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Swastika Night (La Notte della Svastica) è un romanzo del 1937 della temeraria autrice

inglese Katharine Burdekin1, eccellente ed impegnata letterata, la quale, omosessuale

dichiarata, sfida le convenzioni sociali del tempo e si unisce alla donna che ama. Swastika

Night rappresenta uno dei primi esempi di distopia femminile e femminista: in un ambiente

letterario prevalentemente maschile, l'opera offre un'audace ed inedita visione della distopia e, anni prima del drammatico scoppio della Seconda Guerra Mondiale, preconizza un mondo in cui il nazismo ha vinto e ha instaurato un regno di miseria ed oppressione razziale, religiosa e di genere.

La trama si svolge tra Germania e Regno Unito, nel 720simo anno dalla morte di Hitler, trasfigurato dal regime in un nuovo Dio. Il globo, dopo un devastante conflitto, chiamato Guerra dei Venti Anni, è diviso in due blocchi, uno dominato dai tedeschi, uno retto dall'Impero Giapponese. Nella sfortunata Europa nazionalsocialista, la popolazione è rigidamente divisa in gruppi d'appartenenza: la razza ariana germanica (tedeschi ed austriaci) è scissa in Cavalieri, classe elitaria e privilegiata, che conserva ancora il cognome di famiglia, e Nazisti semplici, che costituiscono la maggioranza della popolazione, senza cognome, dello stato. I non tedeschi nazisti sono chiamati Stranieri Hitleriani. Le donne, invece, sono trattate alla stregua di animali, fisicamente rasate ed abbruttite, costrette a camminare piegate per non offendere gli uomini. Oltraggiate e brutalizzate nell'anima e nel corpo, sono rese totalmente ignoranti e ciecamente obbedienti. Private di ogni bellezza e grazia, sono ridotte ad esseri quasi ferini. Confinate in aree speciali ed isolate, ad esse riservate, sono usate solo come “incubatrici” per partorire figli. I neonati di sesso maschile, all'età di 18 mesi, vengono reclamati dai padri, con una specifica formula rituale2, e cresciuti dagli stessi. Lo strato più abbietto e

meschino della terra è rappresentato dai cristiani, una sorta di casta degli “intoccabili”, mentre gli ebrei sono stati completamente sterminati.

Come la donna è superiore al verme, così l'uomo è superiore alla donna.

1 Katharine Penelope Cade nasce nel Deryshire nel 1896, da una famiglia agiata. Intelligente e portata per la letteratura, desidera ardentemente studiare ad Oxford, ma i genitori non glielo permettono. Nel 1915, sposa un atleta olimpico, Beaufort Burdekin, e si trasferisce con lui in Australia. Ha due figlie. Negli anni '20, divorzia e ritorna in Gran Bretagna. Omosessuale dichiarata, nel 1926, si unisce alla donna che le rimane accanto tutta la vita. Intelligente, emancipata, femminista, scrive decine di romanzi e racconti, socialmente e politicamente impegnati, soffermandosi molto su avvincenti tematiche distopiche.

2 Katharine Burdekin, La Notte della Svastica, Roma, Editori Riuniti, 1993, p.8: “Donna, dov'è mio figlio? - Ecco, Signore, ecco tuo figlio, che io, indegna, ho generato.”

Come la donna è superiore al verme, così è il verme superiore al cristiano. Così, camerati, la cosa più infima, più bassa, più sudicia

che striscia sulla faccia della terra è una donna cristiana.3

Dato che le donne sono giudicate come creature indegne e senz'anima, l'intera idea di famiglia, nel corso dei secoli, è stata sgretolata in nome di una comunità maschile e maschilista, in cui l'amore è vissuto prevalentemente come un sentimento omosessuale. L'opera racconta di una verità inconfessabile che, qualora fosse rivelata, distruggerebbe le fondamenta dello Stato e, con esse, il suo ordine sociale. Hermann, un nazista tedesco, è profondamente legato ad Alfred, uomo di origine inglese, conosciuto nel Regno Unito durante il servizio militare, e lavora presso un importante Cavaliere, Friedrich von Hess di Hohenlinden Quest'ultimo è l'ultimo custode dei uno sconcertante segreto. Anziano e senza figli, sente di dover passare il testimone: egli sa che Hitler non è un Dio, ma un semplice uomo e che non era biondo, alto e con gli occhi chiari; sa, soprattutto, che le donne non sono animali e che, un tempo, esse erano intelligenti, istruite e belle ed erano amate dagli uomini. Egli possiede e protegge delle prove dell'epoca prehitleriana, un libro ed una fotografia, che mostra il Führer al centro dell'immagine, circondato da altre tre figure, tra cui un'elegante e graziosa ragazza.

