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This Perfect Day (Questo giorno perfetto) è un romanzo distopico del 1970, scritto

dall'autore newyorkese Ira Levin, noto al grande pubblico principalmente per Rosemary's

Baby, sinistro racconto di maternità e satanismo.1 Pur senza streghe e demoni, la storia di

Questo Giorno Perfetto è ugualmente spaventosa: l'intero globo è dominato da un

computer, Unicomp, che programma meticolosamente la vita di ogni singolo essere umano, dall'aspetto fisico alla possibilità di sposarsi o riprodursi. La società, di ispirazione cristiano-comunista, è omologata, pacifica e asettica fino all'inverosimile, anche grazie all'utilizzo della LPK, una droga,

an anti-depressant that dampens the basic passions, including joy, sexual desire, and physical aggression, in order to achieve contentment.2

Il protagonista della storia è Li RM35M4419, un “diverso”. Il personaggio si discosta dalla massa sia fisicamente, dal momento che ha un occhio verde, sia psicologicamente, perché è “affetto” da continue crisi, che lo portano a mettere in dubbio la giustezza e la sensatezza del suo mondo. Questo spirito critico e curioso, che emerge prepotentemente ogni volta gli effetti della LPK svaniscono o diminuiscono, gli è inculcato dal nonno, Papà Jan, il quale lo soprannomina Chip. L'uomo gli insegna, fin dall'infanzia, a “pensare di volere”.

“Essere un po' diversi da tutti gli altri non è questo gran male. Un tempo i membri erano tanto diversi tra loro che non riusciresti nemmeno a immaginarlo. Il tuo trisavolo era un uomo bravo e coraggiosissimo. Si chiamava Hanno Rybeck - a quel tempo nome e nomeri erano separati - e fu uno dei cosmonauti che collaborarono alla costituzione della prima colonia su Marte. Quindi non devi vergognarti di avere il suo stesso occhio. Oggi si danno da fare con i geni, scusa la mia maniera di esprimermi, e può darsi che qualcuno dei tuoi geni gli siano sfuggiti di mano; può darsi che tu abbia qualcosa di più del solo occhio verde, può darsi che tu abbia anche un po' del coraggio e dell'abilità di mio nonno.” Fece per aprire la porta ma si

1 Ira Levin (1929-2007) è un pluripremiato scrittore statunitense, laureato in Filosofia ed Inglese presso la New York University. Molti dei suoi romanzi sono diventati film: oltre il celeberrimo Rosemary's Baby, diretto da Roman Polanski nel 1968, vanno citati anche La Fabbrica delle Mogli (1975), I ragazzi venuti dal Brasile (1978), Un bacio prima di morire (1991) e La donna perfetta (2004).

voltò a guardarlo di nuovo. “Cerca di volere qualcosa, Chip”, disse. “Prova, qualche paio di giorni prima del tuo prossimo trattamento; allora è più facile desiderare cose, chiedersi cose...”3

In un contesto in cui il “rapido, esatto e onnipresente”4 Unicomp sceglie per ogni persona,

l'idea di Papà Jan è rivoluzionaria e terrificante per Chip bambino. Crescendo, però, il ragazzo comprende il vero significato delle parole di suo nonno e il nickname che questi gli ha dato diviene il suo alter-ego. La vita del protagonista trascorre tra alti e bassi: attraversa periodi di completa uniformità, ma, appena, per errore o per volontà, riesce ad allontanarsi dal controllo, la sua vera indole riprende il sopravvento.

Pertanto, tutto finì col sembrargli discutibile: le omniatorte5, le tute, l'identità dei

pensieri e delle stanze dei membri e, soprattutto, il lavoro affidatogli, il cui fine, capiva, non era altro che quello di rafforzare l'identità universale. Alternative non ce n'erano, naturalmente, né era concepibile che ce ne fossero, e tuttavia continuava a restare chiuso in se stesso e a dubitare. Soltanto nei giorni immediatamente successivi ai trattamenti era veramente il membro che di solito fingeva d'essere.6

Poco dopo essere stato trasferito presso l'Istituto di Ingegneria Genetica di IND26110, un gruppo di ribelli riconosce in lui i segni del disagio e lo invita a prendere parte alle loro riunioni.

