' aliquota di nove pence.

2) La riduzione accordata da questa sezione sarà in addizione e non in derogazione alle esenzioni od altre riduzioni o sgravi previsti dalle leggi dell' income tax, salvo che se un individuo ha diritto ad una riduzione dell' income tax in virtù della sezione 8 della legge di Finanza del 1898 0 ) od in ragione del pagamento dei premi, in virtù della sezione 54 della legge d' income tax 1853, (estesa da ogni susseguente disposizione)'2), allora la riduzione non sarà accordata, in virtù di questa sezione, che in ragione di quel reddito guadagnato (se ve n' ha) il quale sussiste dopo la deduzione della somma su cui egli fu sgravato dall' income tax in virtù delle dette sezioni 8 e 54

4 ) Un individuo che desidera una riduzione in virtù di questa sezione deve, nel caso in cui egli è richiesto di fare una dichiarazione rela-tiva all' accertamento dell' income tax, reclamare questa riduzione, al momento in cui è fatta la dichiarazione, e deve, in ogni caso, reclamare questa ridu-zione prima del 30 Settembre dell'anno pel quale è stabilita l'imposta.

5) Un individuo non avrà diritto ad una riduzione, in virtù di questa sezione, concernente i redditi pei quali egli ha diritto di far gravare l'imposta su di un' altra persona, o di dedurre, ritenere o prelevare su di un pagamento eh' egli è obbligato di fare ad un' altra persona (3)

Il successivo § 7 definisce il reddito guadagnato (4\.

( 1 ) 61 & 62 Vici. c. IO. Questa legge accorda la riduzione per degressione ai redditi inferiori a lire st. 700, vedasi n. 140.

( 2 ) L'income lux (Insurance) J l c t , 1853, 16 & 17 Vici. c. 34, concernente la deduzione dei premi di assicurazione sulla vita, fu estesa con leggi del 1853 e del 1859. V . Tlowell' s Income Tax Laws,

reoised 4jl /. <?. Piper, (London 1913), pag. 520.

(3) V . 1' Income Tax. Ad, 1842, sez. 60, schedula H, n. Ili, I V ; sez. 1 0 2 ; e P Income T o t Act 1853, sez. 40.

(4) Per gli oggetti di questa sezione, P espressione « reddito » significa reddito, qua!" è valutato secondo le varie regole e prescrizioni, delle leggi dell' income tax ; e P espressione « reddito guadagnato o (earned

income) significa ;

a) Ogni reddito proveniente da una rimunerazione, a causa di funzione od impiego rimunerato

occu-pato dall'individuo, o da una pensione, giubilazione od altra concessione di somma,.stipendio differito, o indennità per perdita d' impiego, data in ragione dei passati servizi dell' individuo, o del suo manto, o genitore, abbia o no contribuito a questa pensione, giubilazione, concessione di somma o stipendio differito ; e

b) Ogni reddito d' una proprietà, eh' è collegato o fa parte degli emolumenti d' una funzione od

impiego rimunerato occupato dall' individuo ; e

c) Ogni reddito eh' è imposto in virtù delle cedole © o T> della legge d' income tax 1853, o in

virtù dei regolamenti prescritti dalla cedola *D della legge d'income tax 1842, (5 & 6 Vici. c. 35), e eh' è immediatamente ricavato dall' individuo dallo sfruttamento o dall' esercizio diretto della sua

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-B) Finance Ad 1909-10, Vari IV, Income tax (IO Edw. 7, c. 8); Sez. 67. - La sezione 19 della legge di finanza 1907 sarà appli-cabile ad ogni persona che ne farà domanda e proverà, conformemente a questa sezione, che il proprio reddito totale, proveniente dalle varie fonti oltrepassa lire 2 0 0 0 , ma non lire 3000, sotto la riserva che nel testo a 9 pence sarà sostituito 1 scellino... .0).

113. - Così, la sezione 19 della legge del 1907 consacra, per la

prima volta nella legislazione inglese, almeno il principio, se non tutte le applicazioni, della diversificazione classica dei redditi. Essa è però limitata, come nelle riferite leggi della Prussia ed in varie altre legislazioni, esaminate, alla distinzione tra i redditi del lavoro e i redditi del capitale, che vengono chiamati : entrate guadagnate ed entrate non guadagnate ; ma, tra le altre differenze, vi è questa, che mentre in Prussia, ad esempio, la diversificazione avviene col sistema del secondo gruppo, cioè per sovrapposizione, invece in Inghilterra avviene col sistema di questo terzo gruppo, cioè per categorie. Tale diversità di sistema di attuazione non è privo di gravi conseguenze nel risultato dell' istituto. Qui si distingue la categoria dei redditi guadagnati, da quella dei redditi non guadagnati, e per tal modo, si ha una diversifica-zione semplice, quanto quella di sovrapposidiversifica-zione, ma più appropriata alla legislazione inglese (n. 77), quindi più efficace.

