NOTA AL TESTO
2.3 Tavole degli errori e stabilimento del testo critico
Tutti i testimoni presentano errori e lezioni singolari. O, pur tramandando un testo che si ritiene più vicino a quello della volontà dell’anonimo autore, presenta un numero abbastanza consistente di errori, che nell’edizione si cor- reggono secondo la lezione di S. Di seguito si presenta la tavola degli errori del codice [Tav. 6], seguita da quella degli errori di S [Tav. 7].
TAV. 6: errori di O
Facezia Lezione critica O
1.17 l’arebbe mandato allo inferno?». Disse
il Piovano: «E però mandò
l’arebbe mandato allo infer- no?». «E però mandò
3.96-97 4 o 5 per cento secondo la distanzia del
luogo
per cento
2.3. Tavole degli errori e stabilimento del testo critico XCI
9.2 e gli altri preti che venuti erano quella
mattina quivi alla festa
e gli altri preti che quivi erano quella mattina quivi alla festa
9.5-6 l’ora era tarda, el caldo si preparava
grande e
l’ora era tarda, el caldo si preparava e
9.17 So non fa di bisogno più repricare Se non fa di bisogno più
repricare
10.27-28 Et andatisene se ne portarono Et andatisene et andatosene
se ne portarono
15.16 Noi siamo ventidua preti Noi siamo venuti dua preti
18.6 quando pioveva bene forte, staia undici
di grano
quando pioveva bene forse staia undici di grano
20.5 (ché mai mancava) poneva in sullo
altare
poneva in sullo altare (ché mai mancava)
23.8 altare di rilevo, o di legni overo di gesso altare di rilevo, overo di gesso
23.29 col male anno e colla mala Pascua che
Iddio ti dia
col male anno e colla mala Pacua
26.1 Rainaldo degli Orsini Rainaldo
27.4 pigliala per il capo pigliagli el capo
29.51 del quale forte si maravigliava el quale forte si maravigliava
29.67 e andati alla Malvagìa e andato alla Malvagìa
29.84 perché io so vengo inanzi a uomini perché vengo inanzi a uomini
29.99 mescolava carne d’asino o di cavallo, e
perché paressino migliori vi metteva
mescolava carne d’asino o di cavallo, perché paressino migliori vi metteva
XCII NOTA AL TESTO
29.139 si sia trovato in aqua et il più valente
corsale et il magiore si sia trovato inn- acqua salsa
si sia trovato in aqua salsa16
31.14 soddomia, ma perché era universale soddomia, perché era univer-
sale
32.13 beni bene
34.4 La Beata Vergine Maria fu vergine
inanzi al parto
La Beata Vergine Maria fu fu vergine inanzi al parto
35.37 quegli contadini quegli contadini contadini
36.41-42 aperto che non dicono poi “quarantuno
et quaranta dua”, et
aperto et
37.3 manda uno a Sancto Cresci a Maciuoli
a dire
manda uno a Sancto Maciuo- li, e manda a dire
42.86 e partissi, et non si sa dove si sia
arrivato
e partissi. Non si sa dove si sia arrivato
43.1 Motto overo facezia disse una sera il
Piovano Arlotto
Disse una sera il Piovano Arlotto
43.7 Era circa a ore dua di notte Era circa a ore dua
49.5 si partì si parì
50.14 disse il Piovano disse al Piovano
50.19 vorrei uno servigio da·tte vorrei io servigio da·tte
50.36 non mettere di qua le tiie mani, che non
voglio
non mettere di qua letigie, che non voglio
51.4 vescovo vescovado
2.3. Tavole degli errori e stabilimento del testo critico XCIII
51.9 et però di veruna. Non poteva avere
troppo naturale né sapienza
et però non poteva di veru- na avere troppo naturale né sapienza
52.9 panni addosso». Rispose: «Io sì panni addosso». «Io sì
52.13 lo lasciò e’ lasciò
53.1 ‹P›ensamo Censansamo
55.1-2 dice uno dì in Pisa il Piovano dice uno dì in Pisa dice il
Piovano
55.9 Lo strepito del Piovano e del Monciatto,
che gli erono
Lo strepito del Piovano e del Monciatto, che gli era
56.4 donògli uno grosso, et disse: «Quando
io ti fo
donògli uno grosso: «Quando io ti fo
58.7 Per quale cagione al granello della uva
à dato tanta poca difesa
Per quale cagione al granello della uva è dato tanta poca difesa
59.5 e un dì, passando costui da·ccasa e un dì, passando da casa
64.1 ‹P›ortorono una volta le galeazze no-
stre certi gentili uomini catelani da Napoli in Catalogna
Tornando una volta le ga- leazze nostre certi gentili uo- mini catelani da Napoli in Catalogna