Hai l'aria di essere un membro piuttosto fuori del comune […], che si chiede, per esempio, quale classificazione gli piacerebbe. Ti va di conoscere altri membri fuori del comune? Pensaci sopra. Tu sei vivo solo in parte. Possiamo aiutarti più di quanto immagini.7

Incontra così altri “malati” come lui: Re, Fiocco di neve, Lillà, Passero, Leopardo e sua moglie Nenna. Seguendo le loro istruzioni, Chip riesce a farsi diminuire la quantità di droga dei trattamenti e inizia a sperimentare il guazzabuglio delle emozioni umane. Ogni cosa acquista più spessore, sapore, bellezza. Vive una sessualità più libera e passionale,

3 Ira Levin, Questo giorno perfetto, Milano, Garzanti, 1970, PDF e-book, pp.18-19. 4 Ivi, p.13.

5 Nel mondo di Unicomp, l'unico cibo disponibile sono le Omniatorte, torte che contengono tutti i principi nutritivi necessari al sostentamento umano.

6 I. Levin, op. cit., p.40. 7 Ivi, pp.41-42.

prova eccitazione, gelosia, gioia, dolore, comprende meglio il suo mondo e le tecniche di controllo a cui esso è sottoposto. Nascosto nel Museo Pre-U, studia tutto ciò che può sulle epoche passate: più apprende, più la sua mente impara a creare connessioni critiche con la realtà contemporanea, che sfociano in un piano di fuga. Deduce che, da qualche parte nel globo, in isole sperdute, sopravvivano ancora tribù di “incurabili”, uomini primitivi, i quali vivono in un contesti antidiluviani, liberi dal giogo di Unicomp. Pianifica, così, un'evasione. Purtroppo, il tentativo è vano: il gruppo viene scoperto e sottoposto ad un trattamento speciale, che li svuota e li restituisce alla società come membri perfettamente funzionanti. Anni dopo, però, un terremoto rallenta l'approvvigionamento della LPK e in Chip ritorna a pulsare il desiderio di scappare via, lontano. Rapisce Lillà, di cui è innamorato, e si avvia verso il suo nuovo destino a Maiorca. Dopo una serie di avventure, la coppia raggiunge l'isola baleare, dove si sposa e ha un figlio. Qui la vita è estremamente dura, specialmente per gli immigrati, trattati con disprezzo dagli abitanti dell'isola. Entrato in contatto con alcuni membri dell'alta società, convince una ricca signora a finanziare una sua spedizione contro Unicomp, che si conclude in un tranello. Uno degli accompagnatori di Chip, infatti, è un agente sotto copertura del super computer e scorta il protagonista nella tana del lupo, dove i programmatori lo attendono per farne uno di loro. Unicomp è una menzogna: esso non è autosufficiente, ha bisogno del sostegno di un élite per funzionare. Per alcune pagine del romanzo, sembra che il potere sia riuscito a corrompere quello che neanche la continua sedazione ha placato. Chip finge di conformarsi e di assecondare l'autorità, ma, appena ne ha l'occasione, distrugge Unicomp e la classe politica che dietro di esso si nasconde. Si avvia verso casa, da sua moglie e il suo bambino, sperando che il caos originato dallo sgretolamento del potere porti ad un risveglio dell'umanità.

Con il suo happy ending e il suo Grande Inquisitore-macchina, This Perfect Day racconta di una distopia politica leggermente sui generis, che deve molto a Brave New World e, in parte, a My. La sostituzione dei nomi propri con “nomeri”8 (nomi e numeri), nel tentativo di

limitare l'io dei soggetti e favorirne la meccanica omologazione, ricorda l'opera di Zamjatin, mentre il mondo desentimentalizzato e drogato è di chiara ispirazione huxleyana. La LPK è un composto letale per lo spirito umano, che rende la popolazione docile e grata.

8 La rosa dei nomi per i cittadini di Unicomp è molto ristretta e favorisce quel sentimento di unità e coesione richiesta per essere ben integrati nel contesto. I quattro nomi disponibili per gli uomini sono Bob, Jesus, Karl and Li, mentre per le donne Peace, Yin, Anna e Mary.

Riduce al minimo l'aggressività ma anche la gioia, le percezioni e, ammazza, ogni altra cosa di cui il cervello umano è capace.9

Contiene, infatti, vaccini, enzimi, contraccettivi, tranquillanti ed inibitori sessuali. Il sesso non è vietato, è riconosciuto come una giusta valvola di sfogo, ma viene comunque limitato al minimo e tende a non essere monogamico, per evitare, in maniera precauzionale, l'instaurarsi di legami destabilizzanti. Unicomp, inoltre, decide anche quali membri del suo gregge debbano sposarsi e quali debbano avere figli. Il legame tra le famiglie non è profondo e la mobilità lavorativa finisce per smembrarlo definitivamente. A Chip adulto, ad esempio, è consentito chiamare i genitori solo una volta al mese ed incontrali una o due volte l'anno. La vera Famiglia è quella comunitaria, è la totalità di quella massa, uniforme, quasi indistinta, d'anime che compone lo stato mondiale.