Una donna! - Alfred mormorò piano. Una giovane donna bella come un uomo, con i capelli di un uomo, il fiero portamento di un uomo e lo sguardo diretto ed impavido di un uomo. Lui ed Herman non potevano staccare gli occhi da le, ignorando completamente le altre persone nella fotografia.4

L'ultimo dei von Hess affida il futuro del mondo ai due uomini, nella speranza che questi, una volta appresa la verità, formino un gruppo di resistenza e, poco a poco, generino un cambiamento in quella società ormai destinata all'estinzione. Le madri, infatti, a causa delle abbiette condizioni in cui versano, stanno smettendo, gradualmente, di partorire figlie femmine, in una sorta di selezione naturale di genere. L'Impero Germanico, a causa della sua brutalità, sta condannando l'umanità alla sparizione. Von Hess, a questo proposito, suggerisce a Hermann e Alfred una soluzione: le donne devono acquistare nuovamente

3 Ivi, p.5. 4 Ivi, p.76.

consapevolezza della propria identità. Per far ciò, bisognerebbe imporre loro, per un certo tempo, dei modelli maschili, in maniera tale da riottenere intelligenza e coscienza e riuscire ad allevare “figlie forti”, indipendenti e fiere.

I prescelti accettano il peso di questa missione. Insieme ad Hermann, nel frattempo degradato a causa dell'omicidio di un giovane corista, colpevole di rapporti illeciti con una ragazzina cristiana, Alfred ritorna in Inghilterra e scopre che Ethel, la donna da cui aspettava un figlio, ha partorito una bambina. Già padre di tre maschi, Fred, Jim e Robert, l'uomo si reca nel Quartiere-gabbia femminile per vedere la neonata. Tra il timore, lo sgomento e la sorpresa della madre, egli richiede la nuova arrivata con la formula rituale riservata ai maschi, prende in braccio la bimba, di nome Edith, e sente stranamente un legame con la piccola. Immagina di crescerla ed educarla per farne una “vera donna”.

Se portassi via questa bambina - Alfred pensava – lontano da Ethel e da tutte le altre donne, senza che veda mai un uomo o un ragazzo, se l'allevassi da solo, insegnandole il rispetto di se stessa, potrei farne una vera donna. Una creatura stranissima. Bellissima, forse, come la ragazza nazista, ma certo molto più che bella. Potrei creare un nuovo genere di essere umano, mai esistito prima. Potrebbe amarmi. Io potrei amarla.5

Mentre sono intenti a nascondere le prove di von Hess in una grotta sotterranea nei pressi di Stonehenge, però, Hermann e Alfred vengono scoperti da una pattuglia nazista. Riescono fortuitamente a consegnare libro e fotografia a Fred, il quale, curioso, aveva seguito il genitore, e a far fuggire il ragazzo. Quando i soldati arrivano, i due cercano inutilmente di reagire e muoiono nella lotta. La speranza di una nuova realtà passa, quindi, di padre in figlio. Fred promette di istruire gli uomini e di promuovere la divulgazione del testo quando sarà il momento, mentre Alfred gli consiglia di essere “meno stupido e meno violento”. Il suo ultimo straziante pensiero va ad Edith, ma non può far altro che augurarsi che il tempo migliori la situazione del gentil sesso.

Swastika Night è un'opera indubbiamente centrale del genere distopico, che sicuramente

ha avuto non poca influenza anche su Orwell6. A metà tra antiutopia e ucronia, riesce a

cogliere le caratteristiche principali del nazismo con una spietata e profetica analisi. Non solo comprende a fondo la furia razzista e classista di questa corrente totalitaria, ipotizzando la completa eliminazione della popolazione ebraica e la totale repressione del “diverso”, religiosamente ed etnicamente, e la standardizzazione gerarchica dello società,

5 Ivi, p.180.

ma percepisce la malvagità del potere e rintraccia nella volontà di frantumare conoscenza e passato una delle ragioni dei totalitarismi. Perdere la cultura equivale a perdere la libertà, mistificare la storia significa distruggerla, convincere un popolo di essere inferiore favorisce il suo assoggettamento.

Riconosce, soprattutto, anche un grave problema di genere, anticipando di decenni la

gender ideology, ed estremizza la tendenza rituale e liturgica del nazionalsocialismo, fino a

costruire un nuovo, pericoloso e spietato credo.

