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Riassumendo dunque, le vere e proprie rappresentazioni descritteci da Cicerone sono:149

una tragedia ai Ludi Apollinari del 59 a.C. (Att. II.19.3)

Simulans di Afranio, fabula togata, messa in scena durante i ludi di Lentulo del

57 a.C. (Sest. 117-118)

Eurysaces di Accio, in occasione degli stessi ludi del 57 a.C. (Sest. 120-123)

Brutus di Accio, fabula praetexta, forse rappresentata sempre durante i ludi del

57 a.C. (Sest. 120-123) e che comunque doveva far parte del repertorio del periodo, visto che era stata programmata per i Ludi Apollinari del 44 a.C. e fu poi sostituita dal Tereus (Fam. XVI.5.1)

Clytaemestra di Accio, ai ludi per l’inaugurazione del teatro di Pompeo

del 55 a.C. (Fam. VII.1.2-4; ma citata anche in Off. I.114)

Equus Troianus di Livio Andronico o Nevio, agli stessi ludi del 55 a.C.

(Fam. VII.1.2-4)

Andromacha aechmalotis (?)150 di Ennio, del 54 a.C. (Att. IV.15.6; ma

citata anche in De orat. III.102; Acad. II.19; Tusc. I.85, I.105-107, III.44-46; cfr. poi Sest. 120-123)

Tereus di Accio, ai Ludi Apollinari del 44 a.C. (Phil. I.36-37; X.7-8; Fam.

XVI.5.1; XVI.2.3)

149

Dove non specificato, si dia per scontato che si tratti di fabulae cothurnatae, che costituiscono il numero maggiore.

Molto utile per l’elaborazione schematica di tale riassunto è stato il confronto con l’elencoMANUWALD

2011, 112-113, sebbene non si siano qui condivise alcune scelte. Sempre prezioso resta il lavoro di WRIGHT 1931, specialmente pp. 31-79.

150 Il punto interrogativo indica qui un dubbio relativo unicamente alla possibilità che il dramma recitato

nel 54 fosse davvero l’Andromacha enniana (e quindi, in relazione alla testimonianza in Att. IV.15.6). Non è invece messo in dubbio che tale tragedia fosse messa in scena, come si evince dagli altri passi citati (primo tra tutti, De orat. III.102).

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Altre opere alla cui rappresentazione si allude, seppur senza un contesto cronologico preciso, o si lascia intendere, sono:

Pseudolus di Plauto, fabula palliata (Rosc. com. 20)

Teucer di Pacuvio (De orat. II.193)

Atreus di Accio (Tusc. IV.55; Off. I.97)

Demiurgus di Turpilio, fabula palliata (Fam. IX.22.1)

Epigoni di Accio (Off. I.114)

Medus di Pacuvio (Off. I.114)

Antiopa di Pacuvio (Off. I.114; Acad. II.19)

Melanippa di Ennio (Off. I.114)

Aiax di Ennio (Off. I.114)

Iliona di Pacuvio (Tusc. I.105-107)

Thyestes di Ennio (Tusc. I.105-107; Orat. 184; Pis. 43)

Medea exul di Ennio (Rab. Post. 29)

Per alcuni di questi non siamo però sicuri del titolo dell’opera:

Synephebi (?) di Cecilio Stazio, fabula palliata (De orat. II.242)

Telephus (?) di Ennio (De orat. III.102)

Hectoris Lytra o Achilles (?) di Ennio (Tusc. II.39)

Chryses (?) di Pacuvio (Fin. V.63; Amic. 24)

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I drammi rappresentati nel I secolo a.C.: altre testimonianze

Nella sezione precedente sono state trattate tutte quelle testimonianze ciceroniane che, tramite riferimenti diretti o indiretti, ci hanno dato informazioni sui testi drammatici messi in scena al tempo, a volte permettendoci di affermarlo con assoluta certezza, altre volte lasciandoci un margine di dubbio.

Dopo aver affrontato, quindi, i passi che contenevano riferimenti espliciti a rappresentazioni teatrali di certi drammi e aver stilato una lista di tali tragedie e commedie, analizzeremo ora gli altri passi in cui Cicerone allude ad essi, li menziona o ne cita versi.