64.11 morto, et non vivo, et morto, e
68.87 e terminò, come liberalissimo et magna-
nimo re, di donare
e terminò, come liberalissimo re e magnanimo, diliberò di donare
75.11 Et con poca riverenza di berretta, disse Et con poca riverenza di
berretta et disse
78.2 una sera ‹me›na el prete el Piovano
a·ccena
una sera va el prete el Piovano a·ccena
XCIV NOTA AL TESTO
82.21 mena con seco tra cavagli e loro
persone, forse trenta
mena con seco tra cavagli e loro persone, forse trenta persone
83.2 suo amico prete in la suo prete nella
84.9 domattina, che è martedì, io voglio
vedere che gente ci viene
domattina, che è martedì, che
88.2 pieve che io non so che pieve, che
92.76 Piovano ebbe allo abate Piovano Arlotto, l’abate
97.3-4 francato il desinare, che ò guadagnato
istaia
francato staia
99.1 So ancora che per una carestia Io ancora che per una carestia
100.1 Viene uno gaglioffo cerretano al Piova-
no
Tiene uno gaglioffo cerretano al Piovano
104.3 A ogni modo ve l’avete a cacciare in
corpo
volevi voi aconciare el corpo
108.4-5 venne agli orecchi di quello nobile uomo
messer Falcone Sinibaldi la sua venuta, el quale andò per lui et menòllo allog- giare ad casa sua, et molto lo riprese di non essere venuto a fare la prima scala a casa sua
venne agli orecchi di quello nobile uomo messer Falcone Sinibaldi la sua venuta, e mol- to lo riprese di non essere ve- nuto a fare la prima scala a casa sua
108.87 Lo sposo, avendovi andare el duca,
ordinò una ricca
Lo sposo, e avendovi andare el duca, ordinò una ricca
124.2-3 dipinture brutte che vi erano, et dipinture, et
131.5 dua giorni cinque giorni17
17È sensato che gli ospiti del Piovano gli dicano che saranno di ritorno dopo due giorni
– e non cinque, come testimoniato da O – dal momento che, nel prosieguo del testo, si dice che tornarono «in capo di tre giorni».
2.3. Tavole degli errori e stabilimento del testo critico XCV
139.10 Viene la gardia e, sentendo sì forte
ramaricare, dice
Viene la gardia e sente sì forte ramaricare, dice
141.35 che voi vi pogniate voi che voi
144.5 Sopravenuto lì, fu fatto sedere Sopravenuto lui, fu fatto
sedere
TAV. 7: errori di S
Facezia Lezione critica S
2.8 la quale so vostra Signoria cordialmente
ama
la quale vostra Signoria cor- dialmente ama
2.30 non avenga a me come a Christo la
domenica d’ulivo in Gierusalem
non avenga ad me come a Christo la domenica d’ulivo in Giudea e in Ierusalem
3.19 in sulla mia galea non maestro in sacra
teologia
in sulla mia galea uno mae- stro in sacra teologia
3.90 tre o quatro mesi tre e quattro mesi
6.40-41 fussi uomo dabene et faceto dabene, faceto
13.12 e doneràgli uno torchietto d’uno grosso
e uno grosso
e doneràgli uno torchietto d’uno grosso o uno grosso
13.13 per avere onore et etiam perché per avere onore ezian perché
15.32 mòssesi a piatà da pietà
20.35-36 chiunche era in sagrestia se ne rise e chiunque era in sacrestia
ridendo
23.7 sun uno altare su detta altare
23.15 Intese il cherico S’intese il cherico
XCVI NOTA AL TESTO
29.24 ricchi vessilli o bandiere o come le vuoi
chiamare
ricche bandiere18
29.38-39 i quali intercedevano e pregavano per
lui
i quali intercedevono, prega- vono per lui
29.150- 151
gente, di quello absequio che in quella chiesa
genti che in quella chiesa19
32.17 stormenti insurmenti20
33.5 Messer Antonio non restava mai d’inbo-
lare
Messer Antonio mai non re- stava d’inbolare mai
33.5 d’inbolare al Piovano qualche cosa o di
fargli
di imbolare mai al Piovano Arlotto qualcosa al Piovano Arlotto, di fargli
35.29 Non più dette quelle parole Non più chete queste parole
38.4 Io sono di contrario oppinione Io sendo di contrario oppinio-
ne
39.2 le donne d’altri le donne nostre
39.2 non danno loro le spese, né a’ figlioli noi diamo loro le spese, et a’
figliuolii
42.3 el quale era suo amicissimo, e fattosi
buona cera
el quale era suo amicissimo, et accettato et fattosi buona cera
42.12 e simili altri gentili uomini dabene. e simili altri gentili uomini
dabene et gientili uomini.
