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Tipologie di rifasamento

Nel documento Gestione Razionale dell Energia Elettrica (pagine 60-64)

2. Capitolo – Efficienza energetica in ambito civile ed industriale

2.4. Il rifasamento negli impianti elettrici

2.4.5. Tipologie di rifasamento

dove:

C è la capacità del condensatore;

 è il modulo della tensione stellata applicata ai capi dei condensatori;

 è il modulo della tensione concatenata.

Nella connessione a triangolo ai singoli condensatori è applicata la tensione concatenata e la potenza reattiva complessiva è:

Dalle ultime due relazioni, risulta che, a parità di tensione concatenata e di potenza reattiva assorbita, un condensatore per collegamento a stella deve avere una capacità tripla di uno per collegamento a triangolo; d'altra parte, un condensatore per una configurazione a triangolo deve essere dimensionato per una tensione nominale √ volte più grande di uno a stella. In bassa tensione si hanno installazioni sia mono-fase che trifase, usualmente a triangolo. In media tensione le installazioni sono a triangolo o a stella per sistemi fino a 10 kV, a stella per tensioni superiori dal momento che diventa più stringente il vincolo sull’isolamento.

(a) (b)

Fig. 2.12 Connessioni a stella e a triangolo di un sistema di rifasamento trifase

2.4.5. Tipologie di rifasamento

Nei paragrafi precedenti sono stati approfonditi i vantaggi tecnici ed economici del rifasamento. Tali vantaggi possono essere sfruttati in diverse tipologie di impianti che tipicamente fanno riferimento ai distributori o ad utenti di tipo industriale o del terziario.

Dunque le tipologie di impianto elettrico in cui si vanno ad installare i sistemi per il rifasamento possono essere anche molto diversi tra loro.

Nel paragrafi seguenti si approfondiscono le metodologie alla base della scelta della migliore allocazione dei condensatori in modo da sfruttare al meglio i vantaggi trattati in precedenza. L’analisi sarà effettuata sia con riferimento ad impianti utilizzatori e sia agli impianti dei distributori.

Non esistono regole valide per ogni tipo di impianto e in teoria i condensatori possono essere installati in qualsiasi punto, ma occorre valutarne la realizzazione pratica ed economica. In base alle modalità di ubicazione dei condensatori i principali metodi di rifasamento sono classificati in:

 rifasamento distribuito;

 rifasamento per gruppi;

 rifasamento centralizzato;

 rifasamento misto;

 rifasamento automatico.

2.4.5.1. Rifasamento distribuito

Il rifasamento distribuito si realizza collegando una batteria di condensatori opportunamente dimensionata direttamente ai terminali del dispositivo utilizzatore che necessita di potenza reattiva. La singola installazione è semplice e poco costosa:

condensatore e carico possono usufruire delle stesse protezioni contro le sovracorrenti e possono essere inseriti e disinseriti contemporaneamente.

Col rifasamento distribuito si rifasa ogni singolo carico come mostrato in Fig. 2.13.

Nel caso impianto con tanti carichi molto distribuiti questo rifasamento può diventare molto oneroso dal punto di vista economico. Si consideri, infatti, che con tale soluzione possono risultare elevati i costi di installazione e basse le ore di utilizzazione della potenza rifasante installata; inoltre, può risultare difficile (e costoso) seguire le variazioni di assorbimento per utilizzatori con assorbimento variabile.

Dall’altra parte è la soluzione tecnicamente ideale per conseguire al massimo i benefici del rifasamento. Tale soluzione infatti consente di compensare la potenza reattiva richiesta da ogni singola utilizzazione elettrica direttamente ai morsetti della stessa. Di conseguenza, si limiterebbe al massimo la circolazione di correnti reattive in tutte le parti dell'impianto.

Fig. 2.13 Rifasamento distribuito

Questo tipo di rifasamento è consigliabile nel caso di grossi utilizzatori con carico e fattore di potenza costanti e tempi di connessione lunghi ed è solitamente utilizzato per i motori e le lampade a fluorescenza.

A titolo di esempio, in Fig. 2.14 sono riportati gli schemi usuali di connessione per il rifasamento di motori. Nel caso di connessione diretta (schemi 1 e 2) si corre il rischio che, dopo la disalimentazione, lo stesso motore continuando a ruotare (energia cinetica residua). In tal caso occorre assicurarsi che il motore non giri troppo a lungo per inerzia dopo l’interruzione dell’alimentazione, perché, comportandosi come generatore, caricherebbe il condensatore ad esso collegato provocando pericolosi aumenti di tensione (fino al doppio della tensione nominale).

Nel caso in cui invece si utilizzi lo schema 3 si procede connettendo la batteria di rifasamento solo a motore avviato e disconnettendo la stessa in anticipo rispetto alla disalimentazione del motore.

In conclusione, questo tipo di rifasamento tutta la rete a monte del carico lavora con un fattore di potenza elevato; per contro tale soluzione risulta onerosa economicamente.