In alcuni casi poi, egli vi fa riferimento alludendo semplicemente ai personaggi, anche senza menzionare esplicitamente l’opera teatrale da cui sono tratti. Un’operazione del genere implica che il lettore o ascoltatore di Cicerone conoscesse il personaggio citato, senza avere bisogno di ulteriori spiegazioni. Questo tipo di allusione si trova però anche relativamente a personaggi di opere sulla cui rappresentazione non abbiamo alcuna certezza. In questo caso però, l’eventuale riferimento non ci permette di affermare che questi personaggi e i corrispettivi drammi fossero ancora recitati sulla scena; possiamo certo pensare che il riferimento a un personaggio, soprattutto se utilizzato come exemplum o al fine di persuadere qualcuno, preveda una conoscenza di fondo e la quasi certezza che l’allusione venga colta, tuttavia in alcuni casi potrebbe anche trattarsi semplicemente di una figura particolarmente rinomata e conosciuta nell’immaginario comune.

Le testimonianze che affronteremo però in questo capitolo si riferiscono, appunto, tutte a drammi della cui messa in scena abbiamo già parlato. Si può dire che tali testimonianze ci forniscono, già di per sé, un confronto incrociato; si tratta di ulteriori prove della familiarità che il popolo aveva con certi drammi, dei quali avevamo già stabilito la presenza sui palcoscenici del I secolo a.C. Da alcuni di questi passi in particolare, poi, si cercherà di sviluppare riflessioni ulteriori che si aggiungano a quanto già sappiamo sulla loro rappresentazione.

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Finora abbiamo raggruppato le testimonianze a livello tematico, riuscendo a raccogliere insieme più passi che avessero aspetti in comune. Nello specifico, abbiamo riunito i passi in cui si faceva riferimento a:

- allusioni politiche e conseguente attualizzazione del testo drammatico portato in scena;

- personaggi e attori che li avevano impersonati sulla scena o che erano soliti farlo;

- reazioni degli spettatori e ruolo del pubblico in senso più ampio.

La trattazione è stata quindi condotta attraverso tale suddivisione e poche altre testimonianze che esulavano da queste tematiche specifiche.

Nell’affrontare ora questo secondo macro-gruppo, la possibilità di accostare i passi ciceroniani a livello tematico appare molto meno concretizzabile. Si preferisce, pertanto, procedere per autori, seguendo un ordine cronologico.

È infine da tenere presente che, oltre alle testimonianze in cui vengono esplicitamente menzionati personaggi o titoli delle opere, vi sono molti passi in Cicerone che contengono citazioni di opere teatrali, a volte senza alcun riferimento, altre semplicemente accompagnate dal nome del drammaturgo. Si tratta ovviamente sia di opere sulla cui rappresentazione siamo certi, sia di altri drammi; pur volendoci limitare alle testimonianze relative alle sole opere messe in scena, sarebbe impossibile in questo lavoro affrontare tutti questi passi commentandoli uno per uno, nonché probabilmente poco utile ai nostri fini.

Ci si limiterà dunque alla trattazione di testimonianze che contengono riferimenti espliciti a personaggi o ai drammi stessi; per quanto riguarda invece le pure citazioni decontestualizzate, alcune di queste potranno essere inserite qualora siano ritenute adatte e utili al discorso, mentre delle altre si provvederà comunque a fornire tutti i dovuti riferimenti; tutte le testimonianze che contengono le citazioni dei drammi saranno poi ovviamente inserite nell’appendice.

Prima di procedere nell’analisi, riportiamo l’elenco delle opere che, per quanto inserite nella lista delle opere di cui possiamo attestare una messa in scena, non verranno analizzate. I motivi possono essere diversi:

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- citazioni particolarmente incerte per quanto riguarda l’attribuzione;

- testimonianze la cui trattazione risulterebbe particolarmente sterile, in quanto contenenti unicamente citazioni non particolarmente contestualizzate.

Ecco dunque la lista di questi drammi:

Simulans di Afranio Eurysaces di Accio1  Clytaemestra di Accio Tereus di Accio Teucer di Pacuvio2  Demiurgus di Turpilio Epigoni di Accio3  Medus di Pacuvio4  Melanippa di Ennio Aiax di Ennio5  Telephus (?) di Ennio

Hectoris Lytra o Achilles (?) di Ennio6

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