BETA
p-value Eventi tossicità
(N=103)
Tossicità ematologica G1-G4 6/7 1.15 0.1 87 7/7 0.3 0.68 64 G2-G4 6/7 0.56 0.22 46 7/7 0.58 0.41 64 G3-G4 6/7 0.39 0.38 17 7/7 0.16 0.77 5 Anemia G1-G4 6/7 0.6 0.2 65 7/7 -0.07 0.89 56 G2-G4 6/7 -0.09 0.88 44 7/7 -0.02 0.97 33 G3-G4 6/7 0.22 0.83 13 7/7 0.28 0.82 2 Neutropenia G1-G4 6/7 0.56 0.22 4 7/7 0.74 0.22 74 G2-G4 6/7 0.64 0.15 31 7/7 0.91 0.12 5 G3-G4 6/7 0.57 0.2 35 7/7 0.34 0.54 11 Piastrinopenia G1-G4 6/7 1.12 0.02 2 7/7 1.22 0.04 73 G2-G4 6/7 0.89 0.19 29 7/7 0.3 0.75 8 G3-G4 6/7 8 0.82 63 7/7 <0.01 0.99 32 Neutropenia febbrile 6/7 7.8 0.75 7 7/7 7.4 0.76 68 Nausea G1-G4 6/7 0.28 0.57 16 7/7 0.5 0.44 2 G2-G4 6/7 0.3 0.52 9 7/7 0.006 0.99 2 G3-G4 6/7 -0.93 0.43 0 7/7 -0.15 0.9 87 Vomito G1-G4 6/7 0.42 0.39 64 7/7 1.29 0.03 46 G2-G4 6/7 -0.33 0.67 6491 7/7 0.52 0.51 17 G3-G4 6/7 -6.13 0.79 5 7/7 1 0.49 65 Diarrea G1-G4 6/7 0.17 0.72 56 7/7 -0.16 0.78 44 G2-G4 6/7 0.08 0.86 33 7/7 -0.75 0.29 13 G3-G4 6/7 -0.33 0.67 2 7/7 -7.47 0.79 4 Mucosite G1-G4 6/7 0.15 0.74 74 7/7 0.06 0.91 31 G2-G4 6/7 -0.41 0.4 5 7/7 0.53 0.35 35 G3-G4 6/7 0.54 0.49 11 7/7 -7 0.82 2 Neurotossicità G1-G4 6/7 0.33 0.48 73 7/7 -0.12 0.84 29 G2-G4 6/7 -0.95 0.13 8 7/7 -1.65 0.13 63 G3-G4 6/7 0.22 0.88 32 7/7 -5.13 0.8 7 HFS G1-G4 6/7 -0.01 0.99 68 7/7 -7.36 0.79 16 G2-G4 6/7 0.22 0.88 2 7/7 -5.12 0.8 9 G3-G4 6/7 NE NE 2 7/7 NE NE 0
Abbreviazioni: N: numero; HFS: hand-foot syndrome; NE: non eseguito (non eventi
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FIGURE
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Figura 2.
Il tumore del pancreas diventerà entro il 2030 la seconda causa di morte fra i tumori, superando quello del colon-retto e della mammella. (Tratto da: Rahib L et al., 2014)1.94
Figura 3.
Siti del tumore pancreatico e presentazione clinica. (Tratto da: Muniraj T et al.,95
Figura 4.
Imaging del tumore pancreatico. (A) Ecografia transaddominale. (B) TC. (C)96
Figura 5.
Anatomia e resecabilità del tumore pancreatico. (Tratto da: Ryan DP et al.,97
Figura 6.
Rappresentazione schematica del sistema epatico venoso portale. (A) assenza di coinvolgimento da tumore, malattia resecabile. (B) Occlusione di un segmento corto della vena mesenterica superiore e della vena porta. La vena sopra e sotto l’occlusione è pervia; se viene ritenuto ricostruibile chirurgicamente, questa potrebbe essere considerata una malattiaborderline-resectable. (C) Interfaccia tumore-vasi >180° con vena mesenterica superiore e
porta con contorni irregolari, ma senza occlusione. Secondo i criteri NCCN viene considerata una malattia borderline-resectable. (Tratto da: Gilbert et al., 2017)51.
Figura 7.
Algoritmo terapeutico del trattamento del tumore pancreatico. (Tratto da: Kamisawa T et al., 2016)16.98
Figura 8.
Trial PRODIGE-4/ACCORD-11: stime di sopravvivenza globale e sopravvivenzalibera da progressione in pazienti con tumore pancreatico metastatico trattati in prima linea con GEM o FOLFIRINOX. (Tratto da: Conroy T et al., 2011)136.
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Figura 9.
Trial MPACT: curve si sopravvivenza globale e sopravvivenza libera daprogressione in pazienti con tumore metastatico pancreatico trattati in prima linea con GEM o GEM/nab-Paclitaxel. (Tratto da: Von Hoff DD et al., 2013)102.
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Figura 10.
Vie metaboliche di attivazione del 5-FU. (Tratto da: Gianni L et al., 2007)119.Figura 11.
Vie di eliminazione del 5-FU. (Tratto da: Gianni L et al, 2007)119.101
Figura 13.
Curve di sopravvivenza globale (OS) della popolazione dello studio. N.: 104 Deceduti: 83Follow up mediano: 31.5 mesi Median OS: 12.5 mesi
102
Figura 14.
Curve di sopravvivenza libera da progressione (PFS) della popolazione dello studio.N.: 104 Progrediti: 92
Follow up mediano: 31.5 mesi Median PFS: 7.9 mesi
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RINGRAZIAMENTI
Vorrei ringraziare il Professor Falcone che con professionalità, disponibilità e gentilezza mi ha guidato in questo percorso, trasmettendomi con i suoi insegnamenti la sua passione per questa materia e permettendomi di entrare in contatto con gli aspetti della pratica clinica oncologica.