42.16 benché non avessi benché non avendo
42.19 io abbi inteso l’origine io abbi udito l’origine
18L’errore di S – che semplifica, eliminando il termine più difficile e le relative chiose –
è provato dalla lezione di P, affine a O.
19L’omissione di S è provata dall’affinità di O e P.
2.3. Tavole degli errori e stabilimento del testo critico XCVII
42.92 dugento cinquanta ducati 200 ducati21
42.112- 113
dove e come e in su questo libro dove questi tre
dove e come questi tre22
45.23 Disse il Piovano Rispose il Piovano23
48.16 si confidava per la venuta di quegli
artigiani
si confidava per la veduta di quelli artigiani
48.19 Terminò di starsi Terminava di starsi24
49.8 Quella donna ha riceuto Quella donna ch’à riceuto
50.4 e poi in Ancona et di poi alla volta di
Firenze
e poi in Ancona et andar- sene in·Ancona poi in verso Firenze
50.45 sdegnato istendegnio
53.2 erano stati forse quindici dì no·llo
avevano veduto
lui era istato forse quindici dì non lo avamo veduto
54.7 quando salgono le scale o aprono le
gambe
quando salgono le scale e aprono le gambe
55.7 inanzi che traghino fuori e bossoletti inanzi che vendino li loro
bossoletti d’utriaca
56.6 cherico, malizioso carico, malizioso
57.1 Uno prete giovane, amico del Piovano
Arlotto, aveva avanzato
Uno prete giovane, amico del Piovano, il quale aveva avanzato
63.7 el Piovano è forte e sturato il Piovano è fante isturato
21L’omissione di S è provata dalla lezione di P, concorde con O.
22S toglie una frase che gli sembra ripetitiva, e invece la precisazione è essenziale, e
compare anche in P.
23Lucrezia rispose alla riga precedente.
XCVIII NOTA AL TESTO
65.33-34 cominciò andare a botega cominci‹ò› ad andare da
bottega
68.9-10 si giuoca alla palla piccola assai, perché si giuoca alla palla piccola
assai alla palla piccola, perché
68.86-87 infine si ‹e›saminò che infine ogni cosa si esaminò el
re che
82.38-39 se n’andò a Quarata, benché el Piovano
gli dicessi non dubitassi e ’ssai lo con- fortava allo stare. Niente giovò e giunto a Quarata, che è presso Arezo
Quarata presso Arezzo
90.32-33 che è circa a 15 anni che circa a .vx. anni
108.89 al quale el padre il quale il padre
108.100 refe rese
130.2 voleva con sua filosofia sostenere voleva con sua filosofia voleva
sostenere
143.20 Venne volontà a quello duca di vedere Venne volontà a quello duca
di volere vedere
TAV. 8: probabili errori di S
Facezia Lezione critica S
11.12 Mercatato ha il sanese cicalatore (P:
Mercatato che ebbe quel cicalone)
Mercatato che ha il sanese la carne
11.17 ché io no l’òne l’ò vedute25
11.23 E mostrògli le tinche Et mostrògli la manica26
25S non rispetterebbe la parlata senese.
2.3. Tavole degli errori e stabilimento del testo critico XCIX
16.18 tu la acocasti e non ne andasti tu accattasti e non ne anda-
sti27
24.27 dice le orazione all’usato dice orazione all’usanza28
29.17 e medici et medicine e remedii quanti si
poté
e medici et medicine et remedii et quanti
30.6 Disse el Piovano Risponde el Piovano29
30.16 che ve ne andiate che voi ve ne andiate
36.38 non torcano i loro colli non torcano i loro colli torti
37.6 alla volta di Firenze; desinato messer
Falcone
alla volta di Firenze; et fer- matosi allo Uccellatoio, disi-
nato messer Falcone30
37.8 Disse il Piovano Rispose il Piovano
50.42 Prese partito Te-dice di non contendere Prese per partito Te-dice di
non contendere
Come si è detto, P risulta spesse volte incollazionabile. La stampa ha un chiaro proposito di rimaneggiamento testuale e presenta un altissimo numero di lectiones singulares. Di seguito si presenta qualche esempio di confronto in cui P diverge dalla lezione comune di O+S e in cui si evidenzia l’intento di rielaborazione di Pacini.