Pur entro così stretto limite, 1' accoglimento di tale principio nell' an-tica imposta inglese sulle entrate ha richiesto oltre un secolo di discussioni dottrinarie, politiche e parlamentari, la cui storia è oltremodo interessante, perchè dimostra come siasi svolto nella dottrina ed affermato nella pratica legislativa il principio della diversificazione classica non solo in Inghilterra, ma anche in Italia, in Svizzera, in Spagna ed altri paesi d'Europa, come pure nei paesi extra-europei d' influenza inglese.

Si può affermare che in Inghilterra, il principio della diversificazione classica nell'imposta generale sui redditi per categorie, ha la storia dottrinale e parlamentare più antica e 1' attuazione pratica più recente.

Correggendo un debole errore del Denis/2) il quale attribuisce a fonte tedesca 1' idea della diversificazione nel senso classico, il Seligman (3) rileva eh' essa, invece, sorse in Inghilterra al principio del secolo X I X . S intende che ciò si riferisce alla diversificazione classica o in senso stretto di sopra accennata, ed alla s u forma palese, intrinseca per categorie, perchè la diversificazione nel senso lato già esposto (v. n. 4), o quella ristretta nella

professione, commercio o mestiere, sia come individuo, sia, nel caso di società, come associato agente personalmente nella detta società. . . . . . .

Nel caso in cui gli utili di una donna maritata sono considerati essere gli utili del marito, ogni rife-rimento fatto in questa disposizione all' individuo comprende così il marito come la moglie. ( 1 ) Vedasi il testo delle due leggi in Doioell's Income Tax Laws citato, pagg. 767-786. ( 2 ) H. Denis: L' impòl, Bruxelles, 1889.

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-forma occulta o quella estrinseca, è di origine altrettanto antica quanto l'im-posta, come meglio si vedrà, riassumendo la storia della diversificazione (n. 187 e seg.). . „. . .

114. - Storia e f o n d a m e n t o del sistema inglese. — l'in dal

1798, essendosi dal Pitt proposta la legge dell' income tax, si rimproverava a quel disegno di legge la mancanza di una diversificazione di carico fra le varie categorie di redditi, secondo la loro natura, origine e durata, ma il Pitt rispose (') che la sperequazione lamentata proveniva dalla natura della società, della distribuzione delle sue classi e della ripartizione delle sue ricchezze . . . . Che fa la nuova imposta? Non lascia essa nei rap-porti tra 1* uno e 1' altro (cioè tra chi gode la rendita di terreno e chi ha il diritto del proprio lavoro) esattamente la stessa posizione di prima? L'imposta non crea nuove disuguaglianze; la giustizia o 1' ingiustizia rimane esattamente ciò eh' era prima. Lagnarsi di queste ineguaglianze è lagnarsi della ripartizione della proprietà; è criticare la costituzione della società. Cercare di rimediarvi equivarrebbe a seguir l'esempio della demagogia au-dace dei legislatori in un altro P a e s e . . . Pensare a colpire queste due spe-cie di redditi in proporzioni diverse costituirebbe un tentativo che la natura della Società non può ammettere, ciò che non. f u mai praticato in

quat-tromila anni. . . . » _ A questo punto, data la grande fama ed autorità di Guglielmo Pitt,

sarebbe consentito ripetere un'osservazione, se non una confutazione; cioè che, come si è accennato al precedente paragrafo 113, la diversificazione in ampio senso è antica quanto l'imposta : e tra la diversificazione ampia e quella ristretta o classica non vi è che una differenza di specie, o di grandezza, o di forma; onde sembra alquanto azzardato affermare che, da quattromila anni, il legislatore non ha mai pensato a colpire i redditi capitalistici e quelli del lavoro in proporzioni diverse; e se anche ciò fosse, se anche una diver-sificazione preordinata dal legislatore non fosse sempre esistita, ciò non esclu-derebbe il fatto delle diversificazioni spontanee palesi, come occulte, intrinseche ed estrinseche dei vari elementi del sistema tributario, che un rapido cenno della legislazione comparata ci ha ben posto in evidenza.

