Capitolo III: Il Burkina Faso, una storia incompleta
3.2 Thomas Isidore Noël Sankara
Prima di continuare a descrivere la storia politica del Burkina è necessario soffermarsi sulla figura di Sankara. Nasce nel villaggio di Yako il 21 dicembre 1949 ed è il terzo di dieci figli. Nella sua educazione matura ben presto il “mito” della “grandeur française” e un forte senso di appartenenza alla cultura e alla spiritualità africana.
A 19 anni si forma come ufficiale nell’esercito del Madagascar tra il 1971-1972, e non l’abbandonerà mai la carriera militare dichiarando:
“un militare è un civile in uniforme, un civile è un soldato in licenza. Per noi non ci sono rivoluzionari dentro o fuori dalle caserme. I rivoluzionari sono dovunque”98.
Al ritorno in Burkina-Faso fonda il movimento politico Regroupement des Officiers Communistes (R.O.C.). Sankara rimase sempre affascinato da alcuni leaders politici africani, infatti, furono sempre i suoi riferimenti politici e morali da cui prenderà spunto,
96 A. Tosolini, op. citata
97 Il regime di Zerbo non fu meno corrotto degli altri, anzi, al suo regime appartengo i più grandi scandali del Paese,
come ad esempio gli aiuti alimentari dei paesi sviluppati che scomparivano per poi approdare al mercato nero e il finanziamento olandese alla diga di Korsimoro che scomparverò nel nulla.
98 Fonte: http://afrigo.it/ citazione di Sankara. Tratta da un discorso nel primo insediamento del Governo da lui
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idee e strumenti per il suo impegno politico. Tra questi leaders “fratelli africani” di Sankara citiamo Patrice Lumumba (Congo Democratico), Kwame N’krumah (Ghana) da cui attinse le idee per la sua battaglia politica a favore del panafricanismo contro l’assimilazione colonialista. A marzo del 1974 prende parte alla guerra tra l’Alto Volta e il Mali.
Nel 1981 Sankara è promosso capitano dell’esercito ed è trasferito dal centro nazionale di commando de Pô a Ouagadougou ed a settembre dello stesso anno diventa Segretario di Stato all’informazione. Un incarico che gestisce solo per pochi mesi, perché si dimette a maggio del 1982. Nel frattempo, a novembre 1982 ci fu il colpo di stato guidato da Jean- Baptiste Ouédraogo contro Saye Zerbo. E con la vittoria del primo Sankara è riabilitato nello staff della nuova presidenza, tanto che il 10 gennaio 1983 è nominato il Primo Ministro a 34 anni appena compiuti.
Nel giugno 1983 il presidente Jean-Baptiste Ouédraogo scioglie il Consiglio di Salvezza del Popolo istituito il 1° dicembre 1982, subito dopo aver preso il potere con l’appoggio di Sankara. Ad agosto, Blaise Compaoré rovescia il regime di Ouédraogo che ormai di dirigeva alla rottura completa mosso dal sentimento di rivoluzione popolare. Thomas Sankara, quindi, prende il comando del Conseil National de la Révolution (CNR). Venti giorni dopo, il 24 agosto nasce il primo governo del paese.
Il 4 agosto 1984, esattamente un anno dopo il Golpe militare che lo porta al potere, Thomas Sankara cambia il nome del paese. Non si chiamerà più Haute-Volta, Alto Volta, ma Burkina-Faso che in lingua moré e mossi significa “il paese degli uomini integri”. Da questo momento cominciano le diverse ed incisive riforme di questo paese, piccolo e povero. La prima delle riforme è la nazionalizzazione delle terre e delle miniere. Seguono le riforme del sistema dei trasporti pubblici, dei bus a Ouaga ed a Bobo Dioulasso. A dicembre del 1984, arriva la forte campagna di alfabetizzazione e successivamente la riforma del sistema scolastico. La scolarizzazione diventa obbligatoria e gratuita. Fa approvare rapidamente il “Nuovo codice della famiglia” in cui condanna e vieta la poligamia, introduce l’uso della contraccezione contro l’Aids e le gravidanze indesiderate. Il giovane Presidente conduce una lotta senza quartiere contro la povertà e tutte le cause generatrici di degrado. Istituisce perfino, l’unico caso in tutta l’Africa postcoloniale, il Ministero dell’Acqua, dichiarando anche in modo ufficiale e senza tentennamenti che l’acqua è un bene pubblico oltre che ad una risorsa primaria.
Partecipò alla VIII Conferenza dei paesi non allineati ad Harrare in Zimbabwe accanto all’ “anticolonialista” Robert Mugabe ed altri leaders storici del Movimento, dove ha
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avuto l’occasione di ribadire l’urgenza di accelerare l’indipendenza dei paesi dell’Africa Australe, sottolineando inoltre la necessità di una coesione degli Stati africani contro Pieter Botha e le politiche razziste e segregazioniste in Sudafrica.
L’anno 1987 fu proclamato da Thomas Sankara, l’anno dei “contadini”. Pone la base per una riflessione più attenta sulla questione dell’alimentazione che passa per la rivoluzione verde, amore alla terra, al creato ed a quanto produce. Una rivoluzione verde che diventa per Sankara, il suo staff e per lo stato burkinabè una lotta contro la fame, che in determinati momenti dell’anno colpisce duramente la popolazione che è di base rurale. Di fatto l’economia burkinabè, come quella della maggioranza dei paesi africani, è fondata sull’agricoltura e l’allevamento.
Il 29 luglio si reca ad Addis-Abeba (Etiopia) per partecipare alla XXV Conferenza dell’Organizzazione dell’Unità africana. E’ proprio ad Addis-Abeba che il Presidente “ribelle” pronuncia senza alcuna remore, il forte discorso sull’indebitamento e sull’armamento in Africa che approfondiremo in seguito.
Organizza per la prima volta la Conferenza Panafricana a Ouagadougou. Ne è orgoglioso anche perché tutti i suoi maestri politici che sono i suoi riferimenti come N’krumah, Sekou Touré, Patrice Lumumba sono i cofondatori di questo Movimento e lui stesso ne è sostenitore convinto. L’8 ottobre 1987 Thomas Sankara accoglie una delegazione cubana di cui fa parte il figlio di Che Guevara, Camillo Guevara March per commemorare Ernesto Che Guevara, un altro dei suoi riferimenti politici. È proprio in questo giorno, che dichiarandosi a favore di un’Assemblea popolare rompe con alcuni dei suoi dirigenti fidati come Compaoré, Lingani e Zongo.
Dall’8 all’11 ottobre, il Presidente ormai lasciato solo dal entourage, partecipa al forum sull’apartheid in Sudafrica promosso da un’organizzazione anti segregazionista.
Il 15 ottobre 1987, Thomas Sankara fu assassinato insieme ad altri suoi compagni durante il Colpo di Stato orchestrato dal suo braccio destro con l’appoggio della Francia, degli Stati Uniti e da diversi dittatori africani.