TAV. 9: O+S / P
Facezia O S P
27O pare qui difficilior.
28L’espressione è formulare.
29La dinamica del passo prevede sempre disse riferito al Piovano, rispose al Bruni.
C NOTA AL TESTO
1 Se a Firenze fussi una
gabella con questi inca- richi, che quando uno padre volessi porre no- me a uno suo figlio- lo pagassi certa quan- tità di danari e chi·nne volessi uno più bello pagassi somma, certa- mente e’ non è sì pove- rissimo uomo che non impegnassi el mantel- lo per potere compera- re el più bello per por- re uno degno nome al figliolo.
Se a·Ffirenze fusse una gabella con questi inca- richi, che quando uno padre volesse porre no- me a uno suo figliuolo pagasse certa quantità di danari, et chi·nne volessi uno più bello pagasse maggiore som- ma, certamente e’ non è sì poverissimo uo- mo che non impegnas- se il mantello per pote- re comprare il più bel- lo per porre uno degno nome al figliuolo.
Se a Firenze si com- prassino e nomi et tan- to più costassi quanto el nome fussi più bel- lo mi penso che ogni povero uomo impegne- rebbe el mantello per comperarne uno bello per el figliolo.
2 Disse el vescovo: «Io
non vi conoscevo né sapevo chi voi sava- te. Restate qui per- ché voglio questa mat- tina facciate compa- gnia a questi nobili uo- mini, et insieme con loro desiniate meco».
Disse il vescovo: «Io non vi conoscevo, né sapevo chi voi sava- te. Restate qui per- ché voglio questa mat- tina facciate compa- gnia ad questi nobili uomini e insieme con loro desiniate meco».
Inteso el vescovo ch’e- gli era el Piovano Ar- lotto, che prima non lo conosceva, dopo alcune careze factoli, gli disse: «Io voglio che voi re- stiate stamani qui a de- sinare in compagnia di questi nobili uomini et mia».
2.3. Tavole degli errori e stabilimento del testo critico CI
5 Questo gli dispiaceva
assai, che quando van- no a tavola dimorono a mangiare tre ore o più; nonn·è veruno inghile- se, per piccolo mangia- tore che sia, che non mangi per tre italia- ni, e tanto mangiono e beano che in su quel- la isola poco vi stan- no sani, e tra l’altre infermità vi sono in- finite persone le qua- li, come s’apresono al- la età d’anni quaran- ta, arossiscano et aro- vesciono gli occhi, e dannosi a ’ntendere sia per l’aire sottile e non per loro superfluo man-
giare e bere. E per
questa cagione stimano che una certa divozio- ne che fanno giovi lo- ro a quello rossore degli occhi...
Questo gli dispiaceva assai, che quando van- no a·ttavola dimoro- no a mangiare tre ore o più; non è veruno inghilese, per piccolo mangiatore che sia, che non mangi per tre ita- liani, et tanto man- giano et beano che in su quella insula po- co vi stanno sani, et tra·ll’altre infermità vi sono infinite persone le quali, come s’apressa- no alla età d’anni qua- ranta, arrossiscono et arrovesciono gli ochi et dannosi ad intendere sia per l’aiere sottile et non per lo loro super- fluo mangiare et bere. Et per questa cagione istimano che una certa divozione fanno giovi loro ad quello rossore degli ochi...
Gli dispiaceva che·lli stanno a tavola tre ore o più el minore mangiatore mangia per tre taliani et sono per quello malsani, et mol- ti ve ne sono che quan- do s’apressano alli 40 anni arrossiscono et ar- rovesciavano gli occhi et si persuadano ciò advenire loro per l’a- ria sottile et non per el superfluo bere et man- giare. Et stimano che una loro devozione gio- vi molto a quel rossore delli occhi...
11 Né seppe più che si di-
re quello sanese; vergo- gnòssi e andòssene san- za tinche, le quale se ne portò el Piovano insie- me col prete e goderon- sele alla barba di quella bestia che le perdé.
Né seppe piùe che·ssi dire quello sanese; ver- gogniòssi et andòssene sanza tinche, le qua- le se ne portò il Pio- vano insieme col pre- te a·ccasa et goderon- sele alla barba di quella bestia che·lle perdé.