Non sarà, anzi, difficile dimostrare in base alla storia, che appunto perciò riassumeremo, come, fin dalla più remota antichità, quando prevaleva

l'imposta di capitazione, sugli schiavi, sui vinti, o sulle classi inferiori della popolazione, le due specie di redditi furono, più o meno consapevolmente, colpite in proporzioni diverse e, spesso, a rovescio di quanto oggi si consi-dera giusto: vale a dire, i redditi del lavoro erano colpiti più dei redditi capitalistici.® Il Ricca-Salerno® mette appunto in evidenza come, in un'età

( 1 ) Pitt: Speecbes, voi. Ili, pagg. 8, 13, 38.

( 2 ) Vedansi i n. 174-187, e, specialmente per 1' Inghilterra, i n. 188-9.

( 3 ) G. Ricca Salerno: nella Nuova Antologia 1891, pag. 515 e seg.: « La trasformazione storica de! tri-buti », e<ft.

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primitiva, le contribuzioni personali e dirette, prevalenti sulle altre, si risolvessero in una contribuzione straordinaria e personale sui cittadini liberi, spesso a forma di capitazione intesa a colpire i mezzi di lavoro.

Come si vede, dunque, è facile cadere in gravi errori di apprezza-mento, quando si voglia considerare la ristretta diversificazione classica, senza tener conto dell ampia diversificazione, e questa, a sua volta non può emer-gere che dall' esame delle legislazioni tributarie e della loro storia.

Ma riprendendo il discorso del Pitt, egli così proseguiva : « Un bene perm anente, rappresentato come immortale e perpetuante, per così dire, la proprietà dell uomo dopo la sua morte, contribuisce a tutte le esigenze che possono sorgere. Il reddito del lavoro, invece, e dell' industria si estingue e quindi non contribuisce che una sol volta; non rimane proprietà della stessa persona ; mentre 1' altro, considerato come la medesima proprietà, vien sotto-posto a rinnovate richieste Si può considerare questo ragionamento co-me sottile, ma la risposta si applica esattaco-mente nel caso in cui la ragione, per la quale il capitale fisso debba contribuire di più, riposi sulla sua sedi-cente permanenza, in contrapposto al carattere fluttuante dell' altro. „ ( V . la confutazione nel n. 3).

Le ineguaglianze eccepite non sono particolari alla sua natura, ma pro-vengono dallo stesso nostro stato sociale, e noi non possiamo e non dob-biamo tentare la correzione di quest' ordine. Sarebbe un tentativo presuntuoso quello di derogare dall' ordine della Società, e condurrebbe a ingenerare confusione, rovina e distruzione, e, turbando la proprietà, condurrebbe allo sconvolgimento della vita sociale » .

Come si vede, il Pitt non teneva conto neppure della triplice distin-zione fatta, ventidue anni prima, da Adamo Smith(') fra imposta sulla ren-dita, sui profitti e sui salari del lavoro. Il Padre dell' economia politica, con-siderando gli effetti della traslazione dei tributi e seguendo le quattro regole da lui formulate, ritiene senza inconvenienti che la rendita delle terre e del suolo edificato sia tassato normalmente ; con maggior riguardo egli vorrebbe tassati i profitti dell' industria edilizia e di tutte le altre industrie, in quanto egli vorrebbe che l'imposta toccasse nei profitti solo la parte di essi spet-tante all' interesse del capitale, e non quella spetspet-tante al rischio ed ai sacri-fici dell' imprenditore ; infine il celebre Autore propende per l'esenzione del salario del lavoro, per quanto concerne l'imposta diretta, eccezion fatta per gli stipendi degli impiegati (n. 162). Era appunto questa la teoria dei fi-siocrati: cioè che «l'imposta non distruggitrice — come dice il Quesnay (2) — sia stabilita immediatamente sul prodotto netto dei beni fondi, e non sul salario degli uomini . . . e non sia pigliata nemmeno sulle ricchezze dei fit-taiuoli di beni fondi ; perchè le anticipazioni dell' agricoltura di un reame

( 1 ) An Inquiry inlo the (ACalure and Causes of the Weallh of N_aUons ( 1 7 7 6 ) — Libro V , cap. II, parte II, art. 1-3. — V . la trad. in dell'Econ., Serie I, Voi. II.

debbono essere considerate come un immobile che bisogna conservare pre-ziosamente per la produzione dell' imposta, della rendita, e della sussistenza di tutte le classi di cittadini ; altrimenti, 1' imposta degenera in ¡spogliazione e cagiona una decadenza, che rovina prontamente uno Stato » .

