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5.2 Quadro di riferimento teorico

5.2.1 La teoria dei Modelli Mentali per la comprensione del

Il primo aspetto signicativo da denire è che cosa si intende per compren- sione di un testo1

1Una denizione generale di testo che troviamo in Ferrari in Matematica e linguaggio.

E' più facile fornire dei criteri relativi a ciò che è rilevante per la com- prensione che catturarne l'essenza, forse perché non esiste una essenza della comprensione. (P. Jhonson-Laird)

La Teoria dei Modelli Mentali di Jhonson-Laird, alla quale facciamo rifer- imento per denire cosa si intende per comprensione e per spiegare come avviene [Johnson-Laird, 1988], è una teoria psicologica che stabilisce vincoli espliciti alla classe delle possibili rappresentazioni mentali. Alla base della Teoria dei Modelli Mentali si hanno i seguenti assunti:

Assunto 1: il fondamento psicologico della comprensione consiste nell'avere nella propria mente un modello operativo del fenomeno. Questo sig- nica che se abbiamo compreso una certa entità allora si deve avere nella mente una rappresentazione mentale che serva da modello (esem- pio dell'orologio, che funziona come modello della rotazione terrestre). La prima formulazione di questa teoria risale a Kenneth Craik (1983). I tre processi di elaborazione individuati sono: traduzione, derivazione e ritraduzione. La denizione che dà Craik di modello è: per modello intendiamo ogni sistema sico o chimico i cui rapporti sono strutturati come nel processo che viene imitato, ossia in cui vi è una struttura di rapporti equivalente [...]. La mia ipotesi , quindi, è che il pensiero costituisca un modello o un parallelo della realtà  che il suo aspetto es- senziale non sia la mente, l'io, i dati di senso e neppure le proposizioni, ma il simbolismo 2.

Assunto 2: ogni teoria scientica dovrebbe essere descrivibile con una pro- cedura eettiva cioè producibile mediante una macchina.

Assunto 3: la mente può essere studiata indipendentemente dal cervello (la natura sica non vincola le possibili congurazioni del pensiero (dottrina del funzionalismo).

Le scienze cognitive hanno come obiettivo quello di capire come funziona la mente cioè costruire un modello operativo che sia il modello di un congegno che serva a costruire modelli operativi.

quadro teorico fa riferimento a questa denizione ogni volta che si riferisce ad un testo generico. In modo più specico, per testo di un quesito invece, si intenderà il mezzo at- traverso il quale avviene la comunicazione del quesito stesso. In particolare indicheremo con Testo Situazione il testo completo del quesito, dove però la domanda viene consid- erata solo nella sua funzione di rendere esplicito quale sia l'aspetto signicativo del testo che la precede. Non verrà però analizzata né nella sua forma né in tutte le sue possibili relazioni con il testo precedente.

Secondo la Teoria dei Modelli Mentali esistono tre tipi fondamentali di rapp- resentazione mentale: la rappresentazione proposizionale, il modello mentale e le immagini. Questi dierenti tipi di rappresentazione, ad un qualche liv- ello di analisi, possono essere logicamente distinte cioè si sviluppano come dierenti opzioni per codicare le informazioni. La rappresentazione propo- sizionale fornisce l'intensione del testo cioè il suo signicato visto come fun- zione dei signicati delle singole parole e delle loro relazioni sintattiche. Il modello mentale invece fornisce l'estensione del testo, detta anche signi- canza, cioè permette di individuare i referenti, le loro relazioni e quindi un mondo possibile rispetto a quanto descritto nel testo stesso.