Fig. 2.14 Schemi di connessione degli impianti di rifasamento 2.4.5.2. Rifasamento per gruppi

Una soluzione di rifasamento intermedia fra quella distribuita e quella centralizzata è il rifasamento per gruppi di carichi alimentati da una stessa linea, o da più linee in uno stesso reparto. Esso consiste, infatti, nel rifasare localmente gruppi di carichi con caratteristiche di funzionamento simili installando una batteria di condensatori dedicata (vedi Fig. 2.15). È il metodo che raggiunge un compromesso tra la soluzione economica e il corretto esercizio dell’impianto in quanto i benefici del rifasamento saranno sentiti solo dalla linea a monte del punto in cui è installata la batteria di condensatori (livello 1 e 2 in figura 2.15). Infatti, la corrente reattiva non interessa l’impianto compreso tra il livello 1 e 2; riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione (aumento della potenza attiva disponibile) e diminuisce le perdite nei cavi per effetto Joule fino al livello 2.

Tale soluzione può risultare conveniente quando esistono nell’impianto gruppi di utilizzatori con caratteristiche di funzionamento omogenee. Rispetto al rifasamento distribuito, i costi di installazione sono minori, ma non si ottengono gli stessi vantaggi, in quanto permane una certa circolazione di correnti reattive. Inoltre, esiste il rischio di sovra-compensazione a seguito di variazioni di carichi importanti. Questo rischio viene eliminato utilizzando batterie automatiche di rifasamento.

Fig. 2.15 Rifasamento per gruppi 2.4.5.3. Rifasamento centralizzato

L’andamento giornaliero dei carichi ha un’importanza fondamentale per la scelta del tipo di rifasamento più conveniente.

In impianti con molti carichi, in cui non tutte le utenze funzionano contemporaneamente e/o in cui alcuni carichi sono connessi solo poche ore al giorno, è evidente che la soluzione del rifasamento distribuito diventa troppo onerosa rimanendo per lungo tempo inutilizzati molti dei condensatori installati.

La soluzione di rifasamento opposta a quella distribuita consiste nel l’installazione di condensatori direttamente a valle del punto di consegna (vedi Fig. 2.16).

In questo caso è indispensabile frazionare la potenza rifasante totale su più condensatori/batterie e si prevedono adeguati automatismi per la loro inserzione e disinserzione in modo da modulare (a livelli discreti) la potenza reattiva capacitiva in funzione della potenza reattiva induttiva assorbita dalle utilizzazioni. Si conseguono i vantaggi di un’elevata precisione della regolazione della potenza reattiva netta assorbita, utile per il rispetto dei vincoli contrattuali con la società di distribuzione e per contenere il costo delle batterie di condensatori. Infatti, l’utilizzo di un unico sistema di rifasamento all’origine dell’impianto permette di ridurre notevolmente la potenza complessiva dei condensatori installati.

Di contro, si devono aggiungere i costi degli automatismi, e non si consegue alcun beneficio nella rete di distribuzione interna all’impianto elettrico dell’utilizzatore e cioè a valle del livello 1 in figura.

Fig. 2.16 Rifasamento centralizzato

2.4.5.4. Rifasamento misto

Una via spesso praticata negli impianti utilizzatori di dimensioni significative è il rifasamento misto, una soluzione con la quale si perseguono i vantaggi delle tre soluzioni sopra illustrate, cercando di mitigarne gli svantaggi.

In pratica, si provvede dapprima a compensare singolarmente l'assorbimento reattivo di alcuni carichi (ad esempio, la potenza reattiva assorbita a vuoto dai motori asincroni).

Eventualmente, si procede a un rifasamento residuo per gruppi. Infine, si prevede un rifasamento centralizzato a potenza modulata, per la potenza reattiva residua.

Il rifasamento misto è prevalentemente impiegato quando in un impianto solo le grosse apparecchiature sono utilizzate frequentemente; in tale circostanza essi sono rifasati singolarmente mentre le piccole apparecchiature sono rifasate in modo centralizzato. Con questa soluzione si utilizza il rifasamento distribuito per gli apparecchi utilizzatori di maggior potenza e quello centralizzato per la restante parte.

2.4.5.5. Rifasamento automatico

Nella maggiore parte degli impianti non si ha un assorbimento costante di potenza reattiva ad esempio a causa di cicli di lavoro in cui si utilizzano macchine con diverse caratteristiche elettriche. In tali impianti sono impiegati sistemi di rifasamento automatici che, per mezzo di un sistema di rilevamento di tipo varmetrico e di un regolatore di fattore di potenza, permettono l’inserzione o la disinserzione automatica di diverse batterie di condensatori, seguendo in tal modo le variazioni della potenza reattiva assorbita e mantenendo costante il fattore di potenza dell’impianto.

Un sistema di rifasamento automatico è composto da:

 dei sensori che prelevano i segnali di corrente e tensione;

 un’unità intelligente che confronta il fattore di potenza misurato con quello desiderato e provvede alla inserzione e disinserzione di batterie di condensatori della potenza reattiva necessaria (regolatore del fattore di potenza);

 un quadro elettrico di potenza che comprende i dispositivi di protezione e manovra;

 delle batterie di condensatori.

Al fine di fornire una potenza che sia la più vicina possibile a quella richiesta, l’inserzione dei condensatori avviene a gradini con una precisione di controllo che sarà tanto maggiore quanto numerosi saranno i gradini e quanto più piccola sarà la differenza tra l’uno e l’altro.

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