L'eutanasia è un'altra realtà presa in prestito da Brave New World: per evitare il sovrappopolamento, quando i membri raggiungono i sessant'anni, di solito a sessantadue, muoiono, uccisi da una dose massiccia di droga.

Se controlli la vita di tutti finirai fatalmente col controllarne anche la morte.10

Le teorie eugenetiche sono generalmente gli incubi maggiori delle distopie a base scientifica11 e This Perfect Day non fa eccezione. Per livellare e piegare la popolazione,

per garantirle un'uguaglianza assoluta, la soluzione migliore è di renderla fisicamente simile. Uomini e donne sono magri, scuri di pelle, con gli occhi marroni e a mandorla, dalle forme androgine. Le differenze di genere, infatti, sono state assottigliate: oltre allo stesso taglio di capelli a all'eliminazione dei peli superflui per entrambi i sessi (barba compresa per gli uomini), le donne hanno i seni estremamente piatti. Anche in questo caso, il corpo non appartiene più ai singoli soggetti, ma allo stato, che lo modella, letteralmente, a proprio piacimento. La malattia si manifesta, quindi, principalmente come malattia sociale: la ribellione, la disobbedienza, l'egoismo, i pensieri impuri, che portano ad anelare valori eretici come l'autodeterminazione, sono virus che infettano l'organismo, anemico ed immobile, dello stato.

Vigendo, però, un controllo “positivo” del sistema, la giustizia penale non è violenta, perché la gabbia è già nel sangue e ai polsi dei cittadini. La droga li addomestica e un braccialetto elettronico ne monitora i movimenti. Essi sono tenuti sotto un incessante

9 I. Levin, op. cit., p.46. 10 Ivi, p.89.

controllo collettivo: tutti sono sorvegliati e tutti sono potenziali delatori. Se da un lato, Unicomp decide per loro ogni cosa (cibo, passatempi, lavori, persone da amare, etc.), dall'altro, ogni individuo è sottoposto alla costante vigilanza della comunità, pronta a notare il più piccolo segnale di divergenza, e di un consigliere personale, che agisce da psicologo ed agente di sorveglianza. Quando un soggetto devia dal percorso stabilito, una dose maggiore di tranquillanti lo riporta sulla retta via.

Nonostante questo, però, sopravvivono e nascono esseri “non funzionanti”, incurabili. Per questi recidivi, Unicomp ha una soluzione alternativa: non potendo uccidere i suoi “figli” in giovane età, li lascia liberi di scappare, disseminando indizi su ipotetiche realtà remote, dove rifugiarsi ed utilizza le “isole non unificate” come prigione volontaria per coloro che non riescono ad adeguarsi alle sue regole:

Il computer non dovrà estirpare i malriusciti: si estirperanno da soli. Troveranno felicemente il modo di arrivare fino alla più vicina cella d'isolamento.12

Quando Chip ritorna nella Famiglia per distruggerla, il suo viaggio iniziatico ha un finale canzonatorio e drammaticamente straniante. Unicomp è solo uno specchietto per allodole del potere reale, affidato a membri liberi. Il controllo della popolazione è gestito da un ristretto gruppo di comandanti privilegiati, istruiti ed immortali13, viziati ed adagiati nel lusso

e nell'abbondanza. Le loro responsabilità divengono la giustificazione per la ricchezza in cui vivono.

Il computer che credevate fosse il padrone immutabile e incontrollato della Famiglia è in realtà il servitore della Famiglia, controllato da membri come voi, intraprendenti, riflessivi e diligenti. I suoi fini e i suoi procedimenti cambiano continuamente secondo le decisioni di un Alto Consiglio e di quattordici commissioni.Viviamo nel lusso, come vedete, ma abbiamo responsabilità che lo giustificano e come.14

È in questa scelta che si nasconde il più grande delitto dell'autorità: essa nega al popolo ciò di lei si nutre, perché la massa risulterebbe incapace di gestire il peso delle sue scelte.

