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CAPITOLO 9: SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA

9.5 TERMOCAMERA SERIE PT

Le termocamere di sicurezza della serie PT consentono di scorgere distintamente gli intrusi e altre minacce alle strutture nella più totale oscurità e anche in presenza di condizioni climatiche avverse. Il preciso meccanismo di pan/tilt conferisce agli operatori un controllo di puntamento accurato, oltre a modelli di scansione interamente programmabili, funzionalità radar slew to cue (rotazione a comando) e slew to alarm (rotazione su allarme).

Queste risultano essere completamente abilitata per il controllo e il funzionamento analogico ed è disponibile in diversi formati di risoluzione.

Nel nostro caso si è scelta quella ad alta risoluzione a 640x480 pixel, in modo da ottenere un'immagine fino a sedici volte più nitida e un raggio d'azione di rilevamento più ampio rispetto a quello delle termocamere di risoluzione inferiore.

Il maggior numero di pixel consente di vedere più dettagli e di rilevare oggetti più piccoli. L'avanzato software interno della termocamera produce immagini nitide senza interventi correttivi da parte dell'utente, in qualsiasi condizione ambientale sia di giorno che di notte. Gli oggetti vicini vengono visualizzati con molto più dettagli. È possibile con l'utilizzo di esse di vedere che cosa viene trasportato da una persona, non è più necessario, quindi, inviare qualcuno fuori per vedere da vicino cosa accade, dato che grazie alla termografia è già possibile capire ogni minimo dettaglio. L'obbiettivo da 100 mm permette una sorveglianza a medio raggio e l'identificazione di oggetti di dimensioni pari a quelle di un uomo a una distanza oltre i 2,4 km.

Le configurazioni a più sensori includono anche una videocamera CCD a colori con zoom 36x giorno/notte nello stesso package pan/tilt.

Il meccanismo pan/tilt consente all'utente di ruotarle in modo continuo di 360° e di inclinarle di +90° o -90°. Ciò permette di visualizzare tutta l'area circostante, risultando la soluzione migliore nel caso in cui si voglia scansionare continuamente una determinata area. Il meccanismo pan/tilt ha 128 posizioni preimpostate. Il termine pan sta ad indicare lo spostamento orizzontale (destra-sinistra) che essendo di 360° permette una visione globale, mentre il termine tilt indica lo spostamento verticale (sopra-sotto). Attraverso questa funzionalità la telecamera risulta essere motorizzata e può scansionare di continuo un area nei 360° oppure può essere spostata in un zona opportuna dall'operatore attraverso un joystick presente nella sala controllo. Il meccanismo utilizzato permette di ottenere una velocità di rotazione pan ( lungo i 360°) da 0.1 a 60°/sec massima e una velocità di rotazione tilt ( verticale) da 0.1 a 30°/sec massima.

Figura 46: Termocamera FLIR serie PT.

Tutte le versioni sono provviste di una videocamera per riprese diurne e a bassa illuminazione a lungo raggio. È possibile l'uscita video simultanea sia delle termocamere che delle videocamere per riprese diurne/a bassa illuminazione.

La serie PT offre immagini ad alto contrasto ottimizzate per sfruttare al meglio il software di video analisi. Il DDE (Digital Detail Enhancement) assicura un contrasto chiaro e nitido dell'immagine termica. Questo offre un elevato contrasto dell'immagine anche in scene estremamente dinamiche. Questo fornisce immagini termografiche di alta qualità sia di notte che di giorno in qualsiasi condizione ambientale.

Tali termocamere sono dotate di "lenti atermiche" in questo modo riescono a mantenere la messa a fuoco a prescindere dalla temperatura ambiente, senza che l'utente debba intervenire su esse.

Sono sistemi estremamente robusti in quanto in loro nucleo vitale è ben protetto, in conformità con i requisiti IP66, da polvere e infiltrazioni d'acqua, inoltre l'intercambiabilità delle cassette delle termocamere consente di aggiornare o riparare rapidamente sensori e ottiche in modo da poter ottenere una migliore qualità dell'immagine e prestazioni a più ampio raggio.

Come detto in precedenza la termocamera può essere collegata con un sistema radar in modo da permettere la funzionalità "slew to cue" e "slaw to alarm", queste funzionalità sono integrate e garantite dalla presenza di un radar interrato, che verrà esposto in seguito, e permetto una sicurezza elevata del perimetro.