Ringrazio il Dottor Fornaro e la Dottoressa Vivaldi per avermi seguita giorno dopo giorno in questo percorso. Mi hanno reso parte del loro lavoro rapportandosi con me con rispetto, comprensione e pazienza, facendomi sentire una loro collega. La loro professionalità, gentilezza, disponibilità mi hanno guidato non solo nella realizzazione della tesi ma soprattutto nel percorso di crescita che questo anno ha rappresentato per me e ho visto in loro il medico che vorrei un giorno diventare. Vorrei inoltre ringraziare il Professor Danesi e la dottoressa Del Re per la collaborazione fondamentale ai fini della realizzazione di questo lavoro.
Vorrei ringraziare i miei amici, quelli di sempre e quelli che questa esperienza pisana ha portato nella mia vita, sapere di essere circondata da persone sempre pronte ad ascoltarmi, aiutarmi o semplicemente pronte a regalarmi un sorriso e un momento di serenità mi ha dato più forza di quanto si possa immaginare.
Grazie alle mie coinquiline, la mia famiglia a Pisa. Qualsiasi cosa potesse succedere all’esterno, sapevo di poter trovare sempre un rifugio a casa. Mi hanno motivata e sostenuta giorno dopo giorno e l’affetto che ci lega rimarrà sempre parte di questa esperienza. Grazie a Brigida, che ha condiviso con me il suo percorso, insieme abbiamo affrontato le prove che ci venivano poste davanti sapendo di poter sempre contare l’una sull’altra.
Grazie ad Alberto e Lucia, che hanno vissuto in prima linea ogni mia piccola sfida, hanno condiviso con me ansie, dispiaceri, paure, dubbi diventando così una parte fondamentale di questo percorso. Il loro affetto, la loro stima, la loro pazienza nel sopportare una piccola radio che declamava a gran voce mi hanno sostenuta e stimolata ogni giorno, settimana dopo settimana, a
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dare il meglio di me stessa, sapendo che in ogni caso loro sarebbero stati al mio fianco in questa avventura.
Grazie alla mia famiglia. Ai miei parenti, zii e cugini, che, anche se da lontano, sapevo essere orgogliosi e fieri di me. Sentirsi chiamare dottoressa da loro mi riempie di soddisfazione, aver conquistato giorno dopo giorno la loro stima è più importante di quanto loro pensino. Grazie a mia nonna Iolanda, la sua vivacità e voglia di vivere sono parte del mio carattere, la sua tenacia e la sua energia mi appartengono e mi hanno aiutata in tanti momenti di difficoltà. Grazie anche a chi di loro purtroppo oggi non è qui, a mia nonna Enza, che in silenzio mi ha sempre fatto sentire la sua presenza e la sua forza, la sua storia è diventata per me uno stimolo quotidiano per cercare di diventare un domani un buon medico e per provare a fare per qualcuno quello che non è stato fatto per lei.
Grazie a Dario e Valeria, hanno condiviso con me tutto, dalla nascita. Siamo da sempre una squadra, un trio indissolubile, tenuto insieme da affetto, stima, complicità. Ogni volta fosse necessario si sono stretti intorno a me facendomi sentire importante e speciale. Mi hanno insegnato a credere negli altri, a dare fiducia, a condividere, ad ascoltare; sentirsi parte di un nucleo ti rende forte e affrontare il mondo sapendo di avere loro vicino mi ha sempre dato coraggio e sicurezza.
Grazie ai miei genitori. Mi sostengono da sempre, in ogni modo possibile, con ogni mezzo possibile. Ciò che sono lo devo a loro, essere arrivata qui lo devo a loro. I loro sacrifici, fatti in modo incondizionato e sempre con il sorriso, e il desiderio di renderli fieri ed orgogliosi di me sono stati il più grande stimolo a dare il meglio ogni giorno. Guardando il percorso fatto fino ad ora, mi rendo conto che non c’è istante in cui loro non siano stati al mio fianco, erano lì ad aiutarmi a rialzarmi ad ogni caduta, erano lì a guidarmi quando la vita mi poneva davanti bivi, erano lì a gioire con me dei miei successi. Sapere che qualsiasi cosa succedesse loro sarebbero stati là sempre ad un passo da me mi ha dato la forza di non mollare mai. Il loro affetto, la loro umiltà e umanità, i loro valori, i loro insegnamenti fanno parte di me. Il medico che sarò un giorno avrà la dolcezza ed il sorriso di mia madre, la sicurezza e la forza di mio padre, avrà la loro dedizione e serietà e avrà il rispetto per la vita
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che mi hanno trasmesso. Quindi vorrei ringraziarli non solo per avermi guidato fino a qui, ma, soprattutto, perché mi guideranno per sempre.
Grazie infine a Michele, la cui presenza mi ha dato la forza di affrontare prove e sfide che da sola mi sembravano insormontabili. Ha condiviso con me ogni difficoltà, ogni delusione, ogni successo e lo ha sempre fatto con amore incondizionato. In questi anni è stato per me un collega con cui condividere informazioni e nozioni, un amico con cui ridere e confidarsi, un compagno che ha camminato al mio fianco in questo percorso sostenendomi passo dopo passo. Ha colmato questa esperienza di emozione, ha dato uno scopo più ampio a questo risultato. Oggi non è un mio traguardo ma nostro e sono certa che è solo il primo di tanti traguardi che raggiungeremo insieme.
Per concludere, quindi, grazie a tutti quelli che hanno reso possibile il raggiungimento di questo risultato, avere qualcuno con cui condividere un traguardo è di per sé il più grande dei successi.