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TIPOLOGIA TESTUALE

Nel documento "Terra" di Haizi. Traduzione e commento. (pagine 147-150)

COMMENTO ALLA TRADUZIONE

TIPOLOGIA TESTUALE

Come già anticipato nella “Premessa”, Terra potrebbe essere definita una sorta di poema allegorico-didascalico alla stregua della Divina Commedia.

È un poema allegorico, perché tutto quello che dice è espresso in maniera indiretta mediante metafore, allegorie e simboli. I sentimenti e le condizioni umane, ad esempio, sono rappresentati da animali quali il leopardo, il leone, il cammello e via dicendo, ma anche lo stesso poema, diviso in dodici capitoli che sono i dodici mesi dell’anno, costituisce una rappresentazione del ciclo delle quattro stagioni e con esso della ciclicità dell’esistenza, del cerchio della vita. È anche però un poema didascalico, nel senso che cerca di veicolare un messaggio: nel caso di Dante era un incitamento alla redenzione, nel caso di Haizi vuole essere un invito alla riscoperta della Terra, dei suoi valori, del vivere in armonia col mondo, allontanandosi dall’urbanizzazione e dalla modernizzazione che alienano l’uomo dalla sua essenza.

Anche a livello delle “funzioni” che possiamo attribuire al testo, emerge questa sorta di duplicità, in quanto nel testo si intrecciano perfettamente la “espressive function” 3

con la “vocative function”.4

Terra infatti ha una marcata “funzione espressiva”, cioè una volontà evidente di esprimere il pensiero e il mondo interiore dell’autore, che emerge, a livello di contenuto, nella tendenza che il poeta ha di parlare in prima persona, ma anche a livello di forma, in quel personale mondo di simboli tipico dell’autore che fa parte di tutto ciò che scrive e che lo connota come un poeta dalla forte vena immaginifica. Ma Terra ha anche un’importante “funzione vocativa” data dalla volontà del poeta di rivolgersi al lettore, di dirgli qualcosa, come risulta evidente tanto dal messaggio che il testo vuole mandare, quanto dalla volontà del poeta di coinvolgere il lettore, di chiamarlo a scegliere la via giusta, atteggiamento riscontrabile nell’uso dei pronomi “tu” e “voi”, spesso associati a vere e proprie esortazioni quali ad esempio:

请把我埋入秋天以后的山谷 埋入与世隔绝的秋天”

vi prego seppellitemi in una valle dopo l'autunno seppellitemi nell'autunno solitario (cap.1, p.18)

3

Peter Newmark, A Textbook of Translation, London, Prentice-Hall International,1988, p.39. 4

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快快登上路程 任凭风儿把你们吹向四百八方 最后一枝花朵你快快凋零

反正我们已不可救药

mettetevi in viaggio di corsa anche se il vento infuria da ogni parte e fai seccare di corsa anche l'ultimo fiore

tanto non c'è più speranza per noi (cap.10, p.116)

Se a livello di forma Terra è quindi un poema allegorico-didascalico, a livello strutturale si tratta di un lungo poema di circa sedicimila caratteri suddiviso in dodici capitoli di testo poetico a verso libero, che non presenta cioè alcun tipo di schema o struttura ritmica convenzionalmente predefinita.

Ogni capitolo presenta una tipologia di strofa di riferimento, ad esempio il primo e il terzo capitolo sono composti prevalentemente di terzine e quartine, il primo canto del secondo capitolo si compone prevalentemente di versi singoli o ambi, mentre il terzo canto è quasi tutto diviso in strofe che vanno dai dieci ai dodici versi. Di fatto però la lunghezza delle strofe finisce col rivelarsi solo indicativa e viene spesso smentita per essere adattata ai contenuti, dimostrando come questi risultino per l’autore molto più importanti di qualsiasi forma metrica.

Lo stesso vale per la lunghezza dei singoli versi, che a seconda dei capitoli tendono a mantenere una lunghezza preferenziale (brevi, di media lunghezza o lunghi), lunghezza che anche in questo caso viene poi spesso smentita. Il poeta sembra quasi usare questa irregolarità di fondo per evidenziare concetti specifici o particolari ripetizioni, che non a caso vengono spesso presentati in versi che al contrario sono assolutamente regolari, ad esempio in coppie di versi di lunghezza identica, preferibilmente un po’ rientranti rispetto al resto del testo, che non possono non saltare agli occhi del lettore. Un esempio emblematico riguarda il terzo canto del secondo capitolo, dove i versi che trattano la concezione poetica dell’autore risaltano chiaramente rispetto agli altri per la loro identica lunghezza oltre che per la loro brevità:

诗歌罪恶深重 构成内心财富

la poesia è un fardello pesante

ma forma la ricchezza interiore (p.28)

Questa stessa tecnica si trova riproposta molte altre volte nel testo, ad esempio in una coppia di versi del settimo capitolo, che racchiude in sé l’implorazione rivolta alla figura del “macigno”, con tutta probabilità una delle tante metafore che il poeta usa per indicare la Terra:

148

救救我们 salva i bambini salva noi

La fonetica del testo risulta più variabile ancora delle strofe e dei versi. Allitterazioni, rime, assonanze e consonanze sono presenti, ma il loro scarso numero unito alla mancanza di un qualsiasi schema dà spesso l’idea che queste figure retoriche siano più che altro frutto della casualità o eventualmente delle numerosi ripetizioni di cui il testo abbonda.

In due capitoli, il secondo e il decimo, oltre al normale testo poetico si trovano anche innesti di dialoghi teatrali, a volte addirittura introdotti da indicazioni di scena quali “Il cielo indossa una maschera blu”. Questa struttura dialogica sembra dettata, più che dalla volontà di rendere recitabili certi pezzi, da quella di evidenziare la dialettica del conflitto e della riconciliazione, dell’azione e reazione che si riscontra in natura, mediante la contrapposizione di due punti di vista in una sorta di dibattito.

Si tratta quindi di un testo denso di contenuti e di immagini, ma dalla struttura abbastanza semplice e libera, cosa che dimostra, come già detto, l’importanza che l’autore attribuisce al contenuto rispetto a quello che è l’elemento fonetico, ritmico o strutturale.

A livello di traduzione questa caratteristica del testo mi ha fatto optare sempre per una scelta a favore della resa contenutistica, piuttosto che ritmico-strutturale, nei casi in cui risultasse impossibile rendere entrambe.

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CAPITOLO II

Nel documento "Terra" di Haizi. Traduzione e commento. (pagine 147-150)