12 I. Levin, op. cit., p.170.

13 Sembra che i Programmatori vivano in eterno, grazie al sacrificio dei loro servitori, a cui rubano gli organi.

“Perché la Famiglia non può prendere da sé le sue decisioni?” Wei masticò e inghiottì. “Perché è incapace di farlo”, rispose. “O per meglio dire, di farlo in maniera ragionevole. Se non è trattata diventa... be', ne hai avuto un esempio su quella tua isola: diventa meschina, pazza, aggressiva, spesso spinta unicamente dall'egoismo. Dall'egoismo e dalla paura. […] Chi ha mezzi e intelligenza ha anche dei doveri. Sottrarsene è un tradimento contro la specie.”15

Per limitare la coscienza della maggioranza, insomma, è necessario che i dirigenti, il cui compito è investito di un senso messianico, siano consapevoli. E, paradossalmente, è proprio il desiderio di libero arbitrio e contestazione che muove Chip a renderlo un capo:

[le isole sono] vivai nei quali quelli destinati per natura al comando potessero emergere e dar prova delle proprie capacità.16

Per quanto riguarda la cultura e la conoscenza, il mondo di Unicomp è un mondo pratico, non eccessivamente attento o devoto alle Muse. La letteratura, l'arte, la musica non sono state abolite, ma svuotate di significato: sono passatempi superficiali, niente di più. La televisione, invece, estremizzando un processo già iniziato in 1984 e Fahrenheit 451, è obbligatoria. Sedersi, guardare lo schermo e non pensare, accettare senza controbattere ciò che esso racconta, lasciarsi indottrinare, è un dovere del buon membro dello stato. La storia è sempre usata come giustificazione del potere. I racconti, non accurati, dei tempi passati, servono a spaventare i cittadini e ad assicurarsi il loro consenso. Essi ricordano come, prima dell'avvio della perfezione meccanica, la terra sia stata solo teatro di primordiali violenze e lotte, un luogo dominato da caos, spreco e dolore, dimenticando tutti i lati positivi, l'amore, la felicità, la scoperta, il desiderio, la libertà. I personaggi immaginati da Levin sono liberi “dal bisogno, dalla fame, dalla guerra”, ma non sono liberi di scegliere, non possono decidere della propria vita, come le sfortunate donne protagoniste de Il

Racconto dell'Ancella di Margaret Atwood.

Reiterando vecchi cliché, il regime spaccia il proprio potere repressivo come un gesto salvifico per la popolazione. In cambio della protezione, della sicurezza e della stabilità, però, gli individui devono immolare la propria libertà personale, d'espressione, d'aggregazione, devono rinunciare alla loro umanità. Purtroppo, essere liberi “da”, ma non essere liberi “di” vuol dire non essere liberi affatto.

15 Ivi, p.231. 16 Ivi, p.226.

“Bob, noi non siamo liberi. Nessuno di noi è libero. Nessun membro della Famiglia.” “Come posso pensare che sei sano quando dici queste cose? Certo che siamo liberi. Siamo liberi dal bisogno, dalla fame e dalla guerra. Liberi dai crimini, dalla violenza, dall'aggressività, dall'ego...”

“Sì, sì, siamo liberi da cose,” replicò lui [Chip], “ma non siamo liberi di fare le cose. Non capisci, Bob? Essere «liberi da» in realtà non ha niente a che vedere con l'essere liberi del tutto.” Bob s'accigliò. “Essere liberi di fare che cosa?” Giunti alla fine della scala mobile si avviarono verso la successiva. “Di scegliere la nostra classificazione, per esempio,” disse lui. “Di avere figli quando li vogliamo, di andare dove vogliamo e di fare ciò che vogliamo, di rifiutare i trattamenti, se vogliamo...”17

Ritorna il paradosso di Dostojevski: tra la libertà e l'efficenza, la Famiglia di This Perfect

Day ha scelto la seconda.18

I membri pre-U avevano rinunciato all'efficienza in cambio della libertà. Noi abbiamo fatto il contrario.19

La libertà è nel sentire, nella gioia e nel dolore, perché

Qualsiasi emozione è più sana che l'assenza completa di emozioni.20

La vera malattia è quella che vuole un universo dominato dalle macchine, lasciando le creature umane “estranee” nel loro mondo.21

Credi a noi. Non siamo malati, siamo sani. Malato è il mondo... malato di chimica, efficienza, docilità e sollecitudine. Fa' quello che ti diciamo noi. Diventa sano. Ti prego, Chip.22

Il dibattito tra infermità e salute è un punto cruciale della critica politica di Levin: essere sani significa provare emozioni, comprendere la propria umanità ed essere in grado di rapportarla ad un contesto in cui essa è svuotata di significato. La conoscenza è come un

17 Ivi, p.111. 18 Ivi, p.93. 19 Ibid. 20 Ivi, p.47. 21 Ivi, p.48. 22 Ivi, p.61.

vaso di Pandora, contiene numerosi mali, primo tra tutti lo strazio che deriva dalla consapevolezza del proprio drammatico status, ma anche la speranza. Per Chip, vale la pena soffrire, vale la pena scegliere l'infelicità al posto dell'ovattato vuoto che la Famiglia gli offre. Compie la scelta opposta a quella di À bout de souffle (1960), capolavoro del regista francese Jean-Luc Godard, in cui il nichilista Michel Poiccard, infatti, afferma di preferire il nulla al dolore.