Ma l'imposta unica sulla terra, deduzione logica dei fisiocrati, neppure ai loro tempi era presa in seria considerazione da uomini di Stato, quali erano i Pitt.

115. - Dibattiti parlamentari e dottrinari. — L ' opposizione

replicò come fosse « estremanente partigiano, crudele ed oppressivo il pro-porre di colpire nella stessa proporzione adottata pei redditi della proprietà fondiaria o mobiliare acquisita il reddito precario e variabile derivante dal lavoro e dal commercio»/') Il Freud, riprendendo tale concetto, cercò di dimostrare, mediante il calcolo come la stessa aliquota percentuale d' im-posizione prelevava un carico d' imposta differente, secondo le varie cate-gorie di reddito proveniente dal capitale/2)

La legge dell' income tax approvata, nondimeno, senza diversificazione, sotto la data del 9 Gennaio 1799, abolita nel 1802/3) fu riproposta nel 1803, ancora senza diversificazione, perchè — disse il ministro proponente Addington — « l'eguaglianza nell' imposta non era una cosa possibile a rea-lizzarsi dalla saggezza umana»/4)

Continuò, peraltro, nella dottrina, la tradizione del principio della di-versificazione.

Il Craig ® applica la teoria del sacrificio dei godimenti anche alla dif-ferenziazione delle imposte, opinando che, per ottenere I' eguaglianza di sa-crificio nei godimenti, occorre non solo 1' aliquota progressiva sul capitale e sul reddito capitalizzato, ma anche tener in conto ed eliminare le « sor-genti d'ineguaglianza derivanti dallo stato di salute del contribuente ; dalla probabilità eh' egli ha di essere impiegato, in modo permanente, e dai diversi rischi ai quali le speculazioni commerciali sono necessariamente, sebbene ine-gualmente esposte » .

E gli stessi concetti criticamente espose Giacomo Mill nel 1822 (n. 3). Onde, nel 1833, Lord Buchingham, membro della Camera dei Co-muni, ripropose 1' income tax, eh' era stata abolita, introducendo la diversi-ficazione delle aliquote, secondo la natura del reddito/6) M a neppure questa proposta ebbe seguito.

( 1 ) Freud: The principia of Taxaiion, Londra, 1799, pag. 4, nota. ( 2 ) Freud: Ibidem, pag. 4 0 .

( 3 ) Una petizione della città di Londra, del 10 Marzo 1802, chiedeva la revoca dell' income tax, tra gli altri motivi, perchè ingiusta, per la confusione fatta fra il reddito certo ed il reddito precario. Questi motivi furono riprodotti nel 1812 e nel 1816. (Tayler : The History of the taxaiion in (Sngland ; London, 1853, pagg. 53, 60, 70).

( 4 ) Partiamenlary History, voi. X X X V I , pag. 1662.

( 5 ) Giov. Craig: Elements of Politicai Science, voi. Ili (1814), pag. 23. ( 6 ) eChe Parliamenlary Revieiv, voi. V . (1834), pag. 363.

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116. - S i s t e m a d e l S a y e r . — Nello stesso anno il S a y e r , ® trat-tando questa materia con somma diligenza, riassumeva come appresso la di-versificazione giusta e conveniente :

Categoria N A T U R A D E L L A R E N D I T A intrinseco Valore

1 Rendite di terre in proprietà piena e perpetua® . 1

2 Interessi ipotecari 9110

3 Interessi del debito pubblico perpetuo ® 9110

4 Rendite di terre col vincolo di sostituzione nella famiglia del

possessore ® 4/5

5 Rendite commerciali o industriali, derivanti principalmente

dal capitale investito ® 3/4

6 Rendite di terre con vincolo di sostituzione ad altra

fami-glia, primogeniture e maggioraschi ® 7/l0

7 Annualità vitalizie o a termine ® 2/3

8 Stipendi e pensioni di pubblici impiegati (n. 162) . 3/5

9 Rendite di commercianti o d' affittuari, derivanti principal-mente dall' industria e dal lavoro personale ® . . '/2 10 Rendite derivanti dall' esercizio di una professione ® . '/2

Nel 1842, anno in cui l ' i n c o m e tax fu ristabilita, il Roebuck aveva proposto un emendamento affinchè le entrate della categoria D (industria e commercio) dovessero pagare la metà d' imposta delle altre. L emendamento fu respinto.