I Modelli Mentali possono essere manipolati da diverse variabili dimensionali, ma, al contrario delle rappresentazioni proposizionali, non hanno struttura sintattica e non codicano niente della forma linguistica. Inoltre presentano un alto grado di specicità e sono soggetti ad assunzioni arbitrarie. I Modelli Mentali si ricordano più facilmente e permettono di trattare le relazioni deter- minate più prontamente e facilmente rispetto a quelle indeterminate, meglio codicate in una rappresentazione proprosizionale. Inoltre un Modello Men- tale va al di là del signicato letterale di un testo e il signicato di una frase non è recuperabile dal modello. Un modello mentale è un singolo esemplare rappresentativo dell'insieme dei modelli che soddisfano l'asserzione. Il pro- cesso di comprensione conduce ad un unico modello a partire dalle condizioni di verità di un'asserzione. Nel momento che ci accorgiamo che tale modello è sbagliato allora vi sono procedure ricorsive che tenteranno di modicarlo in modo da vericare le asserzioni disponibili.

Le procedure ricorsive utilizzate nei processi interpretativi sono:

1. Una procedura che inizia la costruzione di un nuovo modello mentale ogni qualvolta si incontra un'asserzione che non fa riferimento, né es- plicito né implicito, ad alcuna entità già inclusa nel modello corrente del discorso.

2. Una procedura che aggiunge al modello corrente altre entità, proprietà o relazioni, qualora almeno una entità a cui l'asserzione si riferisce vi sia già rappresentata.

3. Una procedura che integra due o più modelli no a quel momento sep- arati, se una nuova asserzione pone in relazione entità che vi apparten- gono.

4. Una procedura in grado di vericare se le proprietà o le relazioni as- serite sono congruenti con il modello corrente, quando si incontri una asserzione che si riferisce ad entità già tutte rappresentate nel modello.

5. Una procedura che aggiunge al modello la proprietà o la relazione nel modo appropriato.

Inne due procedure che ingloberanno quello che è indicato come prin- cipio semantico della validità:

6. Se si scopre in base ad una procedura di verica che una asserzione è vera in relazione al modello corrente, allora si ha una procedura che controlla se un'asserzione vera in un certo modello corrente, è deducibile dalle asserzioni precedenti e quindi non aggiunge nessun contenuto semantico nuovo.

7. Se si scopre in base ad una procedura di verica che una asserzione è falsa in relazione al modello corrente,allora si ha una procedura che cer- ca di modicare il modello corrente, pur mantenendolo consistente con le asserzioni precedenti, in modo da rendere vera l'asserzione. Se tale modica non è possibile, l'asserzione di cui si tratta risulta inconsistente con le asserzioni precedenti.

In particolare, la signicanza (o estensione) di un'asserzione dipende sia dal modello sia dalle procedure impiegate per costruirlo. In realtà il numero degli interventi ricorsivi di ricostruzione è limitato dalla limitata capacità della memoria operativa.

La semantica basata sulla Teoria dei Modelli pone in corrispondenza biunivo- ca le rappresentazioni proposizionali e i modelli mentali e quindi le espressioni del linguaggio naturale con i mondi possibili. Il passaggio dalla rappresen- tazione proposizionale al modello mentale avviene attraverso le procedure ricorsive.

Questa teoria aerma che il processo di interpretazione di un testo deve condurre ad un unico modello mentale. Tale processo avviene mediante il passaggio attraverso tre livelli di rappresentazione del testo: il primo è il liv- ello di rappresentazione grafema (il testo stesso) *rappresentazione esterna); il secondo è il livello di rappresentazione proposizionale *rappresentazione interna); inne il terzo livello è proprio la rappresentazione mediante un modello mentale *Rappresentazione interna).

In relazione ai passaggi attraverso i diversi livelli di rappresentazione pri- ma descritti, nel nostro Quadro Teorico di Riferimento si distinguono due classi di ostacoli interpretativi che possono causare dicoltà di compren- sione di un testo, che indicheremo come dicoltà di secondo livello e di- coltà di terzo livello. Alla prima classe appartengono le situazioni in cui non si raggiunge il secondo livello di rappresentazione cioè la rappresentazione

proposizionale, mentre alla seconda classe appartengono le situazioni in cui non si raggiunge il terzo livello di rappresentazione cioè non si costruisce un modello mentale o si costruicse un modello mentale non consistente con quello atteso dall'autore.