È stato infatti dimostrato che, essendo una sistema di videosorveglianza normale costituito da un numero elevato di telecamere, e dovendo l'operatore nella sala di controllo visualizzarle tutte contemporaneamente, il suo carico di lavoro sarà molto elevato.

Infatti una volta identificata una possibile minaccia è compito della guardia avviare una serie di operazioni per determinare quanto questa minaccia sia grave e come intervenire su essa.

La prima cosa che in genere l'operatore si trova a dover fare è visualizzare in quale zona si trovi la potenziale minaccia e questo non è facile quanto si tratta di dover cercare tra un numero elevato di schermi che mostrano una miriade di immagini delle telecamere in zone diverse e con angolature diverse. Una volta che la posizione della minaccia è stata identificata si può intervenire. L'operatore chiamerà un team mobile che raggiungerà la potenziale minaccia in modo da intervenire su essa. Allo stesso tempo l'operatore nella sala di controllo deve continuamente aggiornare la posizione della minaccia alla squadra mobile. Quindi la situazione sarà sempre più complicata, nel momento in cui l'intruso continuerà muoversi all'interno del perimetro, in quanto il controllore dovrà sia gestire tramite joystick le telecamere per osservare la posizione dell'intruso e sia aggiornare il team mobile con la posizione di questo.

Altro tempo prezioso viene perso per riacquistare l'obbiettivo in una fotocamera diversa, in quanto ognuna di esse ha un campo visivo limitato.

interrato, questa soluzione è chiamata "slew to cue". In questo modo si sarà in grado di rilevare oggetti o persone in movimento e spostare automaticamente la termocamera verso l'obbiettivo in questione, inoltre la telecamere seguirà l'obbiettivo se questo è in movimento e se esce dal campo visivo di una telecamera si passerà al monitoraggio su altra in automatico.

Tutte queste informazioni sono visualizzate su un display presente nella sala di commando nel quale viene visualizzata la mappa dell'intera area che si vuole controllare. Una volta che un intruso è rilevato dal radar questo apparirà nella mappa geospaziale e in questo modo l'operatore conoscerà direttamente la posizione esatta della minaccia, mentre questo si muove all'interno del perimetro la mappa viene continuamente aggiornata per dare la posizione in tempo reale dell'intruso.

Nel frattempo le telecamere seguiranno in automatico l'intruso fornendo a schermo il video in tempo reale in modo che l'operatore nella sala di controllo possa valutare con esattezza i modi di procedere per neutralizzare la minaccia.

A seconda del tipo di terreno e della forma del perimetro che si vuole proteggere, diversi radar possono essere integrati con la termocamera in questione. La presenza di un radar interrato diminuisce il numero di telecamere necessarie lungo il perimetro e la capacità di visualizzare l'aerea nei 360° e permette di monitorare bersagli multipli e di selezionare solo le aree di interesse da visualizzare. Questo sistema semplifica notevolmente il sistema di sicurezza perimetrale e l'installazione e la manutenzione delle telecamere.

Il sistema "slew to cue" può essere integrato anche con altri sensori ad esempio il controllo della violazione di un accesso non autorizzato, perchè in questo caso il sistema può essere progettato in modo da visualizzare direttamente quale ingresso è stato violato.

In questo modo si è ottimizzato il sistema di video-sorveglianza rendendolo da una parte più semplice e dall'altra molto più sicuro. In quanto in questo modo si garantisce un elevata sicurezza dovuta al fatto che non si perderanno eventuali minacce e si avrà un rilevamento automatico nel caso di intrusione garantendo così un intervento rapido e mirato al fine di neutralizzare la minaccia rilevata.

Nella tabella 14 vengono riportate nel dettaglio le specifiche tecniche delle termocamere della serie PT:

Tipo di sensore FPA (Focal Plane Array) microbolometro non raffreddato all'ossido di vanadio

Risoluzione del sensore 640x480

Pixel effettivi 380.000 Campo spettrale 7.5 a 13 µm Sensibilità termica < 50 mK Frequenza d'immagine 25 Hz o 7.5 Hz Zoom ottico 36x Zoom elettronico 12x Intervallo di temperature di funzionamento -40° C a +55 ° C

Lunghezza focale/campo visivo Obbiettivo 100 mm/ FOV: 6.2° (H) x 5° (V)

Auto-sbrinamento Elimina il ghiaccio dal vetro.

Dimensioni telecamera 348 mm x 467mm x 386 mm

Peso della telecamera 22 kg

In fig.47 sono riportate le varie viste della termocamera e le rispettive quotature.