Et vergognandosi quel senese si stette cheto et andònne senza tin- che et el Piovano se ne andò con le tinche et col prete; et insieme se le goderno alla barba di quella sciocca bestia che le aveva cicalando perdute.
13 quelle frictate, overo
pesciduovi, s’apiccavo- no alla padella e non venivano bene facti
quelle frittate overo pesciduovi s’apiccava- no alla padella et non venivano bene fatti
quelle frictate o siano pesceduovi non si spic- cavano della padella et venivano mal facti
CII NOTA AL TESTO
15 E, così sonando, fu sep-
pelito e il fatto della cera passò bene per il Piovano Arlotto.
Et, così sonando, fu seppellito et il fatto della cera passò bene per il Piovano.
Et così fu sepulto et con pianto et con riso.
La stampa e il manoscritto dello Stradino dimostrano di derivare cinque errori da un comune antigrafo ↵ [Tav. 10]. P e S presentano inoltre un altissimo numero di lezioni adiafore congiuntive, di cui si presenta un breve specimen alla Tav. 11. A ↵ va probabilmente fatto risalire anche l’inseri- mento (sempre nel quadro del movimento tipico della tradizione dell’opera) di alcuni dei motti e sentenze derivati al volgarizzamento del Liber de vita et moribus philosophorum, in alcuni casi presenti infatti anche in P: cfr., se- condo la numerazione di S, facc. 177, 178, 180, 182, 183, 187, 191, 192, 204, 211. Per il suo evidente intento rimaneggiante, P risulta meno affidabile del manoscritto dello Stradino.
TAV. 10: errori di ↵
Facezia O S P
3.90 tre o quatro mesi tre e quatro mesi tre e quattro mesi
13.12 e doneràgli uno tor-
chietto d’uno grosso e uno grosso
e doneràgli uno tor- chietto d’uno grosso o uno grosso
e porrali uno torchiet- to di uno grosso o uno grosso
48.19 Terminò di starsi Terminava di starsi Determinava di starsi
54.7 quando salgono le scale
o aprono le gambe
quando salgono le scale e aprono le gambe
quando salgono la sca- la e aprono le gambe
63.7 el Piovano è forte e
sturato
il Piovano è fante istu- rato
el Piovano è fante stu- rato
TAV. 11: S+P / O
2.3. Tavole degli errori e stabilimento del testo critico CIII
1.17 E però mandò lo accat-
tare mio padre povero alle Stinche
E però lo accatta- re mandò mio padre povero alle Stinche
E però mandò lo pre- statore mio padre alle Stinche
2.2 questa commessione tale commissione questa cura
3.32 a·ttutti quelli audienti a tutti quelli audienti agli aldienti
3.43 io sono ignaro delle
lettere
io sono ignato delle lettere
io sono ignoto delle lectere
11.24 mostrògli la manica mostrògli la manica mostrògli le tinche
18.18 morire tanto vitupero-
samente in croce
morire in croce tanto vituperosamente
morire
18.29 d’età di 15 anni di età di 15 anni d’età di diciasette anni
28.17 perché, come innanzi
t’ò detto, non
che, come ho detto, non
perché non
36.16 fiorini settanta dua fiorini 72 fiorini sesanta dua
50.11 Aveva costui per usan-
za
Aveva costui per usan- za
Aveva costui per costu- me
57.33 dilungòssi dal prete dilungòssi alquanto dal
prete
discostòssi dal prete
59.7-8 Licenziati furono dallo
arcivescovo
Licenziati dallo arcive- scovo
Licenziati da monsi- gnore
66.4 si facessi a·ssapere si facessi a sapere si facessi intendere
74.1 Io ti ò detto una no-
vella innanzi in questo libro come quello
E’ si dice inanzi in questo libro che ’l
Quello
La tradizione condivide alcuni errori, che portano a postulare l’esistenza di un archetipo x. I luoghi in questione sono i seguenti:
CIV NOTA AL TESTO
TAV. 12: errori di x
Facezia O S P
29.7-9 e per buono e gran-
de soldo gli davano, teneva in modo sicu- ra tutta quella spiaggia che ogni navilio, quan- tunque piccolo, a Pisa veniva salvo.
e per buono soldo ave- va da i fiorentini, tene- va sicura tutta quella spiaggia che ogni navi- lio, quantunque picco- lo fussi, a Pisa sicuro veniva incomule.
e dandoli buono soldo in modo sicuro quella spiaggia che qualunque navilio a Pisa veniva sicuro e incolume.
30.15 Può egli essere che la
Ianua e queste tan-