“Quello che ci viene fornito,” intervenne Leopardo - stava seduto su una sedia dorata e giocherellava con la punta della piuma del cappello che aveva in testa - “è un miscuglio di verità e menzogna. Quanto, poi, dell'una prevalga sull'altra è difficile dirlo.” “Mettiamo che riesci a decifrare una lingua e a leggere alcuni libri in questa lingua: cosa scoprirai? Che ti hanno insegnato cose non vere. Che forse niente è vero. Che forse nel duemila dopo Cristo la vita era un solo orgasmo senza fine, con tutti che sceglievano la classificazione adatta e aiutavano i propri fratelli, immersi fino al collo nell'amore, nella salute e nelle comodità. E con questo? Ti ritroverai sempre qui nel 162 A.U., con un braccialetto e un consigliere e un trattamento mensile. Riuscirai solo a essere più infelice. Saremo tutti più infelici.” Lui s'accigliò e guardò Lillà: stava rimettendo i libri nello scatolo e non guardava lui. Poi si girò verso Re, cercando le parole adatte. “Sarà pur sempre valsa la pena di sapere,” disse poi. “Essere felice o infelice: è davvero questo che più importa? Conoscendo la verità la felicità potrà essere diversa, d'un tipo più soddisfacente, immagino, anche se poi può rivelarsi triste.” “Una felicità triste?”23

Ufficialmente, la società è una sorta di teocrazia a base scientifica, che mescola ideali cattolici e comunisti. Unicomp è una divinità informatica, un novello Ford, una prefigurazione di quel viscerale controllo cibernetico che la società contemporanea sta sperimentando da qualche decennio e che, a livello fantascientifico, trova la sua massima espressione artistica nel film cult Matrix.

Nella preghiera-motto, invece, si invocano i quattro “santi” che hanno contribuito a rende il regno dell'Unico Computer una realtà: Gesù Cristo, Marx, erroneamente descritto come un martire, e due dei realizzatori effettivi dell'utopia/distopia di Unicomp, tali Wood e Wei.24

Cristo, Marx, Wood e Wei,

23 Ivi, p.81.

24 Wei appare nel finale del romanzo: è ancora vivo e fa parte del gruppo di Programmatori che cerca di convincere Chip a passare “al lato oscuro della forza”. Finisce ucciso da Chip.

ci han portati alla perfezione d'oggidì. Marx, Wood, Wei e Cristo,

immolati furon tutti tranne Wei. Wood, Wei, Cristo e Marx,

in scuole e parchi ci han dato il massimo. Wei, Cristo, Marx e Wood,

docili e buoni ci han tutti resi.

In altre cantilene, volte a lodare la perfezione della Famiglia, si evidenzia quanto pericolosa sia l'individualità, sentimento negativo come l'aggressività e l'avidità, e quanto sia maestosa la forza “dell'unica razza” che, mescolando pensieri religiosi e marxisti, “dona ciascun membro e riceve tutto ciò che possiede e che necessita!” In realtà, un potere così totalizzante è tutt'altro che giusto: anche se, oggettivamente, la popolazione vive nella più completa equità, essa è “cupa e triste, intorpidita chimicamente e disumanizzata dai braccialetti.”25 Solo Uni è possente, solo Uni e i suoi senzienti godono

di una vita degna.

Se quello unicompiano è un dominio ordinato e spersonalizzante, le isole nascoste di This

Perfect Day sembrano rappresentare un luogo di riscatto, dove gli incurabili possono

ricercare la libertà di scelta negata loro in patria. Maiorca, però, non è assolutamente un

topos utopico, non è l'huxleyana Island. Essa, anzi, ribalta il paradigma utopico che vuole

il “buon luogo” nascosto in aree remote ed incontaminate. La distopia vince anche qui, nella realtà che doveva salvarla. L'isola è retta dal governo autoritario del generale Costanza, che, come i nazifascimi del XX sec., è spalleggiato dalla chiesa e dall'esercito. Troneggia una politica nazionalista, a sfondo razziale, favorita dai mass-media. La tv può

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