E cosi, nel 1848, l'on. Horsman, che ritroveremo in una Commis-sione d'inchiesta sull' imposta, presentava un emendamento, affinchè 1' impo-sta fosse così diversificata : Cedole A , C (fitti di terre e rendita pubblica) 8 denari per lira ; redditi industriali e commerciali : 6 denari ; redditi pro-fessionali e incerti: 4 denari. L'emendamento, combattuto dal primo lord della Tesoreria, fu respinto, per quanto raccogliesse una forte minoranza. La principale ragione di rigetto fu questa, poi accolta dal Mc-Culloch,® che

( 1 ) Beniamino Sayer: An attempi la slam the Iastice an Expediency of substiluting Income or Property

Tax, eie., 1833.

( 2 ) Oggi la rendita di maggior valore intrinseco, e quindi unitaria, è ritenuta quella dei fondi pubblici, non quella dei proprietari delle terre (n. 192).

( 3 ) Queste distinzioni delle rendite delle terre non sono necessarie nei paesi dove non esiste fìdecommesso o simili diritti.

( 4 ) 1 redditi commerciali e industriali non si distinguono, oggi, secondo la prevalenza o meno del capitale, ma formano una sola categoria.

( 5 ) Entrambe queste entrate sono temporanee, ma i vitalizi sono sicuri, mentre le entrate della libera pro-fessione, cioè del lavoro, sono incerte.

( 6 ) I. R. Me. Culloch Esq : A 77reatise on Taxation eie., London 1852, pag. 125. Vedasi, su tutta que-sta discussione del 1848, Voorthuysen : De directe iBelastigen, Utrecht, 1848, t. 1, pag. 170 e seg. Quest" ultimo autore è contrario alla diversificazione classica.

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-quantunque sia ingiusto attribuire alle rendite perpetue e temporanee una stessa aliquota d'imposta, sarebbe ancor più ingiusto 1' accordare una dimi-nuzione a certe classi di vitaliziati e non ad altri. Più tardi però questo concetto di correggere tutto o nulla, fu condannato, come vedremo, dal

Mill e dal Muntz. . l o „ . r

117. - S i s t e m a d e g l i a t t u a r i . — Neil 8 Maggio 1852, la Came-ra dei Comuni deliberò una Commissione di membri della CameCame-ra stessa, per investigare sul presente modo di accertamento e riscossione dell' imposta sull' entrata e sulle proprietà e di considerare ogni altro sistema di tassazione che possa essere adottato, per rendere 1' imposta sempre più equa. In tale Commissione entrarono gli uomini più competenti della Camera : Hume che ne fu il presidente, Disraeli, Horsman, Roebuck, il Cancelliere dello Scac-chiere, ed altri. Essa ebbe facoltà di esaminare testimoni e documenti, di presentare alla Camera le minute delle deposizioni udite. Infatti, la Commis-sione, nel 1852, presentò alla Camera tali minute O, che figurano negli atti parlamentari, e dalle quali si rilevano le deposizioni (risposte) che seguono.

Il Club dei Ragionieri presentò alla Commissione il così detto progetto degli attuari, consistente nel tassare la rendita capitalizzata con criteri diversi secondo la sua origine e natura. Stabilito la misura dell' interesse del denaro in Inghilterra, i ragionieri riducevano tutte le rendite apparenti al loro valore intrinseco, ossia al valore di rendite reali, e queste poi capitalizzavano. Tali riduzioni risultavano da tabelle, dov' erano esposti i calcoli e i processi di capitalizzazione, secondo la varia natura delle entrate. Ponendo per base della capitalizzazione 1' interesse del 3 7„, la rendita di fondi pubblici veniva moltiplicata per 33 '/3, senza alcuna detrazione; tutte le altre rendite subivano detrazioni varie e moltiplicazioni per altri coefficienti Per dare un' idea dell' astrusità del calcolo, di fronte ai contribuenti, basti il riferire che per le rendite personali, derivanti, cioè, dall' esercizio di una professione, i ragio-nieri sottraevano prima '/e d a l l a somma della rendita, capitalizzavano il resto moltiplicando pel numero d' anni corrispondente alla vita probabile, del con-tribuente, secondo la sua età; cioè per 1 5 '¡2 se il contribuente ha 20 anni, per 14'/2 s e ne ha 30, per 13 se ne ha 40, per 11 se ne ha 50, ecc. Le rendite commerciali e industriali, comprese le affittanze agricole, venivano capitalizzate tutte egualmente, moltiplicandole per 16 2/3, perchè si supponeja che 1' interesse del capitale impiegato con rischio ed incertezza fosse del 6°/o, cioè il doppio dell' interesse certo e sicuro ; e che fosse del 6 °l„ in tutte

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