La connessione con la gender ideology è lampante, dal momento che il punto nevralgico del romanzo è racchiuso proprio nella questione femminile. La società patriarcale, violenta e velenosa di Swastika Night è direttamente connessa al nazionalsocialismo e alla guerra7, i quali sono mostrati come principi maschili e distruttivi, che hanno completamente

annichilito i principi femminili e con essi le donne stesse. L'immagine muliebre, sia sul piano estetico, sia su quello mentale, è totalmente negativa8, anzi per certi versi potrebbe

essere definita addirittura “assente”, nel senso che le donne, la cui auto-rappresentazione è negata in toto, si annullano completamente e non riescono neanche ad ottene uno spessore narrativo rilevante, né un minimo accenno di protagonismo.9 Rimangono sullo

sfondo, già sconfitte, con gli uomini che le giudicano prive dell'anima ed incapaci anche di soffrire, giustificando il trattamento che riservano al genere con il rifiuto della loro umanità.

Una donna non possiede anima e pertanto non può provare dolore. Le sue lacrime sono ingannevoli e false.10

Le ragioni della violenza maschile contro le donne, così come sono raccontate dall'autrice inglese, purtroppo, trovano, ancora oggi, una drammatica conferma: molti studi, come ad esempio quello di Carol Gilligan11, rintracciano nel sadismo e nell'aggressività del “sesso

forte” la paura di un confronto equo con il “sesso debole”, causata dalla mancanza di controllo e dalla possibilità di essere rifiutati. Come scrive la Battaglia:

La paura genera la violenza e il desiderio di distruzione, perché la distruzione è la forma di possesso più rassicurante. […] La Burdekin mostra con grande chiarezza

7 George McKay, “Katharine Burdekin” in AA.VV., Recharting the Thirties, London, Associated University Presses, 1996, pp.194-195.

8 Ibid.

9 B. Battaglia, op. cit., pp.183-184. 10 K. Burdekin, op. cit., p.9.

11 Carol Gilligan, In A Different Voice: Psychological Theory and Women's Development, Cambridge, Harvard University Press, 1993.

come il sadismo scaturisca dai sentimenti d'inferiorità e paura, come reazione nel tentativo di superarlo.12

È possibile anche ravvisare un legame tra il linguaggio femminile, limitato, servile e stentato, e la menomazione fisica e psicologica delle donne, perché, in un contesto in cui il linguaggio è già stato stravolto dal processo storico, che ha reso incomprensibili alcune parole e alcuni concetti, esse “non hanno possibilità di creare il loro testo, perché non possono scrivere il loro corpo.”13 L'unica eccezione è Marta, una donna anziana che

appare in uno breve scorcio all'inizio del romanzo: il suo invecchiare l'ha resa “immune da tutti i sentimenti femminili di vergogna ed umiltà”14, come se si fosse liberata dal suo stato

di sottomissione indotta.15 Le descrizioni delle sfortunati animali-donne sono vividamente

ripugnanti ed includono paragoni e parallelismi con creature repellenti, come i vermi16. La

sola idea di corpo femminile disgusta profondamente i protagonisti maschili del romanzo.

Amare una donna, nella cultura germanica, equivaleva ad amare un verme. […] Calve, con il cranio glabro e rasato, la miserabile goffaggine delle forme femminili era enfatizzata dall'uniforme attillata e quell'orribile mestizia nel camminare, curve, a capo chino, lo stomaco proteso e le natiche sporgenti senza grazie, senza bellezza, senza portamento, tutte qualità maschili.17

Una delle caratteristiche più agghiaccianti dell'opera è che, mentre in altri romanzi del genere si analizza il potere senza rivelarne la causa, la Burdekin mostra il primo motore immobile della sua distopia. C'è una ragione del male, il terrore ha un'origine e un fondamento: lo squilibrio, già accennato, tra principi femminile e maschile.18 A questo

proposito, Daphne Patai, studiosa statunitense che ha salvato dall'oblio Swastika Night 19, stabilendo anche una relazione dell'opera con 1984 di Orwell, scrive:

12 B. Battaglia, op. cit., p.182.

13 Elizabeth Russell, “The loss of the feminine principle in Charlotte Haldane's Man's World and Katharine Burdekin's Swastika Night” in AA.VV., Where no man has gone before: Women and Science Fiction, London-New York, Routledge, 1991, p.38.

