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9. Detrazioni fiscali normative italiane

10.3 Tecnica di intervento

10.4.1 Tecniche preparatorie impermeabilizzazione e protezione tetto

Il tetto che protegge l’edificio è disposto su due livelli, uno più grande di 327 m² di superficie e un altro di 242 m² di superficie ad un livello superiore di altezza di 100 cm, su entrambi i livelli la superficie è circondata perimetralmente da un muretto, che sporge sui muri strutturali, di 20 cm, la cui base interna è costituita dalla canaletta di scolo di 20 cm, entrambe le superfici si presentano in piano, con la presenza nel livello inferiore di 2 lucernari a base quadrata di 185 cm di lato, che permettono il passaggio della luce nell’ingresso principale dell’edificio, inoltre sempre sul tetto inferiore, sono presenti 2 camini. Le intere superfici sono impermeabilizzate e verniciate di bianco.

Sul lato est dell’edificio è presente anche una mensola, con la funzione di proteggere dagli agenti atmosferici l’ingresso della struttura, non si può ipotizzare la realizzazione di un tetto verde su questo elemento, in quanto è troppo sottile e non potrebbe reggere il carico. Data la situazione generale e le condizioni in cui si trovano i due tetti, utilizzeremo la tecnica del tetto a rovescio, le coperture piane tradizionali, definite tetti caldi, rispettano una stratigrafia dei materiali ben precisa, in quanto la guaina viene posizionata nello strato più esterno rispetto all'isolante che è posto prima. Quando questa disposizione viene invertita, ovvero la guaina è interna rispetto all'isolante che è posto come strato esterno della copertura, il tetto si definisce tetto rovescio. Il sistema del tetto rovescio è in grado di offrire ottime prestazioni in termini di impermeabilizzazione, mentre le prestazioni in termini di isolamento termico sono direttamente collegate ai materiali impiegati per lo strato più esterno, cioè quello isolante e alla modalità con cui questo strato sia protetto, visto che è a diretto contatto con gli agenti atmosferici. Applicheremo la guaina di impermeabilizzazione

direttamente sul solaio, nel nostro caso costituito da uno strato di malta cementizia, sopra la manta cementizia degli elementi prefabbricati, prima della stesura della guina deve essere controllata l’inclinazione del tetto prefabbricato previa analisi in loco, o con un’analisi ingegneristica dettagliata, oppure facendo scorrere dell’acqua sul tetto e vedendo ad occhio se scorre o no. Per questo progetto ipotizziamo, come consuetudine delle opere prefabbricate di quel periodo, che la pendenza è già rispetta, consentendo lo scolo dell’acqua nei canali di drenaggio posti

perimetralmente alla superficie.

La proposta progettuale, prevede il solaio già inclinato da lavori precedenti di messa in opera, sopra di esso la stesura del primer bituminoso, sopra la stesura di una guaina impermeabilizzante da 4 mm, un altro strato di guaina impermeabile, ma con additivi anti radice da 4 mm, un panello di polistirolo XPS termoisolante e lo strato di separazione in Nylon di 2 mm.

Figura 25 A: Solaio B: Primer C: Guaina bituminosa impermeabile D: Guaina bituminosa impermeabile anti radice E: Pannello polistirolo XPS F: Strato di separazione

Dalla analisi dei DWG delle sezioni del prefabbricato, gentilmente concessomi, dallo studio, del lavoro di gruppo degli studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile Architettura, del Professore Bevilacqua del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Pisaxxvii, si può notare come la struttura del tetto sia stata realizzata tramite la posa di materiale di calcestruzzo prefabbricato. L’altezza del solaio risulta essere alta 5 cm, ed è probabilmente ricoperta da uno strato di ulteriori 5 cm costituito da malta cementizia e materiali impermeabilizzanti, si suggerisce la rimozione del materiale, per la posa ex novo ti tessuto impermeabilizzante, per conferire maggiore protezione al tetto si può

È un prodotto incolore, a base di miscele di resine acriliche, in dispersione acquosa, che grazie alla sua bassa viscosità e all'elevato potere legante, rappresenta un sicuro riferimento per consolidare superfici degradate, molto friabili e/o sfarinanti e per tutte quelle lavorazioni preparatorie, atte ad ottenere un valido supporto d'ancoraggio. Essendo un prodotto resinoso, detiene spiccate proprietà di resistenza agli attacchi chimici degli agenti atmosferici altamente aggressivi (ambienti marini, zone industriali, ecc.) ed inoltre, essendo un prodotto non filmogeno, lascia pressoché inalterata la permeabilità al vapore delle superfici trattate; esso penetra all'interno della struttura fisica del supporto, ripristinando il potere di coesione interno e conservando l'estetica originale delle superfici. Sopra il primer, aggrappante si stenderà con la fiamma la prima delle due guaine impermeabili, da 4 mm. Una volta stesa la prima guaina verrà posta la seconda ma con proprietà anti-radici.

Figura 26 Stesura guaina bituminosa impermeabilizzante fonte https://www.promosricerche.org/news/impermeabilizzazioni-la- nuova-norma-uni-8178-2

Grazie ad un particolare additivo chimico miscelato nella sua fabbricazione, dello spessore di 4 mm, con armatura in TNT poliestere, e materiale bituminoso distillato e modificato Il penultimo strato di protezione, è costituito dal livello termodinamico, per l’applicazione di questo livello andrebbe fatta una analisi, dell’efficienza energetica dell’edificio, e l’ identificazione della classe energetica, gli elementi prefabbricati hanno già una minima caratteristica di funzione da camera d’aria, ma non è sufficiente per la tipologia di edificio. Per un marcato risparmio energetico a basso impatto

ambientale, si consiglia la modificazione delle pareti esterne dell’edificio, dove sono direttamente posate le finestre con evidenti carenze di risparmio energetico. La soluzione più idonea,

aumentando il risparmio energetico a giusto prezzo e facilità di applicazione risulta essere la posa, di pannelli XPS cioè fatti di polistirene espanso estruso,Estruso’ significa infatti che la sua struttura a celle chiuse è omogenea e stabile, cosa che gli rende impossibile l’assorbimento dell’acqua e gli permette un’alta resistenza alla compressione.Questo composto deriva dallo stirene, sostanza naturale presente in natura nei semi di fagiolo e di caffè, nel luppolo, nelle noci e nelle fragole. La sua funzione termoisolante è una delle migliori disponibili sul mercato, è leggero, facile da

applicare, possiede una buona densità a metro cubo, il che gli conferisce elevata resistenza anche al

calpestamento. L’ultimo livello di protezione sarà garantito da uno strato di separazione in Nylon dello spessore di 2 mm che serve a proteggere il polistirolo da agenti esterni.

Con questa tecnica di posa, il sistema completo di protezione e impermeabilizzazione del tetto si può ipotizzare un peso a m² di circa 11 kg, nel dettagliato dovuti a:

4 kg/m² di guaina impermeabilizzante

4kg/m ² di guaina impermeabilizzante e anti-radice 2 kg/m² pannelli XPS

1 kg/m² Strato separazione Nylon e primer

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