14 K. Burdekin, op. cit., p.15.

15 E. Russell, op. cit., p.38; G. McKay, op.cit, p.195. 16 Ivi, pp.195-196.

17 K. Burdekin, op. cit., p.11. 18 B. Battalia, op. cit., p.180.

19 Daphne Patai, professoressa della University of Massachusetts Amherst, negli anni '80, recupera dall'oblio il romanzo della Burdekin e ne conferma anche la “maternità”. Swastika Night, infatti, viene pubblicato per la prima volta sotto lo pseudonimo maschile di Murray Constantine. È merito della studiosa statunitense aver stabilito la reale proprietà intellettuale della Burdekin.

Male egos and female bodies; male person and female animals- there are the extremes of which an ideology of male supremacy is capable.20

È interessante notare come l'ossessione per i “principi maschili” di dominio siano una costante nei fascismi.21 Essi sono, quasi per definizione, misogini, dato che

contrappongono i valori e i ruoli dei due generi, esaltandone le presunte caratteristiche endemiche, come, ad esempio, forza, orgoglio ed onore da un lato e dedizione, maternità e attenzione dall'altro.

La violenza è la guida della società nazista del 720 dopo Hitler: a livello maschile è incarnata nella guerra, a livello femminile, invece, implica lo stupro “legalizzato” da uno stato che non accetta la possibilità di scelta della donne.22 Queste tensioni e condanne

sessuali, venendo a mancare le relazioni sentimentali eterosessuali, non possono far altro che sublimarsi attraverso l'omosessualità, che viene interpretata come la normale evoluzione di una società patriarcale.23

Il femminismo della Burdekin apre la strada a un pregevole sottogenere distopico, attento alla rivendicazioni di genere, come accade anche in alcune opere di Joanna Russ e Suzette Elgin. La Russ, in The Female Man (1975), mostra delle realtà parallele e differenti, come un mondo senza uomini, un mondo in cui le donne sono subalterne ai loro compagni oppure un mondo in cui genere femminile e maschile sono in lotta tra di essi.24

Suzette Elgin, scrittrice e linguista, invece, ribaltando il canone visto nell'opera in analisi, rintraccia nel linguaggio la forma di liberazione più diretta delle sue eroine, le quali, in

Native Tongue (1984), sono private dei loro diritti civili da una società in cui la

comunicazione a fine commerciale con gli alieni è sostanziale.25 L'erede più rilevante di

Swastika Night, però, è, indubbiamente, The Handmaid's Tale (1985) di Margaret Atwood,

di cui si dirà nei prossimi capitoli.

Anche per ciò che concerne l'analisi politico-religiosa, le riflessioni della Burdekin sono particolarmente incisive perché la tendenza a sacralizzare l'esercizio del potere, a scopi propagandistici, egemonici e disciplinari, è una delle componenti principali dei totalitarismi. L'opera in questione estremizza semplicemente la realtà: la politica nazionalsocialista, statalizzata fino all'inverosimile, si è anche trasformata in un vero e proprio credo liturgico

20 Daphne Patai, The Orwell Mystique: A Study in Male Ideology, Amherst, University of Massachusetts Press, 1984, p. 258.

21 Ibid.

22 G. McKay, op. cit., p. 196. 23 Ivi, p.197.

24 F. Muzzioli, op. cit., pp. 100-101. 25 Ivi, pp.88-89.

ritualizzato, in cui la figura di Hitler è divinizzata e i siti del Nazismo primigenio sono mete di pellegrinaggio, come dimostra il viaggio di Alfred, in Germania per visitare i cosiddetti Luoghi Sacri.

L'opera, oltre che alla distopia femminile, si ricollega anche al filone fantastorico che costruisce tragiche e paradossali realtà partendo dal tema “che cosa sarebbe successo se Hitler avesse vinto”, in cui il Führer diviene paradigma del male assoluto, stigma della brutalità umana.26 Tra le ucronie più rilevanti, vanno sicuramente citate due opere,

estremamente differenti per stile, ma non per intenti: It Can't Happen Here (1935) dello scrittore e drammaturgo americano Sinclair Lewis e The Man in the High Castle (1962) di Philip K. Dick. Il primo, richiamando alla mente l'angosciante realtà dipinta da London in

The Iron Heel, è un romanzo breve che racconta dell'ascesa di un regime filofascista negli

Stati Uniti, principalmente attraverso lo sguardo di Doremus Jessup, il direttore di un importante giornale, il Daily Informer. In mezzo all'incredulità generale, avallata dall'idea che negli USA “non potrebbe mai accadere”, l'uomo comincia a ravvisare dei segnali di involuzione autoritaria, incarnati dal senatore Buzz Windrip. Egli tenta la scalata al potere e aspira alla Casa Bianca. Grazie ad una propaganda populista, riesce ad essere eletto Presidente e getta il paese nella dittatura. Doremus non riesce ad appoggiare il nuovo governo, finisce in carcere e, dopo una travagliata esperienza di prigionia, si rifugia in Canada, dove continua a lottare con la Resistenza. La storia raccontata da Lewis, con semplicità ed eleganza stilistica, se un lato parodia le realtà fasciste, dall'altro rivela un'attenta ed inattesa analisi socio-politica del fenomeno, con solenne lucidità e, spesso, dato che il romanzo è scritto e pubblicato nel 1935, con delle riflessioni profetiche quasi raggelanti. Arriva addirittura ad ipotizzare una Seconda Guerra Mondiale. All'inizio, Windrip si fa strada principalmente grazie all'utilizzo della forza del suo linguaggio, retorico, fabulatorio e populista. Mentre pianifica censura e repressione, promette libertà, posti di lavoro e crescita. Giura di volere il potere non per sé, ma per il miglioramento della vita della popolazione.27 Quando parla alla folla, è capace di infondere passione ed eccitazione

in chi ascolta. Lo stesso Doremus, per pochi attimi, si lascia trarre in inganno.

L'intensità dello sguardo di Windrip non era diretta alla folla presa in blocco, ma su ogni individuo, in particolare. Il suo sguardo percorreva lentamente i gradini, dal più lontano la più vicino, sicché ciascuno poteva credere che a lui, a lui solo e in

26 Ivi, p.145. 27 Ivi, p. 70.

particolare, Windirp parlava, rivelava verità e fatti importanti e pericolosi che sino ad allora gli erano stati nascosti.28

La Lega degli Uomini Dimenticati, il suo partito, con un nome che già rivela le capacità demagogiche del succitato leader, si prodiga per diffondere idee di militarismo e di orgoglio nazionale, mentre i Minute Men, delle squadre di sorveglianza modello SS, controllano i centri urbani. Otre agli immancabili comunisti, socialisti e anarchici, il nemico interno più attaccato non sono gli ebrei, bensì la popolazione afroamericana, anche se la politica di discriminazione razziale è molto simile a quella antisemita nazifascista. Del resto, la maniera più facile per ottenere obbedienza ed evitare ribellioni è convincere una parte della popolazione di essere migliore di un'altra. I cittadini appartenente alla popolazione bianca, infatti, nonostante il malcontento diffusosi in seguito a determinate scelte politiche, non si ribellano a Windirp, sia per paura, sia perché

c'erano sempre persone più in basso di loro, più miserabili ancora, gli ebrei e i negri. I Minute Men stavano attenti a questo: ogni uomo è re quando può disprezzarne altri.29

Tra i tanti punti del programma30, è presente anche un accenno alla questione di genere: il

nuovo governo, infatti, adotta tutte le misure necessarie per “facilitare il ritorno della donna

28 Sinclair Lewis, Qui non è possibile, Roma, Jandi Sapi, 1944, p.77. 29 Ivi, p.115.

30 I Quindici Punti del suo programma sono un concentrato di populismo e autoritarismo: “1) Controllo assoluto delle Banche da parte della Banca Federale, nazionalizzazione (eventuale) della miniere, delle forze idriche, dei trasporti e di tutti i servizi pubblici; 2) Riorganizzazione dei sindacati sulla base della collaborazione delle classi. Soppressione delle pretese organizzazioni operaie in mano ai comunisti; 3) Riconoscimento del sacro diritto di proprietà; 4) Tutte le confessioni saranno tollerate, ma gli atei, gli agnostici, gli ebrei che rifiuteranno di giurare sul Nuovo Testamento e gli individui che rifiuteranno il giuramento sulla Bandiera non potranno esercitare alcuna funzione pubblica, né alcuna professione liberale; 5) Il reddito annuale di ogni persona non potrà superare i 500.000 dollari e nessuna successione i 2.000.000 dollari; 6) Confisca, in tempo di guerra, di tutti i benefici oltre il 6% sulla fabbricazione, il trasporto e la vendita di ogni strumento da guerra o di ogni prodotto destinato alle armate americane o alleate; 7) Aumento degli armamenti e della potenza difensiva del paese; 8) Raddoppio immediato della circolazione fiduciaria; 9) Condanna formale dell'antisemitismo, poiché molti ebrei hanno sostenuto la Lega degli Uomini Dimenticati; 10) I negri non potranno esercitare alcuna funzione pubblica ed alcuna professione liberale. Non avranno più diritto di voto. Nessuna famiglia negra potrà avere un reddito annuale globale superiore ai 10000 dollari. Per negro si intenderà ogni persona che abbia un sesto e più di

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